Silingardi, 53 anni, imprenditore modenese del settore ingrosso mobili per ufficio, ricoprirà la carica di presidente dell'associazione modenese per i prossimi quattro anni.
- "Si volti al più presto pagina: senza imprese Paese e territorio non possono ripartire" -
Il tempo è scaduto, ormai l'ossigeno per sopravvivere si è ridotto al lumicino. C'è l'urgente necessità di creare le condizioni affinché le imprese possano ripartire. È una scelta doverosa perché le aziende sono il motore della crescita". Questo il messaggio forte che arriva dagli imprenditori rappresentati da Confesercenti Modena, che si riuniscono in occasione dell'Assemblea elettiva provinciale in programma oggi, 18 aprile nel pomeriggio durante la quale verrà nominato anche il nuovo presidente dell'Associazione.
Un'Assemblea, che arriva in un momento delicatissimo per l'economia del Paese e che offre agli imprenditori dei settori maggiormente condizionati dalla contrazione della domanda interna, come commercio, servizi e turismo, l'occasione per unire le proprie voci e chiedere maggiore attenzione rispetto al grave momento attraversato anche dalle MPMI (le micro, piccole e medie imprese) modenesi. "La crisi che ha segnato gli ultimi quattro anni, dal 2012 è divenuta ancora più pesante e si è tradotta in un inarrestabile calo dei consumi che ha messo in forte difficoltà la possibilità di fare impresa. A questi dati congiunturali si aggiunge un'insopportabile zavorra che ha fortemente limitato la capacità delle imprese di produrre ricchezza e occupazione, costringendole ad arretrare, ad impoverirsi e, sempre più spesso, a doversi arrendere. Di questa zavorra fanno parte l'incremento costante della pressione fiscale, una burocrazia costosa ed inefficiente, servizi non adeguati ai tempi e alle necessità delle imprese e, infine, la crescente difficoltà nell'accesso al credito".
A ricordare quanto sia severa e impietosa la crisi sono anche i numeri: lo scorso anno, in provincia di Modena, nei settori del commercio e dei pubblici esercizi 1487 imprese hanno cessato l'attività; mentre quelle che hanno chiuso nei primi due mesi del 2013 sono già 259. La perdita di occupazione, autonoma e indipendente, sempre nel 2012 è stata dell'8% nel commercio e di oltre 6 punti percentuali nel settore dei servizi.
"Determinare le condizioni per la crescita costituisce quindi la priorità per il territorio e per il Paese – ha ribadito Tamara Bertoni Direttore generale di Confesercenti Modena – E' dunque necessario rimettere al centro dell'azione delle forze politiche e del nuovo Parlamento eletto le ragioni dell'economia reale, garantendo in primo luogo la governabilità del Paese. La riduzione della spesa pubblica improduttiva; una riforma della pubblica amministrazione tesa a recuperare costi ed inefficienze; la diminuzione progressiva della pressione fiscale; scongiurare l'aumento dell'IVA previsto per luglio 2013; il contenimento del costo del lavoro; incentivi strutturali per sviluppare l'occupazione, giovani e donne in primo luogo; garantire liquidità alle imprese attraverso il credito, rappresentano emergenze da affrontare nell'immediato. È necessario evitare che le sofferenze delle imprese e il disagio sociale che sta dilagando si aggravino ulteriormente, esponendo il Paese a condizioni di crescente e irreversibile criticità".
Ma il 2012 purtroppo sarà ricordato soprattutto per un altro evento tanto traumatico quanto imprevedibile: il terremoto. Un evento catastrofico che ha sconvolto l'area nord della provincia e che ancora oggi lascia tante cicatrici aperte e, nonostante sia trascorso quasi un anno, innumerevoli criticità legate alla ricostruzione.
"In primo luogo – evidenzia l'Associazione - vi è la necessità di snellire il carico burocratico che ostacola l'accesso ai contributi per la ricostruzione delle imprese. Parallelamente occorre rendere accessibile alle imprese il credito bancario, quale traino imprescindibile per la ricostruzione. E' fondamentale e al tempo stesso urgente poi predisporre una fiscalità di vantaggio al fine di trattenere per alcuni anni in queste terre risorse indispensabili alla ripresa economica. I piani di ricostruzione dei centri storici debbono essere progettati in tempi sufficientemente brevi e pensati come opportunità di qualificazione/valorizzazione affinché divengano un rinnovato simbolo delle identità locali".
(fonte Confesrcenti Modena)