Lo dichiara l'amministratore delegato di Pini Holding Roberto Pini in merito a notizie comparse sui media nell'ultima settimana.
"Che senso avrebbe -prosegue Pini- acquistare una delle aziende simbolo dell'alimentare Made in Italy e poi delocalizzarla in Spagna?
La scelta di Pini Holding di investire nel rilancio di Ferrarini parte dalla consapevolezza del valore delle produzioni oggi realizzate negli stabilimenti di Lesignano Bagni e Reggio Emilia e del valore delle persone che vi lavorano. E per Reggio Emilia, una volta avuta l'omologa del concordato, abbiamo in programma importanti investimenti.
Lo stabilimento di macellazione in Spagna, hub europeo del mondo suinicolo, è nato per servire i clienti internazionali e fattureremo nel 2022 circa 1,5 miliardi di euro e nel 2021 il fatturato sarà prossimo da 1 miliardo di Euro.
Con Ferrarini stiamo lavorando a percorsi integrati sulle filiere animal welfare, antiobiotic free e sulla filiera biologica utilizzando esclusivamente suini del circuito DOP nati, allevati e macellati nei nostri macelli italiani.
Vorrei ricordare che siamo come Pini Italia srl e Ghinzelli srl i primi macellatori della filiera DOP italiana per un milione e mezzo di capi annui tanto che Pini Italia attualmente ha una quota di mercato del 20% nella trasformazione di suini italiani.
Nessuno quindi ha intenzione di perdere la filiera del Made in Italy. Siamo stanchi di sentir parlare di delocalizzazione perché non c'è nessun fondamento e perché non avrebbe senso l'investimento."