E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa al commercio al dettaglio alimentare nell'aprile 2013 dalla quale si evidenzia che il calo di vendite della grande distribuzione rispetto allo scorso anno è stato addirittura superiore a quello dei piccoli negozi (-4,2 per cento) mentre ad aumentare solo i discount alimentari. La crisi si allarga a macchia d'olio e dopo aver colpito duramente i piccoli negozi - sottolinea la Coldiretti - aggredisce nell'alimentare anche la grande distribuzione dove si moltiplicano le promozioni e le vendite sottocosto. E' questo il drammatico risultato della spending review a cui, a causa del crollo del potere di acquisto, sono state costrette in Italia ben sette famiglie su dieci (71 per cento) che hanno modificato la qualità e la quantità dei prodotti. Le famiglie italiane che hanno svuotato il carrello dei prodotti base per l'alimentazione dalla frutta (-4 per cento) al pesce (-5 per cento), dalla carne bovina (-6 per cento) al vino (-7 per cento) fino all'olio di oliva (-8 per cento), secondo le elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati Ismea del primo trimestre. A preoccupare – continua la Coldiretti - è anche il peggioramento della qualità dei prodotti alimentari acquistati dagli italiani per l'aumento della presenza di cibi low cost realizzati con ingredienti di bassa qualità. Oltre un certo limite sul cibo non è possibile risparmiare se non si vuole mettere a rischio la salute ed è ad esempio infatti sospetta secondo la Coldiretti l'offerta di bottiglie di olio di oliva extravergine a prezzi che non riescono nemmeno a coprire il costo di raccolta delle olive. L'unica forma commerciale ad aumentare in modo significativo in tempi di crisi è il commercio ambulante che, secondo una indagine Unioncamere, tra il 2009 e il 2012 ha visto aumentare il numero di imprese iscritte ai registri delle Camere di commercio di 17.458 unità, più del 10 per cento. Lo dimostra il boom dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove - conclude la Coldiretti - nel 2012 hanno fatto la spesa 21 milioni di italiani, 7 dei quali abitualmente.
(fonte coldiretti)