Di Emilio Graziuso (*) 6 giugno 2021 - Anche questa settimana, nella nostra “Agorà” rispondiamo ad alcuni quesiti che ci sono stati posti dai lettori, i quali, con le loro email e messaggi, stanno assumendo un ruolo sempre più attivo nella nostra rubrica, offrendo continui spunti per una informazione divulgativa sui diritti dei cittadini.
Questo, ovviamente, è per noi motivo di grande entusiasmo, in quanto, in poco meno di due mesi (il primo articolo della rubrica “L’Agorà del Diritto” è del 17 aprile 2021), le colonne del nostro giornale on line, settimana dopo settimana, stanno divenendo un luogo di dialogo con i nostri lettori, nel quale ci scambiamo domande e risposte su problematiche riguardanti argomenti di interesse collettivo.
Rispondiamo, quindi, ad alcuni quesiti che ci sono stati posti questa settimana.
Un nostro lettore ci chiede: “Ho beneficiato della sospensione delle rate di mutuo in base a quanto disposto nel decreto Cura Italia. C’è un modo per rinnovare il periodo di sospensione o devo ricominciare a pagare?”
Alla domanda possiamo fornire risposta positiva.
Il decreto c.d. Sostegni bis, infatti, ha previsto la possibilità di proroga fino al 31 dicembre 2021 delle sospensioni dei mutui (già concesse in base al decreto c.d. Cura Italia).
È importante, però, evidenziare che la proroga della sospensione già concesse non opera in automatico ma occorre presentare una specifica richiesta.
Inoltre, la sospensione e la proroga di essa comportano un prolungamento del contratto di mutuo e un aumento degli interessi da pagare.
Altra domanda che è stata posta alla nostra rubrica è la seguente: “Sono possessore di titoli Veneto Banca. Ho inoltrato domanda di intervento nella liquidazione coatta amministrativa ed istanza al Fondo Indennizzo Risparmiatori per un ristoro seppure parziale. Ho ancora la possibilità di promuovere una azione legale nei confronti della Banca Intermediaria che mi ha venduto i titoli?”.
La domanda del lettore riguarda una problematica di forte impatto per i consumatori italiani.
Molti di essi, infatti, nella nota vicenda Veneto Banca, hanno visto andare in fumo i propri risparmi.
Da come strutturata la domanda sembrerebbe che il consumatore abbia acquistato i titoli Veneto Banca non da quest’ultima bensì da una Banca Intermediaria.
Se così è, il lettore, qualora, nel caso di specie, sussistano i requisiti, i quali dovranno essere attentamente valutati, potrà agire nei confronti dell’Intermediario.
Di recente, infatti, è stata emanata una nuova sentenza che ha condannato l’allora Banca Apulia, oggi Intesa San Paolo, al risarcimento del danno patito da un risparmiatore per violazione degli obblighi di informazione gravanti sull’Intermediario.
Più in particolare, nel caso di specie, è stato riscontrato dall’Autorità Giudiziaria che la ex Banca Apulia nel momento della vendita delle azioni Veneto Banca non aveva fornito al consumatore informazioni precise e dettagliate in merito alla natura, ai rischi ed alle particolarità di smobilizzo dei titoli oggetto degli ordini di acquisto.
Informazioni che l’Intermediario era tenuto a fornire, in virtù della specifica normativa di settore nonché dei principi generali di diligenza, buona fede e trasparenza contrattuale.
In altra sentenza, sempre avente ad oggetto la vendita da parte della allora Banca Apulia dei titoli Veneto Banca, oltre alle violazioni sopra illustrate, è stata riconosciuta la non adeguatezza dell’investimento al profilo di rischio del consumatore.
Il caso Veneto Banca è uno delle tante vicende di “risparmio tradito” che, purtroppo, da circa venti anni si susseguono in Italia, con conseguenti ricadute non soltanto giuridiche ma anche economiche e sociali.
Dietro ogni episodio di “risparmio tradito”, infatti, vi sono veri e propri drammi che le famiglie dei consumatori coinvolti vivono, in quanto ad andare in fumo sono spesso i risparmi di una vita.
Sarebbe opportuno, una volta per tutte, che le Istituzioni adottassero delle misure concrete (non con strumenti burocraticamente farraginosi, come il Fondo di Indennizzo Risparmiatori, c.d. FIR, al quale il nostro lettore ha presentato istanza, con la previsione di indennizzi spesso irrisori rispetto al danno patito) per la tutela dei risparmiatori “traditi” (tutela che ad oggi è affidata esclusivamente alla magistratura) e per evitare che vicende di tal genere si ripetano in futuro.
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Autore (*)
"Avv. Emilio Graziuso - Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca.
Svolge la professione forense dal 2002 occupandosi prevalentemente di diritto civile, bancario – finanziario e diritto dei consumatori.
Docente ai corsi di formazione della prestigiosa Casa Editrice Giuridica Giuffrè Francis Lefebvre ed autore per la stessa di numerose pubblicazioni e monografie.
Relatore a convegni e seminari giuridici e curatore della collana "Il diritto dei consumatori" edita dalla Key Editore.
Responsabile nazionale del Coordinamento "Dalla Parte del Consumatore"
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