Costruzioni e Industria guidano la ripartenza, export ed import a doppia cifra. Per l’occupazione bisognerà attendere il 2022 per i primi segnali di ripresa
L'ufficio Informazione economica della Camera di commercio di Parma mette a disposizione gli scenari di previsione a luglio 2021, elaborati dal sistema camerale regionale su dati Prometeia. Il quadro di ipotesi su cui si fonda lo scenario è quello di una crescita del prodotto mondiale che, subìto uno shock da pandemia da Coronavirus nel 2020 meno ampio di quanto inizialmente previsto, torna a crescere rapidamente nel 2021 con una prospettiva di ripresa parziale un po’ più sostenuta per il 2022.
Si registrano stime migliori di crescita per il 2021 anche per il valore aggiunto regionale che si è ridotto meno del previsto nel 2020 (-8,7%) e che si stima risalga a +6,2% (anziché +5,5%) e +5,5% il nazionale.
Analizzando la composizione del valore aggiunto per Parma (+6,4%), si stima che saranno le costruzioni (+15,4% anziché +9,7% previsto ad aprile; +17,4% regionale e +17,7% nazionale) e l’industria (+12,1% a Parma, +10,6 regionale e +10,4% nazionale) a trainare la ripresa, mentre nei servizi il passo, pur positivo, sarà più debole (confermato +3% a Parma, +3,9% regionale e +3,6% nazionale). Infine l’agricoltura: da -3,8% a Parma nel 2020 (-3,1% regionale -6% nazionale), si stima un recupero nel 2021 a -0,7% per Parma (contro una previsione di -1,9% ad aprile), -0,3% regionale e +1,8% nazionale.
Parma conferma la sua posizione in regione per valore aggiunto. Attualmente, con il suo +6,4% per il 2021, è terza dopo Modena (+7,4%) e Reggio Emilia (+6,8%) e prima di Ravenna (+6,1%). Il dato medio regionale, molto buono, è pari a +6,2% e conferma l’Emilia-Romagna come prima regione italiana per crescita di PIL.
L’Export parmense che, a differenza del resto della regione, è stato l’unico a registrare nel 2020 un +0,9% di volume di vendite verso tutto il mondo, contro un dato medio regionale di -8,2%, registra qui stime di variazioni % di valore aggiunto pari a +1,4% nel 2020, +11,3% (anziché iniziale previsione di +8,3%) nel 2021: aumenti importanti, nel rispetto di una tradizione di costante crescita negli anni.
L’Import parmense cresce in maniera importante, passando da una stima di -12,3% nel 2020 a +17,2% nel 2021 (contro una previsione ad aprile di +23,7%), sottolineando comunque la conferma della ripresa.
Purtroppo le chiusure/limitazioni imposte dalla pandemia e la diminuzione del reddito disponibile delle famiglie (-2,6% nel 2020, +5,8% nel 2021) potrebbero frenare ancora un po’ la ripresa dei consumi.
Il mercato del lavoro: dopo un calo di unità di lavoro a Parma di -8,2% nel 2020, nel 2021 il dato dovrebbe migliorare, arrivando a +6,0% e a +4,3% nel 2022 (valori migliori del+5,2% regionale e +5,4% nazionale per il 2021). Il tasso di disoccupazione a Parma dovrebbe passare da 5,9% del 2020 a 6,7% del 2021 (lievemente migliore rispetto al 7% previsto ad aprile) e 6,6% nel 2022 (contro l’iniziale previsione di 7,2%). Gli occupati da -1,8% del 2020 a -0,1% nel 2021 e 2,1% nel 2022 (previsione migliore rispetto ad aprile in cui si stimava 0,6%), registrano valori migliore di quelli regionale (-0,8%) e nazionale (-0,9%) per il 2021, anche in prospettiva per il 2022 (2,1% a Parma, 1,7% in regione, 1,5% in Italia).
Parma, 10 agosto 2021