Da più parti si parla di nuove aliquote IRPEF, revisione IVA, lotta all'evasione, come tra l’altro anticipato negli scorsi giorni dal governatore della Banca d’Italia che ha auspicato «una riforma complessiva del fisco», che risolva il problema della «grande dimensione dell’evasione, dell’illegalità e della criminalità organizzata», che fra l’altro si trasforma costantemente «in un carico fiscale molto pesante per chi le tasse le paga».
In occasione del giudizio circa il Rendiconto Generale non è mancato l’intervento del procuratore generale della Corte dei Conti secondo la quale «appare non più rinviabile un intervento in materia fiscale che riduca, per quanto possibile, le aliquote sui redditi dei dipendenti ed anche dei pensionati che, pur essendo fuori dal circuito produttivo, frequentemente sostengono le generazioni più giovani, oltreché le imposizioni gravanti sulle imprese alle quali sono affidate le concrete speranze di un rilancio del Paese». A suo dire l’alleggerimento fiscale potrebbe avere anche un impatto positivo sulla ripresa, favorendo il rilancio dei consumi; richiama fortemente anche l’altro importante fronte della riforma, ovvero la lotta all’evasione fiscale, una questione che non ha ancora trovato soluzione, «malgrado il costante impegno dell’amministrazione finanziaria». Un più efficace contrasto «consentirebbe per tutti i contribuenti corretti la riduzione del carico fiscale, con effetti benefici sulla produzione di ricchezza e sull’incremento dei consumi».
La revisione dell’Iva parrebbe essere stato soltanto un espediente di audience, frenato in pochi giorni, mentre per quanto concerne il riordino delle aliquote IRPEF, potrebbe considerarsi la riduzione al 36% dei due scaglioni attualmente al 38 e al 41%. La riforma Irpef è tra l’altro già indicata nel testo del decreto legge sul taglio del cuneo fiscale, che richiama esplicitamente una futura «revisione strutturale del sistema delle detrazioni fiscali». Sono due quindi elementi, la riduzione dell’Irpef e il riordino delle aliquote, che si presentano come fondamentali nell’ambito della complessiva riforma fiscale. Si auspicano ovviamente sgravi per i redditi più bassi e per i pensionati.
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Chi è Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori ed all’attenzione all’armonizzazione fiscale tra le diverse realtà ed al rischio d’impresa.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - acquisendo buone capacità relazionali, padronanza della dialettica ed una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.
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