La ricerca di TeamSystem, effettuata in collaborazione con Kantar, ha privilegiato la lente d’ingrandimento dei commercialisti in duplice veste: come primi attori della ripresa e come spia dello stato di salute dei loro clienti, ovvero microimprese e PMI.
La crisi ha avuto importanti ricadute anche sul settore preso in esame, ma in maniera minore rispetto a microimprese e PMI, coinvolte nella stessa ricerca. Solo un commercialista su due ha dovuto richiedere aiuti statali, contro le 7 PMI su 10 e il 64% delle microimprese. Solo il 7% dei commercialisti senza gli aiuti di Stato avrebbe avuto difficoltà decisive, tanto da dover cessare l’attività.
Dopo aver analizzato la situazione in tempi pandemici, la ricerca ha spostato il focus sulle iniziative necessarie per la ripresa. Il “Manifesto per la ripartenza” redatto dai commercialisti propone 5 punti programmatici, in ordine di importanza percepita:
- riduzione burocrazia (68%)
- riforma legge fiscale (55%)
- revisione imposte sul reddito (35%)
- accelerazione della campagna vaccinale (27%)
- riforma della PA (25%)
“I Commercialisti, categoria vitale per il rilancio del nostro sistema economico, evidenziano in modo forte la centralità della digitalizzazione tra le priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, posizione questa condivisa da numerose istituzioni e soggetti economici. Siamo di fronte ad un’opportunità storica per il rilancio economico dell’Italia, che può innescare un volano potente per digitalizzare in modo esteso il nostro tessuto imprenditoriale,”, ha dichiarato Giuseppe Busacca, General Manager BU Professional Solutions di TeamSystem. “Non sorprende, inoltre, che la riduzione della burocrazia sia ai vertici della lista dei problemi più urgenti da affrontare se si vuole rendere il rilancio del Paese, cui stiamo già assistendo, sostenibile e duraturo. Essa, peraltro, è uno dei temi imprescindibili per attrarre con maggiore efficacia gli investimenti esteri in Italia”.
Tra le direttrici strategiche della ripresa e del PNRR, il 74% dei commercialisti vorrebbe investimenti mirati sul digitale, per il 59% i fondi andrebbero impiegati per il settore sanitario. Il 59% sostiene vadano utilizzati per Istruzione e Ricerca.
Il digitale al centro: per i commercialisti digitalizzare il proprio lavoro quotidiano significa "utilizzare strumenti per l'organizzazione e il controllo delle attività̀" (per il 38% degli intervistati) e "gestire e analizzare i dati con strumenti evoluti" (per il 49%).
La digitalizzazione è stata inoltre recepita come volano decisivo per la ripresa: consentirà di risparmiare tempo per il 54% dei commercialisti intervistati, mentre per il 48% andrà a semplificare le procedure. Rispetto a microimprese (52%) e PMI (51%), il 71% dei commercialisti ritiene di avere una digitalizzazione media. Il 17% degli intervistati, negli ultimi 12 mesi, ha investito sui sistemi per collegarsi da remoto, e uno su tre progetta di implementare CRM per la gestione dei clienti nel prossimo futuro.
La digitalizzazione ha difatti vantaggi tangibili: per il 54% del campione statistico consentirebbe di risparmiare tempo, per 48% semplificherebbe le procedure e per il l41% aumenterebbe la disponibilità e la facilità di accesso ai dati.