Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 42 21 Ottobre 13

Parma 20 ottobre 2013 -

SOMMARIO Anno 12 - n° 42 - 21 Ottobre 13

(PDF Scaricabile in allegati)

1.1 editoriale

Primo, non sprecare

3.1 vino

Vino, sbarco in California per Istituto Grandi Vini

4.1 lattiero caseario

Latte spot alla continua ricerca di record

5.1 CFS 191 anni

Il Corpo Forestale dello Stato compie 191 anni

6.1 sicurezza

Osservatorio nazionale furti di rame. E' on line.

6.2 crisi

Rimodulazione Iva ridotta, il No dei sindacati!

6,3 Host HORECA

Polifunzionale ed easy, così il locale si reinventa

6,4 prezzi agricoli

Ismea, a settembre prezzi agricoli in calo su base annua (-2,1%)

8,1 consumi

FIPE, come la crisi ha cambiato i consumi

9.1 fisco

Coldiretti, gettito IVA crolla perchè -4% spesa in primi 8 mesi

 Cibus 42COP

 



Piero Antinori: "nonostante gli Stati Uniti siano...
Domenica, 20 Ottobre 2013 09:52

Il Corpo Forestale dello Stato compie 191 anni




Nel corso dei primi sei mesi del 2013 la Forestale ha effettuato...
Mercoledì, 16 Ottobre 2013 08:32

Latte spot alla continua ricerca di record

Latt Spot VR gde



A Verona il latte spot quotato 53,61 €/100 litri (+0,98%)

di Virgilio - Parma, 14 Ottobre 2013 -

53,61 €/100litri il valore massimo registrato alla borsa di Verona nella seconda settimana di ottobre. Quasi due punti percentuali recuperati nuovamente dopo la settimana di "riposo" coincidente con la chiusura di settembre.

In contro tendenza il burro che, dopo diverse settimane e per la precisione sette, crolla su tutte le piazze e per tutte le tipologie in attesa di venerdi 18 ottobre quando la Borsa di Parma, con molte probabilità, confermerà la tendenza al ribasso registrata sia a Milano sia a Reggio Emilia. 4,15 €/kg per il burro da centrifuga, 3,40 €/kg per il pastorizzato e 3,30 €/kg per lo zangolato quotati a Milano. Reggio Emilia perde 3,45% e fissa il burro zangolato da creme fresche a quota 2,80€/kg. contro i 2,90 delle precedenti sette sedute.

Nella settimana che ha visto il sequestro di imitazioni di Parmigiano Reggiano DOP addirittura esposti all'Anuga di Colonia, le due principali DOP nazionali hanno confermato i prezzi della precedente ottava interrompendo una serie positiva durava da sei settimane.

Nella settimana di riferimento (7 - 13 ottobre) tutte le principali piazze hanno confermato i prezzi della prima di ottobre. L'apertura della terza ottava è stato nel segno della stabilità confermando nuovamente le quotazioni della precedente almeno sulle piazze di Reggio Emilia e di Milano.

Latt Burro zangolato PR gdeLatt PRRE 24M PR gde

Latt GP 9M MI

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare. Anno 12 n° 41 - 14 Ottobre 13



Parma 13 Ottobre 2013 -

SOMMARIO Anno 12 - n° 41 14 Ottobre 13

(allegato PDF scaricabile)

1.1 editoriale

Dobbiamo tornare a volare

2.1 contraffazione

Sequestri a Colonia. Consorzi di tutela uniti a difesa del Made in Italy

4.1 lattiero caseario

Il Parmigiano rincalza e il Padano frena a Milano

5.1 il sogno di Marini

Marini in consiglio nazionale: è ora di sciogliere dalle catene un nuovo "sogno italiano"

6.1 consumo suolo

Legambiente: "Fermiamo il consumo di suolo"

6.2 ambiente

Orlando: "In Legge Stabilità servono 500 milioni per dissesto idrogeologico"

6,3 VINO

Rubesco Lungarotti sul podio

6,4 terremoto

Parmigiano Reggiano: stretta di mano tra caseifici e benefattori

7.1 inquinamento

Inquinamento da fitofarmaci, le proposte di UNIMA.

8,1 cereali

Agricoltura, Agrinsieme, in calo il prezzo del grano duro, al di sotto costi di produzione

9.1 coldiretti

Le strane dimissioni di Sergio Marini.

 

Cibus 41 COP gde



Per il quarto anno consecutivo la Riserva Monticchio sul podio delle guide Bibenda e Gambero Rosso

Torgiano, PG, ottobre 2013 -

Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2008 delle Cantine Lungarotti sul podio delle guide del vino Bibenda e Gambero Rosso 2014. Si rinnova così, per il quarto anno consecutivo, l'assegnazione della doppietta 'Cinque Grappoli' e 'Tre Bicchieri' al Rubesco Riserva (dal latino rubescere: arrossire), il grande rosso made by Lungarotti divenuto simbolo dell'Umbria in tutto il mondo.

Per Chiara Lungarotti, amministratore unico dell'azienda: "I riconoscimenti consecutivi ricevuti dalle guide Bibenda e Gambero Rosso confermano la modernità di questo vino portabandiera del brand Lungarotti e dell'Umbria sui mercati internazionali. Tra i principali paesi export del Rubesco Riserva Vigna Monticchio, Germania e Giappone si confermano anche per quest'anno tra i più dinamici e in forte ascesa".

Prodotto in 50mila bottiglie l'anno e stappato in 45 Paesi, il Rubesco Vigna Monticchio è composto al 70% da uve Sangiovese e al 30% da Canaiolo, con un invecchiamento medio di circa 4 anni. In etichetta, un bassorilievo con particolare della Fontana Maggiore di Perugia, la più bella fontana di piazza del tredicesimo secolo.




L'Italia è il primo produttore europeo ed il secondo nel mondo con 3,7 milioni di tonnellate. Necessario migliorare l'aggregazione e la capacità di stoccaggio e favorire la programmazione e la contrattazione tra le organizzazioni di prodotto degli agricoltori e l'industria di trasformazione

Roma,  ottobre 2013 - Il prezzo del grano duro è sceso a circa 24 euro al quintale a causa del contemporaneo verificarsi, nei primi mesi della campagna commerciale 2013/2014, di un calo delle importazioni e della stagnazione della domanda interna da parte dell'industria di trasformazione. Si tratta di un prezzo che nelle principali aree di coltivazione, in particolare nel nostro Mezzogiorno, è al disotto dei costi di produzione.

Lo ha evidenziato Agrinsieme, il coordinamento politico tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, nel corso di una audizione alla Commissione Agricoltura alla Camera. "Siamo di fronte -hanno spiegato i rappresentanti di Agrinsieme durante l'audizione- a tendenze al ribasso dovute all'attesa dei dati concreti della produzione canadese, principale esportatore mondiale, ma anche determinati da comportamenti speculativi per indurre vendite sotto costo".

Agrinsieme ha, quindi, evidenziato come sia importante in questa situazione favorire la maggiore trasparenza nella conoscenza dei dati produttivi e di giacenze nazionali e internazionali, nonché nelle modalità di rilevazione dei prezzi e di formazione dei listini da parte delle Borse merci. La risposta più efficace resta tuttavia quella strutturale, che passa cioè attraverso il miglioramento dell'aggregazione del prodotto, la capacità di stoccaggio per lotti omogenei, gli standard qualitativi commerciali. Tutto deve essere finalizzato a favorire la programmazione e la contrattazione tra le organizzazioni di prodotto degli agricoltori e l'industria di trasformazione, per aree territoriali omogenee.

L'applicazione della nuova Pac in Italia, così come alcuni interventi di politica nazionale, come i contratti di filiera, dovranno aiutare a sostenere questo processo di radicale organizzazione del settore.

DATI: Il comparto del grano duro è strategico per il nostro sistema agroalimentare. L'Italia, nonostante una piccola diminuzione rispetto allo scorso anno, con una produzione stimata intorno a 3,7 milioni di tonnellate si conferma il primo produttore europeo ed il secondo nel mondo. Con più di un milione di tonnellate, siamo inoltre il primo paese importatore. Il grano duro, soprattutto, è la materia prima per la produzione della pasta, prodotto simbolo del made in Italy, base della dieta mediterranea ed emblema della nostra immagine nel mondo

(Fonte Cia - Agrinsieme)
Due importanti accordi firmati dalle Fiere di Parma per dare vita alla più importante polo del Food Processing e Packaging -
 
Parma, 10 ottobre 2013
 
Non era bastato l' accordo firmato dalle Fiere di Parma con Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l'Imballaggio) l'associazione imprenditoriale che rappresenta i costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l'imballaggio, concretizzatosi nella nuova manifestazione, Food Pack, dedicata al confezionamento alimentare e delle bevande che, a partire dalla prossima edizione, in calendario dal 28 al 31 ottobre 2014, affiancherà Cibus Tec.
Un secondo accordo è stato preso con la Fiera di Colonia, organizzatori di Anuga FoodTec, per condividere progetti di sviluppo internazionale sia per i due storici appuntamenti di Parma e Colonia sia per nuove iniziative overseas (Brasile, India, ecc.).
La partnership creerà una rilevante piattaforma strategica internazionale che vedrà lavorare in sinergia: "Anuga FoodTec" la più importante rassegna delle food tecnologies, "Cibus Tec", da oltre 70 anni salone di riferimento delle tecnologie meccano-alimentari ed infine "Food Pack", la neo-nata Joint Venture espositiva creata da Fiere di Parma e Ucima.
Un accordo strategico che offrirà all'industria delle tecnologie legate alla filiera del food & beverage, una audience straordinaria.
"Una vera e propria collaborazione di filiera, insomma, quella tra Italia e Germania, che da ottobre potrà già beneficiare di una serie di iniziative di business matching nei principali mercati obiettivo per offrire ai produttori di tecnologie alimentari concrete opportunità di promozione del proprio business in una vetrina internazionale a partire da Anuga 2013, per proseguire a Cibus 2014 dal 5 all'8 maggio, culminare a Cibus Tec & Food Pack 28-31 ottobre 2014 e proseguire ad Anuga FoodTec 24-27 marzo 2015", si legge nella nota.
 
UCIMA

Ucima - Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l'Imballaggio - riunisce, rappresenta e assiste i costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l'imballaggio, raggruppando al suo interno oltre 120 aziende tra le più rappresentative del settore dislocate su tutto il territorio nazionale. Il fatturato del settore è in continua crescita: nel 2012 il giro d'affari è stato superiore a 5.500 milioni di euro, realizzati per l'83% all'estero. 


 
FIERE DI PARMA

Fiere di Parma è l'unico operatore fieristico italiano con un 'know how' specifico e riconosciuto a livello internazionale nel comparto agro-alimentare. Una competenza consolidata negli anni grazie a collaborazioni a livello internazionale e dall'esperienza maturata nell'organizzazione di eventi fieristici e congressuali rivolti ai settori delle tecnologie (Cibus Tec) e dei prodotti agro-alimentari (Cibus). Vanta una leadership nazionale e internazionale anche nei settori antiquariale (Mercanteinfiera) e del turismo plein air (Salone del Camper).L'azienda ha chiuso il 2012 con un fatturato di circa 35 milioni e un EBITDA prossimo al 20%. Il quartiere si sviluppa su 140.000 mq. coperti e dotati del sistema fotovoltaico a tetto più grande d'Italia (7 MW) che garantisce una riduzione dell'emissioni di co2 pari a 4.200 tons annue.
 


KOELNMESSE

Anuga, manifestazione di punta di Koelnmesse GmbH, è la fiera leader a livello mondiale nel settore Food & Beverage. Nel solo settore alimentare, la Fiera di Colonia ha una competenza a 360 gradi con 25 manifestazioni specifiche in tutto il mondo, coprendo così tutta la filiera, dalle tecnologie di produzione, lavorazione e confezionamento degli alimenti al prodotto finito in tutte le sue declinazioni. 
A livello globale, Koelnmesse GmbH organizza più di 70 fiere internazionali e oltre 2000 conferenze ed è la sede fieristica n. 1 in più di 25 settori commerciali, contando su 284.000 mq espositivi, un polo all'avanguardia e oltre 100 rappresentanze all'estero.


Assegnati sostegni per quasi 5 milioni.

Reggio Emilia, 9 ottobre 2013 - Ottocentomila posti forma ricostruiti, 1 milione di famiglie, 6 catene distributive e 59 caseifici coinvolti in acquisti e vendite solidali, 380 caseifici impegnati con un contributo straordinario, oltre 4.800.000 euro ripartiti tra i caseifici colpiti: sono questi i grandi numeri che stanno alle spalle della ricostruzione avvenuta nel comprensorio del Parmigiano Reggiano dopo il devastante terremoto del maggio 2012.

"Cifre – ha detto stamani il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai, nell'ambito di un incontro che per la prima volta ha visto riuniti gli esponenti di molti dei caseifici danneggiati, insieme a quanti hanno concorso, in particolare con le vendite solidali coordinate dallo stesso Consorzio – che parlano di una straordinaria e diffusa solidarietà, che si è espressa anche in tantissimi altri modi spontanei ed ha consentito di ricostruire 17 magazzini di riferimento per 37 caseifici modenesi, reggiani, mantovani e bolognesi, dando continuità al loro lavoro e a quello delle centinaia di famiglie di allevatori che qui destinano il latte da trasformare". "Proprio a carico di alcuni allevamenti – ha proseguito Alai – restano ancora problemi da risolvere, così come va ultimato il lavoro sulla messa in sicurezza di tutte le aziende che operano nel cratere del sisma, ma oggi diciamo nuovamente il nostro grazie a quanti in mille modi si sono mobilitati, consentendo a persone, imprese e al nostro prodotto di avere e generare reddito e sicurezza".

Il bilancio dei contributi raccolti e interamente distribuiti è stato tracciato dal direttore del Consorzio, Riccardo Deserti.

"Dalle vendite solidali effettuate dai caseifici del comprensorio aderenti all'iniziativa "1 euro per rinascere" – ha spiegato Deserti – sono giunti 513.950 euro, cui si sono aggiunti quelli legati alle vendite nelle catene distributive e nel canale horeca (Coop Italia, McDonald's, Auchan, Sogegross, Realco-Sigma e Unes) per 486.614 euro, i contributi di altri operatori commerciali per 31.064 euro e le donazioni dirette al Comitato caseifici terremotati, pari a 167.664 euro". Tra questi spicca, tra gli altri, il contributo dell'azienda farmaceutica Fatro, che ha donato 100.000 euro, affiancata da altri grandi aziende e gruppi (e tra questi Enel e il sistema delle Banche di Credito Cooperativo) che hanno effettuato rilevanti acquisti attraverso gruppi appositamente costituiti.

La cifra complessiva di 1.199.429 euro è stata distribuita ai caseifici in proporzione al numero delle forme danneggiate (complessivamente ne sono cadute quasi 600.000).

"Il contributo straordinario deciso dall'Assemblea dei caseifici del Parmigiano del luglio 2012 – ha proseguito Deserti – ha poi consentito di assegnare alle strutture danneggiate un'altra rilevante cifra, pari a 3.624.000 euro, consegnati ai caseifici danneggiati tenendo conto non solo del danno subito, ma anche delle diverse misure di tutela alle quali individualmente hanno potuto fare ricorso (contributi pubblici e rimborsi assicurativi, essenzialmente)".

In totale, dunque, sono stati ad oggi raccolti e distribuiti interamente 4.823.429 euro.

LA SUDDIVISIONE DEI CONTRIBUTI PER PROVINCE

Nella provincia di Modena, la più colpita, sono giunti 3.299.711 euro, e a beneficiarne sono stati, in misura assai diversa proprio in considerazione del danno subito e di altre coperture e/o contributi, i caseifici San Lorenzo, Albalat, Castelnovese, Morello, San Rocco, Quattro Madonne, Razionale Novese, La Cappelletta e Verdeta.

A Mantova, con 13 caseifici danneggiati, sono stati distribuiti 966.534 euro, assegnati ai caseifici Pironda, Quistello, Frizza, Arrivabene, Marzette, Begozzo, Natura Agricola, San Giuseppe, Caramasche, Croce, Vò Grande, Venera Vecchia e Andreasi.

A Reggio Emilia sono stati assegnati 511.771 euro, destinati ai caseifici San Simone, Casearia Fanticini, Tullia, Tricolore, Rossi, Lora e Magazzini Emiliani Stagionatura.

A Bologna, infine, sono giunti 45.413 euro per il caseificio Sant'Angelo.

L'ASSESSORE RABBONI: L'IMPEGNO DELLA REGIONE PER LA RICOSTRUZIONE

E di altre risorse ha parlato l'assessore regionale all'Agricoltura, Tiberio Rabboni.

"Il terremoto dell'Emilia ha suscitato una gara di solidarietà senza precedenti – ha affermato Rabboni – che è stata di sprone anche per le Amministrazioni pubbliche ad accelerare l'impegno per la ricostruzione e il ripristino delle strutture danneggiate. Sono in corso di erogazione 38 milioni di euro per il risarcimento delle scalere dei caseifici e delle altre attrezzature distrutte e danneggiate. Al caseificio che ha subito i maggiori danni, e che ha presentato la richiesta di indennizzo per il formaggio in stagionatura caduto a terra, sono state concesse dal Commissario per la ricostruzione risorse pari a circa 12 milioni di euro. Si sta inoltre concludendo la raccolta delle richieste di finanziamento da parte di agricoltori e caseifici per interventi nelle aree colpite dal sisma: a disposizione ci sono risorse per 55 milioni di euro che serviranno a rilanciare la competitività del comparto agroindustriale. Infine a novembre partirà un nuovo bando che stanzia 20 milioni di euro per la messa in sicurezza antisismica dei prefabbricati rurali che non hanno subito danni".

(CFPR)


ASIAGO, PARMIGIANO REGGIANO E PECORINO ROMANO: I CONSORZI OTTENGONO IL SEQUESTRO DI PRODOTTI CONTRAFFATTI ALL'ANUGA DI COLONIA

Colonia, 8 Ottobre 2013 -

– Un nuovo tentativo di contraffazione è stato sventato dai Consorzi di Tutela del Formaggio Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano ad Anuga, la fiera internazionale del food in corso di svolgimento a Colonia, in Germania, dove le DOP italiane hanno congiuntamente richiesto alle autorità tedesche il sequestro immediato di falsi Asiago, Parmigiano Reggiano (con denominazione "parmesan") e Pecorino Romano (anche con denominazione "romano") prodotti da una ditta statunitense.

Il pronto intervento è scattato dopo la denuncia dei legali dei Consorzi coinvolti. Infatti, le denominazioni DOP identificano un prodotto realizzato secondo uno specifico disciplinare e in zone geograficamente delimitate. In questo caso, la contraffazione "made in Usa" intendeva sfruttare denominazioni note per proporre prodotti totalmente differenti dagli originali. Il fenomeno è ben noto come i danni che provoca: si stima in oltre 60 miliardi di euro il giro d'affari sottratto ogni anno dall'"Italian sounding" al nostro Paese al quale si aggiunge l'inganno nei confronti dei consumatori, vittime di uno sfruttamento fraudolento dell'immagine e del potere evocativo del prodotto originale. L'intervento, dunque, da parte dei Consorzi contro questo abuso è stato duro e tempestivo, in coerenza con la legislazione nazionale e comunitaria che prevede, tra l'altro, l'obbligo di tutela delle DOP "ex-officio" in tutti gli Stati membri della UE .

"In questa nuova occasione, - afferma il Presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago DOP, Roberto Gasparini – ribadiamo l'efficacia dell'azione tempestiva e congiunta e il ruolo del Consorzio che tutela, in tutta Europa, marchi di proprietà pubblica e, quindi, di interesse collettivo. Una tutela che non può fermasi alla sola repressione ma deve andare, sempre più, di pari passo con un forte impegno rivolto a diffondere la cultura del prodotto DOP, fatta di patrimoni unici e identitari."

"Il nuovo sequestro avvenuto nell'ambito di una delle più prestigiose rassegne mondiali dell'agroalimentare e il deciso intervento dei Consorzi di tutela – sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai – ci auguriamo serva a scoraggiare i fenomeni di questa natura che continuano a consumarsi fuori e dentro i confini europei: anche per questo è però importante che alla nostra azione si affianchi un sistema di norme più incisivo in termini di riconoscimento delle Dop e di repressione delle frodi a livello mondiale, perché è a questo che si lega una più efficace tutela degli interessi di produttori e consumatori".

"Ancora una volta abbiamo reagito all'ennesimo caso di contraffazione – grazie all'azione coordinata tra i Consorzi di Tutela coinvolti"- Dichiara Gianni Maoddi, Presidente del Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano DOP- "Abbiamo ottenuto immediata soddisfazione, mandando un segnale forte e chiaro, ovvero che i Consorzi di Tutela sono il presidio più avanzato per la difesa del patrimonio alimentare Italiano. Speriamo che il nostro esempio sia seguito da tanti e che venga accompagnato dal sostegno pieno delle Istituzioni."

Lotta ai falsi e tutela sono oggi per i Consorzi di Tutela un impegno imprescindibile su scala mondiale e senza confini. Là dove il Made in Italy rappresenta un valore è infatti facile trovare chi vuole approfittare della buona fede del consumatore. Per questo, sarà sempre più importante, nei prossimi anni, contare su un'efficiente rete di controllo del territorio nazionale ed estero, su azioni congiunte di tutela e su consumatori sempre più informati, capaci non solo di apprezzare il prodotto ma anche di riconoscerlo e distinguerlo da tentativi di falsificazione.

(CFPR)





Latte spot, riprende a cavalcare. Verona chiude a +0,99%.

di Virgilio - Parma, 9 Ottobre 2013 -

Solo una settimana di pausa per il Latte spot che a Verona, lunedi 7 ottobre, ha fatto segnare un nuovo record. Sfondata la porta dei 53 euro, per la precisione 53,10€ per 100 litri di latte è stata la quotazione massima mentre 52,10€ per 100 litri la minima registrata alla borsa veronese.

Stazionarie le quotazioni del burro su tutte le principali piazza confermando i prezzi delle precedenti ottave: 4,20€ Kg. per il burro da centrifuga (MI), 3,30€/kg. per lo zangolato, (MI) e 2,90 €/kg per lo zangolato da creme fresche (PR).

Latt Burro Fresche1 PR gde

Il Grana Padano DOP non arresta la sua corsa ma la rallenta soltanto incalzato dal Parmigiano Reggiano DOP che, invece, sta riprendendo quota. Le ultime settimane hanno visto crescere in modo particolare il Parmigiano Reggiano 24 mesi che alla borsa di reggiana ha raggiunto quota massima di 10,70€/kg. nella seduta di ieri (8 ottobre) confermando la tendenza di Parma del venerdi precedente (10,65€, +0,97%). Un sensibile balzo in avanti l'ha fatto registrare la stagionatura di 12 mesi oltrepassando la soglia di 9 euro, fissando perciò a 9,05/kg il prezzo massimo e 8,75€/kg il valore minimo durante la seduta borsistica parmense. Il Grana Padano DOP, come si diceva, invece conferma i prezzi della precedente ottava salvo la piazza di mantova che recupera lo 0,61% nella stagionatura 14-16 mesi chiudendo tra 8,20 e 8,40€/Kg. le quotazioni minime e massime.

LATT PRRE24M 10anniAnalisi cibus

Bologna, 8 ottobre 2013
 
L'Assemblea legislativa ha respinto a maggioranza (approvando un ordine del giorno di non passaggio all'esame degli articoli) la proposta di legge, presentata da Fabio Filippi (Pdl), finalizzata a ottenere il sostegno regionale per la Fiera del Parmigiano-Reggiano di Casina, in provincia di Reggio Emilia.
Gianguido Bazzoni (Pdl), relatore della proposta, ha sostenuto l'importanza del marketing territoriale: "Occorre - ha detto - sapere comunicare per valorizzare le peculiarità dei prodotti e dei territori e la Fiera di Casina è una di queste opportunità".
"La Fiera - ha ricordato Filippi - è tra le più importanti rassegne regionali dedicate a questo formaggio (giunta quest'anno alla sua 47^ edizione). Risulta pertanto opportuno - ha sottolineato - finanziare e tutelare tutte quelle iniziative finalizzate alla promozione, allo sviluppo e alla vendita di un prodotto unico, che assegna all'Emilia-Romagna un importante primato in ambito agroalimentare".
A favore della proposta si sono espressi Mauro Malaguti (Pdl) e Mauro Manfredini (Lega nord) che hanno invitato la Regione a censire gli eventi più significativi presenti nel territorio regionale. Per Andrea Defranceschi (Mov5stelle) e Giovanni Favia (Misto), "è eccessivo l'uso della proposta di legge per sostenere questi eventi".
A questo proposito, Liana Barbati (Idv) ha auspicato l'utilizzo di altri strumenti di proposta. Tiziano Alessandrini (Pd), pur condividendo le finalità della proposta, ha censurato l'uso della proposta di legge: "Se questa fosse la strada - ha rilevato - ci troveremmo a discutere centinaia di provvedimenti di legge con pari dignità della Fiera di Casina. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che siamo di fronte a difficoltà di finanza pubblica. La Regione - ha sottolineato - ha fatto delle scelte: salvaguardare, come priorità, la coesione sociale".
Marco Monari (Pd) ha invitato il consigliere Filippi, che aveva sottolineato l'eccessivo 'peso' della Romagna rispetto all'Emilia, a misurare le parole, "adottando un linguaggio più consono all'Aula".
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)



Marini acclamato Presidente Onorario di Coldiretti.

- Roma, ottobre 2013--

Sono quasi sette anni che ricopro la carica di presidente di Coldiretti.

L'ho fatto con passione e mettendo tutto me stesso perché volevo restituire dignità ad una categoria, i coltivatori diretti e l'agricoltura, vista troppo spesso come problema sociale, causa di disastri ambientali, peso a carico delle casse pubbliche. Categoria in passato posta ai margini della società e dell'economia, raccontata senza futuro, se non per poche grandi aziende che avrebbero dovuto competere con il mondo su prezzi ed economie di scala. Assurdo!

Cosi ci dipingevano gli esperti , questo ci insegnavano nelle scuole e nelle università e questo in fondo pensava la gente. Era la stagione in cui, di chi si rivelava inadeguato a ricoprire un compito o a svolgere una funzione, si usava dire "Ecco delle braccia rubate all'agricoltura".

Ma noi non ci siamo rassegnati.

Ho preso un impegno con i miei soci e, nello svolgerlo, ho sempre risposto alla mia coscienza che mi ha chiesto di onorare la dignità di chi ha riposto in me la fiducia, di mai tradire quella fiducia e di farlo sempre al massimo delle mie possibilità, senza risparmiarmi.

Peraltro, io conosco un solo modo di impegnarmi , e mi resta difficile trovare "la mezza misura", praticare i "ma anche".

Cosi sono fatto e cosi continuerò ad essere.

Ci siamo dunque rimboccati le maniche, abbiamo buttato nel cestino quelle teorie socio-economiche e abbiamo fatto di testa nostra. Eravamo convinti che, nonostante " gli analisti" , noi , ovvero quelli che producono cibo, un bene comune, non potevamo essere il problema, semmai, e la storia lo ha confermato, erano le teorie ad essere sballate perché figlie di un modello socio-economico globale, sballato quanto loro.

Oggi nessuno può negare che agricoltura, coltivatore diretto, cibo, filiera corta, multifunzionalità, km 0, biodiversità, sicurezza alimentare, vendita diretta, export agroalimentare, Made in Italy, tipicità, innovazione, giovani , cultura, bellezza, paesaggio siano tutti termini positivi, sinonimi di futuro e la gente sa che queste parole hanno a che fare con le nostre azioni e con il nostro fare quotidiano.

Se, solo in questo anno, le iscrizioni agli istituti e alle facoltà di agraria sono aumentate come mai accaduto nella storia; se aumentano le giovani imprese agricole; se l'export agroalimentare aumenta più di ogni altro; se le imprese agricole italiane garantiscono il più alto valore aggiunto ad ettaro e il nostro made in Italy è copiato in tutto il mondo; se la società, la gente, ci apprezza sempre più come esempio positivo e di verità; se la politica ci guarda ( ma non ci vede!) come espressione di un nuovo modello di sviluppo dove crescita e occupazione, ma anche buone relazioni sociali, tutela ambientale e qualità della vita possono coesistere, crescere e alimentarsi a vicenda; se le nostre bandiere, con orgoglio, sventolano ovunque e suscitano simpatia e rispetto; oggi se tutto questo accade, vuol dire che molte cose sono cambiate e che molto abbiamo contribuito a che ciò accadesse.

E' riapparsa almeno la speranza, la fiducia , la consapevolezza che nell'Italia di domani ci sarà tanta agricoltura. Almeno nei nostri giovani, il nostro futuro, è riapparso l'ingrediente principale che manca nel Paese : credere in se stessi e in un sogno imprenditoriale possibile.

Sta a noi tutti non avvilire quel sogno, coltivarlo e riempirlo di verità.

Ciò che è accaduto in questi anni è frutto di una azione costante quasi asfissiante, ma decisamente meritevole di essere raccontata almeno nei principali titoli.

Hanno preso forma i grandi progetti valoriali con la nascita della Fondazione Campagna Amica e le sue articolazioni progettuali, i farmer market, le botteghe, i mercati degli agricoltori, è nata la filiera firmata dagli agricoltori italiani (FAI) e le sue articolazioni imprenditoriali, dal sistema Cai sino alla Filiera Agricola Italiana SPA. E' nata Uecoop, Creditagri Italia, Impresa Pesca, si sono rafforzati i tradizionali eventi come Cernobbio e sono nati i grandi eventi dal Palalottomatica a Oscar Green, dalle straordinarie assemblee dei giovani a Cibi d'Italia, alla Giornata del Creato.

Successi crescenti per Coldiretti, sotto ogni profilo sindacale ed organizzativo e sempre con i conti in ordine e una solidità economica patrimoniale invidiabile.

Si sono moltiplicate le presenze nelle piazze, si è rafforzato quel rapporto stretto con la gente, misto di fiducia e simpatia, una straordinaria empatia quasi a condividere una necessità di sorreggersi e spronarsi a vicenda. Si sono rafforzati notevolmente i rapporti e le relazioni con le istituzioni, i media ci hanno seguito con costanza e attenzione.

E' cresciuta una straordinaria rete di imprenditori donne, giovani e meno giovani di inestimabile valore, mossi da una carica etica e passione civile che rappresenta una garanzia assoluta per il futuro Coldiretti, per l'agricoltura e direi per l'intero Paese .

Sono stati anni di battaglie per difendere in ogni sede, con coraggio e determinazione, i valori forti quali la trasparenza, la legalità, l'informazione al consumatore e questo nonostante il lavoro di interdizione di potenti lobby, l'ambiguità di certa politica, l'ostruzionismo Europeo. Le manifestazioni di Bologna o al Brennero o quelle a piazza Montecitorio per sostenere i provvedimenti su Made in Italy, etichettatura , fisco, lavoro, no ogm, lotta all'Italian sounding, le ricorderemo per sempre.

Sono stati anni in cui abbiamo recuperato un ruolo centrale nelle relazioni internazionali, il G8 Agricolo, gli incontri a Bruxelles, le bilaterali con i colleghi Europei, Americani, Africani, Asiatici, stanno li a dimostrarlo; come sta lì a dimostrarlo l'approvazione della nuova Pac per i prossimi sette anni avvenuta pochi giorni fa, in cui per la prima volta le risorse potranno essere destinate ai soli agricoltori che vivono di quel mestiere, smontando finalmente un sistema di rendita che abbiamo subito per decenni .

Tutto questo è ed è stato importante, ha di fatto rivoluzionato la nostra agricoltura e il nostro modo di essere, ma in troppi casi il reddito delle imprese è stato ingeneroso rispetto agli sforzi fatti. Sono questi gli effetti di un Paese in perenne crisi economica e politica e con i consumi, soprattutto alimentari, che precipitano come mai visto prima.

La soluzione non potremo trovarla all'interno del nostri confini, non ci sarà politica agricola o fiscale che tenga, non potremo farcela se il Paese non riparte, se insieme all'agricoltura e sulla scia dei suoi successi, non proviamo a cambiare anche L'Italia

Da tempo ho come l'impressione di stare su un vagone di un treno su cui si è fatto di tutto per rendere confortevole il viaggio, salvo accorgersi che il vagone è agganciato ad un convoglio fermo e senza motrice. Il vagone è la nostra agricoltura, il nostro agroalimentare, il nostro territorio; il treno è l'Italia tutta; la motrice è il caos. A rendere più parossistica la metafora è che i binari ci sono e anche di ottima fattura. Sono binari di una lega particolare: la straordinaria ricchezza e voglia di fare degli Italiani, dei suoi giovani, la creatività, l'intelligenza e la fantasia, le tradizioni, la cultura, la storia, la bellezza di ogni angolo del nostro Paese. Sono un insieme di comunità intrise di solidarietà, di sussidiarietà, di relazioni e valori veri. Binari solidissimi buoni per il domani, ma invisibili perché impietosamente seppelliti sotto i detriti prodotti dall'apatia, dalle non scelte, da una politica paralizzata.

Questa appare oggi la nostra Italia, e noi da Italiani che viaggiamo su quel treno, che vogliamo bene all'Italia non possiamo semplicemente rassegnarci o, al limite, indignarci. Non basta! Ciascuno, per quello che può e senza risparmiarsi, ha il diritto prima, ma anche il dovere, morale e civile, di aiutare a dissotterrare quei binari, di fondere una nuova locomotiva, di far partire quel treno. Lo dobbiamo al Paese, lo dobbiamo a noi e ai nostri figli per riappropriarci della dignità e della speranza che abbiamo smarrito, per riconquistare quell'orgoglio di essere Italiani che ci appartiene e che la storia e i nostri genitori ci hanno consegnato con tanti sacrifici.

Insieme a tanta gente straordinaria, soci, collaboratori, dirigenti abbiamo contribuito a rivoluzionare non solo Coldiretti e la nostra agricoltura, ma a dimostrare che cambiare è possibile, migliorare l'Italia si può e dunque quel treno fermo, a cui siamo necessariamente legati, può ripartire.

Ognuno di noi, ogni vagone, può portare il suo contributo di idee per ripulire quei binari e fondere una locomotiva che traini tutti. Quanto abbiamo fatto nella nostra agricoltura, può rappresentare un esempio da emulare per tutti e ovunque.

Certo, occorre sentirselo dentro; occorre avere coraggio, mettersi in gioco; occorre sentirsi liberi; occorre la forza di dire no a ipocrisie e compromessi; occorre saper guardare avanti e in alto; occorrono idee; occorrono testimonianze vere e la certezza di poter raccontare senza omissioni le proprie storie personali; occorre la compatibilità formale e sostanziale che giustamente la carica di Presidente non può dare; occorre poter spaziare oltre i confini di una forza sociale seppur cosi magnificamente contagiosa come Coldiretti; occorre poi tanta gente di buona volontà.

Tanta gente. Gente che, se appena ti guardi attorno, t'accorgi che l'Italia ne è piena.

Occorre farlo ora!

Ora perché il Paese affonda tra litigiosità sul nulla e su compromessi che nascono ambiziosi e durano un giorno; ora perché i nuovi poveri sono troppi, i disoccupati sono troppi, le imprese che chiudono sono troppe e troppo del nostro miglior Made in Italy va via dall' Italia.

Ora perché la recessione, che come tutte le brutte notizie viene raccontata un po' alla volta, ci sta mangiando il futuro e il Paese.

Ora perché anche le migliori imprese, la migliore agricoltura, la parte più operosa del Paese, se permangono queste condizioni, rischia di non farcela.

Ecco perché nelle forme che la coscienza ci consiglia e che le convenzioni ci consegnano, nei contenuti che anche nei nostri incontri al Palalottomatica abbiamo espresso, coloro che fanno del 'bene comune' una pietra angolare del proprio agire devono avere la forza di dare una mano. Serve stare in quel laboratorio dove la locomotiva con destinazione "futuro" aspetta di essere ricostruita.

E' un'impresa difficile, ambiziosa, forse impossibile, ma giusta. In fondo queste sono le cose che nella vita fanno la differenza.

Io sento di poter dare un contributo alla ricostruzione di quella locomotiva e alla messa in luce di quei binari. Credo sia necessario e urgente costruire quel laboratorio in cui forgiare gli strumenti e gli orizzonti di un nuovo Paese, nei modi che conosciamo e che sono propri a noi di Coldiretti, che il nuovo abbiamo saputo modellare - perché il Paese ha bisogno di noi.

Io a questo laboratorio, che sarà sempre dentro l'idea di comunità e di territorio - e nei tempi che questo bruciante presente detta, - voglio dare una forma, una sostanza, un modo di raccontare. Voglio esserci, ed esserci in prima persona, e sono certo che molti di voi, al momento giusto, faranno lo stesso. Perché "l'Italia che vogliamo, l'Italia che fa l'Italia" merita un mare di bene e perché è ora di sciogliere dalle catene un possibile nuovo grande sogno Italiano.

(Fonte Coldiretti)

Sergio Marini

Martedì, 08 Ottobre 2013 10:19

Le strane dimissioni di Sergio Marini.




Vera spaccatura o alla base c'è una strategia "diabolica"? Alla vigilia del Forum di Cernobbio il Presidente Coldiretti Sergio Marini annuncia le dimissioni.

di Virgilio --

- Parma, ottobre 2013 -

A tutto ci ha abituati la "Coldiretti", a fare e disfare in ogni parte d'Italia, tranne che a una spaccatura interna. Certamente il minimo comun denominatore è sempre stato il "potente" Vincenzo Gesmundo che di Presidenti ne ha visti passare al suo fianco. Lo Bianco, Micolini, Bedoni e ora tocca a Marini, dopo sette anni, a lasciare quell'organizzazione che ha così pesantemente contribuito a mediaticizzare. Suo era il volto della comunicazione giallo verde di coldiretti.

Ma quella delle dimissioni di Sergio Marini da UECOOP e da presidente nazionale non appartiene al mondo ovattato di Coldiretti. Sia per i tempi, sia per la risonanza mediatica sembra più la premessa di una una nuova strategia piuttosto che di una frattura. Il Forum di Cernobbio svelerà le carte. O Marini si lancerà in una nuova avventura politica e la coldiretti lo appoggerà con tutte le sue poderose truppe oppure sarà rottura vera e, questa volta, Vincenzo Gesmundo dovrà fare i conti con una crisi molto delicata. Al momento, a traghettare la più importante organizzazione agricola sarà il "fedele" Mauro Tonello, consigliere anziano dell'organizzazione.

Gesmundo2 marini napolitano quirinale 2010

 


SOMMARIO Anno 12 - n° 40 07 Ottobre 13


Parma 6 Ottobre 2013 -



(allegato PDF scaricabile)

1.1 editoriale

Iva al 22% e adesso avanti con l'IMU

2.1 turismo

Quarta edizione della borsa del turismo fluviale e del Po. L'anteprima

4.1 lattiero caseario

Grana padano prosegue l'ascesa

5.1 tasse

Iva 22% - Quanto ci costa

6.1 nutrizione

Olio di Oliva come il latte materno

6.2 UE latte

Quote Latte. Nessuna "multa" per l'Italia

6,3 Eventi

Host 2013: il futuro di Ho. Re. Ca. e retail

8,1 Consumi

Consumi alimentari: meno 1,8% nei primi 8 mesi 2013

9.1 pomodoro

Distretto Pomodoro. Raccolto 2013.

 

Cibus 40 COP

Domenica, 06 Ottobre 2013 10:03

Quote Latte. Nessuna "multa" per l'Italia



La campagna lattiera UE 2012-2013 ferma a 140 milioni di tonnellate, il 6% al di sotto della tetto di produzione globale

di Virgilio -

Bruxelles, 05 ottobre 2013 –

Era stato anticipato nei mesi scorsi e il dato è stato confermato: l'Italia non dovrà pagare prelievi supplementari per la campagna di produzione lattiera 2012-2013 ovvero quella che è terminata lo scorso 31 marzo.

Complessivamente l'Unione Europea è riuscita a stare sotto il tetto massimo imposto fissando la produzione a 140 milioni di tonnellate, il 6% inferiore alla quota massima.

La virtuosa Italia con i suoi quasi 33mila produttori, riferisce una nota l'ANSA, hanno consegnato alle latterie oltre 10,83 milioni di tonnellate di latte con uno scarto di 40.700 tonnellate rispetto alla soglia di produzione. Le aziende italiane hanno invece venduto direttamente ai consumatori quasi 399mila tonnellate di latte, ossia 18mila tonnellate in meno rispetto alla soglia fissata.

Al contrario invece 5 nazioni hanno superato la quota a loro assegnata. Un surplus di 163.700 tonnellate imputabili a Germania, Austria, Danimarca, Polonia e Cipro.

Con la liberalizzazione del sistema produttivo, che entrerà in vigore nel 2015, non sorprende che si stia scatenando una rincorsa alla produzione anche in ragione degli aumentati prezzi del latte che, nelle ultime settimane, le borse merci hanno registrato.

Nel complesso, l'Italia e l'Europa, hanno dimostrato di saper controllare le loro produzioni e c'è da augurarsi che questo possa avvenire anche dopo il 2015
Sabato, 05 Ottobre 2013 10:08

Iva 22% - Quanto ci costa




10 milioni il maggior costo nel primo giorno di applicazione della nuova aliquota IVA.

di Redazione - Roma, 02 ottobre 2013--

Nel primo giorno di applicazione l'aumento dell'aliquota Iva è già costato circa 10 milioni di euro alle famiglie italiane. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sull'entrata in vigore del nuovo regime che fa scattare l'aliquota Iva dal 21 al 22 per cento per numerosi beni. Si tratta di un importo che - sottolinea la Coldiretti - rischia di moltiplicarsi ogni giorno fino a quanto non verranno assunti i provvedimenti annunciati per il contenimento della tassa. Il conto per le famiglie rischia di essere piu' salato per l'aumento dei prezzi dei carburanti che ha un effetto valanga sull'88 per cento della spesa degli italiani che viaggia su strada. Ad essere colpiti sono quindi anche i prodotti non direttamente interessati dall'aumento. A preoccupare è di conseguenza in generale - conclude la Coldiretti - l'effetto negativo dell'imposta sul potere di acquisto degli italiani con una riduzione dei consumi che rischia di alimentare la spirale recessiva in cui si trova attualmente il Paese.

Stando allo studio di Coldiretti effettuato sula base di dati Nielsen, l'effetto piu' evidente dell'aumento dell'aliquota Iva si ha dall'immediato aumento del prezzo della benzina con il 43 per cento degli italiani che usa meno l'auto a dimostrazione del fatto che si compensano i rincari provocati dall'Iva con minori consumi. L'inflazione a settembre è in calo secondo l'Istat anche perché – sottolinea la Coldiretti il carrello della spesa si svuota con gli italiani hanno tagliato del 4 per cento gli acquisti alimentari. L'innalzamento dell'aliquota Iva dal 21 al 22 per cento sui carburanti avrebbe un effetto valanga sull'88 per cento della spesa degli italiani che viene trasportato su strada con il 68 per cento dei consumatori che taglia sull'abbigliamento, mentre il 57 per cento degli italiani per risparmiare sceglie prodotti piu' economici nel largo consumo.

(Fonti Coldiretti)
Domenica, 06 Ottobre 2013 09:41

Host 2013: il futuro di Ho. Re. Ca. e retail



Dal 18 al 22 ottobre a Fiere Milano il salone dedicato al retail e alla ristorazione



È una crescita continua e sempre più internazionale quella che caratterizza Host, il Salone internazionale dell'Ospitalità Professionale, leader mondiale nel settore Ho.Re.Ca. e retail, in programma a Fiera Milano (Rho) dal 18 al 22 ottobre 2013: 1.600 espositori, 1.500 buyer altamente profilati, 120mila professionals, 12 padiglioni, oltre 350 appuntamenti tra workshop, seminari, degustazioni, cooking show, mostre, competizioni ed eventi.

Le new entry tra gli espositori già registrati sono 350, più della metà estere. 11 i nuovi paesi presenti Bahrain, Brasile, Giappone, Kenya, Israele, Romania, Singapore, Slovacchia, Ungheria, Venezuela e Vietnam. Accanto alle economie emergenti, in crescita sia i mercati forti e tradizionali (+177% degli USA, +100% dalla Francia, +70% dalla Germania, +39% dalla Turchia), sia quelli più in difficoltà (+14% dalla Spagna, dall'Italia +1,5%).

Oltre ai top player del settore, che vi presenteranno le loro novità, Host 2013 proporrà anche un ricchissimo ventaglio di aree speciali, eventi e iniziative in collaborazione con le più importanti realtà del mondo associativo e universitario. Tra questi si segnalano in particolare HOSThinking e Smart Label, i due prestigiosi Award che Host 2013 ha istituito in collaborazione con POLI.design, consorzio del Politecnico di Milano e con il patrocinio di ADI - Associazione per il Disegno Industriale. Ed ancora, pensato in esclusiva per Host dall'architetto Dante O. Benini, Exhis - Excellent Italian Hospitality Services - una grande scatola trasparente di 500 mq, un "acquario del bello" con design proposto da aziende italiane top level: un voluto non-luogo che esalta la capacità del contract di vestire ogni situazione, con un focus su 4 aree tematiche: Lavoro, Mente, Corpo e Relax.In Exhis ci sarà una lounge con un momento dedicato all'accoglienza Vip e un back office interattivo e a vista.

(Fiere Milano - Host 2013)





Segnali positivi solo dalla pasticceria e biscotteria (+2,3% volumi).

Roma, 02 ottobre 2013 --

In crisi è un po' tutto il carrello della spesa. Flettono pasta, latte, frutta e ortaggi, ma anche pesce, olio e vino. Una raffica di segni meno che ha investito i consumi alimentari della famiglie italiane da inizio anno a tutto il mese di agosto, data dell'ultima rilevazione Ismea/Gfk-Eurisko. Un calo complessivo dell'1,8% in quantità e del 3,7% nella spesa rispetto ai primi otto mesi del 2012.

Variazioni positive - spiega l'Ismea - emergono solo per i prodotti del reparto pasticceria e biscotteria (+2,3% in volume), per le uova (+1,7%) e per i formaggi (+0,9%), mentre i vini crescono solo in termini di spesa (+3,6%) a causa dei rincari registrati in tutte le fasi di scambio.
 
Più in dettaglio, i consumi di pasta si riducono di circa l'1% con una contrazione della spesa che sfiora il 9% per effetto dell'elevata incidenza delle promozioni e dello spostamento degli acquirenti verso format distributivi più convenienti, come i discount.
 
In calo anche le carni fresche sia in termini di volumi (-2,4%) che di spesa (-1,4%). La flessione è principalmente dovuta alla diminuzione dei consumi di bovino (-4% circa in volume e in valore), conseguente a uno spostamento degli acquisti sia verso altre tipologie di carni di prezzo inferiore (suina e avicola in particolare), sia verso le uova.
 
Nel complesso - prosegue l'analisi dell'Istituto - si riducono anche gli acquisti di lattiero-caseari nel loro insieme (-2,2% in volume, -3,8% in valore), sui quali pesa la significativa flessione del latte fresco che cede il 4% dei quantitativi acquistati e il 7,5% degli incassi. Per l'ittico i consumi si riducono del 3,5% in volume e del 12,5% in valore, con performance particolarmente negative per il pesce fresco (-4,8% e -18,4%). Rilevante anche la contrazione degli oli extra vergini di oliva che arretrano di quasi il 10% in quantità e di un 9% circa in termini monetari. 
 
Più leggero il carrello anche per frutta e ortaggi. Le variazioni oscillano dal meno 3% della frutta fresca (sia in volume che in valore), al meno 1,8% degli ortaggi (-2,3% la spesa). Da rilevare l'inversione di tendenza degli ortaggi di IV gamma, comparto che fino al 2012 era sempre cresciuto. Nei primi otto mesi del 2013 gli acquisti hanno subito una contrazione su base annua del 3,5%, nonostante la forte diminuzione dei prezzi medi al consumo (-7,5% la spesa).

(Ismea)

Domenica, 06 Ottobre 2013 08:40

Distretto Pomodoro. Raccolto 2013.



Ferrari: "vista la difficile campagna 2013 il ruolo del Distretto è sempre più fondamentale"

- Parma 27 settembre 2013 -

<In una campagna difficile come quella in corso quest’anno il ruolo di coordinamento del Distretto

del Pomodoro da Industria del Nord Italia diventa sempre più importante per perseguire la coesione

dell’intera filiera>. E’ questo il messaggio del presidente del Distretto Pier Luigi Ferrari, alla guida

dell’Organizzazione Interprofessionale che rappresenta il 99 per cento della filiera del pomodoro da

industria del Nord Italia.

<Il momento non è certo dei più facili – ha commentato Ferrari -, ma il Distretto garantisce il

massimo impegno negli ambiti di propria competenza affinché le problematiche possano essere

superate con successo>.

A testimoniare l’importanza del ruolo del Distretto, dall’avvio della campagna 2013, l’Oi ha

iniziato a svolgere l’attività di verifica come ente terzo per l’applicazione delle direttive tecniche

come stabilito dal Contratto quadro d’area per la gestione del conferimento e delle modalità di

determinazione delle caratteristiche qualitative della materia prima conferita negli stabilimenti.

<Le verifiche – spiega Ferrari - sono eseguite, senza necessità di preavviso, direttamente nei centri

di controllo di tutte le imprese di trasformazione, seguendo una check list predefinita. Si svolgono

verifiche anche su segnalazione e si interviene su richiesta di una delle parti. L’organismo di

controllo riferisce al Comitato di coordinamento dell’Oi le eventuali problematiche riscontrate per i

conseguenti provvedimenti, senza citare la denominazione dell’impresa di trasformazione, in

maniera da garantire trasparenza e imparzialità di valutazione>.

Completando un’analisi delle attività svolte dal Distretto Ferrari ha poi ricordato che l’Oi prosegue

la sua attività di <rafforzamento organizzativo, soprattutto in merito a raccolta dati relativi alle

campagne e gestione dei contratti, coordinamento delle attività di ricerca e sperimentazione,

individuazione di regole condivise a supporto della contrattazione (senza entrare nella stessa),

supporto all’analisi di problematiche ambientali e il supporto alla partecipazione a progetti di

ricerca sul tema della sostenibilità così come la valutazione degli effetti della nuova Pac sul

comparto con la definizione di linee di priorità di intervento condivise per la filiera>. Sul piano

internazionale il Distretto si è concentrato in particolare <sulla promozione di un’iniziativa di

coordinamento tra Oi a livello europeo e la partecipazione a supporto del Congresso del Wptc in

Italia nel 2014>.
 
Pomodoro vintage01 gde


IL PUNTO SULLA CAMPAGNA
<La campagna 2013 si sta svolgendo con ritardo rispetto ai tempi dell’anno 2011 e 2012> illustra

Ferrari. <E’ ancora difficile fare previsioni, ma si rileva lentezza nello svolgimento della campagna

imputabile al maltempo primaverile che ha fatto slittare i trapianti con conseguenti ritardi nella

raccolta causati dal maltempo e dalla difficoltà di maturazione del prodotto. Ad oggi la quota del

prodotto consegnato su quanto contrattato si attesta soltanto al 70%. Le condizioni meteorologiche

di settembre hanno aiutato a recuperare. Il Distretto non ha formulato nessuna previsione sulle

quantità che saranno complessivamente raccolte a fine campagna né sul possibile ammanco di

materia prima>

(Distretto del Pomodoro)
Mercoledì, 02 Ottobre 2013 12:11

Grana padano prosegue l'ascesa



Latte spot in pausa e leggero recupero del Parmigiano.

di Virgilio - Parma, 02 Ottobre 2013 -

Settimana, quella appena conclusa, che ha visto proseguire l'ascesa di prezzi del Grana Padano DOP che a Milano, il 9 mesi e oltre ha guadagnato altri centesimi. 1,41% l'incremento fissando il prezzo massimo a 7,30€/kg. Minore la ascesa del 15 mesi che si ferma a quota 8,65€/kg migliorando di solo 0,61% la quotazione del 23 settembre.

Segue, seppure con minori performance, anche il Parmigiano Reggiano che guadagna 0,57% fissando il prezzo del 12 mesi a quota massima di 8,95€/kg. alla borsa di Parma e, presumibilmente, il prossimo venerdi vedrà un nuovo ritocco al rialzo. Analogamente, il 24 mesi di stagionatura, ha recuperato lo 0,49% segnando la forbice tra il minimo e il massimo compresa tra 10,15 e 10,55€/kg.

Nessuna variazione invece per quanto riguarda il burro sia nelle piazze lombarde si in quelle emiliane.Unica eccezione la borsa veronese che ha perduto lo 0,93%. Il burro da panna di centrifuga ha segnato 2,12€/kg e 2,16€/kg. le quotazioni minime e massime, tornando quindi ai medesimi valori della seduta del 9 settembre.

Invariato pure, dopo una cavalcata poderosa, il latte spot che a Verona replica i medesimi prezzi della precedente quotazione.

Latt PRRE24Ms

Latt GP9M

 

Mercoledì, 02 Ottobre 2013 07:35

I 35 anni BIO di Tenuta Villa Tavernago

Piacenza, 2 ottobre 2013
 
Tenuta Villa Tavernago, pioniera della produzione vinicola biologica nei Colli Piacentini, festeggia 35 anni dalla fondazione, tutti dedicati alla ricerca della naturalità -

Pianello Val Tidone (PC) – Era il 1978 quando l'azienda piacentina muoveva i primi passi nella produzione vinicola e lo faceva già, con grande lungimiranza, proiettandosi su una gestione biologica dei terreni. Pierfranco Pirovano, fondatore dell'azienda, lo ricorda con piacere anche adesso: "Erano tempi in cui di vino biologico si cominciava solo a parlare, e non sempre in maniera del tutto lusinghiera; non esistevano nemmeno le normative a cui attenersi, quelle le abbiamo ottenute solo dopo, mano a mano che sono nate. D'altra parte ero motivato dal desiderio di produrre vini genuini, autentici e il più possibile naturali. In una parola, dei vini sani, quelli che volevo bere io stesso in famiglia e con gli amici."

Aiutato a tradurre il suo sogno in realtà da alcuni tra i professionisti più affermati della zona, l'enologo Enzo Galetti e l'agronomo Roberto Miravalle, che tuttora seguono le attività della cantina di Villa Tavernago, Pierfranco Pirovano inizia a raccogliere i primi risultati. Nel tempo gli ettari vitati dell'azienda sono aumentati, così come la consapevolezza di una specifica vocazione alla naturalità, che si è ulteriormente radicalizzata nel 2001 con il passaggio per alcuni vini alla produzione senza solfiti. "Sapevo che era possibile raggiungere una maggior quota di salubrità nei nostri vini, mi confrontai con lo staff e iniziammo a lavorarci." continua Pirovano "Il progetto è diventato per tutti un grande stimolo a elaborare soluzioni e studiare la fattibilità del nuovo processo produttivo. Naturalmente si è trattato anche di un cospicuo investimento tecnologico per acquisire i macchinari che oggi ci consentono di imbottigliare con una grandissima protezione dall'ossigeno senza l'ausilio di antiossidanti chimici."

"Oggi, guardando al passato dell'azienda mi sento orgoglioso delle scelte fatte e della strada intrapresa." Ma anche il futuro è roseo per Tenuta Villa Tavernago: pur nella difficoltà di quantificare le dimensioni di mercato dei vini biologici, è chiarissimo il grande "fermento" che sta crescendo attorno al comparto del biologico in generale che, in controtendenza rispetto al contesto di contrazione dei consumi alimentari in genere, risulta in crescita.

450 ettari complessivi di proprietà di cui 25 vitati, vigne poste sulle colline tra la Val Luretta e la Val Tidone, una splendida dimora patrizia che dà il nome all'azienda e ai suoi prodotti: Tenuta Villa Tavernago, una storia sin dalle origini vocata alla naturalità, produce i vini tipici del territorio piacentino ma anche alcune delle migliori espressioni da vitigni internazionali.

(Fonte: ufficio stampa Maurizio Rochelli)

Nell'ambito della sesta Settimana vegetariana internazionale (30 settembre - 6 ottobre 2013) in tutta Italia si svolge la prima Notte Veg nel giorno di San Francesco, venerdì 4 ottobre.
Emilia, 30 settembre 2013 - Edizioni Sonda, che quest'anno festeggia i 25 anni di attività, in collaborazione con i ristoranti e locali veg, invita tutti i propri lettori e tutti i vegetariani e vegani italiani a trovarsi idealmente ad una cena vegan il 4 ottobre per celebrare il proprio amore per la natura e gli animali. Una festa "simultanea" che coinvolga tutto il mondo veg italiano.
Dal Rapporto Eurispes 2013 scopriamo che il 6% degli italiani (quindi 3.720.000) ha fatto la scelta di diventare vegetariano (4,9%) o vegano (1,1%). Con un aumento di due punti percentuali rispetto alla rilevazione dello scorso anno.
Sono soprattutto le donne a praticare questo stile di vita, in virtù di una più spiccata sensibilità verso gli animali (il 66,7% vs 30,8% degli uomini), mentre gli uomini scelgono di essere vegetariani o vegani soprattutto per il benessere fisico e la salute (42,3% vs 28,2% delle donne).

Cos'è la Notte Veg?

Nel cuore della Settimana Internazionale Vegetariana rappresenta l'occasione per ritrovarsi a cena, sperimentando un'alimentazione sana e genuina, e comunicando, a chi ancora non li conosce, gli aspetti positivi legati a una scelta alimentare vegana, fornendo alternative alimentari a carne e latticini, per sviluppare la consapevolezza sulle proprie scelte alimentari. In breve: una notte di consapevolezza etica. Tendiamo infatti a non pensare a quello che mangiamo come a una questione etica. Lo è il nostro impegno per la comunità civile, o il nostro rapporto col fisco o, al limite, la nostra vita sessuale. Raramente ci chiediamo quali siano le conseguenze etiche di cosa mangiamo: c'è mai stato un politico la cui immagine sia stata danneggiata da rivelazioni su cosa mangia?

Perché il 4 ottobre?

Il 4 ottobre si festeggia San Francesco d'Assisi e la sua figura non solo è da sempre associata agli animali, ma evoca anche una particolare attitudine all'empatia e alla comunicazione con loro.
Inoltre quest'anno, la prima edizione, cade di venerdì, giorno dedicato tradizionalmente alla cucina di magro.

Chi la promuove?

L'iniziativa nasce dalle Edizioni Sonda, casa editrice di riferimento del mondo animalista e vegan italiano che compie 25 anni, in collaborazione con i migliori ristoranti specializzati italiani (e segnalati dalla "VegAgenda 2014"). Ha pubblicato oltre 40 titoli dedicati allo sviluppo di una cultura animalista e antispecista, e in particolare i ricettari e i volumi di alimentazione più originali e competenti.
L'editore di Sonda Antonio Monaco, un po' provocatoriamente, la definisce così «La Notte Veg è un invito a cena rivolto a tutti gli amici e un'occasione di riflessione e scambio sulle proprie scelte alimentari: su cosa, come, quanto e chi mangiamo».

Cosa si fa?

I ristoranti e i locali che partecipano all'iniziativa, anche non specializzati, proporranno esclusivamente una cena e un menu' vegan per mangiare insieme e per condividere e diffondere un messaggio di rispetto universale.
Ogni locale, ogni associazione e ogni famiglia o persona che aderirà a questa iniziativa potrà completare la serata, fino a tardi, con attività originali (presentazioni librarie, letture ad alta voce, musica, conversazioni, proiezioni...). È in via di definizione il programma all'insegna della spontaneità, in cui ciascuno possa interpretarlo, se vuole, a modo suo, con originalità e fantasia.
La casa editrice mette a disposizione la VegAgenda 2014 con i suoi autori e collaboratori, nonché tutti i suoi libri. Contattando la casa editrice e il sito www.sonda.it si potrà richiedere o scaricare gratuitamente la locandina e il logo dell'iniziativa.

Quanti saremo?

All'insegna di creatività e condivisione, almeno 10mila persone daranno vita ad una notte senza crudeltà.
Notte Veg è una vera festa collettiva, condivisa e organizzata insieme a 100 ristoratori, più di 20 associazioni e tantissimi autori e artisti, per far scoprire la forza della scelta etica vegan. Una notte di eventi, concorsi, letture e giochi creativi per tutti i gusti.
Il calendario con tutti gli eventi, i luoghi e i protagonisti di Notte Veg si trova sul sito (www.sonda.it/notte‐veg‐2013).

E in Emilia cosa succederà?

Hai un ristorante vegetariano/vegano, sei a conosceza di iniziativi legate alla notte veg in Emilia? Comunicacelo attraverso i commenti!

E buona Notte Veg a tutti.

Domenica, 29 Settembre 2013 15:39

SOMMARIO Anno 12 - n° 39 settembre 2013

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare - sommario  Anno 12 - n° 39  del 30 settembre 13

(Allegato in formato pdf scaricabile)

1.1 editoriale

Io non c'ero e se c'ero dormivo!

3.1 fiscale

Meglio in proprietà, affitto o leasing?

5.1 lattiero caseario

Grana padano in gran fermento. Latte spot cresce ancora

6.1 trasporto merci

Un altro passo verso la navigabilità del PO.

7.1 pomodoro

ASIPO in assemblea

8.1 agricoltura

XIII Forum internazionale sull'agricoltura e l'alimentazione

9.1 salute

Biosensori contro le allergie alimentari

9,2 UE e latte

Un osservatorio UE per il latte.

10,1 Consumi

V Gamma in decrescita.

11.1 Vendemmia

Vendemmia 2013: maggiore quantità e migliore qualità

 

Cibus n° 39 copertina

Domenica, 29 Settembre 2013 09:37

Biosensori contro le allergie alimentari



Se ne è discusso lo scorso 25 settembre a Roma.
-

di Virgilio --

Parma, 29 settembre 2013 -
I dati confermano una costante crescita di allergie alimentari. Alcuni alimenti tra i quali latte, uova, crostacei e molluschi, sono più a rischio di provocare reazioni allergiche. Alle volte, per frodi o per errori tecnici, le etichette non riportano quali tra i 14 allergeni individuati dalla Ue siano presenti. Da ciò l'idea di utilizzare le nanotecnologie per "intercettare" la presenza di allergeni.

Dall'idea al progetto di ricerca il passo è breve. In occasione del convegno sono stati riporta i risultati di un progetto di ricerca finalizzata del Ministero della Salute che ha avuto ampia partecipazione nazionale degli II.ZZ.SS e di enti di ricerca del settore. Attraverso un approccio multidisciplinare sono state affrontate le problematiche della determinazione degli allergeni nascosti legate alle metodichetradizionali di screening e di conferma e metodiche innovative (nano biosensori e PCR digitale). Nel progetto una parte delle risorse è stata dedicata a investigare una metodologia di comunicazione efficace verso il target più sensibile.

La seconda parte del progetto servirà a produrre dei veri e propri kit, che potranno essere utilizzati dai produttori della filiera alimentare, nei ristoranti o nelle mense. Mentre per le intolleranze è spesso un problema di quantità, per le allergie, poiché prevedono il coinvolgimento del sistema immunitario, anche una minima dose può esser dannosa.

Domenica, 29 Settembre 2013 07:43

Un osservatorio UE per il latte.



La proposta del commissario Dacian Ciolos per prevenire stati di crisi nelle aziende zootecniche.

di Virgilio -

Parma, 29 settembre 2013 – Al termine dell'incontro sul futuro del mercato del latte dopo la fine del regime delle quote, ieri a Bruxelles, Dacian Ciolos , commissario all'Agricoltura, ha caldeggiato l'isitutizione di un osservatorio di mercato. "Nelle nostre riflessioni, dobbiamo tener conto della grande diversità delle situazioni in tutta l'Europa, sia in termini di potenziale che di produzione, e della diversa importanza economica, o sociale o ambientale del settore nelle diverse aree. L' obiettivo della conferenza è quello di creare una piattaforma che esprima idee diverse, facendo domande, le opzioni di condivisione e di analisi della situazione e le prospettive per il settore", ha spiegato Ciolos.

L'importanza di poter contare su un Osservatorio europeo del mercato del latte, dopo la fine nel 2015 del sistema di quote di produzione, lo dimostra l'attuale evoluzione del prezzo ai produttori. L'esempio più significativo sta nel continuo superamento dei record del prezzo del latte spot. Il nuovo apice è stato raggiunto lunedi alla borsa veronese con una quotazione massima di 52,58€/100 litri di latte, incrementando di un lteriore 2% la precedente quotazione e segnando un aumento del 25% rispetto l'anno precedente.


Organizzato da Coldiretti se Studio Ambrosetti si terrà, come di consueto, nella prestigiosa Villa d'Este di Cernobbio dal 18 al 19 ottobre.

Roma, 27 settembre 2013 -

L'edizione 2013 del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, si terrà a Villa d'Este a Cernobbio, sul lago di Como, dal 18 al 19 ottobre.

Il Forum, giunto alla tredicesima edizione, costituisce l'appuntamento annuale del settore che riunisce i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere.

L'edizione di quest'anno si apre alle ore 10,00 di venerdì 18 ottobre con la presentazione dell'indagine sulla crisi nel piatto degli italiani. I risultati saranno illustrati dal presidente della Coldiretti Sergio Marini e dall'analista Roberto Weber.

Esclusive analisi sugli andamenti di mercato del Made in Italy e sui comportamenti dei consumatori, la povertà, la crescita e il lavoro, esposizioni ed esperienze imprenditoriali innovative, caratterizzeranno la due giorni.

(fonte Coldiretti)
Domenica, 29 Settembre 2013 09:20

IV Gamma in decrescita.



La crisi colpisce la IV gamma che vede una riduzione del 3,5% nei volumi d'acquisto.

Roma,  settembre 2013 --

I tagli al carrello della spesa non risparmiano gli ortaggi di IV gamma, un segmento - quello delle verdure fresche, lavate, tagliate e confezionate - immune, almeno fino allo scorso anno, dalla crisi dei consumi alimentari e in grado di esprimere tassi di crescita anche a due cifre.
 
La rilevazione Ismea/Gfk-Eurisko indica nel periodo gennaio-agosto 2013 un calo del 3,5% dei volumi acquistati rispetto allo stesso periodo del 2012 e una flessione della spesa del 7,5%, a causa della concomitante riduzione dei prezzi medi al dettaglio (-4,2%).

Tale dinamica è riconducibile alla contrazione delle vendite di insalate monovarietali, di insalate miste e di altri ortaggi (ad es. carote), mentre le vendite di ortaggi pronti da cuocere si sono mosse in netta controtendenza, registrando un +2,8% su base annua, con un aumento della spesa dello 0,9%, solo in parte ridimensionata dalla riduzione dei listini medi (-1,8%).

Fino alla fine del 2012, gli acquisti di ortaggi di IV gamma hanno registrato un costante trend in crescita, complici l'elevato contenuto di servizio e la praticità d'uso che ne hanno fatto impennare i consumi del 380% in dieci anni nonostante prezzi decisamente più elevati rispetto al fresco tradizionale. 

I primi segnali di cedimento del mercato si sono manifestanti a dicembre 2012, quando l'onda lunga della crisi aveva determinato una brusca inversione di tendenza negli acquisti domestici che si è protratta fino a giugno 2013.

Miglioramenti sono emersi solo in estate: nel bimestre luglio-agosto le vendite (sia in volume che in termini monetari) hanno superato i livello dello stesso periodo del 2012, grazie soprattutto ai maggiori acquisti di insalate e ortaggi pronti da cuocere.

IV Gamma in decrescita
(Fonte Ismea)

 




Dopo alcuni anni di vendemmie anticipate, il 2013 torna nella "tradizione". Il culmine tra fine settembre e ottobre.

di LGC - Parma 29 settembre 2013 -

Secondo le stime Ismea e Unione Italiana Vini la produzione di vino 2013 dovrebbe attestarsi sui 44,5 milioni di ettolitri, l'8% in più rispetto ai 41,1 milioni indicati dall'Istat per la scorsa campagna.

Dopo una stagione primaverile caratterizzata da forti piogge e sparse grandinate su tutta la penisola, la stagione della vendemmia torna nell'arco tradizionale di raccolta tra settembre e ottobre. Una raccolta che porterà, sempre secondo e stime di Ismea, a superare la produzione 2012 (Vedi tabella).

Le temperature estive elevate hanno quindi consentito un buon recupero delle produzioni e ottime speranze di qualità in vinificazione.

A livello territoriale, nel Mezzogiorno l'esito vendemmiale dovrebbe tradursi in maggiori incrementi rispetto alle regioni del Nord. Questo in un contesto di crescita generale, ad eccezione del Friuli Venezia Giulia e dell'Umbria, dove la vendemmia, in calo rispettivamente del 5 e del 3 per cento su base annua, avrebbe subito le ricadute sia delle avversità atmosferiche che di problemi fitopatologici.

Vino produzione stima ismea

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