Il consigliere della Lega vuole anche sapere quando sarà riformata la legge regionale sul settore. Caselli: obiettivo massima collaborazione possibile.
Durante l'informativa dell'assessore Simona Caselli sul piano faunistico venatorio regionale in seconda commissione Bilancio dell'Assemblea legislativa, Massimiliano Pompignoli (Ln) ha ammonito la Giunta a non contrapporre gli agricoltori ai cacciatori, come a suo avviso avvenuto per talune previsioni contenute nel Calendario venatorio regionale, dato che una gestione venatoria efficace va a vantaggio dell'attività agricola. Inoltre, ha chiesto quando la Giunta affronterà la riforma della legge regionale sulla caccia e quale sia l'orientamento politico in proposito. Infine, ha invitato la Regione a contrastare il preoccupante calo del numero dei cacciatori, a partire da una revisione dei costi dell'attività venatoria.
L'assessore Caselli ha risposto che l'obiettivo della Regione è la massima collaborazione possibile fra cacciatori, agricoltori e ambientalisti, dato che la gestione di un ecosistema è attività complessa. Il problema del calo del numero dei cacciatori e della loro età sempre più elevata – ha sottolineato – è connesso anche con un cambio di cultura e di connotazione della pratica venatoria, utile all'ecosistema perché la difesa dell'ambiente passa anche attraverso la caccia.
(Luca Govoni)
La grande kermesse della meccanica agricola, che si svolge a Bologna dal 9 al 13 novembre e che attira un enorme flusso di visitatori, prevede quest'anno nuovi criteri per la gestione del traffico e per le operazioni di carico/scarico delle merci. Circolari, mappe e filmati esplicativi a disposizione del pubblico e degli espositori per indicare i percorsi e semplificare le operazioni.
Le novità di EIMA International, la grande kermesse della meccanica agricola che si tiene a Bologna dal 9 al 13 novembre, sono tante e si trovano sia all'interno che all'esterno del quartiere fieristico. Ai contenuti tecnici della manifestazione – che vede il più alto numero di brevetti, prototipi e novità in anteprima mai registrato nella storia della rassegna, e che raggiunge il numero di 1.900 industrie espositrici da 50 Paesi con visitatori attesi da 140 Paesi – corrisponde anche un assetto logistico completamente riprogettato. La viabilità all'esterno della Fiera – che nell'edizione 2014 ha rappresentato un elemento critico a causa degli intasamenti provocati dal flusso dei visitatori in arrivo – è stata ridisegnata in base alle esigenze specifiche della rassegna, con la definizione di percorsi alternativi rispetto all'uscita "Fiera" della Tangenziale sulla quale si addensa solitamente il traffico. Grazie all'istituzione di una "cabina di regia", alla quale partecipano gli uffici competenti del Comune di Bologna, le forze di Polizia, la Società Autostrade, l'Ente fieristico e FederUnacoma (la Federazione dei costruttori organizzatrice della manifestazione), il traffico verrà monitorato in tempo reale e il flusso delle macchine verrà convogliato verso le uscite autostradali e della Tangenziale più libere.
Per le macchine provenienti dall'Autostrada A14 – ad esempio – il percorso consigliato prevede l'uscita a San Lazzaro, e quindi, dalla Tangenziale, l'uscita 10 seguendo poi le indicazioni per Parcheggio Multipiano Michelino; per gli automezzi provenienti dall'Autostrada A13 l'uscita sarà quella di Arcoveggio, e poi dalla Tangenziale l'uscita 7 bis da cui proseguire per i parcheggi P6 e P8; per gli automezzi provenienti dall'Autostrada A1 il percorso prevede l'uscita a Borgo Panigale-Casalecchio, Tangenziale uscita 6 e quindi tragitto indicato per parcheggi P6 e P8. Dai parcheggi il quartiere fieristico è raggiungibile tramite comode navette, mentre collegamenti ad hoc sono previsti dalla stazione di Bologna Centrale, dall'Aeroporto e dai punti nevralgici della città. Maggiore razionalità e fluidità anche per quanto riguarda le operazioni di carico e scarico merci, che interessano direttamente le industrie espositrici e le società di trasporti. Per la prima volta è stata istituita un'area "Terminal", che ricalca gli standard organizzativi dei principali eventi espositivi europei, e che dovrebbe garantire maggiore razionalità e minori tempi di attesa, scongiurando quegli intasamenti che in una manifestazione delle dimensioni di EIMA, e con la particolare voluminosità dei prodotti trasportati, sarebbero altrimenti inevitabili.
Prima della partenza, l'autotrasportatore deve pre-registrarsi in un'apposita area del sito www.eima.it, ed acquisire un tagliando con un codice che lo abilita alla consegna dei materiali in Fiera nei giorni di allestimento e disallestimento. Giunto nell'area Terminal – dove è comunque attivo uno sportello di assistenza per ogni necessità - il trasportatore viene ammesso all'interno dell'area fieristica avendo a disposizione un arco di tempo, per lo scarico dei materiali, differenziato in base al tipo di automezzo. Per far conoscere i nuovi criteri di viabilità e la logistica di EIMA 2016 sono state predisposte - sul sito ufficiale della manifestazione www.eima.it e sul sito di BolognaFiere - note informative e mappe esplicative, e sono state realizzate animazioni video, che presentano in modo lineare e accattivante le procedure e i percorsi ottimali per l'accesso in Fiera; mentre aggiornamenti sul traffico verranno forniti in tempo reale anche mediante la rete dei pannelli informativi della Società Autostrade.
Roma, 27 ottobre 2016
Editoriale: Confusion. Latte e formaggio. Sempre più su. Ismea, costi di produzione in ulteriore calo nel III trimestre. Cereali e dintorni. Effetto Trump anche sui mercati agricoli. Lattiero caseari, in espansione all'estero e domanda interna stagnante. La Regione frena il consumo del suolo
SOMMARIO Anno 15 - n° 44 06 novembre 2016 - (in allegato il file scaricabile in PDF)
1.1 editoriale Confusion
2.1 Lattiero Caseario Latte e formaggio. Sempre più su.
3.1 Costi agricoli Ismea, costi di produzione in ulteriore calo nel III trimestre
3.2 turismo esperienziale L'Emilia Romagna al World Travel Market di Londra:
4.1 cereali Cereali e dintorni. Effetto Trump anche sui mercati agricoli
5.1 lattiero caseario Lattiero caseari, in espansione all'estero e domanda interna stagnante
5.2 caccia Caccia. Pompignoli su piano venatorio: non contrapporre agricoltori e cacciatori
6.1 SUOLO La Regione frena il consumo del suolo
7.1 eima bologna Viabilità e trasporti: le novità "intorno" ad EIMA International
8.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners
Il recupero nei sondaggi di Trump innervosisce i mercati agricoli, oltre a quelli finanziari. In attesa dei dati USDA del 9 novembre le informazioni sui raccolti sono positive.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 novembre 2016
Il mercato delle materie prime è anch'esso fortemente condizionato dalla corsa alla Casa Bianca. Da venerdì sera, quando i sondaggi hanno dato in recupero se non addirittura in vantaggio il candidato repubblicano Donald Trump, la borsa ha reagito violentemente con una serie di ribassi su tutti i settori così come avvenuto sulle piazze finanziarie, con conseguente indebolimento del Dollaro e apprezzamento dell'Euro ben al di là della logica che si era manifestata nelle settimane precedenti.
Una tale situazione connessa a ragioni più politiche che di mercato mette, probabilmente, in ombra i dati Usda del prossimo 9 novembre. Dalle informazioni che circolano i raccolti sono buoni, il tempo stabile, merce non è deficitaria, le vendite tengono. L'incognita maggiore sembra quindi rappresentata dalle elezioni statunitensi.
A seguito di questo "sisma" politico i prezzi sono ritornati su posizioni già viste precedentemente, soya normale a 330 e proteica a 338 partenza porto Ravenna sino a fine anno, e per il 2017 332 e 343 mentre sul 2018 326/337.
I Prezzi sono tornati a essere appetibili per chi avesse necessità di coprirsi o chi decidesse di "scommettere" sul Tycoon, prevedendo un inasprimento dei valori.
Nel nostro mercato le cose più certe sono i problemi di logistica sia su treni che su camion che hanno origini lontane, dalla mancanza di esportazioni ai temporanei problemi di navigabilità del Danubio con conseguenti rallentamenti delle consegne ai porti intermodali.
Momento non facile per fare strategie di mercato. la situazione logistica dovrebbe sbloccarsi dopo la prima decade di gennaio, ed infatti il mais ad esempio presenta prezzi più vantaggiosi per i compratori da gennaio che non sul novembre dicembre, e così anche per il grano. Ma l'incognita elezioni pesa.
Indicatori internazionali 3 novembre 2016
l'Indice dei noli è salito a 838 punti, il petrolio è sceso verso i a 46,0$ e l'indice di cambio avvantaggia l'Euro a 1,10659.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Impennata del Grana Padano e il Parmigiano prosegue la risalita intrapresa da oltre due mesi. Cresce il latte, cresce il burro e anche la crema.
di Virgilio, Parma 2 novembre 2016
LATTE SPOT La borsa merci di Lodi, Verona chiusa per la festività dei Santi, conferma la tendenza di crescita del latte spot. Lo scorso lunedì il latte crudo spot nazionale, con un +4,32% rispetto la quindicina precedente, ha fissato il prezzo tra 42,79 e 44,33€/100 litri. Il latte scremato pastorizzato estero, anch'esso in crescita (+4%), ha quotato il prezzo medio compreso tra 25,88 e 27,95€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Un nuovo e sostenuto rimbalzo del burro. +10 centesimi l'incremento registrato a Milano mentre la crema a uso alimentare non subisce alcuna variazione. La Borsa di Parma si adegua a quanto anticipato da Reggio Emilia e lo zangolato vola a 2,50€/Kg.
Borsa di Milano 28 ottobre: (+)
BURRO CEE: 4,15€/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,30€/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,20€/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,00€/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,36€/Kg. (=)
MARGARINA ottobre: 1,0 -1,06€/kg (=)
Borsa Verona 31 ottobre (= n.q.):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,40 €/Kg. (= n.q.)
Borsa di Parma 28 ottobre 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,50€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 1 novembre 2016 (= n.q.)
BURRO ZANGOLATO: 2,50 - 2,50 €/kg.
GRANA PADANO Significativo il rimbalzo del Grana Padano DOP che guadagna ben 10 centesimi sulla quotazione dell'ottava precedente. Entrando nello specifico, al mercato milanese, il Grana di 9 mesi di stagionatura è stato quotato tra 6,55 e 6,65€/kg e il 15 mesi oltre di stagionatura è stato fissato tra 7,35 e 7,95€/Kg.
PARMIGIANO REGGIANO Prosegue la scalata del prezzo del Parmigiano Reggiano. Alla borsa comprensoriale di Parma, lo scorso venerdì, è stato registrato un ulteriore incremento di 10 centesimi. Tra 8,65 e 9,00 /Kg il prezzo registrato del 12 mesi e compreso invece nella forbice tra 10,00 e 10,35 €/Kg il prezzo all'ingrosso del 24 mesi di stagionatura.
(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
Editoriale:Verso la catastrofe ambientale Cibus Tec. Cereali e dintorni. Impennata di prezzi. Grano: fare massa critica e organizzare la filiera. Vino. Export italiano in valore: avanti ma con cautela. OI NordItalia: Convergenza sul nome di Tiberio Rabboni come futuro presidente . Ministro Martina: entro il 5 novembre il pagamento degli anticipi PAC.
SOMMARIO Anno 15 - n° 43 30 ottobre 2016
1.1 editoriale. Verso la catastrofe ambientale
2.1 Lattiero Caseario Latte, Burro e Formaggi tutti in crescita.
3.1 eventi Cibus Tec Cibus Tec, "parla" anche Interconsul
3.2 51 esimo Cibus Tec Cibus Tec: il futuro del meccano alimentare
4.1 cereali Cereali e dintorni. Impennata di prezzi.
5.1 cereali e crisi Grano: fare massa critica e organizzare la filiera
5.2 vino export Vino. Export italiano in valore: avanti ma con cautela
6.1 pomodoro OI NordItalia: Convergenza sul nome di Tiberio Rabboni come futuro presidente
6.2 acqua e coltivazioni Il cibo in Emilia Romagna è irriguo
7.1 pac acconti 2016 Ministro Martina: entro il 5 novembre il pagamento degli anticipi PAC
8.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners
Per Mercuri, Alleanza Cooperative, per la pasta al 100% made in Italy occorre fare massa critica e organizzare la filiera fino alla distribuzione.
(Roma, 26 ottobre 2016). "Per etichettare la pasta 100% made in Italy occorre produrre grano di qualità ma soprattutto fare massa critica e organizzare la filiera. La filiera infatti non si chiude con l'industria di trasformazione ma con la distribuzione.
L'Alleanza delle Cooperative Italiane ha chiesto un sostegno ai contratti di filiera sul grano duro con il documento di proposte presentato sempre qui a Foggia a maggio scorso: sono il nostro obiettivo primario per il settore e perciò ringrazio il Mipaaf e l'onorevole Colomba Mongiello per aver supportato questa proposta". Così il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, nell'incontro "I contratti di filiera: strumento per la valorizzazione del grano duro 100% italiano" che si è svolto oggi presso la Camera di Commercio di Foggia.
"Il contratto di filiera pluriennale – ha aggiunto Mercuri - può dare certezza all'agricoltura e all'industria di trasformazione. La cooperazione, punto di riferimento di molti agricoltori, può fare molto per la strutturazione dell'offerta ma occorre superare il conto deposito e organizzare la filiera. Ciò nella consapevolezza che per valorizzare il prodotto italiano è imprescindibile un rapporto con l'industria".
"Bene il sostegno ai contratti di filiera nel grano duro così come da noi richiesto – ha detto Patrizia Marcellini, coordinatrice del settore grandi colture e servizi dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari -, ma i soldi sono troppo pochi. Occorre qualificare i rapporti tra tutti i componenti della filiera e su questo la cooperazione è in prima linea. La filiera deve però essere chiusa dalla distribuzione, che è un elemento fondamentale al fine di valorizzare la produzione nazionale di pasta. Importante, allo stesso tempo, il ruolo del consumatore - ha concluso Patrizia Marcellini - che deve fare attenzione di fronte allo scaffale per poter scegliere un prodotto di qualità. Non perdiamo l'occasione, il decreto è un aiuto importante che può dare un input al miglioramento dei rapporti di filiera e della qualità delle produzioni italiane".
(Fonte Alleanza Cooperative 26 ottobre 2016)
Appare ancora lontana la possibilità di riconquistare la leadership in quota di volume di vino esportato. Ancora una certa sofferenza per i vini in bottiglia.
Roma - L'export in valore continua la sua "cavalcata" vincente, anche se il ritmo è un po' rallentato. Nei primi sette mesi del 2016, attestandosi ad oltre 3 miliardi di euro, gli incassi segnano, infatti, un ulteriore +1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e, con un po' di ottimismo, si può ben supporre che a fine anno potrebbero arrivare sulla soglia dei 5,5 miliardi di euro, mettendo così il sigillo all'ennesimo record.
Ma se dal lato "valore" si è fatta ormai l'abitudine ad avere delle progressioni, sul fronte volumi la situazione appare più incerta. Gli 11,5 milioni di ettolitri esportati, infatti sono in linea con quelli dei primi sette mesi del 2015 e si può comunque considerare un buon segno nella misura in cui si assiste, quantomeno, ad una frenata della riduzione dei volumi che ha caratterizzato tutto il 2015.
Appare, quindi, lontana la possibilità dell'Italia di riconquistare la leadership mondiale degli esportatori in volumi, nonostante la Spagna stia mostrando una battuta d'arresto rispetto allo scorso anno.
La nota positiva arriva dal fatto che la flessione dell'export italiano di vini comuni sfusi, si sta arrestando. Mentre c'è una certa sofferenza dei vini in bottiglia soprattutto Igp.
(Fonte Ismea 21 ottobre 2016
Pomodoro da industria del Nord Italia: consegnate 2.773.146 tonnellate. Il voto di approvazione per l'elezione del nuovo presidente sarà all'ordine del giorno del prossimo 7 novembre.
C'è convergenza sul nome di Tiberio Rabboni, ex Assessore all'agricoltura della Regione Emilia Romagna
Sono 2.773.146 le tonnellate di pomodoro che le Organizzazioni di produttori associate all'Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da Industria del Nord Italia hanno consegnato alle imprese di trasformazione nel periodo di campagna compreso tra il 18 luglio ed il 9 ottobre secondo i dati elaborati dall'OI e presentati nel corso dell'assemblea convocata nella sede di Parma.
Nel complesso le superfici coltivate a pomodoro da industria nel Nord Italia nel corso del 2016 sono state pari a 38.594 ettari per cui ne deriva una resa pari a 71,85 tonnellate per ettaro, la resa maggiore registratasi negli ultimi sei anni grazie soprattutto all'alta produzione dei tardivi dopo una prima fase, in agosto, con produzioni al di sotto della media.
Buona la qualità del prodotto, testimoniata da ottimi colore e consistenza, mentre il grado brix medio ponderato, ossia il grado zuccherino, è stato di 4,82 in linea con la media quinquennale.
Il raggiungimento di una quota di 2.773.146 tonnellate supera i valori del range compreso tra 2.350.000 e 2.550.000 tonnellate previsto nell'ambito dell'Accordo quadro d'area Nord per la determinazione del prezzo a riferimento per la campagna 2016 per cui scatterà la penale prevista dall'accordo.
Nel corso dell'assemblea si sono decise anche le modalità per la nomina del nuovo presidente dell'organizzazione. C'è stata convergenza sul nome dell'ex assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia Romagna Tiberio Rabboni che incontrerà la filiera il 4 di novembre. Il voto di approvazione per l'elezione di Rabboni come presidente sarà poi all'ordine del giorno della prossima assemblea dell'OI convocata per il 7 novembre.
(Fonte Oi Pomodoro da Industria Nord Italia -25 ottobre 2016)
In Emilia Romagna i 500mila ettari irrigati, per due terzi gestiti dai Consorzi di bonifica, producono ben l'80% della produzione agroalimentare del nostro territorio: è questo il dato assai rilevante uscito dalle stime diffuse all'incontro
"Il cibo in Emilia Romagna è irriguo" organizzato da ANBI Emilia Romagna in collaborazione con il Canale Emiliano Romagnolo nell'ambito di H20 l'esposizione settoriale tenutasi in concomitanza della Fiera bolognese SAIE Building & Construction.
Davanti ad un pubblico numeroso, composto per lo più da giovani che con ogni probabilità saranno i professionisti del domani (Istituto Garibaldi Da Vinci di Cesena e del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna), alcuni tra i maggiori esperti di utilizzo "intelligente" e di prospettiva della risorsa idrica si sono confrontati con le realtà accademiche, legislative e soprattutto socio-economiche della nostra regione concordando sul fatto - non certo sottovalutabile- che dell'acqua, anche alla luce delle più aggiornate statistiche ambientali riguardanti i cambiamenti climatici globali non certo positivi, va assolutamente fatto un utilizzo oculato.
Il risparmio idrico non è una variabile non considerabile, ma un elemento irrinunciabile e fondamentale sulla strada europea che va verso una economia di settore maggiormente efficiente, green, tracciabile , sostenibile e quindi competitiva tra quelle di eccellenza. Al meeting di ANBI Emilia Romagna hanno preso parte Paolo Mannini direttore generale del CER e dei laboratori di ricerca Acqua Campus e Stefano Anconelli ricercatore CER, il professore Davide Viaggi dell'Università di Bologna, Davide Vernocchi presidente della cooperativa Apo Conerpo (6.700 soci) , Giorgio Poggioli Responsabile dell'Ufficio Agricoltura Sostenibile della Regione Emilia Romagna. Al termine degli interventi il Presidente di Anbi ER e del Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo CER Massimiliano Pederzoli ha rimarcato quanto sia fondamentale oggi possedere uno sguardo di insieme volto all'utilizzo intelligente dell'acqua e quanto sia -al contempo - rilevante continuare l'opera di ricerca scientifica che i laboratori CER e i singoli Consorzi stanno portando avanti.
"L'acqua - ha ribadito Pederzoli – è una risorsa che l'agricoltura non consuma ma che utilizza per produrre cibo restituendone una larga parte di quella prelevata all'ambiente che ci circonda e di cui dobbiamo prenderci cura attraverso la nostra opera quotidiana. In questo contesto il dato regionale diffuso oggi da Anbi è quanto mai significativo".
(Fonte ANBI 25 ottobre 2016)
I listini dei cereali hanno intrapreso una tendenza rialzista sia sui mercati nazionali sia su quelli internazionali. L'euro in continua fase di indebolimento rispetto al dollaro.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 ottobre 2016I listini dei cereali hanno intrapreso una tendenza rialzista sia sui mercati nazionali sia su quelli internazionali. L'euro in continua fase di indebolimento rispetto al dollaro.
I listini nazionali sono nettamente in rialzo per tutti i prodotti. Nella scorsa settimana i mercati internazionali non avevano manifestato analoghi segnali che invece si sono palesati in questi ultimi giorni.
Prosegue la tendenza svalutativa dell'euro nei confronti dell dollaro mentre il prezzo del petrolio, dopo una iniziale tendenza rialzista a seguito dell'incontro dei produttori OPEC, si è assestato attorno ai 50 dollari al barile (WTI).
Il risultato dell'ultima ondata rialzista (26/10).
SEMI nov. 1010 (+19,2) gen.1021 (+18,60)
FARINA dic. 319,10 (+10,1) gen. 320,30 (+10,7)
CORN dic. 354,00 (+4,6) mar. 363,20 (+4,2)
GRANO dic. 411,40 (+7,2) dic. 432,00 (+5,2) mag. 447,20 (+4,4)
Ormai sembra consolidata la tendenza di rincari ma il fattore più preoccupante è la debolezza dell'Euro nei confronti di un Dollaro in continuo apprezzamento sostenuto da vari fattori: elettorale, tensioni geopolitiche, la debolezza dell'euro che sta risentendo delle difficoltà politiche nell'Unione.
Sembra improbabile quindi l'ipotesi di nuovi cali almeno sino ai nuovi raccolti del sud del mondo (da gennaio febbraio) e sino a che non verranno risolti i noti problemi logistici.
Indicatori internazionali 27 ottobre 2016
l'Indice dei noli è sceso a 802 punti, il petrolio si muove attorno a 50,0$ e l'indice di cambio si muove verso la parità a 1,090087.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Ricerca e innovazione in primo piano. A Bologna la seconda tappa dell'Italy-China science, technology and innovation week 2016, l'evento di punta del programma di cooperazione Italia-Cina. Caselli: "Ci sono le condizioni per avviare progetti comuni".
Bologna, 27 ottobre 2016
L'agrifood italiano incontra la Cina e lo fa dall'Emilia-Romagna, regione leader del made in Italy, prima in Europa per produzioni Dop e Igp, forte di un settore che vale oltre 20 miliardi e che con l'indotto dà lavoro a circa 300mila persone.
Si è svolta a Bologna, presso la sede della Regione, la seconda delle tre tappe tematiche dell'Italy-China science, technology and innovation week 2016, l'evento di punta del programma di cooperazione Italia-Cina firmato dai due Paesi nel 2010. Una tappa interamente dedicata al comparto agroalimentare, con un attenzione particolare ai temi della ricerca e dell'innovazione.
"Quello di oggi è un appuntamento molto importante – ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli – Cina e Usa sono i due Paesi che orientano lo sviluppo del mondo e noi come Regione abbiamo relazioni dirette con il Guangdong, grazie al protocollo di intesa firmato dal presidente Stefano Bonaccini nel 2015. Ci sono le condizioni per avviare progetti comuni. Sicurezza alimentare e tracciabilità, sostenibilità delle tecniche di produzione, contrasto al cambiamento climatico, efficienza irrigua, sono i settori su cui lavorare". "Un impegno quello della Regione – ha ricordato Caselli – che passa anche dal World Food Research and Innovation Forum, una delle sedi principali di confronto istituzionale e del mondo della ricerca sui temi della food safety e della food security".
"Oggi sono presenti a Bologna tutte le principali istituzioni di ricerca e sviluppo cinesi – ha sottolineato l'assessore regionale all'università e alla ricerca Patrizio Bianchi - l'Italy-China Week è un forum di livello internazionale, per il quale ci è stato chiesto di essere punto di riferimento del settore agroalimentare, a riconoscimento non solo della qualità dei nostri prodotti, ma anche del forte contenuto di innovazione".
"Bologna e l'Emilia-Romagna sono in prima linea in molte iniziative nazionali e internazionali nel settore dell'agrifood - ha spiegato il rettore dell'Università di Bologna Francesco Ubertini - iniziative di cui l'Alma Mater è spesso promotore o attore di rilievo. Tra queste, oltre al tavolo regionale sull'agroalimentare e al cluster nazionale CLAN, è obbligo citare la proposta, ora in fase di valutazione, per avere a Bologna uno dei sei nodi europei della KIC Food - Knowledge and Innovation Community. La nostra Università del resto è il primo ateneo in Italia e tra i primi in Europa per attrazione di finanziamenti nel settore".
Al centro del forum la qualità dei prodotti e delle tecniche di produzione, la sicurezza dei cibi, la sostenibilità e competitività, le tecnologie per l'industria alimentare. Tutti temi su cui è impegnato anche il Cluster agrifood nazionale CLAN, un partenariato di imprese, centri di ricerca, istituzioni e stakeholder della filiera agroalimentare promosso da Federalimentare e Aster Emilia-Romagna. "Sicurezza alimentare – ha spiegato il presidente Paolo Bonaretti - nutrizione e ricerca clinica, sostenibilità ambientale e riutilizzo degli scarti, sono le tre direttrici fondamentali del nostro lavoro".
Il Forum bolognese sull'agrifood è stato organizzato da Università di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Istituto Confucio, Associazione Collegio di Cina, Cluster CLAN e dai maggiori player dell'agroalimentare nazionale.
L'appuntamento segue quello di Bergamo dell'altro ieri sui sistemi avanzati di manifattura e sulle tecnologie della salute e precede la tappa istituzionale conclusiva di Napoli di domani con il Sino-Italian Exchange Event e l'Italy-China Innovation Forum.
La provincia cinese del Guangdong
ll Guangdong, prima provincia cinese per Pil e commercio estero, con una popolazione di oltre 104 milioni di abitanti è partner privilegiato della Regione Emilia-Romagna, grazie a un protocollo d'intesa siglato nel 2015. Obiettivo: realizzare iniziative di scambio e cooperazione nei settori del commercio e degli investimenti, della sicurezza alimentare, della tecnologia, della tutela ambientale, della cultura e del turismo. L'intesa con il Guangdong si affianca agli altri due accordi strategici siglati dal presidente Stefano Bonaccini con la California sul cambiamento climatico e recentemente, con la Provincia del Gauteng, l'area economica più avanzata del Sud Africa.
(Fonte: ufficio stampa ER)
Cresce il latte spot, cresce il burro e la crema e crescono anche i formaggi DOP. Momento particolarmente favorevole per il settore lattiero caseario, ciononostante il cammino è ancora lungo per risanare i danni derivati dal periodo profondo di crisi che ha contraddistinto il settore sino a pochi mesi fa.
di Virgilio, Parma 26 ottobre 2016
LATTE SPOT Continua la scalata del latte spot in tutte e tre le referenze quotate a Verona. Nello specifico il latte crudo spot nazionale ha raggiunto quota 43,30-44,33€/100 litri di latte, il prezzo del latte intero pastorizzato spot di provenienza estera si colloca tra 44,85 e 45,88€/100 litri registrando un incremento del 3,53% rispetto alla precedente settimana. Con un +1,92% il latte scremato pastorizzato estero invece quota tra 26,91 e 27,95€/100 litri di latte
BURRO E PANNA Ulteriori 10 centesimi guadagnati dai listini del burro all'ombra della madonnina. In crescita anche e creme a uso alimentare e lo zangolato a Reggio Emilia è cresciuto anch'esso di 10 centesimi anticipando la quotazione parmense, che si presume adeguerà il listino il prossimo venerdì.
Borsa di Milano 24 ottobre: (+)
BURRO CEE: 4,05€/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,20€/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,10€/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,90€/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,36€/Kg. (+)
MARGARINA ottobre: 1,0 -1,06€/kg (=)
Borsa Verona 24 ottobre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,40 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 21 ottobre 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,40€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 25 ottobre 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,50 - 2,50 €/kg.
GRANA PADANO Nuovo rimbalzo del Grana Padano che recupera 5 centesimi sia sul 9 sia sul 15 mesi di stagionatura. Alla Borsa di Milano il 9 mesi di stagionatura è stato quotato tra 6,45 e 6,55 €/Kg e il 15 mesi è stato rilevato tra 7,25 e 7,85€/Kg, confermando una tendenza al rialzo a "singhiozzo".
PARMIGIANO REGGIANO Prosegue la risalita dei listini del parmigiano Reggiano. Tra 8,60 e 8,95€/kg la quotazione riscontrata alla borsa comprensoriale di Parma relativamente al 12 mesi di invecchiamento e tra 9,95 e 10,30€/Kg la quotazione registrata relativamente al 24 mesi di stagionatura.
(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
In occasione del World Pasta Day 2016 Parma accoglie giornalisti nazionali ed internazionali in visita al Museo della Pasta. Un "viaggio" nella città che ha contribuito a rendere la Pasta un prodotto apprezzato e conosciuto in tutto il mondo.
Parma, 24 ottobre 2016
Il territorio parmense, grazie alla sua tradizione eno-gastronomica, è uno dei luoghi più apprezzati e conosciuti d'Italia. La storia che lega Parma alla Pasta ha origine nell'Ottocento quando in città inizia l'attività di Barilla e tutta l'industria della produzione, trasformazione e conservazione alimentare assume un ruolo di primo piano contribuendo a rendere nel corso del tempo la denominata Food Valley una terra ricca di prodotti unici ed inimitabili. La Pasta rappresenta il simbolo per eccellenza della qualità gastronomica italiana nel mondo, uno dei prodotti su cui si basa il senso culturale di "italianità".
Domani - martedì 25 ottobre - si celebra la giornata mondiale della Pasta - World Pasta Day - e per questa occasione il Museo della Pasta, parte del più ampio circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma (considerato un "unicum" a livello nazionale), accoglie giornalisti di fama nazionale ed internazionale giunti a Parma per conoscere la storia e l'evoluzione di uno dei principali prodotti della tradizione eno-gastronomica del territorio che, insieme ad altri prodotti come il Parmigiano, il Prosciutto e il Pomodoro, hanno reso la Food Valley e Parma una delle zone più apprezzate in tutto il mondo per sapori, cultura, storia e tradizione.
Le dieci sezioni del percorso espositivo, nato da un'idea di Pietro Barilla, raccontano tutta la storia della Pasta partendo dalla materia prima, il chicco di grano, e la sua trasformazione nella tradizione casalinga fino alla produzione industriale. Il Museo è caratterizzato da oggetti curiosi, grandi macchinari e testimonianze d'epoca che guidano il cammino del visitatore attraverso la storia, il costume e l'alimentazione.
Durante la mattinata i giornalisti potranno scoprire il Museo della Pasta raccontato a due voci da Giancarlo Gonizzi, Coordinatore dei Musei del Cibo, e da Giovanni Ballarini, Presidente onorario dell'Accademia Italiana della Cucina. A seguire gli ospiti presenti continueranno il proprio "viaggio" tra pasta e territorio in Academia Barilla dove verranno accolti da Luca Barilla, vicepresidente del Gruppo Barilla, ed intrattenuti da uno show cooking a cura di Caterina Amelio, vincitrice dell'ultima edizione del "Pasta World Championship" sezione talent. La giornata continuerà poi con un pranzo presso la Biblioteca Gastronomica e per finire Marzio Dall'Acqua, già Direttore dell'Archivio di Stato di Parma, racconterà le vicende dello spaghetto industriale più antico in esposizione al Museo della Pasta.
Veronafiere presenta gli oli extravergine di oliva vincitori del Sol d'Oro Emisfero Sud ed Emisfero Nord all'Olive Oil Kansai 2016 International Exhibition. Un'attività promozionale in chiave commerciale per farsi conoscere e per conoscere uno dei più interessanti mercati al consumo per le produzioni di qualità - dove le importazioni sono cresciute dell'86% in sei anni - e per presentare ufficialmente le edizioni 2017 di Sol d'Oro Emisfero Sud e Sol&Agrifood.
Verona, 17 ottobre 2016. Da Melbourne in Australia, dove sono stati premiati da Sol d'Oro Emisfero Sud un mese fa, all'Olive Oil Kansai 2016 International Exhibition di Osaka in Giappone, dove si radunano i più importanti buyer di olio di oliva del continente asiatico. È questo il percorso promozionale che Veronafiere offre agli oli extravergine di oliva vincitori del più importante concorso internazionale dedicato alle produzioni oleicole di qualità.
Il 18 ottobre in programma per 70 top trader un seminario con tasting guidato dedicato agli oli extravergine dell'Emisfero Sud, mentre dal 18 al 20 ottobre piccole sessioni di degustazione su prenotazione si susseguiranno presso lo stand che ospita anche gli oli vincitori di Sol d'Oro Emisfero Nord, svoltosi nel febbraio scorso a Verona.
Ad Osaka verrà annunciato ufficialmente l'accordo di collaborazione con l'Olive Oil Kansai International Exhibition, che ha chiesto di ospitare l'edizione 2017 di Sol d'Oro Emisfero Sud. La data verrà fissata nel periodo più adatto alla valutazione degli oli prodotti al di sotto dell'equatore, pur essendo il Giappone nell'emisfero nord.
«Veronafiere – ha dichiarato il presidente Maurizio Danese – ha risposto con grande interesse alla proposta di Osaka, perché corrisponde ad uno degli scopi principali del Concorso, che è quello di promuovere la crescita della cultura e della conoscenza dell'olio extravergine di oliva di qualità nel mondo. L'accordo, inoltre, ci permette di svolgere un'azione mirata e una puntale promozione per uno dei prodotti di punta dell'agroalimentare made in Italy, che va sostenuto e comunicato ribadendone la qualità e le peculiarità, soprattutto nei mercati sensibili alla storia e alle caratteristiche degli alimenti».
Nella due-giorni di Osaka, in calendario anche la presentazione dell'edizione 2017 di Sol&Agrifood, in programma dal 9 al 12 aprile a Verona (www.solagrifood.com), così da far conoscere il Salone Internazionale dell'Agroalimentare di qualità a una platea di operatori specializzati molto interessanti per gli espositori della rassegna veronese.
L'apprezzamento dei consumatori giapponesi per l'olio di oliva, in particolare extravergine, è legato sia alle sue proprietà salutistiche che a quelle organolettiche (profumo e sapore) in abbinamento a piatti della cucina italiana e mediterranea.
Gli ultimi dati disponibili del Ministero dell'agricoltura nipponico, presentati al seminario di approfondimento sul mercato giapponese durante Sol d'Oro Emisfero Sud in Australia, evidenziano per il Giappone un incremento dell'import di olio di oliva del 6% tra il 2013 e il 2014 per un totale di 57.000 tonnellate. La crescita è confermata dal +8% dei primi 10 mesi del 2015, con un trend del +86% (fonte Coi) nei sei anni tra le campagne di commercializzazione 2008-2009 e 20014-2015. Il 71% delle importazioni è rappresentato da olio vergine ed extravergine di oliva. La Spagna è il primo fornitore con il 54% del totale, l'Italia è al secondo posto con il 41% ma con un valore unitario superiore, pari per gli oli vergini ed extravergini mediamente a 7,1 euro/kg.
La dinamica positiva riflette il significativo aumento delle vendite all'estero dell'industria alimentare italiana (+13,5% su base annua) e la buona performance dell'export di prodotti agricoli (+6,5%).
Roma, 17 ottobre 2016 - Torna a crescere l'export agroalimentare italiano, dopo la battuta d'arresto registrata a luglio. È quanto sottolinea l'Ismea sulla base dei dati preliminari diffusi dall'Istat sul commercio estero. Archiviato un luglio poco favorevole per le vendite oltrefrontiera di food and beverage (-2,8% sullo stesso mese dell'anno precedente), il mese di agosto chiude con una crescita record delle esportazioni: +12,3%.
Il dato riflette un aumento tendenziale del valore delle vendite all' estero di prodotti agricoli (+6,5% su base annua), e una crescita ancor più importante dell'export dei prodotti alimentari trasformati (+13,5%), la più significativa degli ultimi due anni.
In virtù dell'andamento positivo registrato nel mese di agosto, migliora anche il dato cumulato dei primi mesi del 2016: rispetto al corrispondente periodo del 2015, tra gennaio e agosto 2016 l'export agroalimentare è cresciuto del 3,1%, sempre sospinto dalla dinamica positiva delle vendite dei prodotti trasformati (+3,5%).
L'export agroalimentare, che in valore rappresenta una quota del 9,0% sul totale delle esportazioni nazionali, continua a mostrarsi come una delle componenti più dinamiche di quest'ultimo che, sempre con riferimento al periodo cumulato, è fermo sui livelli del 2015 (-0,1%).
Il settore agroalimentare continua a essere una componente trainante e competitiva, per quanto la frenata del commercio internazionale unitamente al recente lieve apprezzamento dell'euro sia sul dollaro che sulla sterlina, abbiano influito sul trend del settore, che resta dinamico e positivo, ma in rallentamento rispetto all'eccellente performance del 2015 (7,4%).
L'analisi del dato cumulato indica una diminuzione del grado di dipendenza dall'estero dell'Italia per i prodotti agroalimentari, con il saldo normalizzato del valore degli scambi commerciali che passa dal -8,3% dei primi 8 mesi del 2015 al -6,5% del corrispondente periodo 2016.
Si riduce ulteriormente l'incidenza delle importazioni sul totale degli scambi per i prodotti dell'industria alimentare, mentre rimane elevata la dipendenza dall'estero di prodotti agricoli.
Infine, sulla base degli ultimi dati diffusi dall'Istat sulle esportazioni regionali e relativi al primo semestre dell'anno, viene evidenziato che il maggiore contributo al buon andamento delle vendite agroalimentari all'estero è pervenuto nel periodo dalle regioni del Nord- Est e del Centro.
(Fonte Ismea 17 ottobre 2016)
Il credito bancario a disposizione delle imprese agricole e dell'industria alimentare in leggera flessione dello 0,8% rispetto a luglio. Il calo è dello 0,6% su base annua, sintesi di una dinamica positiva dei prestiti all'industria alimentare (+1,5%), e di una contrazione dei finanziamenti all'agricoltura (-2,1%). Il confronto con l'andamento dei finanziamenti al totale delle attività economiche tuttavia è favorevole per il settore agroalimentare.
Il mercato del credito continua a rivelarsi critico per il sistema produttivo nazionale, registrando nel mese di agosto un'ulteriore contrazione su base annua. Quest'ultimo dato conferma una tendenza negativa che si protrae senza soluzione di continuità dal mese di maggio 2012.
In particolare, ad agosto lo stock dei prestiti bancari concessi al totale delle imprese italiane, secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia nel rapporto mensile Monete e banche, ammonta a 873.835 Milioni di Euro, in flessione del 2,3% rispetto allo stesso mese del 2015.
Le imprese agricole e dell'industria alimentare considerate nel complesso sono interessate anch'esse da una lieve riduzione degli impieghi bancari totali a loro destinati: per effetto anche di una contrazione congiunturale (-0,8% rispetto a luglio), la variazione di agosto, su base annua, è del -0,6%. Il confronto tuttavia con l'andamento del finanziamenti al totale delle attività economiche è favorevole per il settore agroalimentare, che mostra ancora una buona tenuta in termini di prestiti totali ricevuti, nonostante il rallentamento degli ultimi mesi.
I dati di dettaglio confermano la forbice che si sta delineando a partire dai primi mesi del 2016, in termini di accesso al credito tra imprese dell'industria alimentare e aziende del settore primario (inteso come agricoltura, silvicoltura e pesca). I finanziamenti a queste ultime, che durante il 2015 erano stati in crescita pressoché costante, dall'inizio del 2016 hanno cominciato a contrarsi: in particolare, le riduzioni dei prestiti all'agricoltura degli ultimi due mesi (entrambe del -2,1% su base annua) confermano la dinamica calante, con lo stock che ad agosto scende a 43.350 Milioni di Euro.
Diversamente, l'andamento dei finanziamenti alle imprese dell'industria alimentare, delle bevande e del tabacco continua a essere positivo: ad agosto, gli stock di prestiti bancari al settore segnano un +1,5% su base annua, nonostante la contrazione congiunturale (-1,3% su luglio), e si assestano sui 32.153 Milioni di Euro.
Rispetto al 2015, i finanziamenti ricevuti dalle imprese del settore agricolo rappresentano stabilmente una quota del 5,0% dei prestiti bancari complessivi, mentre cresce il peso della componente delle imprese dell'industria alimentare in termini di finanziamenti ottenuti, pari al 3,7%. Nel loro complesso, le imprese del settore agroalimentare nel 2016 assorbono una quota di credito bancario leggermente superiore al 2015, passando dall'8,5% all'8,7% (in base agli ultimi dati aggiornati disponibili).
Con le riduzioni congiunturali dello stock dei prestiti di agosto, la variazione acquisita dei finanziamenti all'agroalimentare per l'intero 2016 scende leggermente sotto lo zero: la differenza con il dato medio del 2015 (dati Moneta e Banca, Banca d'Italia) è di soli 0,2 punti percentuali in meno. Anche in questo caso il dato di stabilità è sintesi di una variazione negativa per il settore agricolo (-1,6%) e di una positiva per l'industria alimentare (+1,8%).
Nello spaccato territoriale, il credito bancario al settore agricolo, risulta intercettato principalmente dalle imprese del Nord Est, con una quota del 35%, seguite immediatamente da quelle del Nord Ovest (28%). Il restante 37% si distribuisce tra le aziende del Centro e del Sud (incluse le Isole). La distribuzione territoriale risulta poi analoga anche quando si analizza il credito destinato alle imprese dell'industria alimentare.
(Fonte Ismea 14 ottobre 2016)
Editoriale: APE, ma che bella pensata. Nonostante il forte recupero, il prezzo del latte è ancora inferiore alla media 2015. 10 idee per la Silicon Valley. Cereali e dintorni. Crescita record ad agosto per l'export agroalimentare italiano. Prestiti alle imprese agroalimentari in calo.
SOMMARIO Anno 15 - n° 42 23 ottobre 2016
1.1 editoriale APE, ma che bella pensata!
2.1 Lattiero Caseario Latte spot. Nonostante il forte recupero, il prezzo è ancora inferiore alla media 2015.
3.1 eventi Sol D'Oro Missione Asia
3.2 bando idee innovative. 10 idee per la Silicon Valley
4.1 cereali Cereali e dintorni. Ondata di rialzi.
5.1 export agroalimentare Crescita record ad agosto per l'export agroalimentare italiano
5.2 eventi Parmigiano Reggiano by night: 350 ristoranti
6.1 agro-finanza Prestiti alle imprese agroalimentari in leggero calo ad agosto
7.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners
Cibus Tec: tecnologie 4.0, 600 novita' di prodotto e start up. Fiere di Parma chiuderà il 2016 con ricavi caratteristici per 40 milioni di euro e un Ebitda che sfiorerà i 16 milioni. Cibus Tec uno degli strumenti per crescere ancora.
Parma, 22 ottobre 2016
La strada della competitività passa dagli investimenti in innovazione. Lo ha ribadito il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, presentando il pacchetto Industria 4.0. Lo confermano sul campo i numeri di Cibus Tec, l'appuntamento ad alta specializzazione di Fiere di Parma e Koelnmesse (Fiere di Colonia) dedicato alle tecnologie più raffinate delle principali filiere alimentari.
Perchè la 51ma edizione di Cibus Tec, in programma dal 25 al 28 ottobre, ha già fatto registrare numeri senza precedenti: aumento degli espositori del 30%, (1200 in totale) presenza di 3000 top buyer internazionali provenienti da 75 nazioni (5 continenti) - con nomi come Barilla, Brf (Brasile), Cremonini-Inalca, Fonterra (Nuova Zelanda), Kagome (Giappone), Lactalis-Galbani, Leche Pasqual (Spagna), Parmalat, Solico e Kalleh (Iran), The Morning Star e Coca Cola (Usa), Unilever (Ue), Arcor (Argentina) e Amul (India) e l'arrivo previsto di oltre 35 mila visitatori, alla ricerca delle migliori soluzioni per le loro aziende.
D'altra parte Parma è al centro di un sistema agroalimentare che intorno ai prodotti della tradizione ha visto nascere e sviluppare fin dal secolo scorso l'industria del food processing & packaging, ad oggi, tra i settori più dinamici del made in Italy: il fatturato 2015 delle macchine per il packaging ha sfiorato infatti 6,2 mld euro, l'80,7% è stato realizzato all'estero (Stati Uniti, Francia, Germania Cina e Turchia i primi mercati di destinazione) ma è in Emilia Romagna dove è localizzata la maggior parte delle aziende (36,2%) che produce il 62,8% del fatturato totale*.
"Cibus Tec è immersa in un territorio, la food valley emiliana, che non è certamente rimasto immobile a gustare il proprio successo, ma ha saputo integrare l'eccellenza della materia prima con l'innovazione industriale. Qui non solo produciamo le migliori conserve ma prodotti elaborati e innovativi come gastronomia e quarta quinta gamma. Anche da questa capacità deriva il successo della manifestazione, un passaggio ormai imprescindibile per ogni operatore del settore che da noi trova innovazione, tecnologie sostenibili e qualità tailor-made", spiega Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma.
L'amministratore delegato ha almeno due buoni motivi per essere soddisfatto: nel 2016 Fiere di Parma avrà ricavi caratteristici per 40 milioni di euro (l' Ebitda che sfiorerà 16 milioni) e Cibus Tec rappresenta senza dubbio uno degli strumenti per crescere ulteriormente. Questa è inoltre la prima edizione in cui è operativo l'accordo con Koelnmesse (Fiere di Colonia), gli organizzatori di eventi di caratura mondiale come Anuga, Ism e Anuga FoodTec. Da aprile è infatti attiva la società Koeln Parma Exhibitions (Kpe), con alla presidenza Thomas Rosolia, amministratore delegato di Koelmesse Italia, e lo stesso Cellie come Ceo. Un'alleanza che ha già contribuito ad aumentare il numero di espositori esteri e buyer e a perfezionare strumenti di promozione digitali a servizio delle imprese.
"La nostra intesa sta già funzionando in modo fattivo sulla strada di una forte internazionalizzazione di Cibus Tec con un 20% in più di espositori esteri e un 40% in più di visitatori stranieri. Ora andiamo avanti perchè il futuro è nel segno di una sempre maggiore sinergia anche sui nuovi mercati".
Il processo di miglioramento continuo del mondo del food processing passa attraverso appuntamenti come quello che aprirà la manifestazione di Parma dedicato alle start up. Lo cura il Parco Tecnologico Padano di Lodi, che ha lanciato realtà come Orange Fiber Srl, per sviluppare tessuti sostenibili utilizzando le bucce di arancia o Impatto Zero Srl, impianti a tecnologia Acquaponica per un'agricoltura "in door" sostenibile.
Molti nel complesso gli appuntamenti e i forum in agenda; 12 workshop internazionali dove si confronteranno fondi di investimento, imprenditori e università: si va dal Tomato Day, al Meat Day, dal Milk day al Vegetable Innovation Lab fino ad incontri sulle tecnologie 4.0 e su modelli alternativi di business fondamentali alla competitività del Paese.
Ma è soprattutto tra gli stand che si potrà avere la percezione concreta di cosa significa Cibus Tec: sono infatti oltre seicento le novità di prodotto da scoprire nei quattro giorni d'apertura.
SIAL, Salone Internazionale dell'Alimentazione: sequestro di prodotti che riportavano o evocavano impropriamente le denominazioni dei tre formaggi Dop. Attuato l'obbligo di tutela europeo delle DOP "ex officio" con il pronto intervento delle autorità francesi.
Reggio Emilia, 20 ottobre 2016 –
I Consorzi di Tutela dei formaggi Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano hanno ottenuto dalle autorità francesi l'immediato sequestro di una serie di prodotti che riportavano o evocavano impropriamente le denominazioni dei tre formaggi Dop, riconosciute e tutelate in tutta l'Unione Europea. L'intervento è avvenuto al SIAL, il Salone Internazionale dell'Alimentazione che si è aperto il 16 ottobre e chiuderà oggi i battenti a Parigi.
La richiesta avanzata dai tre Consorzi alle autorità francesi si ispira all'articolo 3 del Trattato dell'Unione Europea che riconosce il valore della diversità, garantisce la vigilanza sulla sua salvaguardia e si esprime, tra l'altro, con l'obbligo di tutela delle Dop "ex officio" in tutti gli stati membri, assegnando a ciascun paese il compito di attivare la vigilanza per il rispetto della normativa e l'adozione di adeguate misure di intervento.
Nei primi otto mesi del 2016, nell'ambito dell'attività di protezione ex officio introdotta dal Regolamento (UE) 1151/2012, sono state ben 109 - sottolineano i tre Consorzi - le segnalazioni di usurpazioni ed evocazioni relative a prodotti indebitamente riferiti a Dop italiane svolte dall'ICQRF (Ispettorato per il controllo della qualità e la repressione delle frodi) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alle autorità competenti, sia in Europa che nei paesi extracomunitari. Il 70% di queste segnalazioni sono andate a buon fine.
Una situazione, questa, che si è concretizzata anche in questi giorni, con l'individuazione di prodotti contraffatti, proposti al Sial, in particolare, da espositori americani. I Consorzi di Tutela dei formaggi Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano si sono immediatamente attivati sollecitando la DGCCRF (Direction Générale de la Concurrence, de la Consommation et de la Répression des Fraude) al pronto intervento e ritiro dei prodotti. "La tempestività dell'intervento, - afferma il Direttore del Consorzio di Tutela Formaggio Asiago, Flavio Innocenzi - è un elemento fondamentale. Nel caso del SIAL, il sistema di vigilanza dei Consorzi si è mosso immediatamente e i meccanismi di tutela che sono stati introdotti non senza fatica in questi anni nei paesi dell'Unione hanno mostrato, ancora una volta, tutta la loro efficacia. Un risultato che è frutto di una crescita culturale e di un'attenzione sempre crescente alla tutela dell'unicità e tipicità che distingue la produzione DOP italiana."
"L'azione messa in atto e il risultato ottenuto - sottolinea il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Riccardo Deserti - confermano, ancora una volta, l'efficacia della vigilanza messa in atto a livello mondiale dai Consorzi di tutela, ma dall'altra evidenziano quanto siano ancora diffusi i comportamenti ingannevoli per i consumatori e dannosi per i produttori". Il successo ottenuto a Parigi - prosegue Deserti - è la riprova che i meccanismi di tutela europei funzionano, ma anche del fatto che laddove non esistono legislazioni a salvaguardia delle Dop si riscontrano prassi che vanno urgentemente stroncate, con un beneficio immediato, innanzitutto, proprio per i consumatori di quei Paesi".
"L'azione dei Consorzi e la sinergia con gli organi di vigilanza - conclude il Presidente del Consorzio di Tutela Pecorino Romano, Salvatore Palitta- hanno portato alla luce pratiche ingannevoli e noi siamo stati inflessibili in questa occasione come lo siamo, in questo momento, nel mercato interno dove stiamo intervenendo con decisione contro attività che vanno a discapito dei consumatori. In questo senso, l'azione al SIAL diventa un esempio e monito del nostro impegno a tutela del mercato".
Negli ultimi anni, all'azione diretta di tutela si è affiancato il sempre maggior presidio sui prodotti venduti via internet. Dal 2014, infatti, l'accordo siglato da AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) con ICQRF e E-bay permette di attivare il programma VeRO (Verified rights owner) che consente di rimuovere dalla piattaforma offerte commerciali e prodotti contraffatti in poche ore. Un'azione che, da gennaio ad agosto 2016, ha visto 356 i prodotti bloccati su E-bay.
(Fonte: Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano dop)
Prosegue il recupero del Parmigiano Reggiano mentre il Grana Padano è stazionario da tre settimane. Burro e crema in ripresa.
di Virgilio Parma, 19 ottobre 2016
LATTE SPOT Prosegue l'impennata del latte spot. Seppure da aprile a oggi il prezzo sia quasi raddoppiato, la media dell'anno è ancora sensibilmente inferiore alla media dell'anno precedente (-9,12%) che a sua volta era inferiore di oltre il 31% rispetto al 2014. In sintesi il latte crudo spot nazionale si è attestato tra 42,27 e 43,82€/100 litri di latte, l'intero pastorizzato estero tra 43,30 e 33,33€ mentre lo scremato pastorizzato estero è stato fissato, sempre alla borsa di Verona, tra 25,88 e 27,95€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Dopo tre settimane tornano a crescere i listini di burro, ad eccezione del pastorizzato e dello zangolato, e creme.
Borsa di Milano 17 ottobre: (+ =)
BURRO CEE: 3,95€/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10€/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,0€/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,80€/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,30€/Kg. (+)
MARGARINA Settembre: 1,0 -1,06€/kg (+)
Borsa Verona 17 ottobre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,25-2,35 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 14 ottobre 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,40€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 18 ottobre 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,40 - 2,40 €/kg.
GRANA PADANO Sempre stazionario il prezzo del Grana Padano Dop. Andamento ondivago per il Grana che, a seguito dei 3 momenti di crescita registrati nelle ultime 7 settimane, ha portato i listini a posizionarsi tra 6,40 e 6,50€/Kg. relativamente al 9 mesi di stagionatura e tra 7,20 e 7,80 per il 15 mesi di stagionatura.
PARMIGIANO REGGIANO Lenta ma inesorabile la crescita del Parmigiano Reggiano. Ulteriori 5 centesimi recuperati sui listini sia del 12 che del 24 mesi. Nello specifico, all borsa merci comprensoriale di Parma, il "parmigiano" più fresco è quotato tra 8,55 e 8,85€/Kg mentre il 24 mesi di stagionatura si è collocato tra 9,90 e 10,20€/kg.
(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
Il 22 ottobre la serata all'insegna del "re" dei formaggi. "Parmigiano Reggiano Night": un momento conviviale che si associa ai nuovi interventi a sostegno del mercato interno. Sempre sabato il lancio del Club "Io scelgo Parmigiano Reggiano".
Reggio Emilia, 18 ottobre 2016
Sono più che raddoppiati, passando da 160 a oltre 350, i ristoranti italiani che aderiscono alla "Parmigiano Reggiano Night", l'evento che annualmente unisce simbolicamente tutti gli appassionati del "re" dei formaggi, celebrando il gusto della tavola e il gusto di stare insieme.
L'edizione 2016 è in programma sabato 22 ottobre, quando migliaia di consumatori si riuniranno nei ristoranti aderenti all'iniziativa per consumare almeno un piatto (ma molti ristoratori offriranno un intero menù) a base di Parmigiano Reggiano.
Nata nel 2012 all'indomani del terremoto che in Emilia e nel mantovano colpì duramente anche tanti caseifici, la "Parmigiano Reggiano Night" - come sottolinea il direttore del Consorzio di tutela, Riccardo Deserti - "si è consolidata come straordinario momento di coinvolgimento e unione per tutti gli amici del Parmigiano Reggiano e per gli chef che interpretano il nostro prodotto valorizzandolo secondo i propri gusti e il proprio stile".
"Non a caso - spiega Deserti - il numero dei ristoranti aderenti all'iniziativa è salito vertiginosamente, assicurando la presenza dell'evento in tutte le regioni italiane, mentre si è contestualmente moltiplicato il numero dei contatti con i consumatori che manifestano un interesse specifico attorno alla "Parmigiano Reggiano Night", che quest'anno - grazie alle comunicazioni sui social media - arriverà a sfiorare i 2 milioni".
"L'edizione 2016 - afferma il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi - si inserisce a maggior ragione nell'ambito dei nuovi e rilevanti impegni assunti a sostegno dei consumi interni, che proprio in questi giorni - dopo quelle realizzate nel periodo pasquale e nella tarda primavera - vede il Parmigiano Reggiano protagonista di una campagna di comunicazione sulla quale abbiamo investito 3,5 milioni di euro e andrà a supportare anche le campagne promozionali che la GDO metterà in atto in questi mesi".
La "Parmigiano Reggiano Night" in programma il 22 ottobre coincide anche con il lancio del Club "Io scelgo Parmigiano Reggiano", del quale fanno già parte (e altri si potranno aggiungere) tutti i ristoranti che aderiscono all'iniziativa conviviale e che in questo modo hanno deciso di evidenziare (attraverso apposite vetrofanie) l'uso costante e l'affezione rispetto al Parmigiano Reggiano.
A tutti i consumatori che si ritroveranno in occasione della "Parmigiano Reggiano Night", i ristoratori consegneranno un gadget del Consorzio. Si tratta di un"bavaglio" con un'originale illustrazione dell'evento realizzata dalla giovane designer parmense Elena Gardini (Ellipoison Design): i clienti potranno indossarlo e, con questo, scattarsi una fotografia da condividere, poi, sui propri canali social utilizzando l'hashtag #PRnight2016
I consumatori che intendono partecipare all'evento possono visitare il sito del Consorzio di tutela dedicato night.parmigianoreggiano.com, inserire la propria città di appartenenza, consultare la lista dei ristoranti più vicini e prenotare (menù e prezzi sono a discrezione dei singoli esercizi).
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Il mercato sta reagendo ai dati USDA con un andamento ondivago che si è manifestato in chiusura di settimana. Permangono i problemi connessi alla logistica e si aggiunge il rafforzamento del dollaro sull'euro.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 ottobre 2016
Dopo una prima reazione neutrale, i mercati hanno reagito con movimento ondivago e le chiusure degli ultimi giorni della scorsa settimana hanno registrato una serie di riprese di valore.
A seguire le chiusure della giornata del 13 confrontate con quelle del 14 ottobre:
Nella mattinata del 17/10 i valori erano tutti in positivo e se ne potrebbe dedurre che il momento dei cali ad oltranza sia ormai giunto a termine. La quota soglia di 300 dollari per s.t. per la farina e di 950 centesimi per bushels del seme sembra abbia retto.
Riguardo il mercato interno, le cose più certe sono: la fermezza del mais, sia sul pronto che sui mesi di novembre-dicembre e anche per la mancanza di mezzi di trasporto dall'estero determinato prevalentemente dalla scarsità di rifornire li mezzi nella tratta di ritorno. In parte vi è anche in atto una difesa da parte dei produttori e una diffusa preoccupazione dovuta al recupero del dollaro sull'euro. Il semestre gennaio giugno ormai si scambia a 180 euro ed è avviato alla risalita, la merce ai porti è offerta sul novembre 2016-giugno 2017 a 180 euro partenza.
Rimangono ancora stabili i valori dei cruscami con quotazioni convenienti sul semestre gennaio-giugno 2017, particolarmente appetibili per il settore bioenergetico.
In sintesi, pur in presenza di molta merce sul mercato, si può ipotizzare un momento di ripresa dei valori sia per motivi conseguenti alle tensioni geopolitiche e sia al calo del valore dell'Euro sul Dollaro ma anche alle problematiche connesse alla logistica e infine alle qualità sanitarie del mais.
Indicatori internazionali 17 ottobre 2016
l'Indice dei noli è sceso a 892 punti, il petrolio si muove attorno verso l'alto a 50,0$ e l'indice di cambio si muove verso la parità a 1,09832.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Prezzo a riferimento del latte industriale per la campagna casearia secondo quadrimestre 2015. Il pagamento sarà corrisposto 60 giorni dalla data di pubblicazione - 30 settembre 2016.
Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal regolamento e dagli accordi interprofessionali tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo "a riferimento" del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/5-31/08/2015 nella misura di:
€ 48,00 il q.le, IVA compresa e franco stalla
Il pagamento del latte sarà corrisposto: 60 giorni dalla pubblicazione (30/09/2016)
(Fonte: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia )
Con i rialzi congiunturali di settembre (+2,1%), prosegue moderata la ripresa dei prezzi, ma i livelli restano sempre inferiori a quelli del 2015 ( -8,6%). L'indice core segnala una deflazione di fondo meno marcata (-7,1%).
I contenuti rialzi riscontrati nei prezzi agricoli nella seconda metà dell'anno proseguono anche nel mese di settembre. L'analisi dell'Indice dei prezzi agricoli Ismea, che si è attestato nel mese in esame a 111,8 (base 2010=100), ha infatti evidenziato un dato congiunturale di crescita moderata dei listini (+2,1% rispetto ad agosto).
Tuttavia il confronto su base annua mostra ancora un calo significativo (-8,6%): infatti a settembre 2015 l'indice aveva registrato un picco dei prezzi agricoli e di conseguenza il confronto risulta sfavorevole. La dinamica ribassista è stata più marcata per i prodotti delle coltivazioni (-13,0%), mentre i prezzi dei prodotti zootecnici hanno mostrato una migliore tenuta (-3,6%).
L'andamento ribassista appare meno marcato secondo l'Indice core (-7,1%). Questo indicatore, elaborato dall'Ismea escludendo le componenti più stagionali e con quotazioni più variabili, quali frutta e ortaggi, ha infatti il vantaggio di cogliere la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, smussando eventuali picchi positivi e negativi.
Resta comunque evidente il prosieguo della tendenza deflativa nonostante i rialzi congiunturali del secondo semestre dell'anno.
La flessione dei prezzi all'origine si riflette sui prezzi al consumo di beni alimentari e bevande (inclusi alcolici): si è arrestata la crescita propulsiva dei prezzi degli alimentari non lavorati, ora pari allo 0,4%, mentre i prezzi della componente dei prodotti lavorati hanno riportato una variazione deflativa (-0,1%) (dati provvisori Istat settembre, indice FOODXT).
Tornando ai prezzi all'origine, Il dato tendenziale per i prezzi delle coltivazioni riflette dinamiche eterogenee dei vari segmenti produttivi. Continuano i forti cali nelle quotazioni dei cereali (-18,5%). Andamento ribassista anche per olii e grassi vegetali (-25,0%), con il prezzo dell'olio extra vergine d'oliva che perde 28,3 punti percentuali.
Tra i prodotti più stagionali, calano gli ortivi, per quasi tutte le tipologie di prodotto (melanzane, pomodori, insalate, legumi, patate, radici) ad eccezione delle zucchine (+8,0%).
Positivo invece il confronto annuo per le colture industriali (+8,0%, di riflesso alla risalita del prezzo dei tabacchi), e per i semi oleosi (le quotazioni della soia crescono del 5,6% su base annua).
Relativamente alla frutta (+11,1% annuo), spiccano a settembre per rialzi nelle quotazioni i limoni, il cui prezzo è più che raddoppiato rispetto all'anno scorso (+157%), e la frutta a guscio (+14,9%).
L'analisi congiunturale indica che le variazioni più significative si registrano nei listini dei prodotti frutticoli (+6,4%), dei semi oleosi (-5,1%), e dei cereali (-4,6%).
Per il comparto zootecnico la tendenza risulta meno deflativa, beneficiando di una congiuntura relativamente favorevole al settore (+3,3% rispetto ad agosto). Scende il prezzo del bestiame vivo (-2,2%) per effetto di un generalizzato calo nelle quotazioni di bovini, cunicoli, ovi-caprini e volatili; il suino è l'unico allevamento a distinguersi per una crescita tendenziale del prezzo dell'animale (+13,0%). Relativamente ai prodotti lattiero-caseari, il calo delle quotazioni di 3,2 punti percentuali su base annua traduce i ribassi dei prezzi del latte (-9,0%) e dei formaggi molli, semiduri e fusi, non appieno compensati dalla risalita delle quotazioni del burro (+41,2% la variazione annua, sospinta da un rialzo congiunturale del +21,9%). I prezzi delle uova, anche a settembre, restano stabili su livelli inferiori di circa 20 punti percentuali rispetto a quelli del 2015.
La ripresa congiunturale fa sì che migliori la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intero 2016: il confronto con il dato medio del 2015 passa dal -7,1% registrato nel mese di agosto al -6,4% di settembre. Migliora leggermente anche la variazione acquisita calcolata per l'Indice "core", passata al -6,8%, dal -7,4% di agosto.
(Fonte Ismea 10 ottobre 2016)
Solo il 4% della produzione agricola prende la via dei mercati esteri, mentre oltre il 20% delle aziende pratica la vendita diretta (più del 40% nel caso delle olivicole).
La vendita diretta è praticata dal 22% delle aziende agricole italiane, e tra queste la metà ricorrono in esclusiva a questa forma di commercializzazione. È quanto si evince da un'indagine Ismea condotta su un panel di mille aziende appartenenti ai vari comparti agricoli.
Più nel dettaglio, l'analisi di vari canali di sbocco indica un'estrema eterogeneità da settore a settore: per le aziende con allevamenti da carne il canale preferenziale è direttamente l'industria di prima trasformazione, a cui destinano il 43% dei capi allevati, mentre per le aziende della zootecnia da latte è più rilevante la quota di produzione (46%) destinata agli organismi associativi (Cooperative, Associazioni, OP, Consorzi), come anche nel caso dei viticoltori (39%), e degli operatori specializzati in seminativi (38%) e legnose (31%). Questi ultimi due settori destinano una quota altrettanto significativa della produzione agli intermediari commerciali.
Dalle risposte fornite, risulta poi che il 35% della produzione nazionale di olio di oliva viene venduta direttamente al consumatore finale. La vendita diretta è infatti molto diffusa tra le aziende olivicole e interessa il 44% delle aziende intervistate, tra le quali la quota maggiore la utilizza come unico canale di commercializzazione.
Relativamente ai mercati di destinazione, complessivamente la quota di prodotto che le aziende destinano all'estero ammonta a 4% del totale, di cui il 3% verso i Paesi europei e l'1% verso i Paesi Extra-Ue. Le percentuali sono analoghe per tutti i comparti, a eccezione delle aziende olivicole e vitivinicole, per le quali la quota estera sul totale commercializzato ha un'incidenza più rilevante (rispettivamente, 7% e 13%).
La destinazione geografica principale rimane la provincia stessa di localizzazione dell'azienda, dove viene esitata una quota pari al 74% del totale commercializzato dalle imprese nell'ultima campagna commerciale.
In riferimento alle tipologie di contratto, sulla base delle risposte fornite dalle aziende intervistate, emergerebbe che il contratto scritto di durata uguale o inferiore all'anno sia molto più diffuso di quello di durata superiore ai 12 mesi e che molti imprenditori pratichino ancora l'accordo verbale, o in fase preliminare al contratto scritto o perché attinente a cessioni di prodotti realizzate in seno a un organismo associativo.
Per più della metà degli operatori, il prezzo viene fissato sulla base di quello praticato dai principali mercati di riferimento al momento della stipula del contratto ma con aggiustamenti alla consegna in base alla qualità. Le aziende che aderiscono a una cooperativa, si basano, infine, sul prezzo di liquidazione fissato da questa.
(in allegato il Report Ismea in formato pdf)
(Fonte Ismea 29 settembre 2016)
Editoriale: Antiterrorismo e le falle tedesche e europee. Latte spot. Due mesi di costante crescita. Dal salone del Gusto di Torino 2016, in bicicletta. Cereali e dintorni. Mercati stabili e stime abbastanza in linea con le attese. I sovversivi del gusto. Il bello italiano. Ismea, lieve risalita dei prezzi agricoli a settembre.
SOMMARIO Anno 15 - n° 41 16 ottobre 2016
1.1 editoriale Antiterrorismo e le falle tedesche e europee.
2.1 Lattiero Caseario Latte spot. Due mesi di costante crescita.
3.1 eventi Dal salone del Gusto di Torino 2016, in bicicletta
3.2 Pasta e tracciabilita' Scopri di che pasta son fatta.
4.1 cereali Mercati stabili e stime abbastanza in linea con le attese.
5.1 cereali Cereali e dintorni. Le stime USDA del 12 ottobre
6.1 il bello italiano I sovversivi del gusto. Il bello italiano
7.1 prezzi agricoli Ismea, lieve risalita dei prezzi agricoli a settembre
8.1 mercati Indagine Ismea sui canali di sbocco delle aziende agricole
9.1 promozioni "vino" e partners
9.2 promozioni "birra" e partners
Nell'anno del suo 60° compleanno, Andalini punta sull'innovazione. Dal progetto BE.FO.RE. ha preso forma il programma di tracciabilità, sicurezza e sostenibilità dell'azienda di Cento (FE)
Il Pastificio Andalini, tramanda dal 1956 l'amore e la passione per quel prodotto, la pasta, che sente essere parte del proprio DNA. Sessant'anni dedicati alla costante ricerca e sviluppo di un prodotto etico, innovativo ma soprattutto buono come quello di una volta, ponendo l'accento sulla territorialità delle proprie risorse e dei propri fornitori.
Oggi tradizione e modernità si legano grazie alla creazione di un nuovo prodotto di valore a tutela e per cultura del consumatore.
Andalini spa presenta il neonato QR Code, una grande novità sulla tracciabilità, sull'ambiente e su tutti i valori legati alla Carta di Milano.
Il QR Code, un semplice codice a barre da leggere tramite smartphone o tablet, è figlio del progetto BE.FO.RE. – Behaviour, Food & Responsability – sviluppato e testato con il patrocinio del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell'Università di Ferrara. Comportamento, Cibo & Responsabilità sono i tre capisaldi alla base della idea di tracciabilità elaborata dal pastificio di Cento (FE).
Il QR Code, secondo Andalini, è un mezzo per rendersi ancora più trasparente e sincero ancor prima dell'acquisto da parte del consumatore.
Semplicemente inquadrando il codice infatti, è possibile immediatamente scoprire, in maniera totalmente autonoma, i valori nutrizionali del prodotto, i consigli pre acquisto e consumo e i suggerimenti anti spreco.
Il QR Code è la carta d'identità delle Tagliatelle Antica Tradizione e della linea 4 Minuti, che definisce la loro storia, dallo stabilimento allo scaffale del negozio di fiducia.
Questo progetto nasce con l'intento di rispondere alle esigenze di un mercato sempre più attento ad un'alimentazione gustosa, ma anche sana, sostenibile e certificata.
Per questo Andalini intende tutelare e rassicurare rispetto alla qualità e alla sicurezza alimentare dei suoi prodotti, diventando ancora più trasparenti e rendendo pienamente accessibili i "segreti" della sua pasta.
Adesso pasta! Tracciala! - è lo slogan coniato per questo progetto di trasparenza, sicurezza e sostenibilità dal Pastificio Andalini spa.
Ieri sera (12 ottobre) sono stati pubblicati i dati delle previsioni USDA. I valori pubblicizzati hanno rispettato le aspettative. Le riduzioni di prezzo in gran parte assorbite dal calo dell'indice di cambio €/$.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 ottobre 2016 -
Come raramente accade le stime pubblicate da USDA quasi coincidono con le previsioni.
A seguire il confronto dei dati USDA attuali, le stime degli analisti e i dati della precedente campagna.
I DATI USDA DEL 12 OTTOBRE 2016 - CONFRONTO -
L'indice di cambio vede il rafforzamento dell'euro da qualche giorno e i vantaggi di un ridimensionamento dei prezzi si è fortemente assottigliato.
PREZZI DEL 12 OTTOBRE 2016
Indicatori internazionali 13 ottobre 2016
l'Indice dei noli è sceso a 906 punti, il petrolio ruota, tra alti e bassi, attorno a 50$/bar (WTI) e l'indice di cambio vede il rafforzamento del euro quotare 1,10113.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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I Sovversivi del Gusto: una comitiva di aziende fatta di produttori estremi, ligi al biologico ed alle regole ferree di madre natura che si riuniscono per degustazioni, musica, cultura e incontri con produttori e artigiani provenienti da tutta Italia, sul Lago di Garda.
Parma, 13 ottobre 2016
Da L'Equlibrista
Tornano in scena i Sovversivi del Gusto, così si apre un sodalizio nato ormai undici anni fa dalla mente vulcanica e senza preconcetti di Adriano Liloni, titolare dell'Osteria Pegaso di Soprazzocco di Gavardo. Questa comitiva di aziende fatta di produttori estremi, ligi al biologico ed alle regole ferree di madre natura, si sono tornati a riunire per due giorni, sabato 2 e domenica 3 Luglio, nella cornice dell'azienda agricola Fratelli Trevisani, vero e proprio balcone affacciato sul lago di Garda. Una quarantina le realtà produttive presenti in questa edizione del raduno, provenienti da varie province: in primo piano le cantine, circa una ventina, senza contare i microbirrifici, produttori di olio extravergine, maestri cioccolatieri, produttori di conserve, marmellate, aceto balsamico, formaggi, apicoltori, fornai e norcini.
I prodotti in esposizione si potevano anche acquistare, così come è stato possibile assaggiare i piatti dell'Osteria Pegaso, del Ludo di Montichiari e dell'Osteria Antichi Sapori di Prevalle. Non sono mancati laboratori sul miele, sugli abbinamenti, sull'olio, oltre a momenti di intrattenimento musicale e teatrale. Il vulcanico Adriano Liloni è un cuoco tutt'altro che conformista, capobanda dei resistenti all'omologazione del gusto e che ha fissato il decimo raduno nazionale con gente che veniva da ogni angolo dell'Italia.
Si parla di produttori e artigiani provenienti da tutta Italia, che sognano e propongono un modo di concepire in maniera diversa il cibo e i prodotti della terra, sono partigiani del buongusto, rivoluzionari senza far politica. Il gruppo ha preso forma anni fa alla Trattoria Pegaso di Gavardo, durante una cena in cui si ragionava su come valorizzare i formaggi caprini della Valsabbia. Così è nata una rete di produttori e ristoratori, che nel 2006 Liloni, trattore – come ama definirsi – di indiscusso carisma, ha concretizzato nei Sovversivi del Gusto organizzando il primo raduno sull'Isola del Garda.
Nati idealmente nel Bresciano, i Sovversivi sono oggi sparsi per tutta l'Italia, accomunati dalla convinzione che possano sopravvivere prodotti buoni, eccellenti, tradizionali e autentici anche all'interno del mercato globale. Le loro storie di resistenza gastronomica sono raccontate anche in due libri fotografici che il Liloni presentò su Rai 2 ospite di Dario Vergassola.
Con la possibilità di fermarsi alla tenuta e dormire in tenda, caldamente sostenuta da Liloni, tutto il pubblico ha l'occasione di incontrare le storie vere del buon cibo del nostro Paese, ma soprattutto di degustare e, volendo, comprare olio extra vergine di oliva, formaggi di mucca e capra, vini, birre, prodotti da forno, mieli, aceti (di miele e balsamici), dolci, cioccolata, pasta, conserve, salumi e molte altre tipicità.
Circa una quarantina i produttori che portano sapori con un'anima e c'è chi arriva, coadiuvato da un gru, con un forno a legna da sei quintali per mostrare la cottura del pane.
In calendario anche alcuni seminari, gratuiti ma su prenotazione per conoscere il Miele, l'olio extra vergine di oliva ed in contemporanea, anche un corso sugli abbinamenti dei formaggi. A chiudere alcuni spettacoli teatrali e abbinamenti improbabili fra cibo e vino.
Ci si augura che la goliardia e la follia non abbandoni mai questa gente che a prescindere dalla crisi, dalle circostanze, dalle vicissitudini personali, continuano ad andare contro corrente e a dimostrare con i fatti ed uno stile di vita sui generis che la passione e l'amore per le cose fatte bene porta sempre alla sovversione delle regole e della monotonia.
In bicicletta, raccogliendo umori, pareri e assaggiando ovviamente tutto, dal Salone del Gusto di Torino. Il grande mercato con espositori dai cinque continenti, presìdi Slow Food e tanti eventi per scoprire la ricchezza enogastronomica del mondo, dal 22 al 26 settembre è stato protagonista nelle strade, nelle piazze, nei parchi e lungo il fiume, nei palazzi storici e nei teatri, nei musei e nelle residenze reali, nel cuore di Torino e non solo.
Di L'Equilibrista
Torino, 12 ottobre 2016
Il Salone del Gusto quest'anno ha riservato emozioni e grandi risultati, sfide nelle sfide che la macchina del presidente di Slow Food, Carlo Petrini, ha saputo regalare a turisti da tutto il Mondo, appassionati, operatori del settore, semplici curiosi e all'Italia in generale.
Mi ero ripromesso che avrei girato per la fiera in bicicletta, raccogliendo umori, pareri e assaggiando ovviamente tutto quello che mi era possibile..e così è stato, anche perché francamente sarebbe stato impossibile diversamente visto l'afflusso e la dislocazione di un evento di tale portata che ha toccato tutta la città di Torino.
Il salone che prima era fisso al Lingotto, ha abbandonato rigore e accessi calmierati, spazi riservati o confini culturali dettati dagli incontri tecnici e professionali, lasciando lo spazio a libertà ed alla riscoperta del Mondo del cibo lento o "slow" in contrasto con il Mondo veloce o "fast" preconfezionato.
La stessa città di Torino è sembrata a tutti gli operatori accogliente e piena di vita, la sua austerità e la sua personalità schiva e aristocratica si è aperta e ha permesso una comunicazione o un banchetto ovunque, persino Palazzo Reale che ha ospitato degustazioni guidate fino a tarda notte è parso perfettamente integrato nel meccanismo, c'erano tavoli di assaggio e tematici lungo i vicoli, agli angoli delle piazze, sotto alle volte e alle arcate che hanno preso vita grazie a spettacoli e dibattiti. Le piazze dedicate al food tracking con prodotti locali da ogni dove e perenne atmosfera di entusiasmo e cultura a testimoniare l'impegno e la dedizione di tutti.
Magnifico è stato l'entusiasmo dei Popoli venuti da tutte le latitudini solo per far conoscere, far respirare e condividere i loro prodotti, frutto di lunghe fatiche e instancabili passioni, contro climi rigidi, zone di caldo asfissianti, colture eroiche su montagne o ripide rupi. Paesi sud africani dai colori sgargianti e dai sorrisi onesti che offrono tutte le loro ricchezze su banchetti che sembrano tavolozze di colori accesi, Paesi del Sud America che raccontano le latitudini e le Terre dove il mare confina con il cielo e dove l'aria è un vortice di purezza grazie alle quote impervie del Cile, alle lande soleggiate del Paraguay, salite e paesaggi lunari del Perù che oltrepassano i quattromila metri. Paesi che non ti aspetti e dei quali magari ignoravi l'esistenza che però quel giorno strappano un sorriso ed interesse anche al più colto e avvezzo chef o critico gastronomico, dal commento facile. Sensazioni di benessere ed uguaglianza che ti tengono legato alle tradizioni e alla voglia di imparare per studiare piani di sviluppo diverso per una sostenibilità pensata a garanzia di un futuro che queste nuove generazioni di produttori hanno nell'interesse della biodiversità e dello sviluppo delle eccellenze autoctone.
Il salone del Gusto è stata una scommessa vinta contro il possibile maltempo, le malelingue, gli stereotipi, le diseguaglienze e la voglia di far emergere l'Italia e le sue Regioni, le sue tradizionali ed indiscusse eccellenze presenti in grande spolvero da tutte le Regioni Italiane, storie uniche di produttori che hanno fatto assaggiare e messo alla prova ogni palato.
Il commento del delegato di Slow food dr. Pier Giorgio Oliveti proclama ottimismo e pone l'accento sull'importante ruolo delle progetto "Città slow" che hanno saputo reinventare una cultura di ospitalità rurale orientata allo sviluppo territoriale locale delle eccellenze italiane, pensiamo all'aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, al tartufo di Acqualagna, al Parmigiano Reggiano vacche rosse di Reggio Emilia, alla mozzarella Campana, all'olio di oliva biologico umbro o alle innumerevoli eccellenze del Piemonte nelle langhe ed ancora il re del prosciutto crudo, il crudo di Parma.
Sempre il dr. Oliveti: "Siamo davanti alla economia della resilienza, dove le Comunità sono sottoposte alla globalizzazione e devono reagire andando a valorizzare la cultura ed il territorio locale per lo sviluppo verso l'estero, per questo il progetto "città slow" deve essere pensato come enzima per la modernità perchè mette davanti alla possibilità di miglioramento continuo e pone l'accento sulla qualità territoriale".
Si pensa quindi al ritorno alla qualità delle proposte per concepire uno sviluppo che sia slow food e non più fast food, che serva a portare serietà e qualità quando si parla di alimentazione e sviluppo sostenibile.
Lo stesso dr. Teresio Nardi di Slow food mi ricordava come le singole città possono, se legate insieme, portare conoscenza e lavoro nelle città agricole per lo sviluppo di una cultura, che sempre più attenta ed informata, può fare da volano per le economie locali anche per uno sviluppo dei mercati esteri e di attrazione di turismo enogastronomico di qualità.
Un momento quindi di riflessione, di assaggi, di mescolanza di culture che ha portato novità, riscoperte e sicuramente una riflessione sul Mondo nuovo che è già arrivato e che solo con una programmazione attenta e salvaguardando il patrimonio di eccellenze che l'Italia ha, potrà tenere alto la nostra cucina, la nostra tradizione e la grande cultura che l'Italia possiede e che ha valore nel Mondo.
Il mercato sta vivendo una fase di staticità e le soglie 300 dollari per la farina di soya e 350 punti per il seme, pur tra alti e bassi e recuperi, tengono.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 ottobre 2016
La Reuter è uscita con la media delle stime degli analisti dei raccolti USA che porremo a confronto con quelle che verranno pubblicate nelle prossime ore dall'USDA (12/10). Le cifre confermano le voci che circolavano nelle ultime settimane e che confermerebbero un leggero calo della produzione del corn. leggero aumento invece è stimato nel comparto del seme di soia, rispetto alle stime dell'USDA di settembre.
La produzione del corn è stimata in circa 383 milioni di tons contro i 385 circa di settembre. Gli stock di fine campagna a 60 contro 60,50. La produzione del seme di soia è a circa 117 contro 114 circa dell'USDA di settembre. Gli stock di fine campagna sono stimati a circa 11milioni di tons contro i quasi 10. Gli stock di fine campagna del grano in USA sono stimati a circa 31 milioni di tons contro i circa 30 di settembre.
Variazioni contenute e merce ancora lontana dalla deficienza. I consumi continuano a mantenere le linee acquisite nelle scorse annate, fatta eccezione per il comparto soya che risulta in crescita.
Sul mercato domestico da segnalare la resistenza del mais seppure non si possa completamente escludere una leggere flessione negativa. I proteici si mantengono in posizioni ancora accettabili, mentre i cruscami restano su prezzi ridotti così come i sottoprodotti.
Ancora limitati i consumi del comparto zootecnico e bioenergetico anche se, con il progressivo ridursi delle temperature, i primi dovrebbero riprendere quota.
Indicatori internazionali 10 ottobre 2016
l'Indice dei noli è risalito a 922 punti, il petrolio si muove attorno verso l'alto a 51,0$ e l'indice di cambio ruota attorno a 1,11268.
Dati UDA 30 settembre 2016
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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