Di redazione Bologna 21 gennaio 2021 - Tutti assolti perché "il fatto non sussiste". Confermata la sentenza di primo grado che assolveva gli ex amministratori, i sindaci, revisori e l'ultimo, in ordine di tempo, direttore generale del Consorzio Agrario di Parma, dall'accusa di bancarotta fraudolenta.
Anche dalla Corte d'Appello di Bologna, presieduta dal Giudice Orazio Pescatore, giunge la sentenza di assoluzione per i 17 imputati rimasti dopo che l'indagine iniziale aveva visti coinvolti ben 35 tra ex amministratori, sindaci, revisori e un direttore generale.
Che le cose non fossero come erano state prospettate è stato evidenziato anche dal fatto che tutti i creditori privilegiati e il 90% dei chirografari fossero stati saldati con un anno di anticipo e già nel 2013, come riferito dallo stesso Consorzio con il comunicato del 3 marzo 2013.
Per ora i 17 imputati possono tirare un secondo sospiro di sollievo e, almeno per loro, il 2021 è iniziato con una nota positiva, seppure le ferite aperte in questi dieci anni non si rimargineranno in breve tempo.
Ma il supplizio potrebbe non essere ancora concluso, perché la Procura ha tempo 90 giorni per decidere di fare ricorso al terzo grado di giudizio e appellarsi alla Corte di Cassazione.