Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 42 21 Ottobre 13
Parma 20 ottobre 2013 -
SOMMARIO Anno 12 - n° 42 - 21 Ottobre 13
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1.1 editoriale
Primo, non sprecare
3.1 vino
Vino, sbarco in California per Istituto Grandi Vini
4.1 lattiero caseario
Latte spot alla continua ricerca di record
5.1 CFS 191 anni
Il Corpo Forestale dello Stato compie 191 anni
6.1 sicurezza
Osservatorio nazionale furti di rame. E' on line.
6.2 crisi
Rimodulazione Iva ridotta, il No dei sindacati!
6,3 Host HORECA
Polifunzionale ed easy, così il locale si reinventa
6,4 prezzi agricoli
Ismea, a settembre prezzi agricoli in calo su base annua (-2,1%)
8,1 consumi
FIPE, come la crisi ha cambiato i consumi
9.1 fisco
Coldiretti, gettito IVA crolla perchè -4% spesa in primi 8 mesi
A Verona il latte spot quotato 53,61 €/100 litri (+0,98%)
di Virgilio - Parma, 14 Ottobre 2013 -
53,61 €/100litri il valore massimo registrato alla borsa di Verona nella seconda settimana di ottobre. Quasi due punti percentuali recuperati nuovamente dopo la settimana di "riposo" coincidente con la chiusura di settembre.
In contro tendenza il burro che, dopo diverse settimane e per la precisione sette, crolla su tutte le piazze e per tutte le tipologie in attesa di venerdi 18 ottobre quando la Borsa di Parma, con molte probabilità, confermerà la tendenza al ribasso registrata sia a Milano sia a Reggio Emilia. 4,15 €/kg per il burro da centrifuga, 3,40 €/kg per il pastorizzato e 3,30 €/kg per lo zangolato quotati a Milano. Reggio Emilia perde 3,45% e fissa il burro zangolato da creme fresche a quota 2,80€/kg. contro i 2,90 delle precedenti sette sedute.
Nella settimana che ha visto il sequestro di imitazioni di Parmigiano Reggiano DOP addirittura esposti all'Anuga di Colonia, le due principali DOP nazionali hanno confermato i prezzi della precedente ottava interrompendo una serie positiva durava da sei settimane.
Nella settimana di riferimento (7 - 13 ottobre) tutte le principali piazze hanno confermato i prezzi della prima di ottobre. L'apertura della terza ottava è stato nel segno della stabilità confermando nuovamente le quotazioni della precedente almeno sulle piazze di Reggio Emilia e di Milano.
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare. Anno 12 n° 41 - 14 Ottobre 13
Parma 13 Ottobre 2013 -
SOMMARIO Anno 12 - n° 41 14 Ottobre 13
(allegato PDF scaricabile)
1.1 editoriale
Dobbiamo tornare a volare
2.1 contraffazione
Sequestri a Colonia. Consorzi di tutela uniti a difesa del Made in Italy
4.1 lattiero caseario
Il Parmigiano rincalza e il Padano frena a Milano
5.1 il sogno di Marini
Marini in consiglio nazionale: è ora di sciogliere dalle catene un nuovo "sogno italiano"
6.1 consumo suolo
Legambiente: "Fermiamo il consumo di suolo"
6.2 ambiente
Orlando: "In Legge Stabilità servono 500 milioni per dissesto idrogeologico"
6,3 VINO
Rubesco Lungarotti sul podio
6,4 terremoto
Parmigiano Reggiano: stretta di mano tra caseifici e benefattori
7.1 inquinamento
Inquinamento da fitofarmaci, le proposte di UNIMA.
8,1 cereali
Agricoltura, Agrinsieme, in calo il prezzo del grano duro, al di sotto costi di produzione
9.1 coldiretti
Le strane dimissioni di Sergio Marini.
Latte spot, riprende a cavalcare. Verona chiude a +0,99%.
di Virgilio - Parma, 9 Ottobre 2013 -
Solo una settimana di pausa per il Latte spot che a Verona, lunedi 7 ottobre, ha fatto segnare un nuovo record. Sfondata la porta dei 53 euro, per la precisione 53,10€ per 100 litri di latte è stata la quotazione massima mentre 52,10€ per 100 litri la minima registrata alla borsa veronese.
Stazionarie le quotazioni del burro su tutte le principali piazza confermando i prezzi delle precedenti ottave: 4,20€ Kg. per il burro da centrifuga (MI), 3,30€/kg. per lo zangolato, (MI) e 2,90 €/kg per lo zangolato da creme fresche (PR).
Il Grana Padano DOP non arresta la sua corsa ma la rallenta soltanto incalzato dal Parmigiano Reggiano DOP che, invece, sta riprendendo quota. Le ultime settimane hanno visto crescere in modo particolare il Parmigiano Reggiano 24 mesi che alla borsa di reggiana ha raggiunto quota massima di 10,70€/kg. nella seduta di ieri (8 ottobre) confermando la tendenza di Parma del venerdi precedente (10,65€, +0,97%). Un sensibile balzo in avanti l'ha fatto registrare la stagionatura di 12 mesi oltrepassando la soglia di 9 euro, fissando perciò a 9,05/kg il prezzo massimo e 8,75€/kg il valore minimo durante la seduta borsistica parmense. Il Grana Padano DOP, come si diceva, invece conferma i prezzi della precedente ottava salvo la piazza di mantova che recupera lo 0,61% nella stagionatura 14-16 mesi chiudendo tra 8,20 e 8,40€/Kg. le quotazioni minime e massime.
Marini acclamato Presidente Onorario di Coldiretti.
- Roma, ottobre 2013--
Sono quasi sette anni che ricopro la carica di presidente di Coldiretti.
L'ho fatto con passione e mettendo tutto me stesso perché volevo restituire dignità ad una categoria, i coltivatori diretti e l'agricoltura, vista troppo spesso come problema sociale, causa di disastri ambientali, peso a carico delle casse pubbliche. Categoria in passato posta ai margini della società e dell'economia, raccontata senza futuro, se non per poche grandi aziende che avrebbero dovuto competere con il mondo su prezzi ed economie di scala. Assurdo!
Cosi ci dipingevano gli esperti , questo ci insegnavano nelle scuole e nelle università e questo in fondo pensava la gente. Era la stagione in cui, di chi si rivelava inadeguato a ricoprire un compito o a svolgere una funzione, si usava dire "Ecco delle braccia rubate all'agricoltura".
Ma noi non ci siamo rassegnati.
Ho preso un impegno con i miei soci e, nello svolgerlo, ho sempre risposto alla mia coscienza che mi ha chiesto di onorare la dignità di chi ha riposto in me la fiducia, di mai tradire quella fiducia e di farlo sempre al massimo delle mie possibilità, senza risparmiarmi.
Peraltro, io conosco un solo modo di impegnarmi , e mi resta difficile trovare "la mezza misura", praticare i "ma anche".
Cosi sono fatto e cosi continuerò ad essere.
Ci siamo dunque rimboccati le maniche, abbiamo buttato nel cestino quelle teorie socio-economiche e abbiamo fatto di testa nostra. Eravamo convinti che, nonostante " gli analisti" , noi , ovvero quelli che producono cibo, un bene comune, non potevamo essere il problema, semmai, e la storia lo ha confermato, erano le teorie ad essere sballate perché figlie di un modello socio-economico globale, sballato quanto loro.
Oggi nessuno può negare che agricoltura, coltivatore diretto, cibo, filiera corta, multifunzionalità, km 0, biodiversità, sicurezza alimentare, vendita diretta, export agroalimentare, Made in Italy, tipicità, innovazione, giovani , cultura, bellezza, paesaggio siano tutti termini positivi, sinonimi di futuro e la gente sa che queste parole hanno a che fare con le nostre azioni e con il nostro fare quotidiano.
Se, solo in questo anno, le iscrizioni agli istituti e alle facoltà di agraria sono aumentate come mai accaduto nella storia; se aumentano le giovani imprese agricole; se l'export agroalimentare aumenta più di ogni altro; se le imprese agricole italiane garantiscono il più alto valore aggiunto ad ettaro e il nostro made in Italy è copiato in tutto il mondo; se la società, la gente, ci apprezza sempre più come esempio positivo e di verità; se la politica ci guarda ( ma non ci vede!) come espressione di un nuovo modello di sviluppo dove crescita e occupazione, ma anche buone relazioni sociali, tutela ambientale e qualità della vita possono coesistere, crescere e alimentarsi a vicenda; se le nostre bandiere, con orgoglio, sventolano ovunque e suscitano simpatia e rispetto; oggi se tutto questo accade, vuol dire che molte cose sono cambiate e che molto abbiamo contribuito a che ciò accadesse.
E' riapparsa almeno la speranza, la fiducia , la consapevolezza che nell'Italia di domani ci sarà tanta agricoltura. Almeno nei nostri giovani, il nostro futuro, è riapparso l'ingrediente principale che manca nel Paese : credere in se stessi e in un sogno imprenditoriale possibile.
Sta a noi tutti non avvilire quel sogno, coltivarlo e riempirlo di verità.
Ciò che è accaduto in questi anni è frutto di una azione costante quasi asfissiante, ma decisamente meritevole di essere raccontata almeno nei principali titoli.
Hanno preso forma i grandi progetti valoriali con la nascita della Fondazione Campagna Amica e le sue articolazioni progettuali, i farmer market, le botteghe, i mercati degli agricoltori, è nata la filiera firmata dagli agricoltori italiani (FAI) e le sue articolazioni imprenditoriali, dal sistema Cai sino alla Filiera Agricola Italiana SPA. E' nata Uecoop, Creditagri Italia, Impresa Pesca, si sono rafforzati i tradizionali eventi come Cernobbio e sono nati i grandi eventi dal Palalottomatica a Oscar Green, dalle straordinarie assemblee dei giovani a Cibi d'Italia, alla Giornata del Creato.
Successi crescenti per Coldiretti, sotto ogni profilo sindacale ed organizzativo e sempre con i conti in ordine e una solidità economica patrimoniale invidiabile.
Si sono moltiplicate le presenze nelle piazze, si è rafforzato quel rapporto stretto con la gente, misto di fiducia e simpatia, una straordinaria empatia quasi a condividere una necessità di sorreggersi e spronarsi a vicenda. Si sono rafforzati notevolmente i rapporti e le relazioni con le istituzioni, i media ci hanno seguito con costanza e attenzione.
E' cresciuta una straordinaria rete di imprenditori donne, giovani e meno giovani di inestimabile valore, mossi da una carica etica e passione civile che rappresenta una garanzia assoluta per il futuro Coldiretti, per l'agricoltura e direi per l'intero Paese .
Sono stati anni di battaglie per difendere in ogni sede, con coraggio e determinazione, i valori forti quali la trasparenza, la legalità, l'informazione al consumatore e questo nonostante il lavoro di interdizione di potenti lobby, l'ambiguità di certa politica, l'ostruzionismo Europeo. Le manifestazioni di Bologna o al Brennero o quelle a piazza Montecitorio per sostenere i provvedimenti su Made in Italy, etichettatura , fisco, lavoro, no ogm, lotta all'Italian sounding, le ricorderemo per sempre.
Sono stati anni in cui abbiamo recuperato un ruolo centrale nelle relazioni internazionali, il G8 Agricolo, gli incontri a Bruxelles, le bilaterali con i colleghi Europei, Americani, Africani, Asiatici, stanno li a dimostrarlo; come sta lì a dimostrarlo l'approvazione della nuova Pac per i prossimi sette anni avvenuta pochi giorni fa, in cui per la prima volta le risorse potranno essere destinate ai soli agricoltori che vivono di quel mestiere, smontando finalmente un sistema di rendita che abbiamo subito per decenni .
Tutto questo è ed è stato importante, ha di fatto rivoluzionato la nostra agricoltura e il nostro modo di essere, ma in troppi casi il reddito delle imprese è stato ingeneroso rispetto agli sforzi fatti. Sono questi gli effetti di un Paese in perenne crisi economica e politica e con i consumi, soprattutto alimentari, che precipitano come mai visto prima.
La soluzione non potremo trovarla all'interno del nostri confini, non ci sarà politica agricola o fiscale che tenga, non potremo farcela se il Paese non riparte, se insieme all'agricoltura e sulla scia dei suoi successi, non proviamo a cambiare anche L'Italia
Da tempo ho come l'impressione di stare su un vagone di un treno su cui si è fatto di tutto per rendere confortevole il viaggio, salvo accorgersi che il vagone è agganciato ad un convoglio fermo e senza motrice. Il vagone è la nostra agricoltura, il nostro agroalimentare, il nostro territorio; il treno è l'Italia tutta; la motrice è il caos. A rendere più parossistica la metafora è che i binari ci sono e anche di ottima fattura. Sono binari di una lega particolare: la straordinaria ricchezza e voglia di fare degli Italiani, dei suoi giovani, la creatività, l'intelligenza e la fantasia, le tradizioni, la cultura, la storia, la bellezza di ogni angolo del nostro Paese. Sono un insieme di comunità intrise di solidarietà, di sussidiarietà, di relazioni e valori veri. Binari solidissimi buoni per il domani, ma invisibili perché impietosamente seppelliti sotto i detriti prodotti dall'apatia, dalle non scelte, da una politica paralizzata.
Questa appare oggi la nostra Italia, e noi da Italiani che viaggiamo su quel treno, che vogliamo bene all'Italia non possiamo semplicemente rassegnarci o, al limite, indignarci. Non basta! Ciascuno, per quello che può e senza risparmiarsi, ha il diritto prima, ma anche il dovere, morale e civile, di aiutare a dissotterrare quei binari, di fondere una nuova locomotiva, di far partire quel treno. Lo dobbiamo al Paese, lo dobbiamo a noi e ai nostri figli per riappropriarci della dignità e della speranza che abbiamo smarrito, per riconquistare quell'orgoglio di essere Italiani che ci appartiene e che la storia e i nostri genitori ci hanno consegnato con tanti sacrifici.
Insieme a tanta gente straordinaria, soci, collaboratori, dirigenti abbiamo contribuito a rivoluzionare non solo Coldiretti e la nostra agricoltura, ma a dimostrare che cambiare è possibile, migliorare l'Italia si può e dunque quel treno fermo, a cui siamo necessariamente legati, può ripartire.
Ognuno di noi, ogni vagone, può portare il suo contributo di idee per ripulire quei binari e fondere una locomotiva che traini tutti. Quanto abbiamo fatto nella nostra agricoltura, può rappresentare un esempio da emulare per tutti e ovunque.
Certo, occorre sentirselo dentro; occorre avere coraggio, mettersi in gioco; occorre sentirsi liberi; occorre la forza di dire no a ipocrisie e compromessi; occorre saper guardare avanti e in alto; occorrono idee; occorrono testimonianze vere e la certezza di poter raccontare senza omissioni le proprie storie personali; occorre la compatibilità formale e sostanziale che giustamente la carica di Presidente non può dare; occorre poter spaziare oltre i confini di una forza sociale seppur cosi magnificamente contagiosa come Coldiretti; occorre poi tanta gente di buona volontà.
Tanta gente. Gente che, se appena ti guardi attorno, t'accorgi che l'Italia ne è piena.
Occorre farlo ora!
Ora perché il Paese affonda tra litigiosità sul nulla e su compromessi che nascono ambiziosi e durano un giorno; ora perché i nuovi poveri sono troppi, i disoccupati sono troppi, le imprese che chiudono sono troppe e troppo del nostro miglior Made in Italy va via dall' Italia.
Ora perché la recessione, che come tutte le brutte notizie viene raccontata un po' alla volta, ci sta mangiando il futuro e il Paese.
Ora perché anche le migliori imprese, la migliore agricoltura, la parte più operosa del Paese, se permangono queste condizioni, rischia di non farcela.
Ecco perché nelle forme che la coscienza ci consiglia e che le convenzioni ci consegnano, nei contenuti che anche nei nostri incontri al Palalottomatica abbiamo espresso, coloro che fanno del 'bene comune' una pietra angolare del proprio agire devono avere la forza di dare una mano. Serve stare in quel laboratorio dove la locomotiva con destinazione "futuro" aspetta di essere ricostruita.
E' un'impresa difficile, ambiziosa, forse impossibile, ma giusta. In fondo queste sono le cose che nella vita fanno la differenza.
Io sento di poter dare un contributo alla ricostruzione di quella locomotiva e alla messa in luce di quei binari. Credo sia necessario e urgente costruire quel laboratorio in cui forgiare gli strumenti e gli orizzonti di un nuovo Paese, nei modi che conosciamo e che sono propri a noi di Coldiretti, che il nuovo abbiamo saputo modellare - perché il Paese ha bisogno di noi.
Io a questo laboratorio, che sarà sempre dentro l'idea di comunità e di territorio - e nei tempi che questo bruciante presente detta, - voglio dare una forma, una sostanza, un modo di raccontare. Voglio esserci, ed esserci in prima persona, e sono certo che molti di voi, al momento giusto, faranno lo stesso. Perché "l'Italia che vogliamo, l'Italia che fa l'Italia" merita un mare di bene e perché è ora di sciogliere dalle catene un possibile nuovo grande sogno Italiano.
(Fonte Coldiretti)
Vera spaccatura o alla base c'è una strategia "diabolica"? Alla vigilia del Forum di Cernobbio il Presidente Coldiretti Sergio Marini annuncia le dimissioni.
di Virgilio --
- Parma, ottobre 2013 -
A tutto ci ha abituati la "Coldiretti", a fare e disfare in ogni parte d'Italia, tranne che a una spaccatura interna. Certamente il minimo comun denominatore è sempre stato il "potente" Vincenzo Gesmundo che di Presidenti ne ha visti passare al suo fianco. Lo Bianco, Micolini, Bedoni e ora tocca a Marini, dopo sette anni, a lasciare quell'organizzazione che ha così pesantemente contribuito a mediaticizzare. Suo era il volto della comunicazione giallo verde di coldiretti.
Ma quella delle dimissioni di Sergio Marini da UECOOP e da presidente nazionale non appartiene al mondo ovattato di Coldiretti. Sia per i tempi, sia per la risonanza mediatica sembra più la premessa di una una nuova strategia piuttosto che di una frattura. Il Forum di Cernobbio svelerà le carte. O Marini si lancerà in una nuova avventura politica e la coldiretti lo appoggerà con tutte le sue poderose truppe oppure sarà rottura vera e, questa volta, Vincenzo Gesmundo dovrà fare i conti con una crisi molto delicata. Al momento, a traghettare la più importante organizzazione agricola sarà il "fedele" Mauro Tonello, consigliere anziano dell'organizzazione.
SOMMARIO Anno 12 - n° 40 07 Ottobre 13
Parma 6 Ottobre 2013 -
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1.1 editoriale
Iva al 22% e adesso avanti con l'IMU
2.1 turismo
Quarta edizione della borsa del turismo fluviale e del Po. L'anteprima
4.1 lattiero caseario
Grana padano prosegue l'ascesa
5.1 tasse
Iva 22% - Quanto ci costa
6.1 nutrizione
Olio di Oliva come il latte materno
6.2 UE latte
Quote Latte. Nessuna "multa" per l'Italia
6,3 Eventi
Host 2013: il futuro di Ho. Re. Ca. e retail
8,1 Consumi
Consumi alimentari: meno 1,8% nei primi 8 mesi 2013
9.1 pomodoro
Distretto Pomodoro. Raccolto 2013.
Dal 18 al 22 ottobre a Fiere Milano il salone dedicato al retail e alla ristorazione
È una crescita continua e sempre più internazionale quella che caratterizza Host, il Salone internazionale dell'Ospitalità Professionale, leader mondiale nel settore Ho.Re.Ca. e retail, in programma a Fiera Milano (Rho) dal 18 al 22 ottobre 2013: 1.600 espositori, 1.500 buyer altamente profilati, 120mila professionals, 12 padiglioni, oltre 350 appuntamenti tra workshop, seminari, degustazioni, cooking show, mostre, competizioni ed eventi.
Le new entry tra gli espositori già registrati sono 350, più della metà estere. 11 i nuovi paesi presenti Bahrain, Brasile, Giappone, Kenya, Israele, Romania, Singapore, Slovacchia, Ungheria, Venezuela e Vietnam. Accanto alle economie emergenti, in crescita sia i mercati forti e tradizionali (+177% degli USA, +100% dalla Francia, +70% dalla Germania, +39% dalla Turchia), sia quelli più in difficoltà (+14% dalla Spagna, dall'Italia +1,5%).
Oltre ai top player del settore, che vi presenteranno le loro novità, Host 2013 proporrà anche un ricchissimo ventaglio di aree speciali, eventi e iniziative in collaborazione con le più importanti realtà del mondo associativo e universitario. Tra questi si segnalano in particolare HOSThinking e Smart Label, i due prestigiosi Award che Host 2013 ha istituito in collaborazione con POLI.design, consorzio del Politecnico di Milano e con il patrocinio di ADI - Associazione per il Disegno Industriale. Ed ancora, pensato in esclusiva per Host dall'architetto Dante O. Benini, Exhis - Excellent Italian Hospitality Services - una grande scatola trasparente di 500 mq, un "acquario del bello" con design proposto da aziende italiane top level: un voluto non-luogo che esalta la capacità del contract di vestire ogni situazione, con un focus su 4 aree tematiche: Lavoro, Mente, Corpo e Relax.In Exhis ci sarà una lounge con un momento dedicato all'accoglienza Vip e un back office interattivo e a vista.
(Fiere Milano - Host 2013)
Segnali positivi solo dalla pasticceria e biscotteria (+2,3% volumi).
Roma, 02 ottobre 2013 --
In crisi è un po' tutto il carrello della spesa. Flettono pasta, latte, frutta e ortaggi, ma anche pesce, olio e vino. Una raffica di segni meno che ha investito i consumi alimentari della famiglie italiane da inizio anno a tutto il mese di agosto, data dell'ultima rilevazione Ismea/Gfk-Eurisko. Un calo complessivo dell'1,8% in quantità e del 3,7% nella spesa rispetto ai primi otto mesi del 2012.
Variazioni positive - spiega l'Ismea - emergono solo per i prodotti del reparto pasticceria e biscotteria (+2,3% in volume), per le uova (+1,7%) e per i formaggi (+0,9%), mentre i vini crescono solo in termini di spesa (+3,6%) a causa dei rincari registrati in tutte le fasi di scambio.
Più in dettaglio, i consumi di pasta si riducono di circa l'1% con una contrazione della spesa che sfiora il 9% per effetto dell'elevata incidenza delle promozioni e dello spostamento degli acquirenti verso format distributivi più convenienti, come i discount.
In calo anche le carni fresche sia in termini di volumi (-2,4%) che di spesa (-1,4%). La flessione è principalmente dovuta alla diminuzione dei consumi di bovino (-4% circa in volume e in valore), conseguente a uno spostamento degli acquisti sia verso altre tipologie di carni di prezzo inferiore (suina e avicola in particolare), sia verso le uova.
Nel complesso - prosegue l'analisi dell'Istituto - si riducono anche gli acquisti di lattiero-caseari nel loro insieme (-2,2% in volume, -3,8% in valore), sui quali pesa la significativa flessione del latte fresco che cede il 4% dei quantitativi acquistati e il 7,5% degli incassi. Per l'ittico i consumi si riducono del 3,5% in volume e del 12,5% in valore, con performance particolarmente negative per il pesce fresco (-4,8% e -18,4%). Rilevante anche la contrazione degli oli extra vergini di oliva che arretrano di quasi il 10% in quantità e di un 9% circa in termini monetari.
Più leggero il carrello anche per frutta e ortaggi. Le variazioni oscillano dal meno 3% della frutta fresca (sia in volume che in valore), al meno 1,8% degli ortaggi (-2,3% la spesa). Da rilevare l'inversione di tendenza degli ortaggi di IV gamma, comparto che fino al 2012 era sempre cresciuto. Nei primi otto mesi del 2013 gli acquisti hanno subito una contrazione su base annua del 3,5%, nonostante la forte diminuzione dei prezzi medi al consumo (-7,5% la spesa).
(Ismea)
Latte spot in pausa e leggero recupero del Parmigiano.
di Virgilio - Parma, 02 Ottobre 2013 -
Settimana, quella appena conclusa, che ha visto proseguire l'ascesa di prezzi del Grana Padano DOP che a Milano, il 9 mesi e oltre ha guadagnato altri centesimi. 1,41% l'incremento fissando il prezzo massimo a 7,30€/kg. Minore la ascesa del 15 mesi che si ferma a quota 8,65€/kg migliorando di solo 0,61% la quotazione del 23 settembre.
Segue, seppure con minori performance, anche il Parmigiano Reggiano che guadagna 0,57% fissando il prezzo del 12 mesi a quota massima di 8,95€/kg. alla borsa di Parma e, presumibilmente, il prossimo venerdi vedrà un nuovo ritocco al rialzo. Analogamente, il 24 mesi di stagionatura, ha recuperato lo 0,49% segnando la forbice tra il minimo e il massimo compresa tra 10,15 e 10,55€/kg.
Nessuna variazione invece per quanto riguarda il burro sia nelle piazze lombarde si in quelle emiliane.Unica eccezione la borsa veronese che ha perduto lo 0,93%. Il burro da panna di centrifuga ha segnato 2,12€/kg e 2,16€/kg. le quotazioni minime e massime, tornando quindi ai medesimi valori della seduta del 9 settembre.
Invariato pure, dopo una cavalcata poderosa, il latte spot che a Verona replica i medesimi prezzi della precedente quotazione.
Nell'ambito della sesta Settimana vegetariana internazionale (30 settembre - 6 ottobre 2013) in tutta Italia si svolge la prima Notte Veg nel giorno di San Francesco, venerdì 4 ottobre.
Emilia, 30 settembre 2013 - Edizioni Sonda, che quest'anno festeggia i 25 anni di attività, in collaborazione con i ristoranti e locali veg, invita tutti i propri lettori e tutti i vegetariani e vegani italiani a trovarsi idealmente ad una cena vegan il 4 ottobre per celebrare il proprio amore per la natura e gli animali. Una festa "simultanea" che coinvolga tutto il mondo veg italiano.
Dal Rapporto Eurispes 2013 scopriamo che il 6% degli italiani (quindi 3.720.000) ha fatto la scelta di diventare vegetariano (4,9%) o vegano (1,1%). Con un aumento di due punti percentuali rispetto alla rilevazione dello scorso anno.
Sono soprattutto le donne a praticare questo stile di vita, in virtù di una più spiccata sensibilità verso gli animali (il 66,7% vs 30,8% degli uomini), mentre gli uomini scelgono di essere vegetariani o vegani soprattutto per il benessere fisico e la salute (42,3% vs 28,2% delle donne).
Cos'è la Notte Veg?
Nel cuore della Settimana Internazionale Vegetariana rappresenta l'occasione per ritrovarsi a cena, sperimentando un'alimentazione sana e genuina, e comunicando, a chi ancora non li conosce, gli aspetti positivi legati a una scelta alimentare vegana, fornendo alternative alimentari a carne e latticini, per sviluppare la consapevolezza sulle proprie scelte alimentari. In breve: una notte di consapevolezza etica. Tendiamo infatti a non pensare a quello che mangiamo come a una questione etica. Lo è il nostro impegno per la comunità civile, o il nostro rapporto col fisco o, al limite, la nostra vita sessuale. Raramente ci chiediamo quali siano le conseguenze etiche di cosa mangiamo: c'è mai stato un politico la cui immagine sia stata danneggiata da rivelazioni su cosa mangia?
Perché il 4 ottobre?
Il 4 ottobre si festeggia San Francesco d'Assisi e la sua figura non solo è da sempre associata agli animali, ma evoca anche una particolare attitudine all'empatia e alla comunicazione con loro.
Inoltre quest'anno, la prima edizione, cade di venerdì, giorno dedicato tradizionalmente alla cucina di magro.
Chi la promuove?
L'iniziativa nasce dalle Edizioni Sonda, casa editrice di riferimento del mondo animalista e vegan italiano che compie 25 anni, in collaborazione con i migliori ristoranti specializzati italiani (e segnalati dalla "VegAgenda 2014"). Ha pubblicato oltre 40 titoli dedicati allo sviluppo di una cultura animalista e antispecista, e in particolare i ricettari e i volumi di alimentazione più originali e competenti.
L'editore di Sonda Antonio Monaco, un po' provocatoriamente, la definisce così «La Notte Veg è un invito a cena rivolto a tutti gli amici e un'occasione di riflessione e scambio sulle proprie scelte alimentari: su cosa, come, quanto e chi mangiamo».
Cosa si fa?
I ristoranti e i locali che partecipano all'iniziativa, anche non specializzati, proporranno esclusivamente una cena e un menu' vegan per mangiare insieme e per condividere e diffondere un messaggio di rispetto universale.
Ogni locale, ogni associazione e ogni famiglia o persona che aderirà a questa iniziativa potrà completare la serata, fino a tardi, con attività originali (presentazioni librarie, letture ad alta voce, musica, conversazioni, proiezioni...). È in via di definizione il programma all'insegna della spontaneità, in cui ciascuno possa interpretarlo, se vuole, a modo suo, con originalità e fantasia.
La casa editrice mette a disposizione la VegAgenda 2014 con i suoi autori e collaboratori, nonché tutti i suoi libri. Contattando la casa editrice e il sito www.sonda.it si potrà richiedere o scaricare gratuitamente la locandina e il logo dell'iniziativa.
Quanti saremo?
All'insegna di creatività e condivisione, almeno 10mila persone daranno vita ad una notte senza crudeltà.
Notte Veg è una vera festa collettiva, condivisa e organizzata insieme a 100 ristoratori, più di 20 associazioni e tantissimi autori e artisti, per far scoprire la forza della scelta etica vegan. Una notte di eventi, concorsi, letture e giochi creativi per tutti i gusti.
Il calendario con tutti gli eventi, i luoghi e i protagonisti di Notte Veg si trova sul sito (www.sonda.it/notte‐veg‐2013).
E in Emilia cosa succederà?
Hai un ristorante vegetariano/vegano, sei a conosceza di iniziativi legate alla notte veg in Emilia? Comunicacelo attraverso i commenti!
E buona Notte Veg a tutti.
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare - sommario Anno 12 - n° 39 del 30 settembre 13
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1.1 editoriale
Io non c'ero e se c'ero dormivo!
3.1 fiscale
Meglio in proprietà, affitto o leasing?
5.1 lattiero caseario
Grana padano in gran fermento. Latte spot cresce ancora
6.1 trasporto merci
Un altro passo verso la navigabilità del PO.
7.1 pomodoro
ASIPO in assemblea
8.1 agricoltura
XIII Forum internazionale sull'agricoltura e l'alimentazione
9.1 salute
Biosensori contro le allergie alimentari
9,2 UE e latte
Un osservatorio UE per il latte.
10,1 Consumi
V Gamma in decrescita.
11.1 Vendemmia
Vendemmia 2013: maggiore quantità e migliore qualità
Se ne è discusso lo scorso 25 settembre a Roma.
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di Virgilio --
Parma, 29 settembre 2013 -
I dati confermano una costante crescita di allergie alimentari. Alcuni alimenti tra i quali latte, uova, crostacei e molluschi, sono più a rischio di provocare reazioni allergiche. Alle volte, per frodi o per errori tecnici, le etichette non riportano quali tra i 14 allergeni individuati dalla Ue siano presenti. Da ciò l'idea di utilizzare le nanotecnologie per "intercettare" la presenza di allergeni.
Dall'idea al progetto di ricerca il passo è breve. In occasione del convegno sono stati riporta i risultati di un progetto di ricerca finalizzata del Ministero della Salute che ha avuto ampia partecipazione nazionale degli II.ZZ.SS e di enti di ricerca del settore. Attraverso un approccio multidisciplinare sono state affrontate le problematiche della determinazione degli allergeni nascosti legate alle metodichetradizionali di screening e di conferma e metodiche innovative (nano biosensori e PCR digitale). Nel progetto una parte delle risorse è stata dedicata a investigare una metodologia di comunicazione efficace verso il target più sensibile.
La seconda parte del progetto servirà a produrre dei veri e propri kit, che potranno essere utilizzati dai produttori della filiera alimentare, nei ristoranti o nelle mense. Mentre per le intolleranze è spesso un problema di quantità, per le allergie, poiché prevedono il coinvolgimento del sistema immunitario, anche una minima dose può esser dannosa.
La crisi colpisce la IV gamma che vede una riduzione del 3,5% nei volumi d'acquisto.
Roma, settembre 2013 --
I tagli al carrello della spesa non risparmiano gli ortaggi di IV gamma, un segmento - quello delle verdure fresche, lavate, tagliate e confezionate - immune, almeno fino allo scorso anno, dalla crisi dei consumi alimentari e in grado di esprimere tassi di crescita anche a due cifre.
La rilevazione Ismea/Gfk-Eurisko indica nel periodo gennaio-agosto 2013 un calo del 3,5% dei volumi acquistati rispetto allo stesso periodo del 2012 e una flessione della spesa del 7,5%, a causa della concomitante riduzione dei prezzi medi al dettaglio (-4,2%).
Tale dinamica è riconducibile alla contrazione delle vendite di insalate monovarietali, di insalate miste e di altri ortaggi (ad es. carote), mentre le vendite di ortaggi pronti da cuocere si sono mosse in netta controtendenza, registrando un +2,8% su base annua, con un aumento della spesa dello 0,9%, solo in parte ridimensionata dalla riduzione dei listini medi (-1,8%).
Fino alla fine del 2012, gli acquisti di ortaggi di IV gamma hanno registrato un costante trend in crescita, complici l'elevato contenuto di servizio e la praticità d'uso che ne hanno fatto impennare i consumi del 380% in dieci anni nonostante prezzi decisamente più elevati rispetto al fresco tradizionale.
I primi segnali di cedimento del mercato si sono manifestanti a dicembre 2012, quando l'onda lunga della crisi aveva determinato una brusca inversione di tendenza negli acquisti domestici che si è protratta fino a giugno 2013.
Miglioramenti sono emersi solo in estate: nel bimestre luglio-agosto le vendite (sia in volume che in termini monetari) hanno superato i livello dello stesso periodo del 2012, grazie soprattutto ai maggiori acquisti di insalate e ortaggi pronti da cuocere.
(Fonte Ismea)
Dopo alcuni anni di vendemmie anticipate, il 2013 torna nella "tradizione". Il culmine tra fine settembre e ottobre.
di LGC - Parma 29 settembre 2013 -
Secondo le stime Ismea e Unione Italiana Vini la produzione di vino 2013 dovrebbe attestarsi sui 44,5 milioni di ettolitri, l'8% in più rispetto ai 41,1 milioni indicati dall'Istat per la scorsa campagna.
Dopo una stagione primaverile caratterizzata da forti piogge e sparse grandinate su tutta la penisola, la stagione della vendemmia torna nell'arco tradizionale di raccolta tra settembre e ottobre. Una raccolta che porterà, sempre secondo e stime di Ismea, a superare la produzione 2012 (Vedi tabella).
Le temperature estive elevate hanno quindi consentito un buon recupero delle produzioni e ottime speranze di qualità in vinificazione.
A livello territoriale, nel Mezzogiorno l'esito vendemmiale dovrebbe tradursi in maggiori incrementi rispetto alle regioni del Nord. Questo in un contesto di crescita generale, ad eccezione del Friuli Venezia Giulia e dell'Umbria, dove la vendemmia, in calo rispettivamente del 5 e del 3 per cento su base annua, avrebbe subito le ricadute sia delle avversità atmosferiche che di problemi fitopatologici.