Sabato, 31 Agosto 2024 08:34

In aumento le liquidazioni giudiziali delle imprese nel secondo trimestre di quest’anno In evidenza

Scritto da Avv. Giuseppe Storti

Di Giuseppe Storti Roma, 31 agosto 2024 - Le liquidazioni giudiziarie sono le procedure di liquidazione del patrimonio dell’imprenditore insolvente, che si risolvono nella ripartizione del ricavato della vendita all’asta, tra i vari creditori, sulla scorta della graduatoria dei loro crediti.

Ebbene nonostante le roboanti dichiarazioni che ascoltiamo dalla propaganda politica, su di una ripresa dell’economia italiana generalizzata, non è proprio così. Non tutti i dati sono positivi.

La ripresa c’è ed è dovuta alla forza delle imprese italiane che dopo la pandemia hanno saputo riprendersi, ed anche bene, soprattutto investendo tantissimo in macchinari e tecnologie.

Basti solo pensare che l’Italia è la seconda industria manifatturiera e la seconda agricoltura d’Europa. In più sempre a livello europeo l’Italia guida la classifica di Paese U.E. più visitato a livello turistico.

C’è però, come sempre, il risvolto della medaglia. Ed è quello rappresentato dagli ultimi dati sulle liquidazioni giudiziali, pubblicati in un report dalla Cribis (società del gruppo Crif).

L’azienda, specializzata nel fornire informazioni, soluzioni e consulenza alle imprese. L’analisi affronta il tema delle liquidazioni giudiziali registrate nel secondo trimestre dell’anno in corso.

Ed è un report che ci dà l’immagine di un Paese non in crisi economica, ma che in ogni caso arranca, con evidenti segni di difficoltà.

In particolare, nei settori dell’edilizia e dei servizi. Infatti, Per il quarto trimestre consecutivo le liquidazioni giudiziali fanno registrare un incremento per niente irrilevante: +12,5% rispetto allo stesso trimestre 2023, con un picco massimo concentrato nel settore dell’edilizia, dove l’aumento è del 27%.

Sul punto riportiamo il commento del presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi:” Si tratta dell’ennesimo dato che conferma un trend sfavorevole in atto nell’economia del Paese, di cui risente in particolar modo il comparto delle costruzioni, che è importante non trascurare e sottovalutare, giacché già in autunno potrebbe sostanziarsi in dati ancor più preoccupanti anche sull’occupazione”.

Le regioni che registrano il tasso più alto di liquidazioni giudiziali nel periodo preso in esame nel report sono: sono Puglia, Calabria, Sicilia, Lombardia e Veneto. In controtendenza, invece, Lazio, Emilia-Romagna e Campania.

I fattori che hanno determinato dette performance negative sono: l’aumento delle materie prime, in conseguenza soprattutto dei conflitti in atto.

Ma anche il caos normativo generato dal Superbonus, con la vicenda contorta della cessione dei crediti, ricaduta in pieno sulle aziende, in particolare quelle di piccola dimensione.

Altro importante diseconomia che influisce negativamente sulle aziende, è il costante ritardo nei pagamenti di competenza della Pubblica Amministrazione.

Così come commenta il Presidente Lombardi: “I pagamenti oltre il limite massimo dei 30 giorni imposti a livello comunitario aumentano del 9,5% rispetto allo stesso trimestre del 2023: a riprova che lungi dal migliorare la macchina amministrativa, persistono problematiche burocratiche che ancora congestionano procedure e pagamenti, a tutto danno delle imprese e della collettività”.

In definitiva le nude cifre sulle liquidazioni giudiziali delle imprese insolventi fanno rilevare il protrarsi di un periodo di incertezza macroeconomica a livello globale, scatenata dalla stretta monetaria in atto, che potrebbe attenuarsi dopo l’estate, dai conflitti in corso in Europa ed in Medio Oriente, che lungi dal concludersi, rischiano di estendersi in una paventata escalation.

Tutti questi fattori messi insieme, impattano negativamente sulla competitività delle imprese italiane.

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