Mercoledì, 04 Maggio 2022 05:03

Inaugurato un CIBUS d'"Altri Tempi" In evidenza

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Alte presenze, personalità dello sport e autorità locali e nazionali hanno onorato la riapertura della 21esima edizione di CIBUS.

Di LGC Parma 3 maggio 2022 - La coda di autovetture che occuano più corsie per centinaia di metri rendendo difficoltoso il traffico sin dall'uscita autostradale, è l'immagine "tradizionale" di una delle più importanti manifestazioni continentali sull'agroalimentare.

L'alto il flusso di presenze e di operatori oltre che di espositori, dimostra che la strada verso la normalità post pandemica è stata presa.

Purtroppo, come ha sottolineato il presidente della regione Stefano Bonaccini, "non ci saremmo mai immaginati di trovarci in una "Pandemia Energetica"" e in una crisi bellica che comunque vede l'Emilia Romagna in prima linea per l'accoglienza dei profughi ospitando ben 1/4 di tutta la popolazione ucraina sfollata in Italia.

Al convegno inaugurale il sindaco Federico Pizzarotti ha dichiarato la propria soddisfazione per l'alta presenza registrata pur dispiacendosi per i soliti problemi di traffico veicolare.

E' partendo da questa considerazione che il sindaco in disarmo  lancia due ipotesi progettuali ai politici presenti.

  1. Salvaguardare, difendere e valorizzare le nostre produzioni di eccellenza che sono inimitabili,
  2. Il secondo tema è quello infrastrutturale. "E' un tema locale, sostiene Pizzarotti, e tutti noi abbiamo avvertito questa mattina i disagi con le lunghe code di vetture". Un sostegno notevole alla viabilità verrebbe dalla stazione dell'Alta Velocità, "l'alta velocità è un problema politico strategico", conclude Pizzarotti

Al convegno di apertura hanno portato i loro saluti il Presidente di Fiere Parma Gino Gandolfi, il presidente Federalimentare Ivano Vacondio.

Erano presenti anche Manlio Di Stefano, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presenti anche Carlo Ferro, Presidente di ICE e anche il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli il quale ha sottolineato che “C'è la voglia di tornare ad esserci e mostrare l'agroalimentare italiano al mondo, dopo aver esportato nello scorso anno per un valore record di 52 miliardi. E aggiungo che anche i primi mesi dell'anno non stanno segnando il passo. Certo, le difficoltà ci sono, dovute anche al conflitto ucraino e all'aumento dei costi, soprattutto dell'energia. Il governo sta facendo tutto quello che deve fare sulla parte interna per sostenere tutti i settori produttivi ed è importante che la Ue non retroceda da quella volontà di stare assieme e di agire comune che ha caratterizzato il modo in cui abbiamo affrontato la pandemia”.

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