Domenica, 30 Giugno 2013 12:00

OGM: controllo della forestale sul mais seminato in friuli In evidenza

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IL PROPRIETARIO DEL TERRENO AVREBBE CONFERMATO LA NATURA TRANSGENICA DEI SEMI PIANTATI NELLA PRIMA COLTIVAZIONE OGM ITALIANA

 

 -  Il personale del Corpo forestale dello Stato  (Comando Regionale Veneto) ha proceduto oggi ad effettuare controlli di vario genere  presso un'azienda agricola del Friuli Venezia Giulia finalizzati ad accertare la reale natura e provenienza del mais seminato nelle scorse settimane in provincia di Pordenone. 
Lo scorso 15 giugno a Vivaro (PN), infatti, circa 6.000 metri quadrati di terreno sarebbero stati seminati con mais OGM MON810 da un agricoltore locale. 
In relazione a notizie diffuse negli ultimi giorni, che affermano la possibilità di porre a coltura, nel nostro Paese, sementi geneticamente modificate senza alcuna forma di autorizzazione, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha precisato che: "alla luce e nel rispetto della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea 6 settembre 2012 e di quella del 18 maggio 2013, il diritto di coltivare organismi geneticamente modificati deve convivere con il diritto dello Stato di condizionare la coltivazione ad adeguate misure di coesistenza con l'agricoltura tradizionale o biologica, al fine di evitare ogni possibile commistione di tali produzioni e conseguenti danni economici". L'attuale normativa, prevede infatti la necessità che le aree agricole interessate dalla semina di mais OGM siano appositamente tabellate e che ne venga data apposita comunicazione alle Regioni e Provincie autonome. 
Il proprietario del fondo avrebbe confermato la natura transgenica dei semi piantati provenienti dalla Spagna, ma al contempo ha impedito agli agenti della Forestale  l'accesso alle coltivazioni che era finalizzato alla prosecuzione dei controlli finalizzati ad eseguire prelievi di campioni del prodotto da sottoporre ad analisi specifica. I controlli effettuati hanno evidenziato, comunque, la mancanza di tabelle indicanti l'origine transgenica della coltivazione, il che configurerebbe un illecito amministrativo. Sono al vaglio ulteriori responsabilità.
I controlli per accertare la regolare etichettatura delle sementi impiegate sono mirati a garantire la tracciabilità successiva del mais, in modo da rendere consapevole il consumatore sulla natura del prodotto acquistato e prevenire eventuali frodi sugli alimenti e sui mangimi.

(fonte CFS)

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