Dopo la pausa ferragostana, torna Venerdì 26 Agosto MercaTiAmo, l'appuntamento con i prodotti locali, coltivati con cura e venduti direttamente dagli agricoltori del nostro territorio, senza alcuna intermediazione.
MercaTiAmo si svolgerà dalle 16 alle 19,30 nel consueto spazio del WoPa - il Workout Pasubio in via Palermo 6, con accesso da via Catania, dove è presente un ampio parcheggio.
Verranno proposti tutti i prodotti di stagione che l'estate ci offre in abbondanza: dai pomodori alle patate, dalle susine ai meloni, dalle insalate ai peperoni, dai formaggi al miele, ma non mancheranno le birre artigianali biologiche, i salumi di maiale nero, le torte dolci e salate, il pane cotto a legna, le focacce, il vino locale di produzione naturale e tanto altro ancora.
MercaTiAmo è un progetto di ampio respiro, finalizzato al sostegno dell'economia locale e delle produzioni naturali rispettose dei ritmi stagionali, dell'ambiente e dei diritti dei lavoratori ed è patrocinato dal Comune di Parma.
Nato all'interno del gruppo Materialmente Sostenibile, costituitosi durante i lavori del Workout Pasubio sui temi della sostenibilità, MercaTiAmo si è sviluppato in collaborazione con i gruppi di acquisto solidali del territorio e con il distretto di economia solidale di Parma (Des).
Avviato a giugno 2015, si avvale di un circuito di 40 produttori che si ritrovano ogni venerdì negli spazi dell'ex Manzini di via Palermo, in stretta collaborazione con il WoPa.
Il valore dell'esperienza di MercaTiAmo risiede nella forza attrattiva del mercato come luogo accogliente e di rigenerazione del quartiere, dove fare la spesa non significa soltanto fare acquisti, ma anche incontrare i propri vicini e incrementare la conoscenza dei prodotti del territorio e dei vari metodi di coltivazione, direttamente dalle parole di chi lavora nei campi tutto l'anno, spesso giovani agricoltori che stanno ripopolando le nostre fertili terre, dando vita a nuove imprese.
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 33 21 agosto 2016 - Editoriale: Italia Olimpica! Ambiente. Rainieri (LN) denuncia attacchi di lupi e ibridi. Cereali e dintorni. Il commento ai dati USDA. FARM RUN 2016 - Un grazie affettuoso a tutti i concorrenti! Da lunedì 22 agosto un servizio gratuito per il controllo sulla commestibilità dei funghi. Emilia Romagna - Un milione di euro per 29 progetti per le aree commerciali
SOMMARIO Anno 15 - n° 33 21 agosto 2016 (in allegato file pdf scaricabile)
1.1 editoriale Italia Olimpica!
2.1 Lattiero Caseario Lattiero, Usa e Cina i salvagenti del settore.
3.1 ambiente Ambiente. Rainieri (LN) denuncia attacchi di lupi e ibridi.
3.2 eventi Emilia Romagna in vetrina al Meeting di Rimini
4.1 cereali Cereali e dintorni. Il commento ai dati USDA
5.1 sport e turismo FARM RUN 2016 - Un grazie affettuoso a tutti i concorrenti!
9.1 sicurezza alimentare Da lunedì 22 agosto un servizio gratuito per il controllo sulla commestibilità dei funghi
10.1 Commercio e finanziamenti Emilia Romagna - Un milione di euro per 29 progetti per le aree commerciali
11.1 promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
Emilia Romagna in vetrina al Meeting di Rimini: tra brand Via Emilia, enogastronomia tipica e Turismo dei Cammini.
Dal 19 al 25 agosto l'Emilia Romagna sarà presente all'appuntamento con uno stand di circa 100 mq realizzato dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura e Apt Servizi e personalizzato con il brand "Via Emilia" ed i prodotti turistici Motor Valley, Food Valley e Wellness Valley - Previsti complessivamente allo stand 25 appuntamenti dedicati ai principali prodotti DOP, IGP e DOC dell'Emilia-Romagna e al Progetto di Turismo Religioso e dei Cammini promosso dalla Regione - L'Assessore Regionale all'Agricoltura Simona Caselli "Da sempre la via Emilia è crocevia di culture e di scambi. Saremo a Rimini con un programma di iniziative che abbiamo voluto particolarmente ricco. Ci auguriamo possa suscitare l'interesse dei tanti visitatori del Meeting" – L'Assessore al Turismo Corsini "Assieme al brand regionale Via Emilia e alle suggestioni delle nostre Motor Valley, Food Valley e Wellness Valley, saremo al Meeting con la proposta relativa al Turismo Religioso e dei Cammini, una nuova e inedita opportunità di scoperta del nostro territorio" - Venerdì 19 agosto incontro sulla Via Emilia con il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e il Presidente e Amministratore Delegato Technogym Nerio Alessandri (Sala Neri Conai, ore 15) - Per l'Osservatorio sul Turismo regionale sono circa 10.000 le camere alberghiere prenotate in oltre 400 hotel della Riviera e dell'entroterra in occasione del Meeting e si stima che questo movimento possa produrre oltre 200 mila presenze alberghiere, per un giro d'affari di circa 3,8 milioni di euro.
(Enogastronomia - Foto Paolo Barone)
Le eccellenze enogastronomiche dell'Emilia Romagna e le opportunità offerte dal territorio regionale per il turismo religioso e dei "Cammini" saranno al centro, dal 19 al 25 agosto, della presenza ufficiale della Regione al Meeting di Rimini.
Uno stand di circa 100 metri quadrati - realizzato dall'assessorato all'Agricoltura dell'Emilia Romagna e Apt Servizi e personalizzato con il brand "Via Emilia" ed i prodotti turistici Motor Valley, Food Valley, Wellness Valley - farà da palcoscenico a un ricco calendario di eventi. Sono 25 complessivamente gli appuntamenti dedicati quotidianamente alla presentazione e degustazione dei principali prodotti DOP e IGP e vini DOC, DOCG e IGT dell'Emilia-Romagna, nonché al Progetto regionale dedicato al turismo religioso e ai molti "Cammini" che attraversano la regione, ma ci sarà spazio anche per le iniziative informative (sullo spreco alimentare, etichette alimentari e biodiversità) realizzate in collaborazione con l'Ordine dei Tecnologi Alimentari dell'Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria, le Fattorie Didattiche del territorio riminese e l'Agenzia ambientale della Regione Emilia Romagna (ARPAE).
"Il Meeting 2016 - dichiara l'Assessore Regionale all'Agricoltura Simona Caselli - ci invita a una riflessione sull'integrazione e il dialogo tra i popoli, temi quanto mai attuali oggi, su cui questa Regione lavora concretamente ogni giorno, cercando di costruire uno sviluppo a misura d'uomo. A partire dall'agricoltura che in Emilia-Romagna significa prodotti di eccellenza e di elevata distintività, ma anche tutela dell'ambiente e salvaguardia della biodiversità. Un'agricoltura che sempre più si intreccia alla riscoperta del territorio e delle sue tradizioni, storiche e culturali. Da sempre la via Emilia è crocevia di culture e di scambi. Partendo da questa ricchezza, che nei secoli è stata strumento di una crescita di qualità, saremo a Rimini con un programma di iniziative che abbiamo voluto particolarmente ricco. Ci auguriamo possa suscitare l'interesse dei tanti visitatori del Meeting".
"Assieme al brand regionale "Via Emilia" e alle suggestioni delle nostre Motor Valley, Food Valley e Wellness Valley -commenta l'Assessore Regionale al Turismo Andrea Corsini- saremo al Meeting con la nuova proposta relativa al Turismo Religioso e dei Cammini. Una nuova e inedita opportunità di scoperta del nostro territorio che offriamo ai turisti viandanti, grazie anche al proficuo accordo con la Conferenza Episcopale dell'Emilia Romagna, e che arricchisce ulteriormente l'offerta di vacanza dei nostri territori valorizzando un patrimonio unico di antiche pievi, santuari, piccoli borghi, paradisi naturali e luoghi ricchi di suggestione e fascino".
La Via Emilia, con le sue Food, Motor e Wellness Valley, sarà poi al centro (venerdì 19 agosto, ore 15, Sala Neri Conai) di un incontro con il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ed il Presidente e Amministratore Delegato Technogym, Nerio Alessandri.
Venticinque gli incontri allo stand Emilia Romagna
Ogni giorno lo stand regionale sarà animato da una serie di iniziative (25) messe a punto dall'Assessorato regionale all'Agricoltura e Apt Servizi (il programma completo è scaricabile a questo link http://goo.gl/2BVVMT ).
Per quanto riguarda le eccellenze enogastrononiche sono previsti, in particolare, momenti di approfondimento e degustazione guidata -condotti da esperti e realizzati in collaborazione con i Consorzi di Tutela- di alcuni dei 43 prodotti Dop e Igp dell'Emilia Romagna: dall'Aglio di Voghiera al Prosciutto di Modena, dal Parmigiano Reggiano alla Piadina Romagnola, passando per i Salumi Piacentini. Il tutto abbinato ad una selezione delle migliori produzioni DOC, DOCG e IGT di vini regionali, realizzata in collaborazione con l'Enoteca Regionale dell'Emilia-Romagna. Il programma della presenza regionale al Meeting prevede anche incontri dedicati ai 10 cammini per pellegrini (tra i più importanti e antichi, dalla Via Francigena alla Via Romea Germanica) che attraversano l'Emilia Romagna per quasi 1800 km di percorsi, unendo la Regione a Roma, Padova, Assisi ed altri importanti luoghi di culto. Proprio quest'anno, in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, la Regione ha realizzato per la prima volta la Cartoguida "Lungo le Antiche Vie dei Pellegrini in Emilia Romagna", stampata in 10.000 copie in lingua italiana ed inglese, che verrà distribuita gratuitamente allo stand durante il Meeting, che oltre ai percorsi indica il livello di difficoltà, le tappe percorribili in un giorno di cammino, i luoghi dove ottenere le credenziali del pellegrino, la possibilità di accoglienza lungo i percorsi e altre informazioni utili. Inoltre la Regione ha recentemente siglato una Convenzione con la Conferenza Episcopale dell'Emilia Romagna per avviare forme di collaborazione al fine di creare un circuito regionale "Turismo Religioso e dei Cammini", che coinvolgerà operatori turistici regionali con proposte di soggiorno per gli escursionisti. Gli incontri allo stand regionale saranno dedicati all'itinerario europeo della Via Francigena e alla Via di Linari (sabato 20 agosto, ore 14.30, ore 17.30), ai Cammini di San Francesco in Valmarecchia, di Dante, della Via Romea Germanica (domenica 21 agosto, ore 14.30, ore 16, ore 17.30), al Cammino di San Vicinio (lunedì 22 agosto, ore 17.30), ai Cammini sulla Piccola Cassia e sulla Via degli Dei (martedì 23 agosto, ore 14.30, ore 16), al Cammino di Assisi e sul Sentiero di Matilde (mercoledì 24 agosto, ore 14.30, ore 17.30).
Il "peso" turistico del Meeting
Il Meeting di Rimini è, ogni anno, un importante appuntamento per il turismo dell'Emilia Romagna. Secondo una stima dell'Osservatorio sul Turismo Regionale, al momento sono circa 10.000 le camere alberghiere prenotate in oltre 400 hotel della Riviera e dell'entroterra e questo movimento potrà produrre oltre 200.000 presenze alberghiere per un giro d'affari di circa 4 milioni di euro. A questa cifra, relativa al fatturato alberghiero, si deve poi aggiungere la spesa dei visitatori e dei partecipanti ai convegni, stimata attorno ai 18 milioni di euro. Complessivamente quindi, confermando il livello raggiunto lo scorso anno, le circa 800.000 presenze agli eventi del Meeting attese nella settimana dal 19 al 25 agosto (visitatori, escursionisti, turisti alloggiati, giornalisti, relatori e volontari) produrranno ricavi per hotel, appartamenti, ristoranti, trasporti e merci accessorie per circa 22 milioni di euro".
Un altro alloro per Cantina Valtidone al concorso delle Città del Vino. Una medaglia d'argento il Gutturnio 50 Vendemmie della cooperativa borgonovese.
In un'estate ricca di riconoscimenti per i vini doc della Cantina Valtidone nei più importanti concorsi enologici in Italia e all'estero, non poteva mancare l'alloro proveniente dal prestigioso concorso Selezione del Sindaco, promosso dall'associazione Città del Vino in collaborazione con Recevin, che ha premiato con una medaglia d'argento il Gutturnio 50 Vendemmie della cooperativa borgonovese.
Oltre 1.100 le etichette partecipanti alla XV edizione del concorso internazionale, che unisce i vini al territorio di riferimento, valutate da un centinaio di Commissari provenienti da tutto il mondo (dai paesi dell'Estremo Oriente alla Russia, dai paesi europei agli Stati Uniti), a testimoniare il grande valore della manifestazione promossa da Città del Vino, un'associazione che ha raggiunto ormai gli oltre 450 territori aderenti e che in Val Tidone vede l'adesione di Pianello e Ziano. La cerimonia di premiazione si è tenuta nelle scorse settimane a L'Aquila presso il prestigioso Auditorium del Parco, realizzato da Renzo Piano.
Il Gutturnio, insieme al Malvasia 50 Vendemmie, è frutto di un progetto che ha visto selezionare le uve provenienti da vigne di mezzo secolo in occasione dei 50 anni di attività della Cantina Valtidone. I due vini hanno saputo conquistare in questi primi mesi il favore della critica e del pubblico, risultando veri protagonisti sia al Vinitaly di Verona, sia al Cibus di Parma, sia nei più importanti concorsi enologici nazionali ed internazionali.
Produzioni ben superiori a ogni più rosea aspettativa. E' quanto emerge dall'analisi dei dati USDA dello scorso 12 agosto. Prezzi in leggero ribasso e non in sintonia con gli aumenti produttivi previsti.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 18 agosto 2016 -
Dall'analisi dei dati pubblicati da USDA lo scorso venerdi 12 agosto si notano produzioni USA da record, ancora più alte delle previsioni degli analisti.
A fronte di ciò il Chicago Board ha reagito con un modesto ribasso su tutta la linea chiudendo infine con un lieve rialzo su corn e grano e in modesto e una leggera flessione negativa sui semi.
Per quanto riguarda il corn e il seme di soia, sembra abbia prevalso un poco di scetticismo sulle stime delle rese per acro. Valori che saranno messi alla prova quando verrà il tempo di trasferire la merce nei silos e allora si potrà riscontrare l'esattezza delle previsioni.
Su tutto il comparto, poi, incluso il grano, vale la considerazione che le quotazioni sono sostanzialmente e diffusamente basse e sembra difficile immaginare prezzi ancor più ridotti, specie per corn e grano.
Grano: la produzione della EU è stimata in 146,5 milioni di tons contro 156,50 di luglio. Quella della Russia a 72 contro 65. Quella dell'Ucraina a 27 contro 25. Quella del Canada a 21,5 contro 20,5. Quella dell'Australia a 18,5 contro 17,5. Quindi il calo della EU è più che compensato dalle produzioni degli altri paesi.
Corn: la produzione della EU è stata stimata in 62,1 milioni di tons contro 63,83 di luglio. Quella dell'Ucraina invariata a 26.
Semi di soya: il calo degli stock di fine campagna 2015/16 in USA, passato a 6.95 milioni di tons contro la previsione degli analisti a 8,71, è dovuto interamente alle maggiori esportazioni degli USA.
Per quanto concerne il mercato interno, la situazione è nella norma di ferragosto: compra chi è senza merce. Per i proteici, nella giornata di martedi i prezzi ruotavano intorno ai 364 euro per la 44 e 373/375 per la proteica, il girasole proteico sui 225 euro partenza ai porti, la farina di colza 230 euro partenza dai depositi interni, sul 2017 i prezzi della farina di soya girano su valori 348 per la 44 e 357 per la proteica. Mais e cereali stazionari condizionati dalle chiusure dei magazzini-silos-commercianti. Per il grano prevale la psicosi "disastro in Francia".
Il settore delle bioenergie dovrà approfittare, dopo la campagna di trinciatura del mais, dei prezzi "popolari" dei cruscami che si realizzeranno a settembre, per creare le scorte a buon mercato sino a ricongiunzione con il prossimo raccolto.
Indicatori internazionali 17 agosto 2016
l'Indice dei noli è risalito a 687 punti, il petrolio è anch'esso risalito a 46,50 $ e l'indice di cambio è attorno a1 1,12653
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 32 14 agosto 2016 -
Editoriale: Buon Ferragosto! Lattiero, Usa e Cina i salvagenti del settore. RefettoRio: il "Parmigiano"a Rio nella mensa per i poveri e contro lo spreco alimentare . I programmi di Ekoclub per l'antico Borgo di Venafro. Aumentano nel mondo le isole dove le rinnovabili coprono il 100% dei fabbisogni energetici. Cereali e dintorni. Mercato delle materie prime ancora altalenante. FARM RUN. Sport duro e puro e divertimento a mille. Promozioni.
SOMMARIO Anno 15 - n° 32 14 agosto 2016
1.1 editoriale Buon ferragosto!
2.1 Lattiero Caseario Lattiero, Usa e Cina i salvagenti del settore.
3.1 spreco alimentare e solidarietà RefettoRio: il "Parmigiano"a Rio nella mensa per i poveri e contro lo spreco alimentare
3.2 ambiente Dal contrasto al bracconaggio al nucleo antincendio. I programmi di Ekoclub per l'antico Borgo di Venafro
4.1 isole e energie rinnovabili Aumentano nel mondo le isole dove le rinnovabili coprono il 100% dei fabbisogni energetici
5.1 cereali Cereali e dintorni. Mercato delle materie prime ancora altalenante.
6.1 sport e turismo FARM RUN. Sport duro e puro e divertimento a mille.
8.1 Vino e eventi Wine Fest, fotografa la tua Valtidone
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners
Stop di 48 ore, l'attività di irrigazione riprenderà regolarmente già il 16 agosto, nel frattempo la rete di canali sarà completamente invasata e la Sala di Telecontrollo terrà monitorati i livelli full-time, 24 ore su 24.
Parma, 10 agosto 2016
Il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale comunica ai propri consorziati (tra Reggio Emilia e Modena) che nei giorni 14 e 15 agosto la distribuzione irrigua sarà temporaneamente sospesa. Le irrigazioni potranno pertanto essere effettuate entro il 13 agosto e/o riprese dopo il 16 agosto, attraverso apposita richiesta al numero verde 800501999 che come sempre è attivo tutti i giorni feriali dalle 7,00 alle 14,30 e il sabato (13/08 compreso) dalle 8,00 alle 12,30. S'invitano gli imprenditori agricoltori a segnalare per tempo le necessità irrigue degli appezzamenti e di particolari colture in modo da consentire al Consorzio un'adeguata organizzazione del personale, degli impianti e della rete di canalizzazione, finalizzata a garantire la consegna dell'acqua. Resteranno invasati d'acqua tutti i canali principali e secondari pertanto resterà aperta full time -24 ore su 24- (sabato domenica e festivi compresi) la Sala di Telecontrollo presso la sede di Reggio Emilia www.emiliacentrale.it. Sarà pienamente operativo e presente sul territorio il personale guardiano e reperibile per eventuali irrigazioni di soccorso, per garantire il controllo della rete, la sicurezza idraulica del territorio in caso di maltempo e per ogni altra evenienza e segnalazione.
Nel corso della scorsa settimana il mercato dei cereali ha vissuto andamenti speculari. Tra tendenze al ribasso e rialzi fermi e decisi.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 agosto 2016 -
Nella giornata di lunedi il seme guadagnava 9 punti, la farina dai 2 ai 6 dollari, mentre i cereali mostravano un andamento misto. In questa circostanza, la scintilla è stata innescata dal grano e dalle quotazioni molto ridotte e soprattutto ha fatto la comparsa la notizia dei raccolti francesi che, dai 36 milioni di tonnellate dello scorso anno, si attesterà sui 29 milioni di tonnellate con una più che sensibile riduzione di merce disponibile.
Per far fronte a questa situazione di perdurante crisi del settore cerealicolo il Ministro Maurizio Martina il 20 luglio scorso è corso ai ripari illustrando le proposte operative per un intervento complessivo a favore del settore.
In particolare sono 6 le azioni del Ministero presentate alla filiera:
- fondo da 10 milioni di euro inserito nel decreto legge enti locali.
Si tratta di un primo stanziamento per dare avvio a un organico piano nazionale cerealicolo e sostenere investimenti anche infrastrutturali per valorizzare il grano di qualità 100% italiano;
- creazione di una Cun (Commissione unica nazionale) per il grano duro.
L'obiettivo è favorire il dialogo Interprofessionale e rendere più trasparente la formazione del prezzo;
- conferma degli aiuti accoppiati europei Pac per il frumento che equivalgono a circa 70 milioni di euro all'anno fino al 2020 per quasi 500 milioni investiti nei 7 anni di programmazione;
- rafforzamento dei contratti di filiera, per proseguire negli investimenti che hanno visto 50 milioni di euro impiegati dalla filiera cerealicola. I nuovi bandi in autunno prevedono un budget totale di 400 milioni di euro (metà in conto capitale e metà in conto interessi) ai quali potranno attingere anche i progetti legati al grano;
- marchio unico volontario per grano e prodotti trasformati per dare maggiore valore al grano di qualità certificata, che rispetti il disciplinare del sistema di qualità della Produzione integrata e risponda a determinati requisiti organolettici;
- sperimentazione dalla prossima campagna di un nuovo strumento assicurativo per garantire i ricavi dei produttori proteggendoli dalle eccessive fluttuazioni di mercato. Un modello innovativo che è allo studio e che verrà presentato alla Commissione Ue per il via libera.
Indicatori internazionali 5 agosto 2016
l'Indice dei noli è sceso a 636 punti, il petrolio è ancora a 42,00 $ e l'indice di cambio è attorno a1 1,10839
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Il quadro generale del settore lattiero caseario trova nell'export la valvola di sfogo della crisi. Il Parmigiano rimane in tendenza positiva così come il burro
di Virgilio, 10 agosto 2016 -
QUADRO GENERALE Il rallentamento della crescita economica mondiale e il leggero apprezzamento dell'Euro nei confronti del Dollaro americano hanno assottigliato il vantaggio competitivo dell'Unione Europea nel mercato mondiale. In particolare per il settore lattiero caseario, secondo le stime della DG Agri dell'UE, le stime indicano una crescita del 1,5% di consegne nel 2016. Una condizione che delinea uno scenario di crisi ancora persistente. Ciononostante - prosegue il documento UE - in ragione di un ribilanciamento del mercato generato dalla vivacità della domanda Cinese e Statunitense - i prezzi di alcuni prodotti lattiero caseari (burro in primis) hanno cominciato a mostrare segnali di ripresa a partire dal mese di maggio. Tale trend positivo è anche evidenziato dalla crescente domanda proveniente dall'estero, USA e Cina comprese.
BURRO E PANNA Altri 5 centesimi recuperati dal burro e un leggero rialzo anche per la crema milanese. In crescita lo zangolato emiliano. Altri 5 centesimi sono stati recuperati alla borsa di Reggio Emilia nella seduta di ieri mattina.
Borsa di Milano 08 agosto: (+)
BURRO CEE: 3,10€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,25€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,25€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,5€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,74€/Kg. (+)
MARGARINA Luglio: 0,95 -1,01€/kg (=)
Borsa Verona 01 agosto:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,68-1,72 €/Kg. (n.q.)
Borsa di Parma 5 agosto 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,60€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 09 agosto 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,66 €/kg.
PARMIGIANO REGGIANO Nuovo rimbalzo del Parmigiano Reggiano di 12 mesi mentre prosegue la risalita della frazione più stagionata che anche nell'ultima seduta della borsa comprensoriale di Parma aggiunge altri 5 centesimi sulle quotazioni minime. In particolare perciò il 12 mesi è quotato tra 8,30 e 8,60 €/kg mentre il 24 mesi aggiorna i listini nell'intervallo tra 9,45 e 9,80 €/kg.
(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
Produrre meno Lambrusco e aumentarne ulteriormente la qualità. È la proposta lanciata da sei cantine cooperative (tre modenesi e tre reggiane) per reagire al crollo dei prezzi del Lambrusco.
Modena, 8 agosto 2016
Dopo le avvisaglie dell'anno scorso, infatti, a partire dall'ultima vendemmia uno dei vini italiani più venduti al mondo è andato in crisi. Per questo sei grandi produttori (Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio) hanno elaborato, condiviso e sottoscritto un documento di azioni e impegni con cui intendono valorizzare le produzioni di Lambrusco, tutelando il reddito dei loro soci. Poiché queste sei cantine lavorano complessivamente oltre 2,1 milioni di quintali di uva (cioè il 70 per cento dell'uva lavorata dalla cooperazione, la quale a sua volta trasforma il 90 per cento delle uve modenesi e reggiane) e producono oltre un milione di ettolitri di Lambrusco, si può affermare che le loro decisioni siano destinate a influenzare notevolmente il futuro del vino simbolo dei nostri territori.
«Negli scorsi anni il Lambrusco si vendeva bene, poi pian piano su qualche mercato ha iniziato a essere sostituiti da prodotti più economici. Qualche altro mercato, come Brasile e Russia, è andato perso per ragioni geopolitiche – spiega il promotore del documento Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Modena e vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara – Oggi ci troviamo con più Lambrusco di quanto il mercato possa assorbire, perciò i prezzi sono rapidamente crollati».
Nel documento le sei cantine cooperative propongono una serie di interventi per cercare di risolvere i problemi più immediati. Se la produzione sarà abbondante, si potrà stoccare dal 5 al 10 per cento del prodotto. Ciò significa che una parte del vino non sarà immediatamente commercializzata con la denominazione Lambrusco; in base all'andamento del mercato si deciderà se liberarlo, oppure declassarlo a vino da tavola.
Un prezioso aiuto per la raccolta dati e i controlli potrà venire dal Consorzio di tutela, da sempre impegnato nella valorizzazione del Lambrusco.
Per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto, le sei cantine cooperative applicheranno volontariamente vincoli più stringenti delle norme relative alI'Igp, le quali contengono misure non sempre efficaci contro le falsificazioni. «In qualità di produttori – dichiara Piccinini - sentiamo la responsabilità di garantire al consumatore la genuinità del Lambrusco che versa nel suo bicchiere».
Oltre a ciò, la Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio sono convinte che il Lambrusco non debba competere unicamente sul prezzo, ma essere promosso in modo più adeguato sui mercati puntando a costruirsi un'immagine di prodotto d'eccellenza.
«Forse anche per il Lambrusco è venuto il momento di valutare il passaggio dell'intera produzione a Dop. Questo – argomenta Piccinini – consentirebbe maggiori controlli e, quindi, garanzie a tutta la filiera, dal viticoltore al consumatore. Inoltre proteggerebbe più efficacemente la denominazione Lambrusco da attacchi come quello sferrato nei mesi scorsi dall'Ue, che voleva rivedere le norme sull'etichettatura delle denominazioni d'origine e aprire la strada a lambruschi prodotti in altri Paesi».
(Fonte: ufficio stampa Confcoop MO)
Editoriale: Stress Test e quello che non ti aspetti. "parmigiano" in crescita. Al via la Campagna Pomodoro alla Mutti. Green Economy. Zucchero, iniziata la campagna. Turismo e FARM RUN. Vino, Ambiente e Ekoclub. Ismea, prezzi agricoli. Promozioni.
SOMMARIO Anno 15 - n° 31 07 agosto 2016 (File pdf scaricabile in allegato)
1.1 editoriale Stress Test e quello che non ti aspetti
3.1 Lattiero Caseario Nuovo segnale positivo per il "Parmigiano". Arretra il latte spot.
4.1 pomodoro Al via la campagna pomodoro Mutti 2016
5.1 Green economy Green Economy. Dalla Regione oltre 245 mln disponibili per i prossimi 3 anni.
5.2 zucchero COPROB: iniziata l'unica produzione di zucchero 100% italiano
6.1 turismo e farm run FARM RUN. I servizi
7.1 cereali Cereali e dintorni. Mercati in altalena
8.1 Farm Run indicazioni FARM RUN. Indicazioni per gli atleti che parteciperanno alla gara il 7 agosto
8.2 vino lambrusco Lambrusco in crisi: le proposte di alcune cooperative modenesi e reggiane
9.1 ambiente Ekoclub, l'intensa attività estiva delle varie sezioni territoriali
10.1 prezzi agricoli Ismea. Vino, tendenze e dinamiche recenti
11.1 promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
È appena iniziata la campagna pomodoro 2016 per l'azienda Mutti di Parma, situata nel cuore della Food Valley, da oltre 100 anni leader nella lavorazione del pomodoro.
Da sempre impegnata nella scelta dei pomodori migliori, Mutti sceglie esclusivamente pomodoro fresco coltivato in campi italiani da produttori agricoli selezionati, accuratamente identificati da un sistema di rintracciabilità di filiera. I conferitori destinano ogni anno a Mutti pomodori con parametri qualitativi superiori alla media, in grado di consentire il raggiungimento di prodotti finiti di qualità eccellente.
Infatti, la selezione privilegia in primis la qualità rispetto alla destinazione industriale del prodotto, partendo dalla scelta del territorio più adatto per ciascuna varietà fino al livello ottimale di maturazione, così da ottenere un pomodoro dal gusto dolce, con ottima consistenza e colore rosso vivo.
Per la campagna 2016 sono stati selezionati oltre 500 produttori agricoli che conferiranno il pomodoro a Mutti: di questi, tre quarti per lo stabilimento di Parma e un terzo per quello di Fiordagosto, nei pressi di Salerno, recentemente acquisito per la produzione diretta delle tipiche specialità del sud Italia: pelati e pomodorini.
Lo stabilimento di Parma, che produce polpa, passata e concentrato, ritira pomodoro fresco coltivato prevalentemente in Emilia-Romagna, quote minori arrivano rispettivamente da Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana e Lazio.
Allo stabilimento di Salerno arriva, invece, pomodoro coltivato principalmente in Puglia e, in misura minore, in Basilicata, Molise e Campania. L'origine 100% italiana del pomodoro è attestata dalla certificazione di filiera rilasciata da un importante Ente di Certificazione a seguito di scrupolose verifiche eseguite nelle azienda agricole e negli stabilimenti produttivi.
"Il pomodoro per noi è da sempre frutto della profonda unione tra uomini e territorio – commenta Francesco Mutti, Amministratore Delegato di Mutti SpA – Nel corso degli anni abbiamo saputo instaurare con le aziende conferenti un legame diretto, un rapporto solido e di grandissima fiducia, volto ad un unico obiettivo: l'eccellenza del pomodoro".
L'origine 100% italiana del pomodoro è attestata dalla certificazione di filiera rilasciata da un importante Ente di Certificazione a seguito di scrupolose verifiche eseguite nelle azienda agricole e negli stabilimenti produttivi. La qualità del prodotto e dei processi ha, infatti, un valore elevatissimo per Mutti che dal 1999 – prima in Italia – certifica i propri prodotti con il marchio "Produzione Integrata Certificata", cui, dal 2001, si è aggiunta la dichiarazione "non OGM", certificazione che prevede un doppio controllo, sia sulle operazioni agricole, sia su piantine, pomodoro fresco e prodotto finito.
Il concetto di qualità eccellente coinvolge anche la sostenibilità ambientale. L'azienda, consapevole dell'importanza dell'utilizzo di risorse naturali, ha dato vita ad un progetto – in collaborazione con WWF e Università della Tuscia – per calcolare la propria impronta idrica, concretizzando degli obiettivi di riduzione del 3% lungo tutta la filiera.
L'innovativo sistema di gestione dell'irrigazione oggi coinvolge circa 50 aziende agricole situate in Emilia Romagna e Lombardia e utilizza sofisticati strumenti di monitoraggio dell'umidità del terreno –le sonde – in grado di valutare le esigenze di irrigazione e limitare così l'uso di acqua ai soli volumi e periodi necessari.
Ma non solo.
Oltre all'impronta idrica, sempre in collaborazione con il WWF, Mutti ha calcolato anche l'impronta di carbonio della propria attività produttiva, secondo il GHG Protocol, il protocollo internazionale messo a punto dal World Resource Institute. Mutti ha scelto di impegnarsi per la riduzione delle emissioni dirette, attraverso l'incremento e la promozione di fotovoltaico, biomasse, efficienza energetica, energy management. Nei primi due anni di programma, Mutti ha evitato l'immissione in atmosfera di 2.587 tonnellate di CO2.
Per la raccolta stagionale, sono state assunte 460 persone nello stabilimento di Parma, privilegiando giovani studenti desiderosi di avvicinarsi al mondo del lavoro e contribuendo in questo modo economicamente al mantenimento dei loro studi, e 220 da Fiordagosto, che si aggiungono rispettivamente alle 140 sede e alle 15 con impiego fisso al Sud.
Inoltre, a partire da quest'anno Mutti ha scelto di attivare anche il carpooling aziendale di Jojob, il servizio che tramite piattaforma web e app su smartphone permette di condividere l'auto nel tragitto casa-lavoro. Un servizio che conferma ancora una volta l'attenzione dell'azienda nei confronti dei propri collaboratori e dell'ambiente.
(Mutti - Parma, 25 luglio 2016 –)
La campagna bieticolo saccarifera 2016 avrà una durata di 100 giorni e vedrà 4.100 aziende agricole conferire agli stabilimenti di Minerbio e Pontelongo oltre 2 milioni di tonnellate di bietole coltivate su 33.000 ettari
Bologna, 28 Luglio 2016 – COPROB – Cooperativa Produttori Bieticoli – dal 2016 diventa l'unico produttore di zucchero certificato 100% italiano a dimostrazione che la filiera bieticolo saccarifera nazionale è attiva.
La campagna saccarifera ha preso il via il 26 luglio nello stabilimento di Minerbio (BO), cui seguirà Pontelongo (PD) il 1 agosto. Gli zuccherifici della Cooperativa saranno chiamati a lavorare gli oltre 2 milioni di tonnellate di barbabietole provenienti da 33.000 ettari coltivati da soci e produttori conferenti della Cooperativa.
Il miglioramento della professionalità degli agricoltori, supportato da quello delle pratiche agronomiche e della genetica, sta costantemente avvicinando le nostre produzioni alle medie nord europee e in questa campagna sono ulteriormente avvantaggiate da un andamento stagionale favorevole alla coltivazione della bietola sia in fase primaverile che di inizio estate.
COPROB fornisce ai bieticoltori un'assistenza tecnica d'avanguardia supportata anche dall'acquisizione del know how tecnico di BETA – società di ricerca e sperimentazione in agricoltura.
"COPROB, grazie alla partecipazione diretta della base associativa, ha fatto fronte alle difficoltà di questi anni – afferma Claudio Gallerani, Presidente di COPROB – facendo leva sul senso di responsabilità sociale, ambientale ed economica per la difesa della filiera bieticolo-saccarifera nazionale."
"I nostri soci hanno continuato a credere nella bieticoltura e nella Cooperativa – prosegue Gallerani – ed oggi sono gli unici a garantire all'Italia la produzione di un ingrediente fondamentale per il nostro Paese e la sua industria agroalimentare ed intendono promuovere tutti quei valori distintivi ed importanti da trasferire ai consumatori e che caratterizzano "l'italianità" del proprio zucchero".
La Cooperativa, quindi, continua ad investire con importanti innovazioni nel settore sia sul piano agricolo che su quello industriale per migliorare le produzioni di zucchero, il risparmio energetico e la tutela ambientale perché intende garantire nel futuro, con costanza, l'approvvigionamento di zucchero 100% italiano, prodotto con pratiche serie e sostenibili, ad un comparto fondamentale per l'economia italiana come quello dell'industria agroalimentare, vanto nazionale nel mondo. Un vero Made in Italy non può infatti prescindere dalla presenza di tale ingrediente primario.
"COPROB è forte del sostegno della base sociale – ribadisce Gallerani – ed anche della dedizione dei propri collaboratori che hanno fatto fronte a un importante piano di ristrutturazione aziendale.
Oggi, tutti insieme, affrontiamo la cinquantaquattresima campagna – conclude Gallerani – pronti e fiduciosi di raccogliere risultati positivi, anche grazie ad una risalita del prezzo dello zucchero".
COPROB IN PILLOLE
COPROB associa circa 5.600 aziende agricole in Emilia-Romagna e Veneto e, con due stabilimenti attivi a Minerbio (BO) e a Pontelongo (PD), è l'unico produttore nazionale di zucchero. Attraverso la marca Italia Zuccheri, che commercializza il primo zucchero certificato "100% italiano", il Gruppo COPROB detiene una quota del mercato nazionale pari al 21%.
Dopo le avvisaglie dell'anno scorso, infatti, a partire dall'ultima vendemmia uno dei vini italiani più venduti al mondo è andato in crisi.
Per questo sei grandi produttori (Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio) hanno elaborato, condiviso e sottoscritto un documento di azioni e impegni con cui intendono valorizzare le produzioni di Lambrusco, tutelando il reddito dei loro soci. Poiché queste sei cantine lavorano complessivamente oltre 2,1 milioni di quintali di uva (cioè il 70 per cento dell'uva lavorata dalla cooperazione, la quale a sua volta trasforma il 90 per cento delle uve modenesi e reggiane) e producono oltre un milione di ettolitri di Lambrusco, si può affermare che le loro decisioni siano destinate a influenzare notevolmente il futuro del vino simbolo dei nostri territori.
«Negli scorsi anni il Lambrusco si vendeva bene, poi pian piano su qualche mercato ha iniziato a essere sostituiti da prodotti più economici. Qualche altro mercato, come Brasile e Russia, è andato perso per ragioni geopolitiche – spiega il promotore del documento Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Modena e vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara – Oggi ci troviamo con più Lambrusco di quanto il mercato possa assorbire, perciò i prezzi sono rapidamente crollati».
Nel documento le sei cantine cooperative propongono una serie di interventi per cercare di risolvere i problemi più immediati. Se la produzione sarà abbondante, si potrà stoccare dal 5 al 10 per cento del prodotto. Ciò significa che una parte del vino non sarà immediatamente commercializzata con la denominazione Lambrusco; in base all'andamento del mercato si deciderà se liberarlo, oppure declassarlo a vino da tavola.
Un prezioso aiuto per la raccolta dati e i controlli potrà venire dal Consorzio di tutela, da sempre impegnato nella valorizzazione del Lambrusco.
Per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto, le sei cantine cooperative applicheranno volontariamente vincoli più stringenti delle norme relative alI'Igp, le quali contengono misure non sempre efficaci contro le falsificazioni. «In qualità di produttori – dichiara Piccinini - sentiamo la responsabilità di garantire al consumatore la genuinità del Lambrusco che versa nel suo bicchiere».
Oltre a ciò, la Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio sono convinte che il Lambrusco non debba competere unicamente sul prezzo, ma essere promosso in modo più adeguato sui mercati puntando a costruirsi un'immagine di prodotto d'eccellenza.
«Forse anche per il Lambrusco è venuto il momento di valutare il passaggio dell'intera produzione a Dop. Questo – argomenta Piccinini – consentirebbe maggiori controlli e, quindi, garanzie a tutta la filiera, dal viticoltore al consumatore. Inoltre proteggerebbe più efficacemente la denominazione Lambrusco da attacchi come quello sferrato nei mesi scorsi dall'Ue, che voleva rivedere le norme sull'etichettatura delle denominazioni d'origine e aprire la strada a lambruschi prodotti in altri Paesi».
Con luglio è stata archiviata anche la campagna 2015/2016, mentre tutto il settore ha lo sguardo attento sulla vendemmia che sta prendendo già il via in alcuni areali della Sicilia.
Da tener conto che la produzione del prossimo autunno dovrà essere messa a confronto con quella piuttosto abbondante del 2015 che, stando a dati Istat, ancora provvisori, ha superato del 14% quella dell'anno prima. Questo risultato colloca al primo posto l'Italia nel ranking dei produttori mondiali, superando la Francia, ferma a 47,8 milioni di ettolitri. Per la vendemmia che sta iniziando, ma che avrà il suo apice come sempre a settembre, le aspettative sono piuttosto ottimistiche nonostante le incertezze derivanti gelate tardive e dai problemi fitosanitari che hanno colpito alcuni zone.
Ancora troppo presto però per dare delle indicazioni numeriche che, invece, saranno prodotte da ISMEA grazie all'indagine di metà Agosto i cui risultato verranno diffusi dall'Ente nell'ambito della sua partecipazione all'Osservatorio del vino, nella prima settimana di settembre.
Ma al di là del primato "statistico" 2015, questa maggior produzione ha da subito condizionato negativamente i listini soprattutto nel segmento dei vini comuni, che proseguono in direzione opposta rispetto a quella dei vini di pregio.
(in allegato il rapposrto Ismea 4 agosto 2016)
Dopo la chiusura in aumento dello sorso venerdi 29 luglio, la riapertura agostana registra un profondo ribasso.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 03 agosto 2016 -
Agosto si apre con una pesante negatività. Una perdita di valore ben superiore al recupero realizzato venerdi scorso, a dimostrazione della grande volatilità dei mercati delle materie prime.
Le cause sono principalmente da ricercarsi nella volontà di liquidazione da parte dei fondi di investimento, mentre sembrano attenuarsi le influenze determinate dai timori di condizioni meteo avverse.
Se il mercato dei proteici si sgonfia, ieri il 2017 la farina di soia proteica quotava sui 355 euro alla tonnellata, sarà più conveniente avviare le fasi di ricopertura anche se difficilmente si toccheranno i livelli del periodo pre 8 aprile e, comunque, il punto più basso dovrebbe essere toccato nel corso del mese di settembre, salvo il caso di imprevisti di percorso e i dati USDA del prossimo 12 agosto.
Sul mercato interno è da segnalare la solita resistenza alla vendita da parte dei produttori di cereali, frenati e spaventati dalle basse quotazioni di orzo, grano e triticale. Per il mais si prevede una buona campagna di raccolta.
Riguardo al mercato dei bioenergetici sono in corso i primi tentativi di trinciatura dei precoci, che comunque si presentano bene. In questo periodo si stanno registrando rincorse a aree di raccolto nella consapevolezza che il seminativo dovrebbe risultare inferiore alle presumibili necessità.
Indicatori internazionali 02 agosto 2016
l'Indice dei noli è sceso a 650 punti, il petrolio scende nuovamente e segna 40,15$ e l'indice di cambio invece sale a 1,12011
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Il mese di agosto si è aperto con il segno negativo per il latte spot. Dopo una poderosa scalata, durata ininterrottamente per 8 settimane, i listini del latte spot, con il mese di agosto, hanno ripreso a scendere. Fermi invece i listini del burro e della panna. Il "Parmigiano" ancora in fase positiva.
di Virgilio Parma 3 agosto 2016
LATTE SPOT Dopo una poderosa scalata, durata ininterrottamente per 8 settimane, i listini del latte spot, con il mese di agosto, hanno ripreso a scendere. Nonostante il consistente recupero il gap con l'anno precedente era ancora lontano dall'essere colmato (-17,4% relativamente al crudo nazionale). Nel specifico, alla borsa veronese, il latte crudo spot nazionale è stato registrato a 34,02 - 35,05€/100 litri di latte (-2,19%), il pastorizzato estero tra 32,99 e 34,02 (-2,99%) e infine il lo scremato pastorizzato estero tra 17,60 e 18,11€/100 litri di latte (-6,76%).
BURRO E PANNA La prima settimana di agosto ha lasciato inalterato i listini del Burro e della Crema, almeno per quanto riguarda la borsa milanese. Come era prevedibile invece il burro zangolato parmense ha raggiunto quota 1,60€ seguendo l'indicazione reggiana, la quale, a sua volta, nella settimana in corso si è adeguata allo stallo delle altre borse, Verona compresa.
Borsa di Milano 01 agosto: (=)
BURRO CEE: 3,05€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,20€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,20€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,0€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,72€/Kg. (=)
MARGARINA Luglio: 0,95 -1,01€/kg (=)
Borsa Verona 01 agosto:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,68-1,72 €/Kg. (-)
Borsa di Parma 29 luglio 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,60€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 02 agosto 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,60 - 1,60 €/kg.
GRANA PADANO Anche la prima settimana di agosto ha confermato il periodo di stasi del Grana Padano DOP. La borsa milanese ha perciò fissato i listini delle precedenti quotazioni. Tra 6,25 e 6,35 il valore del 9 mesi di stagionatura e compreso nella forbice tra 7,0 e 7,65 il 15 mesi di invecchiamento.
PARMIGIANO REGGIANO E' invece cresciuto ancora il prezzo del Parmigiano Reggiano seppure limitatamente al 24 mesi stagionatura, quasi a voler confermare le previsioni di crescita che il neo presidente del "Consorzio", Alessandro Bezzi, aveva anticipato la scorsa settimana proprio dalle colonne del nostro giornale. Nello specifico il 12 mesi è rimasto fermo alle quotazioni comprese tra 8,25 e 8,60€/Kg, mentre il 24 mesi con un recupero di 5 centesimi si è collocato tra 9,40 e 9,80€/Kg.
(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
Non c'é più religione. Cereali, mercati confusi. Rimbalzo del Parmigiano Reggiano. Caccia e apicoltura. Farm Run tra turismo e sport. Alessandro Bezzi, ecco come vuole cambiare il consorzio del parmigiano reggiano. Parco Eolico, Cantarelli interviene su quello abruzzese. Costi dei mezzi agricoli.
SOMMARIO Anno 15 - n° 30 31 luglio 2016
1.1 editoriale Non c'é più religione
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Mercato ancora volatile e confuso.
3.1 Lattiero Caseario Leggero rimbalzo per il Parmigiano Reggiano
4.1 pomodoro OI Pomodoro: bio +42% rispetto 2015
4.2 montagna 2000 Montagna 2000 presenta i risultati al 30 giugno 2016
5.1 caccia Caccia. Parere favorevole in commissione a modifiche del calendario venatorio 2016/17
5.2 apicoltura Agricoltura. Apicoltura, approvato il programma triennale da 2 milioni
6.1 turismo e farm run FARM RUN. I servizi di accoglienza e ristoro per una gara originale e un soggiorno da ... ricordare.
7.1 cereali Cereali e dintorni. Mercati volatili e difficilmente interpretabili
8.1 ambiente energia Parco eolico. Cantarelli: un tributo non solo estetico alla necessità di produrre energia pulita.
8.2 birra e farm run Una valanga di schiuma sulla Farm Run 2016 a Noceto
9.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano, il nuovo presidente del Consorzio e i progetti in cantiere.
10.1 prezzi agricoli Ismea, costi di produzione stabilmente bassi a giugno
11.1 promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
Pomodoro da industria del Nord Italia. Cresce la produzione bio: + 42% rispetto allo scorso anno-
Parma 27 luglio 2016 - Cresce la produzione biologica del pomodoro da industria nel Nord Italia. I dati raccolti dall'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia mostrano un incremento di 548 ettari, dai 1.316 del 2015 ai 1.864 di quest'anno (+42%), delle superfici destinate alla produzione biologica con un lieve calo, rispetto al 2015, delle superfici totali.
Infatti le superfici a produzione integrata, ossia con un ridotto impiego di fitofarmaci e fertilizzanti, ricoprono nel complesso 36.730 ettari, in linea con le richieste del mercato.
Allo stato attuale la campagna 2016 fa registrare un lieve ritardo, di circa una settimana, rispetto alla programmazione abituale da imputare prevalentemente alle basse temperature di giugno, decisamente al di sotto delle medie stagionali, che hanno reso più complicata la maturazione del pomodoro, specie del precoce.
Dall'analisi dei contratti depositati all'Oi emerge che il 69% del pomodoro da industria del Nord Italia è coltivato in Emilia Romagna, il 21% in Lombardia, il 5% a testa in Piemonte e in Veneto.
IL QUADRO NAZIONALE
Nel frattempo in base ai dati resi noti dal Polo Distrettuale del pomodoro da industria del Centro Sud si stima che in Italia le superfici coltivate a pomodoro da industria siano complessivamente circa 68.500 ettari, con una riduzione di oltre il 6% su scala nazionale rispetto al 2015.
In allegato foto di campi con il pomodoro in fase di maturazione
Marchetti (Pd): "La Regione da tempo attua interventi di sostegno e di indirizzo al settore apistico". Foti (Fdi-An) ha lamentato "l'assenza dell'assessore, del relatore di maggioranza e di una relazione"
Un programma triennale da due milioni di euro, di cui, già certi, 509 mila euro per l'anno in corso. È il piano di investimenti per l'apicoltura in Emilia-Romagna approvato dall'Assemblea legislativa con il sì di Pd e Sel, contrari Ln, M5s, Fi e Fdi-An, astenuta AltraER.
"Il programma- si legge nel testo della delibera- ha l'obiettivo di favorire lo sviluppo e il miglioramento qualitativo e quantitativo dei prodotti dell'apicoltura, delle condizioni economiche e di reddito degli operatori e delle produzioni agricole regionali, nel rispetto della tutela dell'ambiente e della salute dei consumatori.
La Regione Emilia-Romagna, ha specificato in Aula Francesca Marchetti (Pd), "da tempo attua interventi di sostegno e di indirizzo al settore apistico, anche per incentivare le produzioni biologiche e integrate. In regione operano attualmente più di 2.600 apicoltori, per un numero di alveari che annualmente, in media, è pari a circa 107.853. La produzione media è stimata in circa 2.900 tonnellate all'anno di miele".
Tommaso Foti (Fdi-An) ha lamentato "l'assenza dell'assessore, del relatore di maggioranza e di una relazione".
(Cristian Casali)
Sarà la prossima assemblea di ottobre a segnare lo spartiacque tra il passato e il futuro. Bezzi: "voglio portare a casa tutti gli associati".
di Lamberto Colla Parma (PR), 29 luglio 2016 -
Alessandro Bezzi, il nuovo presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, sembra avere le idee molto chiare circa la strada che il Consorzio deve intraprendere.
47 anni, sposato e con tre figli, Alessandro Bezzi è subentrato, il 9 maggio scorso a Giuseppe Alai alla guida del Consorzio che, molto probabilmente, genera il maggiore appeal in Italia e all'estero. Ed è proprio da questa forza, anche organizzativa, da "macchina da guerra" come lo etichetta Bezzi stesso, intende progettare, nel più breve tempo possibile, le fondamenta sulle quali consolidare e sviluppare il futuro del settore.
"Il compito che mi sono dato da presidente è quello di portare a casa tutti i nostri associati. Dobbiamo riportare nel nostro alveo tutto quello che è nel nostro sistema perciò avremo una assemblea già fissata a ottobre dove verrà portate avanti una riforma molto importante."
Non ha perso tempo il Presidente e, già dal giorno dopo la nomina, seguendo il principio che sono i primi 4-5 mesi quelli da sfruttare per disegnare l'impronta del cambiamento, ha promosso tutta una serie di incontri con tutti gli operatori mettendo sul tavolo i fondi che il consorzio ha da investire per promuovere dei progetti che vadano nella direzione delle convergenza degli interessi. Un tavolo rotondo promosso subito dopo Cibus per "fare il punto su Cibus e sul mercato".
Gli obiettivi nel mirino del Presidente sono: qualità e catene distributive.
"Dobbiamo collaborare - sottolinea Bezzi - con tutti perché, se una volta che siamo stati bravissimi a fare quella bellissima forma di formaggio e poi di là non abbiamo chi ce la commercializza e ce la paga, è inutile che stiamo qui a parlare: la collaborazione è una cosa fondamentale".
Sulla questione di mercato, in effetti, qualche problema ancora esiste e lo dimostra qualche operazione di compravendita che, nei giorni scorsi, ha fatto "chiacchierare" gli operatori per il prezzo particolarmente basso con il quale, una delle più importanti e aggressive catene distributive, è riuscita a accaparrasi il Parmigiano Reggiano.
"La questione di quella vendita, è una cosa che non è nella logica della commercio del nostro prodotto. Quella vendita online, rimarca Alessandro Bezzi, è stato un esempio che, probabilmente dalla parte loro l'avranno presa in positivo, non è sicuramente in positivo da parte di chi gli ha venduto il prodotto."
Al di là dell'episodio il prezzo "della grande distribuzione, secondo me, dovrebbe avere lo spazio per riconoscere qualcosa in più ai commercianti, il che vuol dire che anche noi avremmo lo spazio per ottenere qualcosa in più."
In sostanza, nonostante la crisi del settore lattiero caseario, il Parmigiano Reggiano ha tutti i presupposti per poter aumentare ancora un po'. "Non salti mortali" ma prezzi sufficientemente stabili per offrire agli allevatori quella indispensabile tranquillità per operare al meglio.
"Io sono molto ottimista. Abbiamo fatto delle politiche molto centrate, prosegue Bezzi, i piani produttivi, il disciplinare, abbiamo messo in pista delle cose che stanno andando molto bene. Il mercato è ancora a nostro favore, in una contingenza, in un settore lattiero caseario che, in tanti anni che rappresento il settore, non avevo mai visto. Perciò avere un mercato tendenzialmente positivo in un contesto come stiamo vivendo adesso, mi autorizza a pensare che siamo veramente il numero uno."
"Noi ci troviamo oggi con un prezzo che ha ancora un margine per poter salire. Abbiamo un export che tira, i consumi vanno bene e leggo che mese per mese c'è un incremento del nostro prodotto. A livello nazionale abbiamo cambiato strategia e abbiamo fatto un progetto importantissimo che coinvolge Operatori, GDO e Consorzio. Un progetto fatto e mirato con un discorso pubblicitario e vendita sul posto."
Altra scelta importante è stata l'istituzione della "Commissione Marca". Un progetto che possa andare "a mordere sempre più fette di mercato", facendo convergere nel progetto idee e finanza.
"E' un progetto operativo, prosegue Bezzi, e nei prossimi giorni partiranno le lettere ai commercianti ai quali chiediamo la loro adesione. Sono convinto che è un progetto sul quale vorranno montare su tutti. Se il progetto funziona, come io penso, abbiamo spazio per inserirlo nel piano quadriennale che andremo a proporre alla assemblea di ottobre"
Insomma a ottobre, se l'Assemblea l'approverà, il Consorzio del Parmigiano Reggiano verrà sottoposto a una vera e propria riforma che lo lancerà, ancor più, nell'olimpo delle istituzioni maggiorente influenti nel contesto lattiero caseario.
Anche nel mese di giugno, i costi per la produzione agricola risultano essere complessivamente inferiori rispetto a quelli sostenuti dagli agricoltori e allevatori nazionali nel 2015.
Roma, 28 luglio 2016
E' quanto emerge dall'indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione elaborato dall'Ismea, che assume nel mese in esame valore pari a 105,1 (base 2010 = 100) evidenziando a una flessione di 1,8 punti percentuali su base annua a fronte di una tenuta rispetto a maggio.
Sul calo tendenziale pesa il corso deflativo dei prodotti energetici, che cedono a giugno il 10,5% su un anno fa, malgrado la ripresa mostrata negli ultimi due mesi, di riflesso al lieve incremento del prezzo del petrolio.
Risultano in calo, sempre su base tendenziale, anche le voci dei fertilizzanti e dei fitosanitari (rispettivamente -2,5% e -1,2%), mentre, con riferimento alle spese sostenute dagli allevatori, si evidenzia una lieve riduzione dei mangimi (-0,6%) a fronte di un moderato incremento dei capi di allevamento (+1,3%).
Sono soprattutto le aziende del settore vegetale a trarre vantaggio della riduzione dei prezzi degli input produttivi: il confronto con i costi sostenuti l'anno scorso rimane infatti favorevole (-3,3% rispetto a giugno 2015), anche se la dinamica mensile fa registrare una lieve crescita (+0,3%). Significativo il risparmio per le imprese specializzate in cereali e in semi oleosi, che beneficiano di una contrazione dei costi del 4,3%, per entrambe, su base annua. Nel complesso gli allevatori sono interessati solo da una riduzione annua dei costi più moderata (-0,5%).
Con il dato di giugno, infine, la variazione acquisita dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per l'intero 2016 resta in territorio negativo: il confronto con il dato medio 2015 si porta al meno 1,1% per l'indice generale e a meno 2,2% per le coltivazioni. Resta pressoché nulla (-0,2%) la variazione acquisita calcolata per l'indice per i prodotti zootecnici.
(allegato documento Ismaea 28 giugno 2016)
Mercato sempre volatile e confuso, mercoledi sera il mercato ha dato segni di recupero specie sul comparto soia. Previsioni meteo confermano temperature medie sopra la medie e scarse precipitazioni.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 luglio 2016 -
Le ragioni sono sempre da ricercare nelle previsioni del tempo che persistono nell'indicare, relativamente al Mid West, temperature sopra le medie stagionali e scarse precipitazioni. A questo si aggiungano gli acquisti della Cina e il desiderio dei fondi di marginalizzare.
Sul mercato nazionale occorre segnalare il perseverare di una certa resistenza al vendere da parte dei produttori di cereali, frenati dalle basse quotazioni, di orzo, grano, triticale.
Il mercato dei cruscami continua il suo cammino al rialzo ma si sta avvicinando alla soglia di resistenza/sostituzione a 130/135 euro alla tonnellata.
L'imminente campagna maidicola sta promettendo bene e sembrerebbe scongiurato l'incubo tossine.
I prezzi bassi dei cereali tendono una mano alle filiere zootecniche che, come è noto, stanno vivendo una profonda crisi, seppure un più consistente sostegno potrebbe arrivare nel periodo pre autunnale (settembre-ottobre) per effetto di un auspicabile ridimensionamento dei proteici. A incidere sulle perplessità resta comunque l'incognita del tasso di cambio Euro/Dollaro che potrebbe essere condizionato anche dalle imminenti elezioni statunitensi.
Per il mercato delle bioenergie, in corso di trinciatura sui precoci, sembra che le cose possano andare per il meglio e si registra una corsa all'accaparramento di aree di raccolto, nella consapevolezza che la superficie investita sia inferiore alle attese.
Indicatori internazionali 28 luglio 2016
l'Indice dei noli è sceso sensibilmente a 679 punti, il petrolio è sceso ancora a 42,10 $ e l'indice di cambio è risalito a1,10834
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Latte e derivati ancora in crescita mentre le creme cedono qualche centesimo. Il Latte spot, nonostante il recupero delle ultime 10 settimane sconta ancora un ampio gap rispetto alle annate precedenti.
di Virgilio Parma 27 luglio 2016
LATTE SPOT Nuova settimana positiva del latte spot seppure il tasso di crescita sia risultato sensibilmente inferiore alle precedenti quotazioni (+0,29%). Un percorso di risalita che, nonostante i positivi risultati, mantiene un gap negativo rispetto all'anno precedente (-17,51% media mese). 29,41€/100 litri di latte la media registrata in questi primi sette mesi, molto inferiore al 2015 (35,74€) e ancora lontanissima dalle medie del 2014 e 2013 che quotavano rispettivamente 41,38 e 46,62€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Altri 8 centesimi recuperati dal burro che conferma il trend di crescita delle ultime settimane.
Cede invece 2 centesimi la Crema a uso alimentare quotata a Milano e altrettanto registra la Panna veronese. Raggiunge soglia 1,52€/kg lo zangolato parmense ma con una proiezione verso 1,60€/kg, valore già raggiunto ieri mattina alla borsa merci di Reggio Emilia.
Borsa di Milano 25 luglio: (+)
BURRO CEE: 3,05€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,20€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,20€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,0€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,72€/Kg. (-)
MARGARINA Luglio: 0,95 -1,01€/kg (=)
Borsa Verona 25 luglio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,68-1,72 €/Kg. (-)
Borsa di Parma 22 luglio 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,52€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 26 luglio 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,60 - 1,60 €/kg.
GRANA PADANO Fermi alle quotazioni precedenti i listini del Grana Padano che, per pochi centesimi, registra una media annuale ancora leggermente superiore al 2015. 6,43 €/kg contro i 6,39 del 2015 è la media del 9 mesi di stagionatura, mentre 7,45 contro 7,40 la media annua del 15 mesi di stagionatura, come risulta dall'analisi delle quotazioni della borsa di Milano.
PARMIGIANO REGGIANO Leggero rimbalzo per il Parmigiano Reggiano che, alla borsa comprensoriale di Parma, registra un intervallo di prezzo tra 8,25 e 8,60€/kg per il 12 mesi e tra 9,35 e 9,75€/kg relativamente al 24 mesi di stagionatura. Un incremento che porta la media annuale (8,45€/kg) a recuperare un sensibile +10,45% rispetto al 12 mesi del 2015. Il 24 mesi registra un incremento leggermente inferiore fermando la media annuale a 9,46€/kg e segnando un incremento sull'anno precedente pari al 7,18%.
(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
Mercato sempre volatile per non dire "confuso". L'estate è ancora lunga e le sorprese possono arrivare. E' opinione diffusa che, con l'avvicinamento del raccolto USA, il mercato possa e ridimensionare i valori.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 luglio 2016 -
Venerdi scorso il comparto soia era in forte flessione negativa con la farina in perdita di -15$ e chiusura definitiva a meno 5,80 dollari mentre il seme da -40 cent, per bushels a -26. Esempi che dimostrano come il mercato stia affrontando una soglia di resistenza.
Del resto l'estate è ancora lunga e le sorprese possono arrivare anche se, fondamentalmente, merce non ne manca ed è opinione diffusa che, con l'avvicinamento del raccolto USA, il mercato possa e debba ridimensionarsi nei valori.
Sul mercato interno occorre segnalare la resistenza alla vendita da parte dei produttori di cereali, frenati e spaventati dalle basse quotazioni, di orzo, grano, triticale. Il mais pur riscontrando una quotazione più alta si sta "afflosciando" trascinato dal grano. E' perciò prevedibile che si separeranno due distinti mercati: quello per uso zootecnico che si appesantirà con l'arrivo di molta merce estera e quello invece di qualità superiore che tenderà a rinforzarsi.
Nessuna nuova per l'orzo se non che per quello pesante che sulla nuova campagna difficilmente arriverà dalla Francia. Il mercato dei cruscami continua il suo cammino al rialzo e si prevede una soglia di resistenza a 130/135 euro alla tonnellata. Oltre tale limite si scontrerebbe con i cereali minori. Per le polpe attesa della nuova prossima campagna e merce sui porti a 180 euro tonnellata, buccette di soya sempre ben tenute.
Per i proteici chi deve muovere acquisti sul breve periodo potrebbe approfittare di questi cali mentre sul medio e lungo è diffcile ipotizzare una tendenza attendibile anche in forza delle fluttuazioni del cambio.
Riguardo al mercato dei bioenergetici, cruscami sempre più cari e semola umida contingentata. Sono in corso i primi tentativi di trinciatura dei precoci, che comunque si presentano bene.
Si stanno rendendo sempre più evidenti le ricadute negative dei dettami della G.U. del 18/04/16 che hanno escluso l'uso di diversi prodotti di derivazione industriale del comparto agro alimentari. Ne consegue che attualmente si registra un eccesso di bucce di cacao, pane, pasta residui veri di queste industrie che devono ritrovare la via dell'alimentazione zootecnica.
Indicatori internazionali 25 luglio 2016
l'Indice dei noli è risalito a 718 punti, il petrolio scende ancora e segna 44,15$ e l'indice di cambio scende ancora a 1,09695
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Tra vulnerabilità, instabilità sociale e realtà distorta. Cereali e dintorni, mercati nervosi. Pomodoro, i nuovi vertici dell'OI Pomodoro. Zika e i casi in Svizzera. Ekoclub International. Emilia Romagna e Argentina sempre più vicine. Prezzi Agricoli e deflazione accentuata.
SOMMARIO Anno 15 - n° 29 24 luglio 2016 (allegato file scaricabile in pdf)
1.1 editoriale Tra vulnerabilità, instabilità sociale e realtà distorta
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Mercati nervosi e i fondi vanno all'incasso
3.1 Lattiero Caseario Formaggi DOP stabili.
4.1 pomodoro OI Pomodoro da industria. Alla guida i tre vicepresidenti.
4.2 cereali Cereali, Mercuri: soddisfazione per le risorse presentate al tavolo di filiera
5.1 clima e ttip Clima, si predica bene ma si razzola male
5.2 salute Zika, è allarme in Svizzera e non solo
7.1 ambiente Palazzolo, il workcamp quest'anno sarà coordinato dall'Ekoclub International
8.1 emilia romagna Agricoltura. Si rafforza la collaborazione tra Emilia-Romagna ed Argentina
8.2 latte crisi Calzolari. pacchetto anticrisi UE novità importante a disposizione del ministro Martina
9.1 prezzi agricoli Ismea, continua la discesa dei prezzi agricoli a giugno
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
Dopo la scomparsa di Pier Luigi Ferrari saranno i tre vicepresidenti a guidare l'organizzazione interprofessionale del pomodoro del nord Italia.
Saranno gli attuali tre vicepresidenti Rossella Martelli, con il ruolo di vicario, Bruna Saviotti e Stefano Spelta a guidare l'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia nei prossimi mesi, a seguito dell'improvvisa scomparsa, lo scorso giugno, dell'ex presidente Pier Luigi Ferrari.
Da parte dei tre vice, come annunciato nel corso dell'assemblea dell'OI, l'impegno a portare avanti la gestione dell'organizzazione che conta oggi circa 2mila produttori agricoli e 29 stabilimenti di trasformazione per la lavorazione di circa 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro ogni anno, metà della produzione italiana.
"Ci sarà il nostro massimo impegno – hanno dichiarato i tre vicepresidenti – per garantire l'attività ordinaria dell'OI nei prossimi mesi, almeno sino al prossimo autunno quando, una volta terminata la campagna 2016 ai nastri di partenza proprio in questi giorni, sarà possibile convocare una nuova assemblea per l'elezione del nuovo presidente dell'OI".
L'intervento di Martelli, Saviotti e Spelta è stato preceduto dalle parole del commendatore Giuseppe Rodolfi in ricordo dell'amico Pier Luigi Ferrari, alla cui memoria è stato osservato un minuto di silenzio seguito da un applauso prima dell'inizio dell'assemblea.
"Pier Luigi è stata una persona saggia, onesta ed umile che ha operato, per tutta la sua vita, al fine di ottenere il bene degli altri – ha dichiarato Rodolfi -. La dimostrazione l'abbiamo avuta tutti noi in occasione della commemorazione funebre durante la quale notevole è stata la partecipazione e il raccoglimento per la scomparsa di una persona che si è resa utile a tanti. Personalmente lo ricordo come sindaco per anni di Borgotaro, paese per il quale ha svolto una funzione importantissima, e poi ancora per i suoi incarichi in Provincia di Parma, come vicepresidente, nella Comunità montana e in un'infinità di enti a scopo benefico. Ha assunto tanti incarichi, sempre in maniera disinteressata". Poi in merito al suo impegno nel settore del pomodoro Rodolfi ha aggiunto: "se oggi l'OI è diventata l'importante realtà che tutti noi conosciamo, molti meriti vanno proprio a Ferrari, il nostro primo presidente, che è stato una guida senza la quale forse oggi l'OI non ci sarebbe nemmeno. Dobbiamo mettercela tutta per salvaguardare questa organizzazione e farla crescere ancora, considerata la sua importanza nel settore agroalimentare italiano e nello specifico per la filiera del pomodoro del Nord Italia".
In copertina foto dei tre vicepresidente: da sinistra Saviotti, Martelli e Spelta.
Strategiche le azioni messe in campo per favorire il dialogo interprofessionale. Mercuri: "Abbiamo registrato un'apertura sulle nostre richieste specifiche di intervento urgente"
Roma, 20 luglio 2016. "Le risorse stanziate da Governo e Mipaaf sono un primo passo per affrontare, nel breve e medio periodo, le difficoltà del comparto cerealicolo nazionale, che sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili, specie per la fase agricola, con un abbassamento dei prezzi che si ripercuote anche sulle strutture intermedie. Siamo soddisfatti perché, tra le proposte presentate oggi al tavolo, sono state prese in considerazione molte delle richieste della cooperazione come la migliore organizzazione di filiera per la conclusione di accordi tra produzione e industria di trasformazione e un maggiore finanziamento a innovazione e ricerca, in merito alla quale le strutture cooperative possono fungere da partner per la divulgazione dei risultati".
Così il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, al termine del tavolo nazionale della filiera cerealicola convocato dal ministro Martina, che ha visto anche la partecipazione della coordinatrice del settore grandi colture dell'Alleanza delle Cooperative, Patrizia Marcellini.
"Strategiche – ha aggiunto Mercuri - anche le azioni messe in campo per favorire il dialogo interprofessionale e quelle per rendere più trasparente la formazione del prezzo attraverso l'istituzione della Commissione unica nazionale per il grano duro. Bene inoltre la sperimentazione di uno strumento assicurativo a tutela dei ricavi delle aziende agricole. Abbiamo registrato – ha concluso Mercuri - un'apertura sulle nostre richieste specifiche di intervento urgente come l'estensione della moratoria per i crediti agrari già prevista per altri comparti, un'accelerazione sull'erogazione dei contributi PAC 2015 e un impegno concreto sugli anticipi 2016".
Roma, 18 luglio 2016. "Il pacchetto di aiuti messo a disposizione dall'Europa per sostenere l'agroalimentare ed in particolare il settore lattiero-caseario, con misure volte ad incentivare la riduzione della produzione, è una novità importante. Auspichiamo che i produttori europei scelgano con convinzione la strada del contenimento volontario della produzione di latte".
Così il coordinatore del settore lattiero-caseario dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, Gianpiero Calzolari, commenta le notizie che arrivano da Bruxelles sul pacchetto di aiuti straordinari messo a disposizione dall'Europa per gli agricoltori, destinato soprattutto agli allevatori del settore latte per un totale di 500 mln di euro. Di questi, 150 mln costituiscono un fondo per incentivare la riduzione della produzione di latte, con un obiettivo di 1,4mln di tonnellate in meno a livello europeo.
"I 21 milioni destinati dall'Europa all'Italia per i settori del latte e dell'allevamento, unitamente ai 10 milioni già stanziati dal nostro Paese e ad altre risorse che potranno arrivare – ha detto Calzolari -, potranno consentire di mettere in atto un piano di interventi decisamente importante, a condizione che non si tratti di un'iniziativa una tantum ma rappresenti l'avvio di una programmazione pluriennale della produzione europea del latte, gestita dai produttori in forma aggregata. Per questo occorre valutare attentamente le linee di intervento. La cooperazione – ha concluso Calzolari - è a disposizione del ministro Martina per valutare assieme come ottimizzare al meglio le risorse disponibili, finalizzandole ai risultati attesi e non a mera elargizione".
(Fonte Alleanza Cooperative)
I listini agricoli rimangono su livelli inferiori rispetto a quelli del 2015 (-3,7% su base annua), risentendo anche di una congiuntura sfavorevole (-2,1% rispetto a maggio). La tendenza deflattiva è più accentuata secondo l'indice core (-6%).
Roma, 19 luglio 2016 - Il mese di giugno chiude con un ulteriore ribasso dei prezzi in campagna, dopo il timido segnale di ripresa evidenziato a maggio. È quanto rende noto l'Ismea, sulla base dell'indice dei prezzi agricoli, che si è attestato, nel mese in esame, a 105,8 (base 2010=100), registrando una flessione del 2,1% su base mensile e del 3,7% su giugno di un anno fa.
Ancora più marcata la tendenza deflativa che emerge dall'analisi dell'indicatore "core" - elaborato dall'Ismea escludendo le componenti più stagionali e quindi suscettibili di forti oscillazioni de prezzi quali: "ortaggi" e"frutta fresca". Tale indicatore, che ha il pregio di cogliere la dinamica di fondo dei prezzi agricoli, mostra una sostanziale stabilità congiunturale (+0,9 % rispetto a maggio) a fronte di una significativa riduzione su base annua ( -6%), di riflesso al deprezzamento di frumento, olio d'oliva, latte e avicoli.
Con il dato di giugno, quindi, la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intero 2016 scende ulteriormente in territorio negativo: dal -7,3% registrato nel mese di maggio il confronto con il dato medio 2015 si porta al -8,5%. Resta grossomodo stabile, invece, la variazione acquisita calcolata per l'Indice "core", che passa dal -7,3% di maggio al -6,8% di giugno.
Andando più nel dettaglio, il comparto vegetale evidenzia nel complesso una congiuntura negativa (-6% rispetto a maggio) associata a una tendenza deflativa (-2,7% rispetto a giugno 2015). Secondo le elaborazioni Ismea, il calo annuo riflette le riduzioni dei cereali (-4%, per lo più determinato da ribassi di frumento e riso), degli oli e grassi vegetali (-29,6%), mitigate dalla lieve crescita dei prezzi delle altre coltivazioni. In particolare, i listini della soia e delle altre oleaginose segnano una crescita del 9,2% su base annua. Il dato di giugno, come per i precedenti mesi, è positivo anche per le colture industriali, che registrano una crescita di 8 punti percentuali rispetto a giugno 2015, soprattutto per la crescita del prezzo del tabacco (+11%).
L'analisi congiunturale indica prezzi sostanzialmente stabili nel segmento dei vini, oli, colture industriali e i cereali (nell'ambito dei quali va evidenziato l'effetto compensatorio tra le variazioni positive del mais e quelle negative del frumento). Variazioni negative, si evidenziano invece, per i prodotti frutticoli e, soprattutto, orticoli, mentre i semi oleosi spuntano un più 4,3% su maggio.
Nel comparto zootecnico, la tendenza è deflativa (-4,6%) nonostante il dato congiunturale positivo (+1,4%). Il dato tendenziale riflette il deprezzamento di tutti i prodotti e in particolare di latte e derivati (-7,2%, dovuto al calo dei prezzi del burro e dei formaggi molli e semiduri) e delle uova (-14,7% rispetto a giugno 2015).
In termini di prezzi al consumo, i dati diffusi dall'Istat indicano una tendenza generale ancora deflativa (l'indice NIC segna un calo dello 0,4% rispetto a giugno 2015), mentre risultano in lieve rialzo i prezzi dei beni alimentari.
Il loro livello, monitorato dall'indice FOODXT, registra un timido + 0,2% su base annua: in particolare è in ripresa la componente relativa ai beni alimentari non lavorati, il cui indice segna un avanzamento dello 0,4% rispetto a maggio e dello 0,7% su base annua.
(Fonte Ismea Roma 19 luglio 2016)
Il mercato delle materie prime rimane sempre molto volatile e "nervoso" e condizionato dai bollettini meteo. Martedi ha accusato il colpo dello spostamento in avanti del temuto fronte di caldo troppo secco e i fondi ne hanno approfittato per alleggerire le loro posizioni
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 luglio 2016 -
La novità prevalente, riscontrata sul mercato domestico, risiede nel mercato dei cruscami che si è violentemente ripreso. Per il mais invece si è assistito solo a una timida ripresa peraltro subito svanita. Il grano nonostante la frenata di quello molitorio e zootecnico, più che altro per la resistenza dei produttori a vendere, rimane in zona fortemente critica e sta mettendo in difficoltà circa 300.000 imprese agricole. Per l'orzo la situazione non cambia e la criticità dei prezzi è determinata sia dalla qualità (pesi specifici) sia dalla spinta delle rimanenze provenienti dall'estero. Senza storia il triticale che è offerto a 140 euro partenza Milano.
Intanto i prezzi esteri sulla nuova campagna per il mais comunitario (rumeno, ungherese, bulgaro, serbo) per settembre quotava, nella giornata di martedi a euro 159, l'ottobre a euro157, il novembre euro 157, e il dicembre euro 159 cui aggiungere il nolo navale da 18 a 20 euro tonnellate per navi da 30.000 tonnellate. Quotazioni queste che dovranno scontrarsi con la massa di grano foraggero che verrà ben presto esitata sul mercato. Sempre nella giornata di martedi è stato offerto del mais, sul periodo ottobre 2016 - giugno 2017 a 180 euro arrivo Brescia su camion ribaltabili
Riguardo alle bioenergie, la novità è rappresentata dall'impennata dei cruscami e dai primi tentativi di trinciatura sui precoci. Nel frattempo si stanno rendendo più evidenti le ricadute negative dei dettami della G.U. del 18/04/16 che hanno escluso l'uso di diversi prodotti che derivavano da varie industrie agro alimentari.
Indicatori internazionali 20 luglio 2016
l'Indice dei noli è risalito a 746 punti, il petrolio ruota intorno a 45,60 $ e l'indice di cambio a 1,10137
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Alla granitica stabilità delle due principali DOP si contrappone l'irresistibile ascesa del latte spot e dei derivati. Burro e Panna in continua progressione.
di Virgilio Parma 20 luglio 2016
LATTE SPOT Mediamente è stato di 10€ l'incremento di prezzo del Latte Spot negli ultimi due mesi. Anche nella settimana 29 il latte spot prosegue la sua rincorsa al maggior valore con sollievo del settore primario.
Nello specifico il latte crudo spot nazionale si colloca nell'intervallo di prezzo tra 34,54 e 35,88€/100 litri di latte, il latte intero pastorizzato spot estero tra 34,02 e 35,05€/100 litri, mentre rimane ancorato tra 20,70 e 21,74 €/100 litri relativamente al latte scremato pastorizzato estero.
BURRO E PANNA Sull'onda degli incrementi del latte anche il burro prosegue la sua cavalcata e alla borsa milanese guadagna altri 7 centesimi. Sette centesimi guadagnati anche dal burro zangolato reggiano che si presume spingerà la borsa parmense di venerdì prossimo a adeguarsi.
Borsa di Milano 18 luglio: (+)
BURRO CEE: 2,97€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,12€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,12€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,92€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,74€/Kg. (+)
MARGARINA giugno: 0,95 -1,01€/kg (=)
Borsa Verona 18 luglio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,70-1,75 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 15 luglio 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,45€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 19 luglio 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,52 - 1,52 €/kg.
GRANA PADANO Ancora stabili i listini del Grana Padano. Anche per la settimana in corso i listini sono rimasti invariati. Tra 6,25-6,35 €/Kg. la quotazione milanese del 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 €/Kg la chiusura del 15 mesi di invecchiamento.
PARMIGIANO REGGIANO Nel segno della continua stabilità anche il Parmigiano Reggiano. In sintesi, alla borsa comprensoriale di Parma, i listini registrati lo scorso venerdì sono: 8,20-8,60€/Kg (12 mesi di stagionatura) e 9,30-9,70€/kg per il 24 mesi.
(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)