Martedì, 05 Luglio 2022 15:39

Il “Bio” sacrificato dai costi energetici In evidenza

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-0,5% le vendite di biologico a seguito dei maggiori costi energetici che hanno modificato i costumi degli italiani.

Di Graziano Francesco Bologna, 5 luglio 2022 - Il sottosegretario al Mipaaf Francesco Battistoni ha affermato, commentando i dati che l’inflazione ha avuto sui consumi dei prodotti biologici dell’Osservatorio Sana a cura di Nomisma, diffusi durante una conferenza stampa tenutasi a Milano: “L’aumento dei costi energetici e delle materie prime, hanno modificato le abitudini di consumo degli italiani e ciò sta determinando una leggera diminuzione delle vendite dei prodotti biologici”.

Dopo il biennio 2020-21 in cui il nostro Paese si è confermato leader europeo per superficie coltivata a bio (16,6%, con oltre due milioni di ettari, primato conservato anche nell’anno corrente), nei primi cinque mesi del 2022 si è registrata una flessione delle vendite a valore biologico in grande distribuzione pari allo 0,5% ed un totale vendite Omnichannel nel mercato di 1,939 miliardi.

Il presidente FederBio Maria Grazia Mammuccini ha detto: “ I dati dell’Osservatorio Sana confermano che anche il biologico sta risentendo della contrazione generale dei consumi. L’Italia – ha detto concludendo il suo intervento – continua ad essere leader del bio, con il maggior numero di produttori ed una percentuale di superficie coltivata a bio del 16,6%, circa il doppo della media dell’Unione europea. Adesso il Governo, con il

Piano strategico nazionale, punta a raggiungere l’obiettivo del 25% di terreni agricoli coltivati a biologico al 2027 e in questo scenario è fondamentale che i consumi di alimenti biologici tornino ad aumentare”.