Sabato, 27 Luglio 2024 07:25

Come può uno scoglio arginare il mare... dell’odio di Raffaele Crispo e Elvis Ronzoni In evidenza

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Domenica 21 luglio due nostri concittadini, Raffaele Crispo ed Elvis Ronzoni, da sempre attivisti LGBT in città sono stati al porto di Pesaro per potere apprezzare ed ammirare il lavoro svolto dal gruppo scout Pesaro 2 che ha ridipinto alcuni scogli dove c’erano scritte e disegni omofobi.

Per l’occasione Crispo e Ronzoni hanno incontrato Cecilia e Oliver impegnati da tempo nell’ AGESCI della città marchigiana e con loro hanno commentato non solo il vile e sconsiderato gesto dell’imbrattamento ma hanno anche ricordato l’impegno dei ragazzi scout che hanno ridato dignità alla scogliera ricoprendo gli stessi massi con dipinti inneggianti l’amore in generale e la passione per il mare.

L'opera di ritinteggio dei grandi sassi è rientrata in un progetto che il gruppo AGESCI sta portando avanti da tempo e che tende ad una cittadinanza responsabile e attiva per tutti. Con il bene placido del Vescovo e di un parroco e il sostegno di alcuni amministratori tra cui il sindaco Biancani gli scogli del porto di Pesaro non sono più respingenti, ma sono accoglienti perché gli insulti ora sono diventati pesci, barche e tante onde.

L'iniziativa è stata accompagnata da una velia dal titolo “coloriamo il rispetto” che si è tenuta proprio all’inizio della passeggiata. Per l’occasione erano presenti anche alcuni testimoni e vittime di aggressioni come anche la presidentessa di AGEDO Marche e un diacono della diocesi di Rimini. Così grazie a Don Fausto Focosi, assistente regionale delle Marche e al Vescovo Mons. Sandro Salvucci, ma, soprattutto grazie a tanti cittadini credenti ed illuminati quell’angolo di Pesaro che ogni sera è un balcone sul tramonto è diventato simbolo di cambiamento e di accoglienza nei confronti delle persone LGBT e dei loro famigliari. Certo, non basta lo sventolio di una bandiera arcobaleno ed alcuni bellissimi disegni per fare cambiare mentalità, ma serve una cultura nuova affinché l’omosessualità non sia considerata una malattia, perché la vera malattia è l’omofobia.

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