Quali sono le differenze tra farina comune e grani antichi? Lo spiegano Domenico Privitera e Fabio Tacchella della Fic, Federazione italiana cuochi. La Sicilia, intanto, si fa promotrice della riscoperta dei chicchi tradizionali.
di Alexa Kuhne
Parma, 23 Luglio 2016
Mode a parte, la riscoperta di alimenti 'alternativi' per regalarci benessere sta diventando un vero credo.
Se prima erano gli esperti, nutrizionisti e dietologi, a farsi promotori del mangiare corretto attraverso l'utilizzo di cibi sani, ora, più che mai, la proposta dell'alimento che fa bene e che non è solo buono e bello parte proprio dai 'fantasisti' della tavola: gli chef.
A cominciare dal nutrimento più amato, quello mediterraneo, gustoso, versatile: il pane.
Al giorno d'oggi siamo tutti abituati a consumare la tradizionale farina di grano tenero, con la quale si preparano anche pane, pizza e dolci.
Questa farina è il risultato di un grano selezionato, modificato e incrociato nel corso dei secoli per favorire la coltivazione intensiva e la produzione su larga scala, a scapito del potere nutritivo degli alimenti. Per questo oggi si stanno sempre più riscoprendo i grani antichi, soprattutto in una regione come la Sicilia. Per "grani antichi" si intendono varietà di grano rimaste genuine e autentiche come erano in origine, che non hanno subito alcuna modificazione da parte dell'uomo.
«I grani antichi - spiega Domenico Privitera, presidente Fic Regione Sicilia - stanno vivendo una nuova primavera, grazie alle caratteristiche e alle proprietà nutrizionali che li differenziano. Io li sto riscoprendo ultimamente, e già me ne sto innamorando. Sono stato abituato per più di 30 anni a cucinare con le farine più comuni, perché in grado di rendere le brioches leggere, e il pane soffice e alto, mentre un pane preparato con farina derivata da grano antico lievita in larghezza più che in altezza. Tuttavia, anche se diverso da come siamo abituati, un prodotto preparato con farina integrale derivata da grani antichi come i nostri, quelli siciliani, cucinato in forno a legna, non solo è più salutare, ma riprende una tradizione che è radicata nella nostra terra e nei nostri ricordi».
È giusto e importante riscoprire i grani antichi perchè fanno parte della nostra tradizione. In Italia ve ne sono diverse varietà, che tuttavia in molti casi sono andate perse.
Recuperarle significa conoscerle, prediligerle magari ad altri grani coltivati all'estero, dei quali molto spesso non sappiamo nulla, dai metodi di coltivazione ai controlli effettuati.
Ogni grano antico ha proprie peculiarità, proprie caratteristiche nutrizionali, che si adattano più o meno bene a seconda della preparazione che si è scelto di fare. "Se ad esempio una cottura - sostiene Fabio Tacchella, consigliere Fic Promotion - a 180°C rischia di vanificare le proprietà di un determinato grano, dovrò sostituirlo. Ecco perché è importante non solo il recupero, ma anche la conoscenza, e per conoscere è sempre necessario divulgare e promuovere una tradizione che, in questo caso, ci appartiene storicamente, e che dev'essere rivalorizzata per garantire al consumatore un prodotto migliore, tenendo sempre un occhio di riguardo alla salute».
L'assessore regionale Caselli ha incontrato a Faenza (Ra) una delegazione della provincia argentina del Rio Negro per individuare possibili terreni di collaborazione in campo agricolo, in particolare nell'ambito della frutticoltura e dell'innovazione tecnologica. Altri obiettivi il rafforzamento degli scambi commerciali e dei legami istituzionali tra i due territori.
Bologna, 19 luglio 2016
L'Argentina chiama, l'Emilia-Romagna risponde. L'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, e il presidente della provincia di Ravenna Claudio Casadio alla testa di una delegazione formata dal direttore generale dell'assessorato Valtiero Mazzotti e da alcuni funzionari regionali, ha incontrato ieri pomeriggio a Faenza, presso lo stabilimento della coop Granfrutta Zani, il governatore della provincia argentina del Rio Negro, Alberto E. Weretilneck, accompagnato dall'ambasciatore dell'Argentina in Italia Tomàs Ferrari, insieme ad un numeroso gruppo di imprenditori del settore agroalimentare del Paese sudamericano in missione tecnico-commerciale in Emilia-Romagna.
Obiettivi dell'incontro il consolidamento dei rapporti e dei legami istituzionali tra i due territori, l'individuazione di eventuali progetti di collaborazione in campo agricolo sfruttando la complementarietà tra le produzioni argentine e quelle dell'Emilia-Romagna.
"L'incontro- ha sottolineato Caselli– si inquadra nel rafforzamento degli scambi commerciali e della cooperazione tra l'Emilia-Romagna e il Rio Negro, in particolare per la modernizzazione della frutticoltura del Paese sudamericano". Gli imprenditori argentini - è emerso nel corso della visita – sono interessati in modo particolare all'avvio di collaborazioni per lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche in agricoltura. E l'Emilia-Romagna, per il suo alto livello di specializzazione nel comparto, può offrire un valido supporto in questa direzione".
Il Rio Negro è una provincia ad alta vocazione agricola situata nella parte meridionale dell'Argentina, in Patagonia, al confine con il Cile. Un territorio con un' estensione pari a due terzi dell'Italia e che tra l'altro vanta solidi legami con l'Emilia-Romagna per la presenza di una folta comunità di emiliano-romagnoli arrivati in Sudamerica all'inizio del '900 e che hanno dato grande impulso all'agricoltura locale, grazie soprattutto ad un vasto programma di opere idrauliche.
(fonte: ufficio stampa ER)
Verso il disordine universale. Cereali e dintorni. Latte spot in forte ripresa. Torna la FARM RUN. 30 falsi prodotti scoperti dal Consorzio del Parmigiano Reggiano. L'Elisir di lunga vita trovato nel Melograno. Biodiversità.
SOMMARIO Anno 15 - n° 27 10 luglio 2016 (allegato file in pdf scaricabile)
1.1 editoriale Verso il disordine universale
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Ancora rialzi ma senza particolari giustificazioni
3.1 Lattiero Caseario Prosegue da oltre 2 mesi la ripresa del latte spot
4.1 sport e territorio The Hottest and funny Mudrun sta per tornare
6.1 italian sounding 30 falsi prodotti stroncati dal Consorzio del Parmigiano Reggiano
6.2 salute Scoperta scientifica. Nel Melograno l'elisir di lunga vita.
7.1 ismea - report Agricoltura, aumenta l'occupazione nei campi e migliora l'accesso al credito
8.1 Cereali Cereali e dintorni. Riprendono quota i listini
9.1 biodiversità Nasce il salone della biodiversità e dei territori
9.2 DOP e best practice Mercuri. Grana Padano e Parmigiano Reggiano: best practice contro sounding
10.1 imprese e biodiversita' Rivalta, viaggio tra i custodi della biodiversità
11.1 frumento Grano amaro
12.1promozioni "vino" e partners
13.1promozioni "birra" e partners
Alla scoperta del Parco Barboj di "Rivalta", frazione del comune di Lesignano de Bagni, dove nasce il progetto di recupero di razze e frutti antichi di Mauro Ziveri de la "Rosa dell'Angelo".
di Lamberto Colla
Parma, 17 luglio 2016
L'appuntamento è a Traversetolo presso il Prosciutto Bar Rosa dell'Angelo. Ad accoglierci Michele Grigolini, che sarà il nostro Cicerone in questo tuffo nel passato della civiltà contadina.
Prima di salire sul fuoristrada e dopo un rigenerante caffé di metà mattina non potevamo perdere l'occasione di scoprire cosa c'è nascosto nel "Prosciutto Bar": un prosciuttificio. Infatti il "Bar" è solo la punta dell'iceberg dell'edificio e il tipico profumo di "stagionatura" dei prosciutti che accoglie chi entra nel bar doveva insospettire e non potevano essere i circa 150 prosciutti, peraltro già ben stagionati, che facevano bella mostra in spalliera posta dietro al banco di servizio a rilasciare quell'inconfondibile profumo più connesso al "genius loci" che al prodotto singolo pronto al consumo.
Attraverso una scaletta si entra nel fantastico mondo del prosciuttificio che contempla anche l'area asettica destinata all'affettamento effettuato rigorosamente con delle meravigliose Berkel che, oltre a far bella mostra di sé nell'area espositiva, sono ancora, come un tempo, lo strumento di lavoro quotidiano che precede il confezionamento nella vaschetta che si troverà sulla scaffalatura refrigerata del supermarket.
L'esposizione dei prodotti top di gamma è un tripudio di forme, aromi e sapori. Si va dal tradizionale "Parma" al "Prosciutto di suino nero", dal culatello allo strolghino, dalla coppa alla pancetta di maiale nero.
Il minimo comune denominatore è la qualità, plus di riconoscimento del marchio "Rosa dell'Angelo". "La qualità, riferisce Michele Grigolini, è il valore distintivo per il quale i nostri clienti acquistano le nostre vaschette. Un fattore distintivo che comporta maggiori oneri e che interviene già nella selezione delle materie prime e, nel caso dei suini autoctoni, in un maggiore mortalità neonatale in quanto non utilizziamo assolutamente farmaci antibiotici. I suini da noi allevati nella azienda che andremo a visitare a Rivalta hanno ben 1000 metri quadrati di terreno a testa".
Finalmente si sale sul fuoristrada e si parte per destinazione "Rivalta", una frazione del comune di Lesignano de Bagni, dove si estende la tenuta agricola che ospita, nel primo week end di settembre, il "Rural Festival" giunto quest'anno alla terza edizione e che attrae circa 30.000 visitatori durante i due giorni dedicati. Un successo ben oltre le aspettative tale da far pensare di organizzare per il prossimo 17-18 settembre la prima edizione in Toscana nella piazza di Gaiole in Chianti.
Raggiunto il crinale, dove a mala pena possono incrociarsi due mezzi, si può osservare un paesaggio straordinario. Da un lato la vallata di calanchi dove a primeggiare è l'asperità, quasi lunare, del terreno franoso, mentre dall'altra la rigogliosità della valle coltivata a cereali, erba medica, qualche vigneto intervallati da boschetti dai colori forti che le piogge dei giorni precedenti hanno reso ancor più vivi e intensi facendo da cornice sull'orizzonte della pianura lasciando vedere ben distintamente l'arco del "Ponte di Calatrava" di Reggio Emilia.
Un luogo ideale per valorizzare la biodiversità che tanto a cuore sta a Mauro Ziveri, ideatore della "Rosa dell'Angelo" e delle imprese e iniziative collaterali attuali e prossime. "Visto il successo del Rural Festival, sottolinea Grigolini, stiamo pensando di dare vita alla prima edizione del Rural Festival Toscana nel Chianti."
Un'autentica passione che, giorno dopo giorno, si autoalimenta e che non poteva trovare migliore collocazione potendo vantare il riconoscimento MAB dell'UNESCO (Man and the Biosphere) avviato, negli anni '70, allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building.
Stiamo arrivando e ancora dalla costa del crinale è Grigolini che ci indica l'appezzamento di terreno dove sono coltivate le sette varietà di uva tra le quali spiccano la Termarina (rischiò l'estinzione a causa della Fillossera -Daktulosphaira vitifoliae - che nel XIX secolo distrusse quasi tutti i vigneti europei) e la Fortana del Taro, sposa perfetta per il pregiato culatello, che nella bassa parmense trovò il clima ideale per diventare il prodotto più pregiato del suino.
Poco prima una sosta alla stalla per ammirare vacche di antiche razze di biodiversità che daranno vita a formaggi monovacca realizzati con latte intero (il Parmigiano Reggiano è invece un formaggio semi grasso ndr) e che saranno presentati, per la prima volta, al prossimo Rural Festival.
Finalmente si entra nel forziere delle biodiversità, dove è possibile ammirare cultivar razze che hanno radici sul territorio da oltre 300 anni, tra cui il salice bianco, il gelso nero e bianco, l'ontano, il marrone, il noce, l'olmo, il sambuco, il nocciolo, il prugnolo, la rosa canina, le pere antiche e il pomodoro riccio di Parma, l'asino romagnolo e la pecora cornigliese, il suino nero e la gallina romagnola, il tacchino nero e la vacca appenninica.
Un'enciclopedia all'aperto ideale per soggiornarvi qualche notte ospitati nelle originali "capanne" orientate verso valle, godendosi appieno quanto la natura del luogo può donare. Ma le strutture sono anche adatte a accogliere eventi di Team Building (momenti di formazione aziendale con la base di ludicità: il divertimento come potente acceleratore dei processi di apprendimento).
Insomma, se non è un paradiso poco ci manca e comunque, con questa iniziativa, è stato scritto il primo capitolo di quello straordinario libro che riporterà pace tra uomo e ambiente, tra natura e attività antropiche che, non necessariamente, devono essere in contrasto come la storia degli ultimi decenni ha insegnato.
L'appuntamento è perciò per il prossimo 3 e 4 settembre al Rural Festival a Rivalta di Lesignano de' Bagni (PR) e per il 17-18 settembre a Gaiole in Chianti (SI).
Tutte le foto nella galleria qui sotto
La rubrica dedicata alle "Storie del gusto" parte oggi e come le migliori ricette della grande tradizione italiana, ha un qualcosa di unico quando è semplice, di tradizione e fatta di passione.
Parma, 17 luglio 2016
Il racconto di oggi tocca passione e coinvolgimento per il buon cibo, l'onore e il forte legame con l'Italia per una continua scoperta di talento e sviluppo personale.
Il protagonista è Marco Ferrari, un ragazzo nato a Reggio Emilia, che si è stabilito con tenacia e buona volontà in Giappone e che forte di una esperienza fatta nel Paese del Sol Levante, in dieci anni di attività come responsabile di una società di intermediazione turistica, proprio fra Italia e Giappone, oggi sta promuovendo il buon cibo e i prodotti tipici di Reggio Emilia ad Osaka ed oltre i suoi confini.
La sua grande voglia di intraprendere lo ha messo in contatto con importanti chef, ristoratori ed operatori del settore, fra i quali tanti Italiani che abitando e che lavorano alacremente in Giappone, cercando di emergere e che alla fine svettano a mio parere, per qualità e preparazione, su parecchi colleghi italiani.
E' il caso della professionalità dello chef romano Fabrizio Valentini della trattoria romana Casareccio a Mukonuso vicino Kobe; leggendo nei blog giapponesi e di settore, ne esce una cucina "...commovente e di casa" o come dicono altri "...molto fedele a quella romana di una volta"..., io direi che dal punto di vista tecnico è anche molto ricercata, lo chef è preparato ed attento, tanto fedele alla tradizione romana pur ricercando tratti di originalità tipica Italiana.
Tornando invece al Samurai di Reggio Emilia, il ragazzo si è distinto per avere stretto legami e fatto parlare di se nell'ambiente e per questo ho pensato fosse il momento di scrivere di Lui perchè gli eventi e le partecipazioni enogastronomiche ai quali ci sta abituando da tempo, sono di richiamo e ben strutturati, tutto grazie anche a partner rigorosamente italiani e selezionati.
Marco è partito poco dopo il diploma superiore e concreto come sa essere, ha fatto una valutazione lucida e non di semplice istinto come potrebbe sembrare e quindi si è cimentato nella gestione di una azienda turistica a mangement di stampo americano in Giappone, in una Terra dove non era che un ragazzo di belle promesse ed in punta di piedi, ha mosso i primi passi come ricorda Lui: "Sono arrivato a Dicembre del 2005 e a Febbraio del 2006 avevo già un lavoro, che faccio ancora adesso – ricorda – Eppure non sapevo il Giapponese, ma solo l'Inglese, e non avevo più esperienza lavorativa di quando ero partito".
Oggi lavora per varie agenzie e non ha abbandonato il sogno di creare un forte legame fra Italia e Giappone proprio come nel 2014 in cui insieme pr la prima volta siamo stati impegnati nella creazione di un evento ad Osaka chiamato "I SAPORI D'ITALIA IN GIAPPONE" e dove l'idea era proprio quella di far sentire ai clienti Giapponesi alcune specialità Italiane abbinate a piatti tipici regionali con alcune selezionate eccellenze come l'Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia della Acateia San Giacomo di Novellara, il re dei formaggi Parmigiano Reggiano ed una selezione di vini della Valpolicella della cantina di Montecariano a San Pietro in Cariano (Verona).
Ricordo le nostre telefonate kilometriche ed il progetto che ha preso forme sulle nostre divergenze e sulle nostre similitudini, la sua tenacia e la sua preparazione sulla cultura giapponese e la mia esperienza di sommelier hanno fatto rincontrare dopo vent'anni due amici che avevano condiviso l'infanzia nello stesso quartire e che oggi da adulti, da uomini, si sono ritrovati con la stessa passione e professionalità in questo campo.
Ho ritrovato una persona fedele alla tradizione e rispettosa del lavoro altrui, perfettamente integrata ed attenta al gusto emiliano nei confronti dei clienti giapponesi, assetati di spiegazioni e continui approfondimenti, un Popolo davvero affascinante e non così lontano da quello che ci rappresenta come italiani. Il Giappone ha fantasia, tradizione, cultura e rispetto per l'onore, ingredienti di cui la cucina di Marco non può fare a meno per poter costruire il ponte fra queste due culture.
Il progetto ha avuto grande successo ed ha portato a Marco nuovi spunti e punti di vista per il suo futuro che si prospetta di grande rilievo e pieno di idee innovative per il settore enogastromico e dell'ospitality.
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L'Equilibrista
Secondo uno studio del Politecnico di Losanna il frutto ha proprietà taumaturgiche finora insospettabili
I ricercatori del Politecnico federale di Losanna (EPFL) hanno scoperto che una molecola del melograno, trasformata dall'intestino, permette di lottare efficacemente contro la senescenza muscolare.
I risultati sono definiti "spettacolari". Lo studio è stato pubblicato da "Nature Medicine". Con l'invecchiamento, i mitocondri delle cellule, che funzionano come generatori in miniatura di energia, perdono progressivamente la loro efficacia. Il loro cattivo funzionamento si ripercuote negativamente sull'attività muscolare. Un gruppo di ricercatori dell'EPFL, fra i quali il suo ex presidente Patrick Aebischer, nonché la società Amazentis, sono all'origine di una scoperta spettacolare, afferma oggi il Politecnico in un comunicato.
La scoperta è avvenuta analizzando il melograno, e più precisamente una molecola del frutto. Dopo essere stata trasformata dalla flora batterica intestinale, la molecola in questione, l'urolitina A, è in grado di ripristinare il funzionamento dei mitocondri difettosi, affermano gli autori dello studio. Sul verme nematode C. elegans, la molecola ha prolungato la sua durata di vita di oltre il 45%. Il test è poi stato condotto sui topi e sui ratti. "I topi senior, di circa 2 anni, hanno dimostrato capacità di resistenza alla corsa superiori del 42% rispetto al gruppo di controllo". Il fatto che due specie estremamente lontane una dall'altra reagiscano in modo analogo alla medesima sostanza "dimostra che si tratta di un meccanismo essenziale alla vita", sottolinea il co-autore dello studio Johan Auwerx, citato nel comunicato. È dunque molto probabile che il meccanismo funzioni anche per l'uomo, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti".
L'urolitina A non è direttamente contenuta dal melograno, ma si tratta di un precursore le cui concentrazioni dipendono dalla flora intestinale di ogni singolo individuo, umano o animale, sottolineano i ricercatori. Lo studio ritiene che l'approccio nutrizionale costituisca una "quasi rivoluzione", o perlomeno "un vero e proprio cambiamento di paradigma scientifico": aiutando il corpo a rigenerarsi da solo, "l'urolitina A potrebbe riuscire là dove i candidati dei gruppi farmaceutici hanno fallito". L'approccio nutrizionale, il cui obiettivo è di curare o prevenire patologie per mezzo di nutrimenti "migliorati", è al centro delle attuali strategie dei grandi gruppi industriali e farmaceutici.
Lecce, 11 luglio 2016
Positivo l'avvio del 2016 per il settore agroalimentare sulla scia della ripresa evidenziata a partire dal 2015. È quanto emerge dal rapporto AgrOsserva relativo al I trimestre 2016, pur nello scenario di incertezze legato alla frenata dell'economia mondiale dovuta alla crisi di alcune grandi economie emergenti.
Più nel dettaglio il settore agroalimentare italiano - nell'insieme di agricoltura e agroindustria - chiude il 2015 con una crescita più robusta di quella registrata dall'economia nazionale, considerata nel suo complesso: il valore aggiunto del settore registra una crescita del 4,2% a valori correnti e del 2,3% in volume.
Per quanto riguarda l'agricoltura, crescono sia il valore della produzione che l'occupazione; quest'ultima segna un tasso incrementale annuo del +3,8%, a fronte di un dato medio nazionale dello 0,8%. Nei primi tre mesi dell'anno in corso tale dinamica positiva risulta ulteriormente rafforzata: il numero degli occupati nelle campagne cresce infatti del 5,8% su base annua, con un contributo particolarmente significativo degli under 35 (+13,8% rispetto ai primi tre mesi del 2015).
La dinamicità del settore agroalimentare nazionale si deve, invece, ancora principalmente alla tonicità della domanda estera: dopo il +7,4% messo a segno dal food&beverage Made in Italy sui mercati esteri nel 2015, l'export del settore registra un ulteriore +1,8% nel primo trimestre 2016, favorito dalla stabilità del tasso di cambio dell'euro e dalle condizioni economiche dei Paesi dell'Area Euro. Nell'area della moneta unica, infatti, nei primi tre mesi del 2016, si è osservata una crescita del PIL (+1,5% su base tendenziale), per l'effetto combinato del rafforzamento della domanda interna, della produzione industriale, della crescita dell'occupazione e anche dell'aumento del reddito disponibile delle famiglie.
In Italia, il miglioramento del mercato del lavoro e il calo generale dei prezzi, stanno determinando una crescita del potere di acquisto delle famiglie. Ma gli acquisti domestici di beni alimentari non manifestano segni di ripresa: a valori correnti, il primo trimestre del 2016 si chiude con una flessione dello 0,5% su base annua, per la contrazione essenzialmente della spesa di prodotti freschi sfusi.
E l'appesantimento del mercato interno finisce con l'avere dei riflessi negativi sulla situazione economica delle campagne. In base alle elaborazioni Ismea, i listini dei prodotti agricoli nazionali, nel primo scorcio dell'anno, restano bassi, di riflesso anche al corso deflativo delle principali commodity a livello internazionale.Nei primi tre mesi si registra, infatti, un calo dei prezzi all'origine del 10,1% (rispetto al livello dei primi tre mesi del 2015) per la flessione dei prodotti zootecnici (-3,4%) ma soprattutto di quelli vegetali (-15,2%).Ad aprile e a maggio la tendenza negativa tuttavia si attenua (rispettivamente, del -7,8% e del -4,6% le variazioni mensili su base annua), grazie alla ripresa mensile delle quotazioni di frutta e ortaggi.
Sul fronte dei costi, l'indice Ismea dei prezzi dei mezzi correnti di produzione evidenzia una flessione dell'1,9% rispetto al primo trimestre del 2015.
Da questi dati si evince come, il contesto di riferimento non abbia favorito la fiducia delle imprese agricole che nei primi mesi del 2016 torna su terreno negativo (-9,2 il livello dell'Indice di clima di fiducia dell'agricoltura elaborato dall'Ismea): peggiorano i pareri sulla situazione corrente ma anche quelli sulla situazione aziendale futura.
Per quanto riguarda l'accesso al credito delle aziende agricole, secondo i dati di Banca d'Italia, il settore primario italiano non ha risentito, se non in maniera lieve, nel corso del 2015, della restrizione creditizia che ha colpito gli altri settori. Il livello degli impieghi concessi al settore si è, infatti, assestato sui 44 miliardi di euro, registrando un aumento dello 0,5% rispetto al 2014.Si può, quindi, confermare che anche nel 2015 l'agricoltura italiana è stata interessata in maniera marginale dal fenomeno del credit crunch, che influenza l'economia italiana dal 2012.
La migliore tenuta del settore agricolo rispetto agli altri settori, in termini di credito bancario ricevuto, deve essere letta anche alla luce della fuoriuscita dal settore di un buon numero di imprese. Dal 2012 ad oggi il numero degli operatori agricoli si è ridotto del 9,1% (dati Infocamere), mentre l'ammontare di credito è rimasto pressoché stabile (TVMA 0,4%).
Si sta progressivamente esaurendo la tendenza strutturale alla diminuzione del numero di imprese agricole, che ha caratterizzato l'economia italiana dal secondo dopoguerra in poi. E' quanto sembrano mostrare i dati del Registro delle Camere di commercio per il primo trimestre dell'anno. Rispetto al marzo 2015, infatti, il saldo resta ancora negativo (-4.275 unità, pari al -0,6% in termini tendenziali), ma è anche il più contenuto da 5 anni. Inoltre, in 5 regioni - per la prima volta dal 2010 -il bilancio è addirittura positivo. Si tratta diToscana (+627 unità; pari al +1,6%), Puglia (+426; +0,6%), Calabria (+383; +1,3%), Trentino-Alto Adige (+207; +0,7%),Molise (+38; +0,4%).
Valori tendenziali ancora piuttosto negativi, invece, si registrano inLiguria (-2,3%), Valle d'Aosta (-2,2%), Marche (-2,0%), Friuli-Venezia Giulia (-1,8%), Abruzzo (-1,5%), Piemonte e Emilia Romagna (-1,2% per entrambi). A fine marzo, quindi, l'agricoltura può contare su740mila imprese registrate(pari al 12,3% del totale delle imprese esistenti), circa 11mila delle quali operanti nella silvicoltura. Entrando nel dettaglio dei territori locali, la graduatoria dei primi dieci comuni per numero totale di imprese agricole, vede la città di Roma raggiungere il primo posto. La capitale accoglie lo 0,6% del totale delle imprese agricole nazionali, pari a 4.562 unità.
A fine marzo 2016, lo stock di imprese alimentari e bevande arriva invece a sfiorare le 70mila unità, pari all'1,2% dell'intero tessuto imprenditoriale nazionale. Positivo il bilancio rispetto allo scorsoanno, con un aumento di +810 attività di produzione ed un incremento del +1,2%. A livello regionale, l'Emilia Romagna è l'unica a registrare un saldo negativo (-5 unità), mentre Sicilia (+193), Campania (+108), Lazio (+83), Lombardia (+79) e Calabria (+54) registrano i maggiori incrementi. Non subiscono invece variazioni le basi imprenditoriali di Friuli Venezia Giulia e Molise mentre, in termini relativi, spiccano positivamente il Trentino Alto Adige (+3,9% di unità produttive) e la Valle d'Aosta (+3,6%). Al di sopra della variazione a livello nazionale (+1,2%), si posizionano infine Sicilia (+2,3%), Sardegna (2,0%), Lazio (+1,8%), Marche (+1,5%), Calabria (+1,4%), Campania (+1,3%), mentre è di poco inferiore la Lombardia (+1,1%)
(fonte Ismea)
A SOL&AGRIFOOD nasce il salone della "biodiversità e territori" per spiegare ai buyer esteri i prodotti tipici italiani. Il Salone Internazionale dell'Agroalimentare di Qualità apre un nuovo spazio dedicato alla biodiversità delle produzioni territoriali, dopo quelli di salumi, formaggi, olio extravergine di oliva, caffè e birre artigianali. Un modo per valorizzare in chiave business una peculiarità dell'agroalimentare italiano unica al mondo, sempre più apprezzata dai mercati esteri.
Verona, 11 luglio 2016 – Sarà la biodiversità delle produzioni agroalimentari tipiche italiane il focus della prossima edizione di Sol&Agrifood, il Salone internazionale dell'agroalimentare di qualità di Veronafiere, in programma dal 9 al 12 aprile 2017 ( www.solagrifood.com ).
Il progetto prevede la realizzazione di un'area tematica interattiva chiamata Biodiversità e Territori, per valorizzare con degustazioni guidate, walk-around tasting, workshop in inglese per i buyer esteri e cooking show quei prodotti la cui tipicità è espressione della biodiversità del luogo di origine.
Lo spazio, a disposizione di enti, associazioni e singole aziende, si innesta nel rinnovato layout della manifestazione, che prevede la riorganizzazione di tutte le aree tematiche già presenti a Sol&Agrifood: Cheese Experience per i formaggi dop, l'area degli oli extravergine di oliva, quella delle birre artigianali, Taste of Coffee e l'ultima nata Salumi e Biodiversità, che tanto successo ha riscosso nella scorsa edizione della rassegna veronese.
Come l'area dei salumi, anche Biodiversità e Territori sarà gestita in collaborazione con l'Accademia delle 5T, l'associazione nata per valorizzare in ambito alimentare proprio i valori del territorio, della tradizione, della tipicità, della trasparenza e della tracciabilità.
"Biodiversità e Territori – spiega Gianni Bruno, Area Manager Wine & Food di Veronafiere – nasce per esaltare una peculiarità della tradizione alimentare italiana unica al mondo sempre più apprezzata dai mercati internazionali e per aumentare la vocazione business della fiera, che nell'edizione 2016 ha visto la presenza di 14.000 visitatori specializzati provenienti da 82 Paesi su un totale di 56.000 operatori professionali".
Un progetto che risponde alle esigenze delle aziende medio-piccole, espositrici di Sol&Agrifood, di entrare sempre più in contatto con operatori specializzati esteri, oltre che con operatori italiani dell'HORECA e della distribuzione organizzata. Elemento indicato da oltre il 40% di questi espositori tra le motivazioni che spingono alla partecipazione alla fiera.
(Fonte Veronafiere)
Roma, 11 luglio 2016. "La tutela dei marchi Dop e Igp è certamente una condizione ottimale, ma non rappresenta un presupposto necessario né tantomeno sufficiente per fare mercato nel mondo e contrastare l'Italian sounding. Servono anche altri strumenti – come quelli legati alla promozione e all'informazione sui prodotti – che sono messi a disposizione dall'Ue e che non sempre sappiamo utilizzare al meglio".
Lo ha detto oggi il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, in occasione del seminario di Atene organizzato, tra gli altri, dalla Commissione Europea sulla promozione dei prodotti agricoli con indicazioni geografiche protette. Per Mercuri: "Ad Atene, invitati dalla Commissione, portiamo come best practice sull'utilizzo dei fondi comunitari per la promozione le esperienze dei Consorzi del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano. Due realtà che grazie ai fondi hanno raggiunto notorietà e riconoscibilità in tutto il mondo, e dove la cooperazione gioca un ruolo fondamentale, con il 65% della quota produttiva per il Grana e circa l'80% del Parmigiano. Allo stesso tempo – ha concluso il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari -, presentiamo anche il nostro modello aggregativo che può rappresentare un esempio virtuoso da seguire per rendere l'agroalimentare più competitivo".
Con 27.500 allevamenti e 700 imprese cooperative che raccolgono il 70% della materia prima nazionale (quasi 7 milioni di tonnellate di latte), la cooperazione contribuisce al sistema lattiero-caseario nazionale con un valore economico di circa 7 miliardi di euro.
(Alleanza Cooperative 11 luglio 2016)
Grano amaro: oggi 100 chili di grano valgono meno di 8 chilogrammi di pane. Il prezzo del grano tenero è sceso ai minimi storici, sedici euro al quintale (un quarto di secolo fa valeva 30.000 lire, gli attuali 15 euro – Giornata di mobilitazione di CIA – Confagricoltura – Copagri – Presso l'azienda agricola Villani di Gualtieri hanno fatto il punto della situazione il presidente CIA Antenore Cervi e per Confagricoltura Davide Calzolari, con l'appoggio del Sindaco Renzo Bergamini.
"Cento chilogrammi di frumento valgono, al mercato attuale, meno di 8 chili di pane: una situazione insostenibile, contro la logica delle cose, che non può nemmeno lasciare indifferenti i consumatori di fronte ad un tale distorsione dei mercati che vede danneggiati gli agricoltori in primis". Per questo oggi in tutta l'Emilia Romagna CIA, Confagricoltura e Copagri sono mobilitate per informare cittadini e consumatori di una situazione che si rivela insostenibile per gli agricoltori, con un'iniziativa denominata "Grano amaro".
Nella provincia di Reggio Emilia, un incontro informativo è stato effettuato presso l'azienda agricola Villani in via Fattori a Gualtieri, dove il presidente di CIA Antenore Cervi e per Confagricoltura Davide Calzolari hanno sottolineato amaramente la situazione del comparto cerealicolo che a tutt'oggi – a campagna di raccolta ormai in fase avanzata - assiste a quotazioni del frumento tenero sui 16 euro al quintale, mentre quello duro è valutato 19 euro. La solidarietà ed il sostegno istituzionale sono stati espressi dal Sindaco di Gualtieri Renzo Bergamini, mentre timori e speranze dei giovani imprenditori del settore sono stati espressi da Valeria Villani dell'azienda che ospitava l'evento.
Già nei primi mesi del 2016 il frumento tenero panificabile valeva mediamente 166 euro a tonnellata, quello duro a 238 euro e l'orzo 170 euro a tonnellata (quotazioni Borsa Merci Bologna). Questa la fotografia della situazione in campo quando, mai come quest'anno, i frumenti presentano un'alta qualità, con proteine elevate e ottimo peso specifico.
"E' inoltre una annata con un raccolto soddisfacente nella media ed anche oltre – hanno spiegato i rappresentanti di Cia e Confagricoltura di Reggio - ed è per questo che abbiamo dato vita ad una iniziativa che abbiamo chiamato "Grano amaro", per far capire alla cittadinanza il nostro disagio e far conoscere la situazione critica dei cereali, e mettere in evidenza il divario tra costo del frumento, pane e pasta. Abbiamo voluto far vedere - anche fisicamente - cosa sta avvenendo, in considerazione del fatto che 25 anni fa un quintale di frumento valeva circa 30.000 lire, gli attuali 15 euro. Se si fanno le debite proporzioni c'è stata una perdita di valore che non ha eguali in altri prodotti".
La produzione di quest'anno del grano tenero, secondo le prime indicazioni dei tecnici, nella provincia di Reggio Emilia si annuncia sui 70/75 q.li per ettaro, contro i 62,6 del 2014 ed i 55 del 2015, annata segnata da un andamento meteorologico molto sfavorevole. Anche il livello qualitativo si annuncia notevole. Nella nostra provincia, la cerealicoltura ha una notevole importanza per il comparto agricolo: il frumento tenero copre oltre 10mila ettari di superficie, mentre quello duro ha appena superato gli 800 ettari, con un forte aumento negli ultimi anni. In netto calo sono invece i cereali 'zootecnici' con l'orzo ed il mais che in pochi anni hanno quasi dimezzato le superfici occupate, oggi circa rispettivamente a mille e 6.500 ettari.
Ma, "Quello dei prezzi – hanno concluso Cia, Confagricoltura e Copagri, è un problema serio e non si limita alle sole aziende agricole: il crollo del prezzo del frumento non ha portato alcun beneficio al consumatore. Serva una riflessione sull'intera filiera, non è possibile che i costi gravino solo su produttori e consumatori finali".
(Gualtieri 13 luglio 2016 Cia-Copagri Confagricoltura)
Ancora una volta si avverte la regia dei fondi di investimento nel comportamento del mercato delle materie prime.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 luglio 2016 -
Nonostante i dati USDA non abbaiano dato spunti interessanti, il mercato si è mosso comunque verso il segno positivo.
Le uniche motivazioni che si possono avanzare stanno nelle quotazioni troppo basse per il frumento e il mais mentre per la soia continuano a rincorrersi le preoccupazioni per una estate infuocata.
In generale, sul mercato domestico, fa sensazione il calo del mais dovuto più a un effetto trascinamento del grano, condizionato quest'ultimo dalla forte presenza di grano zootecnico, triticale e orzo, piuttosto che da un eccesso di offerta.
Ma un ulteriore pericolo per questi prodotti potrebbe giungere dall'EST, e non solo, dove i prossimi raccolti si preannunciano abbondanti.
Sul fronte bioenergetico i cruscami stanno lentamente cercando di riprendere quota. Inizia a manifestarsi anche carenza di semola umida e di farinette di mais.
Indicatori internazionali 13 luglio 2016
l'Indice dei noli è risalito a 711 punti, il petrolio ruota intorno a 46,30 $ e l'indice di cambio a 1,10510
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Burro e panna con segno positivo mentre permangono stazionari i listini delle due principali DOP, Parmigiano Reggiano e Grana Padano DOP.
di Virgilio Parma 13 luglio 2016
LATTE SPOT Dopo oltre due mesi di costante crescita è lecito credere che, finalmente, la la strada verso la chiusura della crisi del latte sia stata intrapresa con sicurezza. Non si può pensare di avere gettato alle spalle definitivamente il periodo nero ma almeno le speranze possono riaccendersi. Anche in questa 28esima settimana la borsa di verona ha registrato sensibili guadagni e nello specifico:
- latte spot crudo nazionale tra 33,51 e 34,85€/100 litri
- latte intero pastorizzato spot estero tra 32,99 e 34,02€/100 litri
- latte scremato pastorizzato spot estero tra 20,70 e 21,74€/100 litri di latte
BURRO E PANNA Sull'onda delle performance del latte anche il burro, nonostante la pausa della scorsa settimana, sta riprendendo quota. Si arresta solo la panna a uso alimentare veronese e lo zangolato parmense seppure quest'ultimo, si presume si arricchirà di altri 5 centesimi il prossimo venerdì così come anticipato dalla borsa reggiana nella seduta di ieri.
Borsa di Milano 11 luglio: (+)
BURRO CEE: 2,90€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,05€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,05€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,85€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,70€/Kg. (+)
MARGARINA giugno: 0,95 -1,01€/kg (=)
Borsa Verona 11 luglio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,65-1,70 €/Kg. (=)
Borsa di Parma 08 luglio 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 luglio 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,45 - 1,45 €/kg.
GRANA PADANO Continua il periodo di stabilità per il Grana Padano DOP. Anche per la settimana in corso i listini sono rimasti invariati. Tra 6,25-6,35 €/Kg. la quotazione milanese del 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 €/Kg la chiusura del 15 mesi di invecchiamento.
PARMIGIANO REGGIANO Stabile anche il Re dei formaggi. In sintesi, alla borsa comprensoriale di Parma, i listini registrati lo scorso venerdì sono: 8,20-8,60€/Kg (12 mesi di stagionatura) e 9,30-9,70€/kg per il 24 mesi.
(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
Dal "Parmezza" polacco al "Reggianto" del Vietnam, al "Parmessano" della Colombia, il bilancio di sei mesi di attività dell'Ente di tutela in tutto il mondo. Rafforzata l'attività per "estirpare" fenomeni dannosi per consumatori e produttori.
Reggio Emilia, 12 luglio 2016 -
Si va dal "Parmessano" della Colombia al "Reggianto" del Vietnam, al "Parmezza" della Polonia: è davvero un giro del mondo, e soprattutto nel mondo delle imitazioni e delle evocazioni, quello che il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha compiuto nel primo semestre 2016 nell'ambito delle attività di tutela della denominazione della Dop italiana più conosciuta e imitata al mondo.
Il risultato è reso esplicito da una trentina di azioni di contrasto in sede stragiudiziale, amministrativa e di denunce che hanno portato a interventi d'ufficio da parte delle autorità competenti in otto Paesi europei.
"Gli interventi che abbiamo messo in atto - spiega il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi - rientrano in quell'attività di contrasto ai falsi che ci vede impegnati da molti anni e che negli ultimi 24 mesi abbiamo rafforzato ulteriormente soprattutto nell'ambito dei paesi extraeuropei. Proprio qui, infatti, non solo si riscontra il maggior numero di quelle che rappresentano autentiche frodi per i consumatori e un danno per i nostri produttori, ma non esistono norme - al contrario di quanto abbiamo ottenuto dalla UE - che impongano alle autorità dei singoli Paesi un intervento drastico e d'ufficio a tutela delle Dop".
Non a caso, dunque, a guidare la classifica dei fasulli richiami alla denominazione "Parmigiano Reggiano" o a proporre immagini del prodotto su confezioni che contengono tutt'altro sono gli Stati Uniti, con cinque interventi di diffida su altrettante società che proponevano salse, formaggi (alcuni contenenti anche cellulose), piatti pronti o confezioni di grattugiato ingannevolmente ispirate al Parmigiano Reggiano.
Al secondo posto - a sorpresa - il Vietnam, con tre opposizioni del Consorzio al deposito dei marchi "Reggianto", "Parmesan" (denominazione in uso esclusivo al Consorzio) e addirittura "Parmigiano Reggiano", precedute dal nome del produttore.
"Effettivamente - sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Alessandro Bezzi - è inedita questa densità di tentativi di imitazione in Vietnam, certamente legata al fatto che sta sensibilmente crescendo anche in quest'area l'attenzione verso il nostro prodotto: in ogni caso le azioni messe in atto confermano che il nostro sistema di tutela funziona bene e ovunque, sebbene resti urgente che venga affiancato da azioni istituzionali da parte delle autorità di ogni singolo Paese".
"La lotta ai falsi - aggiunge Bezzi - rappresenta, tra l'altro, una delle prime forme di promozione dell'autentico Parmigiano Reggiano, perchè ad ogni marchio o prodotto che facciamo ritirare corrisponde l'orientamento di una parte dei consumatori ingannati verso il prodotto originale".
Opposizioni a registrazioni di marchi evocativi sono poi state messe in atto in Giappone, Argentina (tutti con 2 tentativi di falsi richiami al Parmigiano Reggiano), Bolivia, Cina , Colombia (tentativo di deposito del marchio "Parmessano") e Ucraina (diffida rispetto al deposito del marchio "Parmedzyano").
In area UE, azioni stragiudiziali e amministrative hanno interessato due produttori spagnoli e un'industria polacca (intenzionata a depositare il marchio "Parmezza"), cui si sono aggiunti, su segnalazione del Consorzio, gli interventi delle autorità competenti (protezione ex-officio in base al regolamento UE 1151/2012) in Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Svezia.
"La mappa dei tentativi di frode - osserva il presidente Bezzi - è larghissima, ma gli interventi di contrasto che continuiamo ad intensificare ci auguriamo rappresentino un deterrente efficace per aziende che si fanno pochi scrupoli nell'uso di denominazioni o diciture ingannevoli sulle confezioni". "Resta comunque totalmente aperta, e su questo continueremo ad insistere in ogni sede - conclude Bezzi - la questione di una tutela delle Dop che deve affermarsi come principio in tutti i Paesi e che continua ad avanzare faticosamente nelle lente trattative TTIP".
(Fonte: Centro Stampa Comunicazione Integrata Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Speranza disillusa proprio in chiusura di settimana. I listini hanno avuto una nuova impennata sostenuti dalle sempre più insistenti previsioni di una estate torrida.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 luglio 2016 -
Sembrava chiuso il periodo di ascesa dei listini dei cereali, almeno stando agli andamenti sino allo scorso 6 luglio. Poi, con il crescere dell'insistenza circa una sempre più certa estate torrida e alcuni dati sulle vendite i listini hanno ripreso a correre.
La prudenza, come d'altronde avevamo consigliato nell'ultimo aggiornamento settimanale, deve essere il miglior indicatore da utilizzare in questo difficile periodo storico.
La FAO nella settimana scorsa ha reso noto i dati di produzione del grano a livello mondiale 732 milioni di tonnellate, ben quasi 8 milioni di tonnellate in più, che fanno sì che gli stock siano i più alti degli ultimi 15 anni arrivando a 217milioni di tonnellate. Di segno ben diverso invece le notizie sulla produzione del corn in Brasile che è dato a 69 milioni di tonnellate contro le 76 inizialmente conteggiate.
Comunque sia non c'è penuria di merce ma le operazioni speculative sono sempre in agguato, quindi coloro che nei giorni scorsi hanno fatto acquisti nel breve periodo di discesa concesso dal mercato ha fatto un affare.
Nelle prossime ore si dovrebbe comprendere come reagirà il mercato interno, molto probabile che i proteici si apprezzino, le crusche potrebbero essere più tenute, per i cereali invece continua la perplessità sul ridimensionamento del prezzo del granoturco sia nazionale che estero.
Per il settore bioenergetico, forse il momento magico dell'acquisto dei cruscami potrebbe essere già passato, e ormai di mais tossinato in granella neanche più una cariosside.
Indicatori internazionali 11 luglio 2016
l'Indice dei noli è risalito a 703 punti, il petrolio scende ancora e segna 45,18 $ e l'indice di cambio a 1,10456
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Nostalgia di Guerra fredda? Cereali dai dati USDA ai cali dei proteici. Farm Run e il territorio di Parma. Il gruppo Selex Cresce.
SOMMARIO Anno 15 - n° 27 10 luglio 2016 (in allegato file pdf scaricabile)
1.1 editoriale Nostalgia di Guerra Fredda?
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Dai dati USDA nuove scosse telluriche alle materie prime
3.1 Lattiero Caseario Deciso recupero del latte spot.
4.1 sport e territorio Farm Run: l'occasione per fare un tuffo nella Food Valley.
6.1 Vino e agriturismo Terranostra e Cantina Valtidone insieme per la promozione del territorio
6.2 crisi Inchiesta Parmacotto, Maestri: "Preoccupazione per i lavoratori e per lo stato del sistema economico parmense"
7.1 Grande distribuzione organizzata Il Gruppo Selex cresce e sfiora i 10 miliardi di fatturato
8.1 Cereali Cereali e dintorni. Forse terminata la fase ascendente
9.1 cereali Cereali e dintorni. Aggiornamento settimanale
10.1promozioni "vino" e partners
11.1promozioni "birra" e partners
La quiete di uno dei tanti agriturismi dei colli piacentini e i nuovi vini 50 Vendemmie della Cantina Valtidone hanno conquistato i tanti ospiti intervenuti all'evento organizzato in collaborazione con l'associazione degli agriturismi Terranostra di Coldiretti.
"Vogliamo che questa serata, rappresenti l'inizio di una fattiva collaborazione – hanno spiegato il presidente di Terranostra Piacenza Carlo Pontini, e i rappresentanti della cooperativa valtidonese Mario Zilioli e il sommelier Giovanni Derba – per promuovere il nostro splendido territorio, i suoi agriturismi e le eccellenze agroalimentari della nostra provincia. Il turismo enogastronomico è uno dei motori della vacanza made in Italy e Piacenza e il suo territorio possono giocare un ruolo da protagonisti mettendo a sistema le eccellenze del tessuto economico piacentino".
Il settore agrituristico piacentino, con circa 170 strutture agrituristiche che rappresentano il 14% dell'offerta agrituristica regionale rappresenta, nei fatti, un'opportunità per il consumatore di conoscere le tradizioni del territorio. La Cantina Valtidone, che nel corso del 2016 festeggia i suoi 50 anni di attività, è in prima fila per la promozione del territorio e la collaborazione instaurata è un ulteriore passo in avanti in questa direzione.
La bella serata ha permesso ai tanti ospiti di apprezzare i prodotti della nostra terra e le eccellenze gastronomiche piacentine, a partire dai salumi dop di cui Piacenza si fregia, accompagnate dai due vini della Cantina Valtidone nati per celebrare i 50 anni di attività: il Gutturnio 50 Vendemmie, un rosso frizzante dal colore brillante e dal profumo fragrante e il Malvasia 50 Vendemmie, un frizzante secco nato da uve Malvasia di Candia.
"I 50 Vendemmie – spiegano Mario Zilioli e Giovanni Derba – nascono da un progetto che ci ha visto selezionare uve da vitigni di mezzo secolo di vita, proprio per celebrare al meglio i nostri 50 anni di attività. Ne sono scaturiti, grazie a un pregevole lavoro partito fin dalle vigne, due vini spettacolari e unici, che ci permettono nel migliore dei modi di promuovere sia la nostra Cantina sia tutta la Val Tidone.
Ringraziamo Terranostra e Coldiretti per averci coinvolto in questa iniziativa, che rientra senza dubbio nello spirito di promozione del territorio che anima da sempre la nostra Cantina".
L'incontro al Consorzio Agrario di Parma con docenti, veterinari ed esperti di mangimistica ha evidenziato le criticità dell'aumento dello stress da alta temperatura. La soluzione sta anche nella prevenzione fatta con un'alimentazione mirata che faciliti il processo digestivo degli animali.
Parma, 8 luglio 2016
Lo stress da alte temperature, caratteristico di questo periodo estivo, è il vero nemico delle stalle, degli animali e dei livelli produttivi di latte che calano notevolmente inficiando le aspettative degli allevatori. Oggigiorno i rimedi sono numerosi, sia di stampo tecnologico che curativo, ma il fenomeno della colonnina di mercurio impennata verso l'alto ancora nel 2016, alla luce delle stime delle associazioni degli allevatori ARAER e del parere specifico dei veterinari, condiziona e non poco l'attività zootecnica. A questo contesto non agevole però si può rimediare anche con una forma di prevenzione che va ad alleviare alla radice gli sforzi compiuti dagli animali in fase di digestione, favorendo così il processo stesso e mitigando e diminuendo il consumo eccessivo di energie. Questi i temi che sono stati approfonditi nell'incontro promosso dal Consorzio Agrario di Parma - in collaborazione con ARA Emilia Romagna e EMILCAP - attraverso il contributo tematico di esperti come il professor Luigi Calamari –Docente di Zootecnica dell'Università Cattolica di Piacenza – del veterinario Giovanni Mariani – dell'esperto Carlo Sighinolfi Emilcap, e Carlo Fornari del servizio zootecnico del Consorzio Agrario di Parma.
Le conseguenze più dirette del caldo sono purtroppo davvero molteplici e l'allevatore deve svolgere un monitoraggio costante dell'equilibrio della sua stalla, calcolando a dovere la selezione degli alimenti e con particolare attenzione allo stato progressivo di salute della sua mandria. Tra gli effetti del caldo c'è il calo dell'ingestione, rallentamento della ruminazione, diminuzione di saliva, affanno nella respirazione, minor apporto di CO nel sangue, scarso bicarbonato disponibile per tamponare il PH ruminale, rischio alto di acidosi, nel complesso situazioni metaboliche critiche che provocano anche l'infertilità, scarsa reattività del sistema immunitario alle invasioni batteriche. Tutte queste problematiche gravano notevolmente sugli animali incrementando al contempo i fattori di rischio, anche quello di morte del capo più debole, se non adeguatamente colte in tempi utili che favoriscano un intervento.
In più anche il mutamento climatico improvviso con sbalzi drastici di temperatura notte-giorno o in caso di temporali improvvisi può causare gravi scompensi nell'organismo dell'animale ha sottolineato il professor Calamari. Per quanto riguarda l'alimentazione – tra le alte cose- è importante scegliere i prodotti completi frutto di studi aggiornati sottolinea Emilcap- in grado di stimolare adeguatamente la saliva, tamponare il ph ruminale, favorire l'ingestione del mangime, prevenire le patologie metaboliche più frequenti bilanciando in modo preciso l'apporto di sostanze nutritive, vitamine e minerali. A tal proposito il CAP ha sottolineato il dottor Enrico Francia durante i saluti introduttivi ai numerosi presenti in sala- fornisce un servizio costante ai soci e a tutti coloro che nel settore zootecnico hanno necessità di informazioni mirate.
Tra annunci e poi smentite circa l'arrivo di un fronte caldo torrido, nella giornata di giovedi il mercato ha registrato diversi momenti di tensione con segnali che lasciavano intravedere una nuova ripresa di del comparto dei proteici.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 08 luglio 2016 -
Agli iniziali segni di ripresa dei proteici, nella giornata di giovedi, si è al contrario registrato il terzo calo consecutivo.
E' probabile che i fondi abbiano deciso di alleggerire le loro posizioni, anticipando, in parte, quello che ci si sarebbe atteso a cavallo del mese di settembre.
L'estate è comunque ancora lunga e disseminata di pericoli.
Continua a sorprendere il collasso della crusca che a Bologna ha rotto quota 90 attestandosi per la tenera a 86 euro tonnellata, anche se già circolano notizie di "fermi tecnici di produzione", da tener presente che a tali valori la crusca trova facile utilizzo non solo nei biodigestori ma anche come materiale da lettiera. Sul fronte dei cereali prosegue il calo del grano e dell'orzo, nonostante le veementi proteste dei produttori ai quali non resta, come via di salvezza, il conto deposito e la vendita a termine. Questa ondata di cali sta trascinando al ribasso anche il mais che comunque val la pena di ricordare ha davanti a sé ancora due mesi abbondanti di campagna.
Per il settore bioenergetico potrebbe essere il momento opportuno di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto. Di mais bioenergetico non vi è traccia e le vendite di farina tossinata hanno registrato 190 euro arrivo e 186 euro partenza nord, di fatto come il mais 103 normale.
Indicatori internazionali 07 luglio 2016
l'Indice dei noli è risalito a 699 punti, il petrolio scende a 45,50 $ e l'indice di cambio a 1,10758
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Ancora troppo presto per sostenere con sicurezza la fine della crescita dei proteici. A fare scalpore nelle ultime trattative le flessioni fortemente negative di grano e orzo e di cruscami.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 07 luglio 2016 -
Alla fine è accaduto. Nella serata di ieri (5 luglio ndr) il mercato ha avuto l'atteso calo, spinto dalle piogge nel Mid West ma anche dalla necessità da prese di profitto. Troppo presto per sostenere con certezza che la fase ascendente sia terminata anche in forza dei timori provenienti dalle stime di potenti ondate di caldo che dovrebbero fare la loro comparsa a metà luglio.
Comunque, diversi analisti, stanno ipotizzando di sensibili prese di profitto che potrebbero avvenire a cavallo del mese di Settembre.
In controtendenza ai cali registrati è il grano che era ai minimi storici. Due notizie hanno spinto il frumento: l'informazione circa le prossime aste indette dall'Egitto, che ha tolto lo zero assoluto all'inquinamento da altro cereale, e i fondi che cominciano a avere necessità di ricoprirsi.
Quindi un po' di respiro è arrivato sia alla soia (seme e farina) che a proteici come colza e girasole. Il percorso verso la "convenienza" è ancora lungo ma uno spiraglio si è aperto.
A fare scalpore nelle ultime trattative è il collasso della crusca che a Milano è arrivata a 95 euro alla tonnellata, e il calo del grano e dell'orzo. Le ragioni sono da intercettare sia nelle produzioni abbondanti ma anche dalla bassa propensione all'acquisto a seguito della crisi dei consumi.
Per il settore bioenergetico, potrebbe risultare il momento di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto, almeno sino a quando non si capovolgerà la tendenza. La scarsità di mais bioenergetico spinge le vendite di farina tossinata a 190 euro arrivo e 186 euro partenza nord, comunque tutte vendite sul pronto o al massimo su luglio. Il maggior problema è la quantità, non certo la richiesta di prodotti.
Indicatori internazionali 05 luglio 2016
l'Indice dei noli è risalito a 692 punti, il petrolio scende a 46,70 $ e l'indice di cambio a 1,10529
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Gli analisti stimavano un aumento delle superfici di semina per la soia in ragione dell'aumentato prezzo mentre i dati USDA hanno smentito la presunzione di un maggior numero d'acri destinato alla preziosa proteica.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 05 luglio 2016 -
Tutti segni e numeri che continuano a sostenere le posizioni dei fondi lunghi su soya e mais e corti sul grano. Una situazione ch e comunque ben difficilmente farà cedere terreno agli speculatori di professione, in parte sostenuti dalle condizioni meteo che, per quanto non come era nelle previsioni, parzialmente giustifica la loro presa di posizione.
In buona sostanza, sui mercati internazionali, la combinazione negativa tra effetto "Brexit" e le stime di raccolto ha causato un'ondata di ribassi che non lascia immaginare nulla di particolarmente positivo per la prossima campagna.
La settimana che si è appena conclusa, che di fatto ha dato il via alla nuova campagna di commercializzazione cerealiccola, sarebbe, a detta degli operatori, una delle peggiori dell'ultimo decennio.
Infatti per il frumento tenero e per il frumento duro sono stai registrati prezzi da 10 a 30 €/Ton inferiori alla chiusura della scorsa campagna e, salvo la resistenza dei semi di soia, anche il mais ha segnato in zona negativa.
Per il settore bioenergetico, è il momento di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto.
Indicatori internazionali 01 luglio 2016
l'Indice dei noli è risalito a 660 punti, il petrolio scende a 48,70 $ e l'indice di cambio a 1,10833
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Se il latte spot prosegue il trend di crescita accaparrando centesimi su centesimi da una settimana all'altra, il burro ha invece frenato la sua corsa al recupero, almeno per quanto riguarda la settimana in corso. Nessuna variazione di rilievo per le due principali DOP.
di Virgilio - Parma, 6 luglio 2016
LATTE SPOT Prosegue la tendenza rialzista del latte spot. La Borsa di Verona ha confermato, anche in questa prima settimana di luglio, un deciso recupero. In particolare, il latte crudo spot nazionale ha guadagnato ancora + di 3 punti percentuali collocando il prezzo tra 31,45 e 33,51€/100 litri di latte. L'intero pastorizzato spot estero con un incremento di 3,39% si è attestato tra 30,93 e 31,96€ mentre lo scremato pastorizzato estero tra 19,67 e 20,70€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Primo stop per il burro contrattato in terra milanese. Confermati tutti i prezzi all'ingrosso della scorsa settimana interrompendo e un ciclo positivo che dura da sei settimane. Analogamente la crema e la panna mostrano le medesime quotazioni rilevate in chiusura di giugno, mentre lo zangolato di Parma ha registrato un nuovo aggiustamento di ben oltre 7 punti percentuali.
Borsa di Milano 04 luglio: (=)
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,66€/Kg. (=)
MARGARINA giugno: 0,95 -1,01€/kg (=)
Borsa Verona 04 luglio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,55-1,70 €/Kg. (=)
Borsa di Parma 01 luglio 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 5 luglio 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40 €/kg.
GRANA PADANO Stazionari i listini del Grana Padano DOP che perciò confermano i prezzi all'ingrosso delle ultime settimane. Tra 6,25-6,35 €/Kg. la quotazione milanese del 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 €/Kg la chiusura del 15 mesi di invecchiamento.
PARMIGIANO REGGIANO Anche per il Re dei formaggi nessuna variazione di prezzo registrato alla Borsa comprensoriale di Parma, dopo le due sedute negative delle ultime settimane seppure limitate al solo formaggio più fresco. In sintesi la borsa comprensoriale di Parma ha registrato: 8,20-8,60€/Kg (12 mesi) e 9,30-9,70€/kg per il 24 mesi.
(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
Chiuso per elezioni. Cereali, dopo il venerdi nero... lattiero caseario: latte spot in recupero. I benefici degli integratori alimentari. Olio e Antitrust. Export e lotta all'italian sounding. L'effetto Brexit sull'agroalimentare italiano
SOMMARIO Anno 15 - n° 26 03 luglio 2016 (in allegato il pdf scericabile)
1.1 editoriale Chiuso per elezioni
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Dopo il venerdi nero i mercati riprendono a salire
3.1 Lattiero Caseario Il latte spot recupera il 17,22% rispetto alla media di maggio
4.1 integratori Integratori alimentari, i benefici vantaggi per tutte le età.
6.1 olio Antitrust: piovono multe sull'olio extravergine ingannevole
6.2 export Parmigiano Reggiano: lotta all'imitazione. Export, in USA continua la crescita
7.1 sport e natura Parmigiano Reggiano HARD RUN, Boves (CN). Il Team Farm Run si fa onore. Tutti sul podio.
8.1 sicurezza Vietata la vendita di alcuni lotti di cozze e ostriche nei Paesi Bassi
8.2 lotta italian sounding Falsa salsa al Parmigiano Reggiano ritirata in Canada
9.1 export e import - brexit L'effetto Brexit sull'agroalimentare italiano
10.1promozioni "vino" e partners
11.1promozioni "birra" e partners
La review scientifica che mette in luce benefici vantaggi per tutte le età. La guida all'uso corretto. L'Italia capofila in europa per la sicurezza.
Milano giugno 2016 – Integratori Italia presenta un importante passo avanti nella conoscenza del ruolo e delle evidenze scientifiche sull'integrazione alimentare, uno stato dell'arte delle evidenze scientifiche più significative e sulle frontiere più promettenti dell'alimentazione e della salute. Un pool di otto tra i maggiori esperti italiani ha realizzato, dopo oltre un anno di lavoro, la prima edizione della Review sull'Integrazione Alimentare che fa chiarezza sia su principi attivi che sulle diverse esigenze nelle varie fasi della vita. Numerosi e ampi i temi trattati: ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita; integratori a base di vitamine e minerali, estratti vegetali e probiotici; integratori per la salute e la bellezza della donna; integratori e loro ruolo per la salute cardiovascolare e per contrastare il declino cognitivo; qualità e sicurezza.
La missione di INTEGRATORI ITALIA di AIIPA è di "contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell'integratore alimentare, per favorire scelte sempre più consapevoli del consumatore e lo sviluppo di questo settore in Italia" – afferma Alessandro Colombo, Presidente di INTEGRATORI ITALIA, che precisa: "Siamo orgogliosi di aver contribuito a realizzare quest'opera, che certamente non esaurisce un tema così ampio ma che costituisce un passo avanti per fare il punto e contribuire alla conoscenza scientifica sul ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita".
Da diversi anni la ricerca scientifica si è data l'obiettivo di validare il ruolo delle sostanze presenti negli integratori alimentari nel coadiuvare le funzioni fisiologiche in soggetti sani. Nonostante la difficoltà oggettiva di dimostrare scientificamente un beneficio clinicamente rilevante sul mantenimento dello stato di salute e del benessere, possiamo oggi disporre di un significativo numero di pubblicazioni di alto livello qualitativo che conferma quanto i diversi componenti degli integratori, dalle vitamine e minerali, ai prebiotici e probiotici, agli estratti vegetali sino alle numerose molecole biologicamente attive derivate dagli organismi animali e vegetali, svolgano effettivamente tale ruolo.
Uno stile di vita sano, costruito su una dieta controllata e varia, un costante esercizio fisico e l'adozione di comportamenti virtuosi per la salute, evitando un eccessivo consumo di alcool e il fumo, rappresentano la base irrinunciabile del mantenimento della salute in ogni fase della vita di persone giovani, adulti o anziani. Esistono però periodi nei quali il nostro stato di benessere viene messo alla prova, e può essere necessario integrare la nostra dieta con elementi concentrati di sostanze che si sono dimostrate utili per affrontare al meglio determinate situazioni. L'uso oramai molto diffuso nel nostro Paese di questi alimenti "particolari" che offrono benefici funzionali è diventato una conferma indiretta dei vantaggi che gli integratori offrono per il mantenimento dello stato di benessere dell'individuo.
Una recente ricerca di GfK Eurisko per INTEGRATORI ITALIA sul tema "Il mondo degli integratori alimentari" ha infatti evidenziato non solo che sette italiani su dieci hanno usato un integratore alimentare, ma anche l'elevato livello d'interesse dei consumatori ad avere informazioni sugli integratori: oltre quattro persone su dieci desiderano ricevere consigli e notizie, in particolar modo sui benefici per l'organismo, sui rischi e le controindicazioni, sul corretto utilizzo e sui diversi principi attivi. Su questo fronte, giocano un ruolo fondamentale il medico di medicina generale – che è, infatti, secondo il 53% degli intervistati interessati a ricevere informazioni sugli integratori, la prima fonte informativa - seguito dai medici specialisti e dal farmacista (citati dal 49% della popolazione); segue in termini d'importanza il web con il 40% di risposte.
"Per rispondere sempre più e sempre meglio a tali bisogni informativi – conclude Colombo - abbiamo realizzato questo progetto, che ci auguriamo possa costituire un utile complemento a supporto dell'attività di counselling dei professionisti della salute e un ulteriore stimolo alle accresciute esigenze d'informazione da parte di consumatori e media".
"Sebbene l'adozione di uno stile alimentare vario ed equilibrato sia ritenuta sufficiente per garantire i nutrienti necessari, sempre più osservazioni epidemiologiche supportano la necessità di una maggiore attenzione alla copertura del fabbisogno nutrizionale e al sostegno delle funzioni fisiologiche – afferma Franca Marangoni, Responsabile Ricerca Nutrition Foundation of Italy. Gli integratori possono rappresentare una valida e sicura opportunità per favorire l'assunzione ottimale di una o più sostanze e il sostegno di funzioni fisiologiche, contribuendo anche alla prevenzione di fattori di rischio di malattia. Ad esempio nel Physicians' Health Study, uno tra i maggiori studi d'intervento condotti recentemente, su una popolazione di oltre 14.000 medici americani di 50 anni o più seguiti per 11 anni, l'assunzione di un multivitaminico è risultata associata a una riduzione, modesta ma significativa, del rischio di tumori, soprattutto tra i soggetti in età più avanzata".
PER INVECCHIARE BENE
Come invecchiare in salute, oggi? "Le principali direttrici della ricerca biochimica dell'invecchiamento sono indirizzate nella riduzione dell'infiammazione silente, dei processi perossidativi e nella necessità di mantenere l'efficienza mitocondriale, vero motore della cellula"– sottolinea Benvenuto Cestaro, Direttore della Scuola di Specialità in Scienza dell'Alimentazione dell'Università degli Studi di Milano. "L'infiammazione silente è il primo mezzo di difesa dell'organismo per inattivare virus, batteri, allergeni ambientali. Si tratta di un processo di bassa intensità ma cronico, che può portare ad un esaurimento del sistema immunitario. Per contrastarlo, è utile una dieta antiinfiammatoria, con limitata assunzione di acidi grassi idrogenati, acidi grassi saturi e acidi grassi omega-6 (privilegiando quelli monoinsaturi come l'olio di oliva), una ridotta assunzione di zuccheri semplici e un incremento di carboidrati integrali. Utile anche l'integrazione a base di acido linolenico, cardiolipine e/o specifici fosfolipidi precursori delle cardiolipine, che si sta rivelando di estrema utilità a prevenire e riparare i danni mitocondriali".
ALLEATI DEL CERVELLO
A proposito d'invecchiamento e declino cognitivo, Giovanni Scapagnini, Associato di Biochimica Clinica al Dipartimento Scienze per la Salute dell'Università degli Studi del Molise, precisa: "Il cervello è estremamente esposto allo stress ossidativo e di conseguenza invecchia più precocemente; la dieta rappresenta uno tra i fattori più in grado di influenzare il nostro stato di salute e la qualità dell'invecchiamento. Oltre al glucosio, da cui dipendono le funzioni cerebrali, risultano fondamentali per una corretta fisiologia neuronale le vitamine, in particolare del gruppo B, gli omega 3 per la trasmissione dell'impulso nervoso, la memoria e l'apprendimento; i fosfolipidi, alla base della struttura delle membrane cellulari; L-acetil carnitina (LAC), assimilabile anche attraverso il cibo e la supplementazione, per la sua azione neuroprotettiva. Ulteriori sostanze "non nutrienti" che hanno evidenziato capacità di ridurre il danno ossidativo, sostenere il normale tono dell'umore e migliorare le capacità mnemoniche sono le antocianine e le procianidine del mirtillo, le catechine del tè, i flavanoli del cacao, il resveratrolo e la curcumina, le epicatechine del cacao e l'omotaurina, presente in alcune alghe marine".
AMICI DEL CUORE
"Stile di vita corretto e alimentazione equilibrata, con il supporto di un'appropriata supplementazione, sono efficaci anche sul fronte della prevenzione delle malattie, ad esempio di quelle cardiovascolari" – sottolinea Andrea Poli, Presidente Nutrition Foundation of Italy. "Le osservazioni epidemiologiche e i grandi studi di intervento hanno documentato l'importanza della gestione del profilo lipidico, principale fattore di rischio per le malattie coronariche. Numerosi integratori alimentari sono dotati di una documentata efficacia su tale parametro: tra questi, particolarmente promettenti sono i fitosteroli, gli integratori a base di riso rosso fermentato, il beta-glucano, la berberina, i grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3"
PER LA SALUTE E LA BELLEZZA DELLE DONNE
"Per quanto riguarda la salute della donna, meno colpita dai problemi cardiovascolari, lo stile di vita oggi però la espone comunque a fattori di rischio importanti, come stress, alimentazione irregolare, scarsa attività fisica e fumo. Molto studi evidenziano una carenza cronica di alcuni elementi come ferro, acido folico, calcio, magnesio e molte vitamine, sia durante il periodo adolescenziale che in età adulta" – afferma Vincenzo de Leo, Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo, Sezione di Ginecologia e Ostetricia, Università degli Studi di Siena. "La ricerca oggi ci sta dando interessanti riscontri da integratori alimentari contenenti specifiche sostanze naturali, come ad esempio la cannella per la dismenorrea, trattamenti a base di vitamina B1 per alleviare i sintomi fisici e psichici della sindrome premestruale, fitoestrogeni di origine vegetale in associazione a calcio, vit. D, agnocasto, iperico per contrastare i sintomi neurovegetativi nella delicata fase della vita legata alla menopausa. Interessanti anche i dati relativi a sostanze come la caffeina, il retinolo, il loto (Nelumbo nucifera), la carnitina per il trattamento della cellulite, problema che inizia solitamente nel periodo dell'adolescenza ed è presente a vari gradi in circa il 90% delle donne".
GLI ITALIANI AMANO I BOTANICALS
Un approfondimento speciale meritano gli integratori a base di erbe, che stanno trovando un largo consenso nella popolazione generale e che sempre più entrano a far parte delle abitudini quotidiane. Patrizia Restani, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell'Università degli Studi di Milano, commenta: "Per inquadrare il mercato degli integratori a base di piante, sono interessanti i risultati del Progetto PlantLIBRA, che ha coinvolto 2400 consumatori in 6 paesi europei - Finlandia, Germania, Italia, Romania, Spagna, UK - e che nel nostro Paese ha interessato quattro città: Milano, Venezia, Roma e Catania. Emerge un profilo del consumatore d'integratori a base di erbe mediamente colto e con un sano stile di vita; il 71% degli intervistati ha un livello d'istruzione medio o alto, il 63% fa attività fisica moderata, il 65% è normopeso, il 48% non fuma. Oltre l'80% dei consumatori ha dichiarato di trarre beneficio dall'uso d'integratori a base di erbe, sempre o talvolta. Le piante più amate e richieste degli italiani: Aloe, Finocchio, Valeriana, Ginseng, Mirtillo, Passiflora, Melissa, Guaranà, Tarassaco, Carciofo ( www.plantlibra.eu )".
I PROBIOTICI AL SERVIZIO DI SALUTE E BENESSERE
Un altro ambito che riveste grande interesse in termini di ricerca e innovazione, nonché di grande richiesta da parte dei consumatori, è quello dei probiotici, definiti da FAO/OMS nel 2001 come "microrganismi vivi e vitali al momento dell'uso, la cui efficacia è legata al consumo di un'adeguata quantità e il cui uso deve portare un beneficio per la salute o il benessere". A questo proposito Lorenzo Morelli, Preside Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza precisa: "La ricerca da 20 anni ritiene quello dei probiotici un settore in cui investire risorse per l'avanzamento delle conoscenze del rapporto fra salute e batteri, identificando questi ultimi non più nei soli agenti patogeni bensì come potenziali mezzi per il mantenimento di un buono stato di salute. Tuttavia, pur a fronte dell'imponente quantità di ricerca e sviluppo svolta, allo stato dell'arte l'unico claim ammesso da EFSA è relativo all'azione idrolitica sul lattosio delle colture batteriche usate per produrre lo yogurt". Prosegue: "Oggi le linee di ricerca ammissibili sui probiotici secondo EFSA sono principalmente focalizzate sulle aree: discomfort gastro-intestinale (adulti affetti da sindrome da colon irritabile, neonati con coliche gassose); difese immunitarie contro agenti patogeni (i probiotici si sono rivelati utili nella riduzione delle infezioni delle vie respiratore superiori e nell'incidenza delle infezioni da Clostridium difficile) e benefici nella risposta agli allergeni".
QUALITA' E SICUREZZA DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI: ITALIA CAPOFILA D'EUROPA
Concludiamo con un punto fermo che riguarda la sicurezza degli integratori alimentari, a cura di Giancarlo Cravotto, Direttore del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco, dell'Università degli Studi di Torino, che commenta: "La forza del sistema di sicurezza italiano per alimenti e integratori è diventato un riferimento per molti Paesi: la nostra organizzazione è basata su un modello "one health" dove la visione è unitaria, quindi una sola salute che include tutta la catena alimentare, dal ciclo di vita di vegetali e animali arrivando all'uomo. E' un processo pianificato e controllato dai campi alla tavola, attuato sulla base delle direttive e regolamenti UE; la direttiva 2002/46/CE del Parlamento europeo - recepita in Italia con il decreto legislativo n. 169 del 21 maggio 2004 - l'impegno scientifico e di verifica di EFSA, l'istituzione di riferimento per la valutazione del rischio per la sicurezza di alimenti nell'UE, la legislazione alimentare italiana ed europea, hanno costruito un'architettura di protezione e di garanzie per il consumatore italiano unica; i produttori d'integratori alimentari in Italia vantano un elevato standard produttivo e un efficiente sistema di assicurazione della qualità, che li colloca ai primi posti in Europa. Non dimentichiamo infine che l'Italia è una tra le nazioni tecnologicamente più avanzate per lo sviluppo di protocolli di "green extraction": selettivi, efficienti e a basso impatto ambientale".
(allegato file PDF Scaricabile)
(Fonte Integratori Italia Milano 23 giugno 2016)
Multate Lidl Italia s.r.l. (con una sanzione di 550.000 euro per il marchio Primadonna), Coricelli (con una sanzione di 100.000 euro per il marchio omonimo Pietro Coricelli extravergine di oliva) e Carapelli-Firenze (con una sanzione di 300.000 euro per i marchi Sasso Classico, Carapelli Il Frantoio e Bertolli Gentile), per avere commercializzato come extravergine di oliva un olio diverso, con caratteristiche organolettiche inferiori a quelle fissate con legge per la classe merceologica falsamente vantata. Lo rende noto la Coldiretti nel segnalare che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), ha concluso per l'ingannevolezza dei messaggi pubblicitari resi attraverso l'impiego di etichette, la diffusione di volantini cartacei e di messaggi via internet che esaltano le caratteristiche di semplici oli di oliva vergini, lasciando credere erroneamente al consumatore che si tratti di oli di qualità superiore.
Le società coinvolte si sono difese rilevando, in particolare, l'inaffidabilità delle prove organolettiche in quanto basate su parametri soggettivi che possono condurre a risultati imprevedibili. Al contrario, l'Antitrust ha ribadito che le analisi svolte dai Nas dei Carabinieri e dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, devono considerarsi della massima attendibilità perché si tratta di soggetti pubblici che hanno il compito specifico di compiere tale tipo di controlli, attestando ogni singola fase della procedura, che va dal prelevamento dei campioni alla certificazione delle analisi compiute.
D'altra parte, la prova organolettica è espressamente considerata come la "prova regina" nel settore dell'olio a livello non soltanto europeo ma anche nazionale, con la legge così detta salva olio (legge 14 gennaio 2013, n.9 - Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini).
Correttamente, allora, - secondo la Coldiretti - l'Autorità ha concluso per l'ingannevolezza dei messaggi pubblicitari perché il consumatore dedica molta attenzione al fatto che un olio sia extravergine, essendo, infatti, disposto a pagare un prezzo più elevato solo se si tratta di olio extravergine di oliva, ovvero, solo se il prodotto presenta effettivamente quelle proprietà che lo rendono superiore anche sotto il profilo dei benefici per la salute. Le pronunce dell'Agcm – preicsa la Coldiretti - confermano, pertanto, la centralità del panel test come strumento privilegiato di controllo contro le frodi e le contraffazioni che questo pregiatissimo prodotto italiano si trova a dover subire continuamente sul mercato, come Coldiretti denuncia ormai da tempo. La posta in gioco – conclude la Coldiretti - è alta e l'attenzione deve essere costante perché ne va della reputazione delle imprese che fanno del vero made in Italy il centro propulsore di un modello di sviluppo che tutela i consumatori e che promuove i territori nella garanzia dell'autenticità di un rapporto di fiducia che, bisogna ricordarlo, non si costruisce in un giorno.
(Fonte coldiretti 28 giugno 2016)
Crescita del 5,5% nel primo trimestre 2016 dopo il "boom" dello scorso anno (+34%). A New York il Consorzio a confronto con importatori e catene distributive.
Dopo l'autentico "boom" del 2015, le esportazioni di Parmigiano Reggiano negli Stati Uniti continuano a crescere a ritmi molto sostenuti.
Nel primo trimestre 2016, infatti, hanno fatto segnare un +5,5%, e sulla base di questi dati gli Stati potrebbero balzare al primo posto, entro l'anno, della classifica dei Paesi maggiori importatori di Parmigiano Reggiano, scavalcando anche la Francia dopo il sorpasso sulla Germania avvenuto nel 2015.
L'exploit del 2015 (un +34% commentato con prudenza dal Consorzio di tutela, perchè legato ad elementi congiunturali specifici, come l'andamento del dollaro che aveva facilitato gli acquisti oltreoceano) si è andato dunque consolidando negli States, mercato sul quale il Consorzio lancia ora nuove sfide.
"Prima fra tutte - sottolinea il presidente dell'Ente di Tutela, Alessandro Bezzi - una serie record di incontri con i principali importatori e le catene distributive statunitensi e canadesi che segneranno la nostra partecipazione al Fancy Food Show di New York, in programma dal 26 al 28 giugno".
"Dalla grande vetrina mondiale, in cui confluiscono 2.000 espositori e che rappresenta la manifestazione d'eccellenza per l'agroalimentare - prosegue Bezzi - rilanceremo anche il nuovo piano di investimenti che guarda in modo specifico a Stati Uniti e Canada, con attività di informazione, promozione, presenza nelle catene distributive che nel 2016 ci impegnano per un milione di euro".
"In queste azioni - sottolinea il presidente del Consorzio - si associano due obiettivi: promuovere il nostro prodotto per quel che realmente rappresenta, cioè un'assoluta eccellenza artigianale e del tutto naturale e, contemporaneamente, contrastare quegli usi impropri di elementi di "italian sounding" (confezioni che ricorrono all'uso del Tricolore a richiami geografici che lasciano pensare ad un'origine italiana anche per formaggi prodotti negli Usa o in Sud America) che inducono in inganno il 67% dei consumatori statunitensi che vedono così caratterizzati prodotti denominati "parmesan".
"Su questo tema - spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - siamo intervenuti in audizione in sede UE nell'ambito delle trattative per gli accordi TTIP; le nostre ragioni sono state sostenute anche dal relatore TTIP, l'on. Paolo De Castro, ma è evidente che non vogliamo limitarci ad attendere gli esiti, comunque incerti, di un'intesa che dovrebbe sconfiggere queste prassi".
"Da qui - conclude Deserti - il rafforzamento di tutte le azioni possibili per contrastare questi fenomeni e far conoscere di più e meglio ai consumatori statunitensi le caratteristiche del nostro prodotto; nuovi investimenti, informazione, presenza nelle catene distributive grazie a nuovi accordi di collaborazione diventano, dunque, gli strumenti privilegiati per continuare a premere su quello che è divenuto, per volumi, il secondo mercato per l'export di Parmigiano Reggiano e si avvia a guadagnare la prima posizione".
(Fonte CFPR 24 giugno 2016)
Sono contaminate da tetrodotossina, una potente neurotossina 100 volte più tossica rispetto al cianuro di potassio, il veleno del pesce palla. il Ministero della Salute olandese lancia l'allarme.
La NVWA, l'autorità olandese garante della sicurezza dei prodotti alimentari e del consumo, sabato ha lanciato un'allarme per la presenza della tetrodotossina in alcuni lotti di cozze e ostriche provenienti dalle zone est e nord della Schelda nei Paesi Bassi. Cozze e ostriche non possono essere vendute.
La tetrodotossina (TTX) è una potente neurotossina, essa trae nome dalla famiglia dei Tetraodontidae o pesci palla che sono in grado di secernerla attraverso quattro denti fusi in un becco, adatto a rompere conchiglie, crostacei e persino rametti di corallo. La stessa caratteristica e lo stesso veleno sono presenti nei Diodontidae (pesci istrice) muniti per di più anche di aculei su tutto il corpo. Anche se la tetrodotossina venne scoperta in questi pesci, diverse varianti sono state trovate anche in altri animali (ad es. in piccoli polpi come il polpo ad anelli blu, nei tritoni della specie Taricha granulosa e Naticidae.Si è scoperto che la tetrodotossina può essere prodotta da alcuni batteri come la Pseudoalteromonas tetraodonis, alcune specie di Pseudomonas e Vibrio, ed altri batteri meno frequentemente. La tossina venne isolata e denominata per la prima volta nel 1909 dallo scienziato giapponese Yoshizumi Tahara.
La Tetrodotossina è 100 volte più tossica rispetto al cianuro di potassio. Un milligrammo di tetrodotossina è sufficiente ad uccidere una persona (quantità che può essere contenuta nella capocchia di uno spillo).La tossina blocca la conduzione nervosa provocando paralisi, vomito, diarrea, convulsioni, blocco cardiorespiratorio. L'avvelenamento in seguito al consumo di pesci dell'ordine Tetraodontiformes è estremamente grave. La pelle e gli organi (soprattutto il fegato) del pesce palla possono contenere livelli di tetrodotossina sufficienti a produrre paralisi del diaframma e morte a causa dell'insufficienza respiratoria. La tossicità della carne, (ad eccezione del fegato, che risulta quasi sempre letale) varia tra le specie, nel corso delle stagioni e località geografiche, e in molti pesci palla può non essere così pericolosamente tossica. Un'altra via di avvelenamento può essere attraverso piccoli polpi come il polpo ad anelli blu, in questo caso il veleno viene iniettato dalle mandibole dell'animale. La dose letale media della tetrodotossina per il topo (LD50) specificata dalla scheda di sicurezza è di 334 µg per kg. Assumendo che la dose letale per gli umani sia simile, 25 milligrammi di tetrodotossina possono uccidere una persona di 75 kg.
La quantità necessaria per raggiungere una dose letale per iniezione è molto più piccola, pari a 8 µg per kg. Il primo caso registrato di avvelenamento da tetrodotossina si ha nel diario di bordo del capitano James Cook. Egli registrò di come in un'occasione la sua ciurma mangiasse le parti carnee bianche del pesce palla pescato nei tropici, ed in seguito alimentasse i maiali presenti a bordo (come riserva alimentare vivente) con i rimasugli del pesce come pelle, fegato e gonadi. L'equipaggio sperimentò ottundimento e mancanza del respiro, mentre il mattino dopo i maiali vennero trovati tutti morti. Col senno di poi, è chiaro che la ciurma ingerì una blanda dose di tetrodotossina, mentre i maiali mangiarono quelle parti del corpo del pesce palla che contengono la maggior concentrazione della tossina, ricevendo in questo modo una dose letale.La diagnosi dell'avvelenamento da pesce palla è basata sulla sintomatologia osservata e dalla recente storia dietetica.
Gli effetti dell'avvelenamento da tetrodotossina includono mancanza di fiato, ottundimento, tinniti, sensazione di "testa leggera", paralisi e battito irregolare. Tipicamente, i sintomi maggiori insorgono rapidamente, quelli minori istantaneamente. Se si ingeriscono dosi più elevate di 1-2 milligrammi la morte è l'esito più comune. Anche se la tossina si slega dai canali del sodio, via via che la sua concentrazione attorno ai centri nervosi diminuisce, le sue molecole sono eccezionalmente potenti e si scindono dal legame molto lentamente. Il trattamento usualmente consiste in assistenza respiratoria.Il primo sintomo di intossicazione è costituito da un leggero intorpidimento della lingua e delle labbra, che si manifesta da 20 minuti a 3 ore dopo l'ingestione del pesce avvelenato. Il sintomo successivo è costituito da parestesia a faccia ed estremità, che possono essere seguite da sensazione di leggerezza. Possono comparire anche mal di testa, dolore epigastrico, nausea, diarrea e/o vomito. In alcuni casi possono comparire difficoltà a camminare.Il secondo stadio dell'intossicazione è costituito da una paralisi ingravescente: molte vittime dell'intossicazione sono incapaci di muoversi e possono presentare difficoltà anche a mantenere la posizione seduta. Il soggetto presenta un'ingravescente insufficienza respiratoria; in genere sono presenti dispnea, cianosi e ipotensione.
Viene colpito anche il linguaggio. La paralisi è via via ingravescente e possono comparire convulsioni, danni alle funzioni intellettive e aritmie cardiache.La vittima, nonostante sia completamente paralizzata, può essere cosciente e in alcuni casi completamente lucida fino a poco prima della morte, che in genere avviene in 4-6 ore, con un range stimato da 20 minuti a 8 ore.
Considerata la gravità del rischio per la salute umana correlata alla presenza della neurotossina il Ministero della salute dell'Olanda, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti, raccomanda ai pescatori dilettanti ed ai vacanzieri di non raccogliere le cozze e le ostriche e di non consumare i mitili provenienti da queste due regioni. Trattandosi di allerta internazionale, abbiamo dovuto procedere in tal senso anche noi anche per informare i nostri connazionali presenti nei Paesi Bassi.
Lecce 25 giugno 2016
Con l'uscita dalla UE, la politica commerciale del Regno Unito sarà sottoposta a rinegoziazione. Da un lato, le imprese britanniche non potranno più beneficiare del libero accesso ai mercati europei, dall'altro, il Regno Unito dovrà presumibilmente innalzare le barriere tariffarie verso gli ex partner e ciò riguarderà anche le imprese agroalimentari italiane.
Il mercato agroalimentare del Regno Unito rappresenta per l'Italia un giro d'affari di 3,2 miliardi di euro, con una crescita del 9% nel 2015. Per la prima volta da 40 anni, le imprese italiane potrebbero trovarsi per un certo tempo ad affrontare dazi sul mercato britannico, in linea con quanto fanno oggi gli esportatori giapponesi o statunitensi; eventualità questa che si tradurrebbe in prezzi meno competitivi o in una riduzione dei margini per le imprese esportatrici. A ciò si deve aggiungere anche l'effetto svalutazione, in grado, da un lato, di rallentare le importazioni inglesi e, dall'altro, di rendere in generale i prodotti britannici più competitivi sui mercati internazionali presidiati anche dall'Italia (Australia, Canada, Arabia Saudita e Stati Uniti) sebbene i prodotti di origine italiana godano di una distintività rilevante rispetto a quelli britannici.
Secondo le previsioni sviluppate dalla SACE, basate su uno scenario macroeconomico proposto dalla Oxford Economics, l'uscita del Regno Unito dalla UE potrebbe comportare nel 2017 una contrazione delle esportazioni italiane d'oltremanica di entità compresa tra il -3% e il -7%. Tuttavia, l'export agroalimentare italiano verso il mercato britannico non dovrebbe accusare flessioni. Sempre secondo le previsioni SACE, sia che si fosse verificato lo scenario "NO BREXIT" che in quello "BREXIT, il food and beverage Made in Italy dovrebbe crescere del 7% nel 2016 e di circa il 5,5% nel 2017, in entrambi i casi.
Il Regno Unito rappresenta il quarto mercato di sbocco (dopo Germania, Francia, Stati Uniti) dell'export agroalimentare italiano. In modo speculare, l'Italia si è posizionata all'ottavo posto tra i clienti del mercato britannico con una spesa di oltre 650 milioni di euro. Il saldo 2015 dell'interscambio agroalimentare col Regno Unito, è stato pari a un attivo di 2,6 miliardi (+88% sul 2014).
Le principali voci dell'export del settore nel Regno Unito (2015, in valore) sono, nell'ordine: Vino e Mosti (23% del totale); Ortofrutta fresca e trasformata (22%), Cereali, Riso e derivato (18%), Animali e Carni (7%), Lattiero-Caseari (6%).
I primi tre paesi da cui il Regno Unito importa maggiormente prodotti agroalimentari sono i Paesi Bassi, l'Irlanda e la Francia, cui corrisponde una quota di mercato in valore, pari, rispettivamente, al 14%, al 10% e 10%. Sul totale dell'import agroalimentare britannico, l'Italia intercetta una quota pari al 6% in valore.
Rispetto al 2010, le importazioni complessive di prodotti alimentari del Regno Unito sono aumentate del 36%, a fronte di un +41% messo a segno dall'Italia che, quindi, fa segnare una dinamica più significativa.
(Per scaricare il rapporto Ismea: http://www.ismeaservizi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6895)
(Fonte ismea Roma 28 giugno 2016)
Nuovo intervento del Consorzio in coincidenza con il Fancy Food di New York, dove l'Ente ha lanciato un piano di investimenti da 1 milione per Usa e Canada. A fine anno previsto un incremento dell'Export verso gli Usa superiore al 10%, con almeno 25.000 forme in più
Reggio Emilia, 30 giugno 2016 -
Nuova frode individuata oltre oceano dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, che proprio in coincidenza con il Fancy Food di New York (la vetrina mondiale delle eccellenze agroalimentari) ha ottenuto il ritiro dal mercato di una salsa prodotta in Canada (denominata "carbonara") che usava in maniera ingannevole l'immagine del Parmigiano Reggiano nell'etichetta senza contenerlo come ingrediente. Un comportamento frequente da parte di produttori che speculano sulla rinomanza del formaggio più apprezzato al mondo.
"L'azione messa in atto e il risultato ottenuto - sottolinea il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi - da una parte confermano l'efficacia della vigilanza attivata a livello mondiale dal Consorzio, ma dall'altra evidenziano quanto siano ancora diffusi i fenomeni ingannevoli a carico dei consumatori laddove non esistono i meccanismi di tutela che abbiamo invece ottenuto da tempo dalla UE".
Il nuovo caso, paradossalmente, si è verificato proprio nel momento in cui il Consorzio è giunto a New York per lanciare il nuovo piano di investimenti su informazione, promozione, presenza nelle catene distributive degli Usa e del Canada, Paesi che nel 2015 hanno assorbito 11.400 tonnellate di Parmigiano Reggiano, corrispondenti a 285 mila forme e al 25% del totale delle esportazioni.
"Nell'ambito del Fancy Food Show - sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - abbiamo riscontrato una grande attenzione da parte delle catene distributive, tanto che a fine 2016 prevediamo un'ulteriore crescita delle esportazioni verso gli Usa per almeno 25.000 forme, con un incremento superiore al 10%".
"Lo stesso interesse - prosegue il direttore del Consorzio - riguarda anche il programma lanciato dal Consorzio per la formazione del personale dei punti vendita, le cui competenze nel taglio, nella presentazione e nel confezionamento si stanno rivelando un fattore vincente per promuovere le vendite".
"Queste azioni nelle catene distributive - prosegue Deserti - sono state pensate e impostate anche come uno dei più efficaci strumenti di contrasto alle imitazioni e al fenomeno dell'"italian sounding", che con l'uso di richiami al nostro Paese lascia intendere ingannevolmente (e vale per il 67% dei consumatori statunitensi) che tanti prodotti negli Usa o altrove provengano dall'Italia, che è simbolo di eccellenze Dop".
"Visto che i tempi per ottenere maggiori tutele attraverso gli accordi TTIP rimangono lunghi e incerti - conclude Deserti - la strada della collaborazione con le catene distributive è oggi lo strumento indispensabile per difendere gli interessi dei nostri produttori rispetto a fenomeni di concorrenza sleale e quelli dei consumatori Usa, minacciati da proposte commerciali ingannevoli".
(Fonte: Centro Stampa Comunicazione Integrata Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Alla Sala degli Specchi del Teatro Valli per la premiazione dei vini selezionati nell'ambito dell'edizione 2016 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco". Landi: "Continuiamo Ad Investire".
Reggio Emilia, 30 giugno 2016
"Siamo molto soddisfatti di questa edizione, la settima, che ha segnato il record di aziende vitivinicole partecipanti che hanno raggiunto le 67 imprese (+4,7% rispetto al 2015) in presenza di un sostanziale stabilità di campioni presentati che si attestano a 219 unità; come Camera di Commercio continueremo dunque a lavorare intensamente affinché la buona immagine creata attorno alle nostre produzioni vinicole diventi anche valore e reddito per i nostri produttori e le loro imprese".
Così il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Stefano Landi, si è rivolto agli esponenti delle tante cantine che si sono date appuntamento alla Sala degli Specchi del Teatro Valli per la premiazione dei vini selezionati nell'ambito dell'edizione 2016 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco".
Aprendo i lavori, coordinati da Stefano Caffarri, on line editor del Cucchiaio d'Argento, Landi ha sottolineato le ragioni dell'iniziativa camerale, che ha visto la partecipazione, come di consueto, di cantine reggiane, modenesi, mantovane e parmensi. "Premiare la qualità dei prodotti del nostro territorio – ha detto Landi - assume per noi una doppia valenza: da una parte, infatti, rappresenta il riconoscimento esplicito dei risultati che il lavoro delle nostre imprese genera, ma contemporaneamente è il movente per concorrere ad assicurare maggior valore economico all'impegno, alla passione, alle competenze e agli investimenti che le stesse mettono in campo".
"Inoltre, ogni eccellenza che un territorio genera – ha aggiunto Landi - è uno straordinario agente di promozione per tutte le comunità locali, per il richiamo di nuovi investimenti, per il lavoro, per la coesione sociale, per la sicurezza, ed è proprio per questa ragione che puntiamo ad azioni di valorizzazione che non si esauriscono nelle selezioni e negli attestati".
"Guardiamo soprattutto ai mercati esteri – ha proseguito il presidente della Camera di Commercio - convinti che siano ancora molte le aree del mondo nelle quali possiamo affermare i nostri prodotti, partendo da quel continente europeo che vale due terzi delle esportazioni di vini dalle province di Reggio Emilia, Modena, Parma e Mantova, per un valore che supera i 120 milioni di euro".
Non è dunque un caso che proprio quest'anno fossero presenti, alla Sala degli Specchi, blogger e giornalisti del turismo enogastronomico provenienti da Danimarca, Svezia e Norvegia, che sino al 30 giugno saranno impegnati in un "educational press tour" tra i territori e le cantine partecipanti al Concorso.
Organizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, il tour di questi giorni sarà poi seguito, a novembre, da un'altra iniziativa camerale a carattere internazionale: un incoming di operatori commerciali dell'area scandinava che incontreranno le aziende vitivinicole dei territori di produzione di Lambrusco e che permetterà di valutare gli effetti delle diverse azioni che sono state impostate e sostenute dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia.
"Per rafforzare gli scambi con l'estero - ha concluso Landi - anche quest'anno il Concorso Enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco" si è arricchito di alcune specifiche azioni di carattere trasversale per orientare le nostre imprese sui mercati internazionali, e tra queste spicca un percorso specifico per sostenere le aziende nella conoscenza dei mercati e dei meccanismi legati alle esportazioni, ma anche il supporto assicurato in materia di strategie di web marketing, finalizzate a rafforzare la presenza delle imprese sui canali online".
Dopo il ringraziamento alle cantine partecipanti al Concorso enologico proprio per i risultati ottenuti sul piano qualitativo, è stato dato spazio alle premiazioni per i 92 vini selezionati e alle degustazioni di queste eccellenze.
Nel corso della premiazione è stata presentata la Guida Terre di Lambrusco 2016 che, illustrando tutti i lambruschi vincitori della 7^ edizione del Concorso, rappresenta il principale strumento di promozione al di fuori dei confini provinciali ed è a disposizione gratuita di operatori, appassionati, fruitori e chiunque interessato.
Durante la cerimonia è stato inoltre proclamato il vincitore della 2° edizione del Master del Lambrusco promosso da AIS Emilia che ha incoronato il miglior sommelier del Lambrusco.
Di seguito l'elenco dei vini selezionati nella settima edizione del concorso enologico "MATILDE DI CANOSSA-TERRE DI LAMBRUSCO"
I VINI SELEZIONATI ALLA SETTIMA EDIZIONE
DEL CONCORSO ENOLOGICO
"MATILDE DI CANOSSA - TERRE DI LAMBRUSCO"
CATEGORIA "COLLI DI PARMA DOC (DOP)"
COLLI DI PARMA DOC LAMBRUSCO SECCO "I CALANCHI" 2014
MONTE DELLE VIGNE SRL - OZZANO TARO (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7449
CATEGORIA "COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC (DOP)"
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC LAMBRUSCO GRASPAROSSA AMABILE "CODA ROSSA" 2015
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7617
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC LAMBRUSCO GRASPAROSSA DOLCE "BOCCIOLO" 2015
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - FRAZ. GAIDA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7175
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC LAMBRUSCO GRASPAROSSA SECCO "CARDINALE PIGHINI" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7961
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC LAMBRUSCO MONTERICCO SECCO 2015
FERRARINI SPA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7689
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOP LAMBRUSCO ROSATO SECCO "ROSASPINO" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7547
CATEGORIA "MODENA DOC (DOP)"
MODENA DOC LAMBRUSCO ABBOCCATO "1928" 2015
CAVICCHIOLI U. & FIGLI SRL - SAN PROSPERO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7737
MODENA DOC LAMBRUSCO ROSATO SECCO "VINI DEL RE" 2015
CANTINA SETTECANI CASTELVETRO SAC - SETTECANI DI CASTELVETRO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7249
MODENA DOC LAMBRUSCO SECCO "L'INTENSO" 2014
GIACOBAZZI A. E FIGLI SRL - MODENA (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7078
CATEGORIA "LAMBRUSCO DI SORBARA DOC (DOP)"
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO 2015
CANTINA DI SANTA CROCE SAC - SANTA CROCE DI CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7029
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO 2015
CANTINA SOCIALE FORMIGINE PEDEMONTANA SAC - CORLO DI FORMIGINE (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7676
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "100% RIGHI" 2014
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7738
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SECCO "C'ERA UNA VOLTA" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7487
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "GAETANO RIGHI" 2014
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7357
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "I QUERCIOLI" 2015
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - FRAZ. GAIDA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7285
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "IL PECCATO" 2015
AZIENDA AGRICOLA AZ S.S. - CAVEZZO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7929
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SECCO "LE BOLLE" 2015
CANTINA DI CARPI E SORBARA SAC - CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7779
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "ROCCA ESTENSE" 2015
CANTINA SOCIALE DI SAN MARTINO IN RIO SCA - SAN MARTINO IN RIO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7013
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SECCO "TENUTA MORELLO" 2015
AZIENDA AGRICOLA MESSORI GIANCARLO DI MESSORI ANDREA - MODENA (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7680
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "TRE MEDAGLIE" 2015
CAVICCHIOLI U. & FIGLI SRL - SAN PROSPERO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7945
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SEMISECCO "NOVEMBRINO" 2015
AZIENDA AGRICOLA MESSORI GIANCARLO DI MESSORI ANDREA - MODENA (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7569
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SPUMANTE BRUT "SCAGLIETTI" 2013
DONELLI VINI SPA - GATTATICO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7391
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SPUMANTE ROSÈ EXTRA DRY "SENSAZIONI ROSA" 2015
CANTINA F.LLI CARAFOLI SOCIETÀ AGRICOLA S.S. - RAVARINO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7550
CATEGORIA "LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC (DOP)"
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP AMABILE 2015
CANTINA SETTECANI CASTELVETRO SAC - SETTECANI DI CASTELVETRO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7849
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC AMABILE "GAETANO RIGHI" 2015
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7580
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO 2015
AZIENDA AGRICOLA MANICARDI SRL - CASTELVETRO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7141
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO 2015
CANTINA DI SANTA CROCE SAC - SANTA CROCE DI CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7735
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP SECCO 2015
CANTINA SOCIALE MASONE CAMPOGALLIANO SCA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7712
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP SECCO "BRUNO ZANASI" 2015
SOCIETÀ AGRICOLA ZANASI S.S. - CASTELNUOVO RANGONE (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7985
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO "COL SASSOSO" 2014
CAVICCHIOLI U. & FIGLI SRL - SAN PROSPERO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7782
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO "CORLETO" 2015
VILLA DI CORLO DI M. ANTONIETTA MUNARI & C. SAS - BAGGIOVARA (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7085
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO "GAETANO RIGHI" 2015
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7263
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP SECCO "ROSSO DEL BACINO" 2014
TENUTA VANDELLI DI VANDELLI VALTER - SASSUOLO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7127
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO "ROSSO FOSCO" 2015
CANTINA SOCIALE FORMIGINE PEDEMONTANA SAC - CORLO DI FORMIGINE (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7447
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO "TRI RÈ" 2014
AZIENDA AGRICOLA AGRITURISTICA LE CASETTE DI POGGI LARA - CASTELVETRO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7509
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP SECCO "VINI DEL RE" 2015
CANTINA SETTECANI CASTELVETRO SAC - SETTECANI DI CASTELVETRO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7693
CATEGORIA "LAMBRUSCO MANTOVANO DOC (DOP)"
LAMBRUSCO MANTOVANO DOC SECCO 2015
CANTINE GIUBERTONI SNC - BAGNOLO SAN VITO (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7922
LAMBRUSCO MANTOVANO DOC SECCO "LA TORRE" 2015
CANTINA DI CARPI E SORBARA SAC - CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7663
LAMBRUSCO MANTOVANO DOC SECCO "MANTÉ ROSSO" 2015
CANTINA SOCIALE DI GONZAGA SAC - GONZAGA (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7728
LAMBRUSCO MANTOVANO DOP SECCO "P1946" 2015
CANTINA DI CARPI E SORBARA SAC - CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7373
LAMBRUSCO MANTOVANO DOP SECCO "ROSSO DEI CONCARI" 2015
CANTINE LEBOVITZ SNC - GOVERNOLO DI RONCOFERRARO (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7662
LAMBRUSCO MANTOVANO DOP SECCO "ROSSO DELLA SIGNORIA" 2015
CANTINA SOCIALE DI GONZAGA SAC - GONZAGA (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7052
CATEGORIA "LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOC (DOP)"
LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOC SECCO 2015
CANTINA DI SANTA CROCE SAC - SANTA CROCE DI CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7423
LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOC SECCO "ROCCA ESTENSE" 2015
CANTINA SOCIALE DI SAN MARTINO IN RIO SCA - SAN MARTINO IN RIO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7802
LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOP SECCO "TRADIZIONE" 2015
CANTINA DI SANTA CROCE SAC - SANTA CROCE DI CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7404
CATEGORIA "REGGIANO DOC (DOP)"
REGGIANO DOP LAMBRUSCO AMABILE "C'ERA UNA VOLTA" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7616
REGGIANO DOP LAMBRUSCO AMABILE "PRA DI BOSSO" 2015
CASALI VITICULTORI SRL - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7770
REGGIANO DOC LAMBRUSCO DOLCE "I QUERCIOLI" 2015
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - FRAZ. GAIDA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7857
REGGIANO DOC LAMBRUSCO ROSATO SECCO "DEL PRESIDENTE" 2015
CANTINA SOCIALE CENTRO DI MASSENZATICO SCA - FRAZ. MASSENZATICO - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7368
REGGIANO DOC LAMBRUSCO ROSATO SECCO "FASCIA ROSA" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7636
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SALAMINO SECCO "BORGOVECCHIO" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7987
REGGIANO DOP LAMBRUSCO SALAMINO SECCO "DEI PORTICI" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7915
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "ALBINEA CANALI" 2014
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7302
REGGIANO DOP LAMBRUSCO SECCO "ANTICHE TRADIZIONI" 2015
CANTINA SOCIALE DI GUALTIERI SCA - GUALTIERI (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7254
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "CONCERTO" 2015
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - FRAZ. GAIDA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7837
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "CUVÉE 1950" 2015
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7193
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "DECANO" 2014
CANTINE DUE TORRI NELLA VAL D'ENZA SCA - MONTECCHIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7279
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "I QUERCIOLI" 2015
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - FRAZ. GAIDA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7848
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "IL CAMPANONE" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7156
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "LE BOLLE" 2015
CANTINA DI CARPI E SORBARA SAC - CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7274
REGGIANO DOP LAMBRUSCO SECCO "LIGABUE CLASS" 2015
CANTINA SOCIALE DI GUALTIERI SCA - GUALTIERI (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7805
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "NERO DI CORTE" 2015
CANTINA SOCIALE DI SAN MARTINO IN RIO SCA - SAN MARTINO IN RIO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7042
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "RIO'" 2015
CANTINA SOCIALE DI SAN MARTINO IN RIO SCA - SAN MARTINO IN RIO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7146
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "ROSATO DEL CAMPANONE" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7746
REGGIANO DOP LAMBRUSCO SECCO "SCAGLIETTI" 2014
DONELLI VINI SPA - GATTATICO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7841
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "VERMIGLIO VILLA PRATO" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7007
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO 2015
CANTINA SOCIALE CENTRO DI MASSENZATICO SCA - FRAZ. MASSENZATICO - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7122
REGGIANO DOP LAMBRUSCO SECCO VINO BIOLOGICO "SORELLE SCHIAVI" 2015
AZIENDA AGRICOLA IL MELLO DI GAGLIARDI PAOLO - CAVRIAGO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7356
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SEMISECCO "CONTRADA BORGOLETO" 2014
CANTINA SOCIALE DI PUIANELLO E COVIOLO SCA - PUIANELLO DI QUATTRO CASTELLA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7188
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SEMISECCO 2015
CANTINA SOCIALE CENTRO DI MASSENZATICO SCA - FRAZ. MASSENZATICO - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7429
CATEGORIA "EMILIA IGT LAMBRUSCO (IGP)"
EMILIA IGT LAMBRUSCO AMABILE "TERRE VERDIANE 1813" 2015
CANTINE CECI SPA - TORRILE (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7186
EMILIA IGT LAMBRUSCO ROSATO SECCO 2015
AMADEI FRANCO & C. SNC - PARMA (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7291
EMILIA IGP LAMBRUSCO SCURO SECCO "LINI 910" 2015
LINI ORESTE & FIGLI SRL - CORREGGIO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7213
EMILIA IGP LAMBRUSCO SECCO "BUCCIA AMARA" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7113
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO "IL CASTELLO" 2015
CANTINA DI SANTA CROCE SAC - SANTA CROCE DI CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7158
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO "LAMBRUSCO DELLA DAMA" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7016
EMILIA IGP LAMBRUSCO SECCO "LAMBRUSCONE" 2015
CASALI VITICULTORI SRL - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7143
EMILIA IGP LAMBRUSCO SECCO "MIGLIOLUNGO" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7923
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO "OMBRA DI QUERCIA" 2015
AZIENDA AGRICOLA FERRARI VANNI - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7952
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO "OTTOCENTONERO" 2015
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7270
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO "VECCHIO MORO" 2015
AZIENDA AGRICOLA MORO DI RINALDINI PAOLA - SANT'ILARIO D'ENZA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7598
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO 2015
AZIENDA AGRICOLA AZ S.S. - CAVEZZO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7307
EMILIA IGT LAMBRUSCO SEMISECCO "CANALE DEI MULINI - DUE PONTI" 2015
SOCIETÀ AGRICOLA CANTINA BASSOLI S.S. - CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7843
EMILIA IGT LAMBRUSCO SEMISECCO "OTELLO ETICHETTA ORO" 2015
CANTINE CECI SPA - TORRILE (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7911
EMILIA IGT LAMBRUSCO SEMISECCO "OTELLO NERODILAMBRUSCO 1813" 2015
CANTINE CECI SPA - TORRILE (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7488
EMILIA IGT LAMBRUSCO SEMISECCO "TERRE VERDIANE 1813" 2015
CANTINE CECI SPA - TORRILE (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7471
EMILIA IGP LAMBRUSCO SEMISECCO "TO YOU" 2015
CANTINE CECI SPA - TORRILE (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7409
EMILIA IGP LAMBRUSCO SPUMANTE BIANCO BRUT METODO CLASSICO 2012
GAVIOLI ANTICA CANTINA SRL - NONANTOLA (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7698
EMILIA IGP LAMBRUSCO SPUMANTE BRUT "DIÓS PHÔS 15.0" 2015
OINOE SOCIETÀ AGRICOLA SRL - TRAVERSETOLO (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7438
EMILIA IGP LAMBRUSCO SPUMANTE DRY "MARCELLO GRAN CRU" 2015
ARIOLA VIGNE E VINI SRL - CALICELLA DI PILASTRO (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7840
CATEGORIA "PROVINCIA DI MANTOVA IGT LAMBRUSCO (IGP)"
PROVINCIA DI MANTOVA IGP LAMBRUSCO SECCO "SEDAMAT" 2015
CANTINE LEBOVITZ SNC - GOVERNOLO DI RONCOFERRARO (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7312
PROVINCIA DI MANTOVA IGT LAMBRUSCO SECCO "VECCHIO PONTE" 2015
CANTINE GIUBERTONI SNC - BAGNOLO SAN VITO (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7126
(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
Premiati ieri a Reggio per il concorso "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco" quattro cantine aderenti a Confcooperative Modena hanno ottenuto complessivamente quattordici diplomi di merito.
Modena, 30 giugno 2016
Il Lambrusco prodotto dalle cooperative modenesi si è fatto valere alla settima edizione del concorso enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco", promosso dalla Camera di commercio di Reggio Emilia con il patrocinio di vari enti e istituzioni.
Ieri sera al teatro Valli di Reggio Emilia si sono svolte le premiazioni.
I vini presentati dalle quattro cantine aderenti a Confcooperative Modena hanno ottenuto complessivamente quattordici diplomi di merito: cinque sono andati alla Cantina di S. Croce di Carpi, quattro alla Cantina di Carpi e Sorbara, tre alla Cantina Settecani di Castelvetro e due alla Cantina Formigine Pedemontana.
All'edizione 2016 del concorso enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco" hanno partecipato 67 aziende con 219 campioni di vini: ne sono stati selezionati novantadue, prodotti da quaranta cantine.
(Fonte: ufficio stampa Conf Cooperative MO)
I mercati per quanto riguarda la farina di soia, il seme, e il mais sono entrati costantemente in recupero. Diversi i motivi a cui imputare tale reazione.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 giugno 2016 -
Il terremoto di borsa che ha fatto seguito al referendum britannico che ha visto la vittoria del Leave, sta riducendo la fase acuta e, almeno per quanto riguarda la farina e il seme di soia, e il mais i prezzi stanno già prendendo quota. Una reazione che può essere interpretata dagli elevati acquisti, ai bollettini meteo contraddittori, ai fondi che non hanno intenzione di lasciare le loro posizioni scommettendo su eventuali danni determinabili da previsioni di una calda estate.
Alcune quotazioni del mercoledi 29 giugno
Prezzi ben tenuti, per le farine proteiche quotavano sul pronto nei porti nord Italia 412/421 con punte a 428€/tonnellata per la farina 44 e la proteica 46,50% il luglio dicembre 417/426 e il 2017 382/391, il girasole proteico sul pronto a 255€ ma anche 265 arrivo, e sul novembre 2016 marzo 2017 a 235€/Ton, la colza a 270 partenza sul pronto e l'agosto dicembre a 265 arrivo e 250 partenza stabilimenti interni.
La farina di soya convenzionale 44 è risalita e 439 euro partenza stabilimenti di produzione e, sempre nella giornata di mercoledi, un luglio-dicembre ha quotato 435 €/Ton nonostante l'effetto calmierante del prossimo raccolto.
Sorprende il collasso della Crusca di grano che, tra l'altro, potrebbe essere in esaurimento, dai valori minimi stimati tra 100 e 105€/ton potrebbe rimbalzare sensibilmente già da aosto.
In netto calo il mais, in gran parte giustificato dall'arrivo del grano che i mulini stanno acquistando voracemente tra i 150 e 165 €/ton arrivo, nel tentativo di mediare gli acquisti più cari e da provenienza estera. Al porto il prezzo continua a aggirarsi sui 190 euro partenza.
Per il settore bioenergetico, potrebbe essere il momento di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto, mentre per il Luglio Dicembre si parla di 125 euro arrivo. Il corn steep (liquidi di macerazione del mais) sta conquistando fette di mercato della glicerina e la semola umida quegli spazi prima occupati dalle farine e spezzati di mais, ormai introvabili. La più recente transazione di mais per uso bionergetico è stata pari a 165 euro partenza Provenienza Milano in granella, il che significa farina intorno ai 190-200 euro alla tonnellata.
Indicatori internazionali 30 giugno 2016
l'Indice dei noli è risalito a 640 punti, il petrolio sale a 49,40 $ e l'indice di cambio a 1,10939
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Il Burro "vola" su tutte le piazze di riferimento e trascina con sé il latte spot. Un altro aggiustamento di 5 centesimi registrato alla borsa di Parma relativamente al Parmigiano Reggiano.
di Virgilio Parma, 29 giugno 2016
LATTE SPOT prosegue la rincorsa al recupero del latte spot. Anche l'ultima settimana di giugno la borsa veronese ha fatto registrare un sensibile segno positivo e la media del mese del latte crudo spot nazionale si è attestata a 29,13€/100 litri di latte segnando un +17,22% rispetto al mese precedente. Scendendo nel dettaglio, il latte crudo spot nazionale si è attestato tra 30,41e 32,48, l'intero pastorizzato estero tra 29,90 e 30,93 e infine lo scremato pastorizzato estero tra 18,63 e 19,67 €/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Per la sesta settimana consecutiva il burro segna positivo. Ulteriori 10 centesimi guadagnati a Milano e parma balza direttamente a 1,30 €/kg (+13,04%) con l'obiettivo 1,40 già realizzato a Reggio Emilia nella giornata di ieri. In crescita costante da 8 settimane la crema a uso alimentare che a Milano ha toccato 1,66€/kg così come la panna di centrifuga veronese che ha raggiunto quota 1,65-1,70€/kg
Borsa di Milano 27 giugno: (+)
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,66€/Kg. (+)
MARGARINA giugno: 0,95 -1,01€/kg (=)
Borsa Verona 27 giugno:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,55-1,70 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 24 giugno 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,15€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 28 giugno 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40 €/kg.
GRANA PADANO Listini inalterati per il Grana Padano DOP nella 26esima settimana. Tra 6,25-6,35 €/Kg. la quotazione milanese del 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 €/Kg la chiusura del 15 mesi di invecchiamento. Nel complesso la media mensile del prodotto (6,45 e 7,48€/kg) è in zona positiva rispetto alla media realizzata nell'anno precedente (+1,10% e +1,0% per 9 e 15 mesi rispettivamente)
PARMIGIANO REGGIANO Altri 5 centesimi ceduti dal 12 mesi replicando la seduta della settimana precedente mentre sono stati confermati i listini del 24 mesi. In sintesi la borsa comprensoriale di Parma ha registrato: 8,20-8,60€/Kg (12 mesi) e 9,30-9,70€/kg per il 24 mesi. Le medie annuali si sono perciò attestate a 8,46 e 9,45€/kg corrispondenti rispettivamente a un +10,59% per il 12 mesi e +7,8% per il 24 mesi rispetto alla media dell'anno precedente.
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