Parma 1 dicembre 2021 - Secondo l’analisi dell’ufficio Informazione economica della Camera di commercio di Parma, sulla base dei risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale sulle piccole e medie imprese, per l’industria in senso stretto (escluse le costruzioni) nel terzo trimestre 2021 si è registrato un aumento della produzione del 5,5% rispetto al medesimo periodo del 2020 (regionale +10,7%), +1,8% rispetto al 2019, di pari passo ad un rialzo del fatturato a +6,8% (regionale +11,9%), +1,8% rispetto al 2019, e fatturato estero +1,7% (regionale +12,6%), +0,9% rispetto al 2019. Rialzo dell’8,4% per gli ordini (+5,9% rispetto al 2019) e +4,7% per gli ordini esteri (+7,3% rispetto al 2019), quando i valori regionali si attestano a +13% e +13,6%; 12,9 settimane medie di produzione, in linea col regionale 12,1. Il grado di utilizzo degli impianti viaggia su una media del 77,5% (78,3% regionale), con il minimo di 73,4% nel tessile e il massimo di 82,3% nei prodotti di minerali non metalliferi (vetro, ceramica ed edilizia).
Valori in crescita, ma inferiori rispetto alla media regionale.
Il fatturato del terzo trimestre 2021 dell’industria in senso stretto continua a salire e, in ordine decrescente, la variazione registrata per settore è stata: +16,3% per prodotti di minerali non metalliferi quali vetro – ceramica e prodotti edilizi (14,5% fatturato estero), +13,6% legno e mobile (+15,5% fatturato estero), +9,9% metallurgia e prodotti di metallo (+3,7% fatturato estero), +9,3% altre industrie manifatturiere (+2% fatturato estero), +8,4% alimentare e bevande (+4,5% fatturato estero), +2,8% meccaniche - elettriche e mezzi di trasporto (-2,9% fatturato estero). Rallenta il tessile – abbigliamento - pelle e calzature (-1,2%) ma è alto il valore del fatturato estero con +9,2%.
La produzione industriale parmense, analizzata nei vari settori, continua a salire trainata da un +18,2% del comparto prodotti di minerali non metalliferi (vetro, ceramica, materiale edilizio) con 82,3% di grado di utilizzo degli impianti, +26,7 di ordinativi Italia ed estero e 19,7 settimane programmate di produzione. Il legno e mobile registra +11,2% di produzione, 75,2% di grado di utilizzo degli impianti, +14% di ordinativi e +16,1% di ordini esteri, 7,1 settimane di produzione. +9,3% la produzione di metallurgia e prodotti in metallo, con 81,9% di grado di utilizzo degli impianti, +9,8% di ordini e +3,4% di ordini esteri e 7,3 settimane di produzione. +6,4% la produzione per l’alimentare / bevande e anche per le altre industrie manifatturiere, dove però l’alimentare registra 80,2% di grado di utilizzo degli impianti, +7,9% negli ordini e +5,5% negli ordini esteri, con 15,9 settimane di produzione programmata. Le altre industrie manifatturiere registrano +6,4% di produzione, 73,9% di grado di utilizzo degli impianti, +4,5% di ordini e +3,7% di ordini esteri, con 6,5 settimane di produzione. Nel settore meccanico – elettrico e dei mezzi di trasporto la produzione viaggia a +2,3%, con il 74,8% di grado di utilizzo degli impianti, +8,7% di ordini e +4% di ordini esteri, con 15,9 settimane di produzione. Infine il tessile-abbigliamento-pelle e calzature che registra purtroppo un calo di produzione pari a – 4,2% e -1,8% di ordini, salvo poi recuperare sugli ordini esteri (+2%) e sul fatturato estero (+9,2%), con 9,6 settimane di produzione.
Con l’aumento della produzione in tutti i settori, tranne nel tessile – abbigliamento - pelle e calzature, il maggior beneficio in termini di crescita percentuale di fatturato si è registrato nelle imprese piccole (10-49 dipendenti), soprattutto in termini di crescita di fatturato estero: +9,3% di produzione, +10,6% di fatturato e +4,2% di fatturato estero, l’81,9% di grado di utilizzo degli impianti, ordinativi a +13% e +9% sull’estero e 12 settimane di produzione. Seguono le imprese medie (50-499 dipendenti) con produzione a +3,6%, +4,9% di fatturato e +0,1% di fatturato estero, il 76,6% di grado di utilizzo degli impianti, +6,7% di ordini e +2,4% di ordini esteri, e 15 settimane di produzione. Infine le imprese minori (1-9 dipendenti) con +2,9% di produzione, + 4,2% di fatturato e fatturato estero, il 70,9% di grado di utilizzo degli impianti, +3,5% di ordini e +2% di ordini esteri, con 8,4 settimane di produzione programmata.
Analizzando infine il terzo trimestre rispetto al 2019, è emerso che le aziende di Parma sono le meno ottimiste in regione per quanto riguarda un’eventuale espansione del settore (25%), più propense quindi a ipotizzare stabilità (53%). Sempre in riferimento al terzo trimestre del 2019, tra i settori, le più timorose sono quelle del tessile - abbigliamento - pelle e calzature (il 45% teme un rallentamento). Le più fiduciose per un’espansione futura quelle meccaniche – elettriche e dei mezzi di trasporto (40%) e quelle dei metalli (38%). Più propense per la stabilità sono infine le aziende dei settori legno e mobile (57%), alimentare e bevande (59%) e altre industrie manifatturiere (43%).
Relativamente alle previsioni per il quarto trimestre 2021 c’è cauto ottimismo. Sul fatturato il 59% delle imprese intervistate è per la stabilità, il 33% è convinto vi possa essere uno sviluppo positivo e l’8% teme un peggioramento. Sulla produzione il 61% delle imprese intervistate è per la stabilità, il 31% è per uno sviluppo positivo e l’8% teme un rallentamento. Relativamente alle previsioni sugli ordinativi (mercato nazionale ed estero) il 63% delle imprese intervistate è per la stabilità, il 28% è convinto vi sia uno sviluppo positivo e il 10% teme un peggioramento. Per gli ordinativi esteri invece il 58% degli intervistati è per la stabilità, il 27% per una stabilità e il 15% teme un peggioramento.
Parma, 1 dicembre 2021
A cura dell’ufficio Stampa della Camera di commercio di Parma – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – tel. 0521 210242