(Gmajo) – Confesso che non mi sarebbe dispiaciuto – giacché non c’ero riuscito in occasione di “Dannati per sempre”, opera prima dello scrittore Nicola Calathopoulos – essere il dialogante con lui nella presentazione della seconda, “Testimone Imperfetta”, andata in scena martedì 2 luglio 2024 nell’esclusivo Studio di Architettura Efa, in borgo Lalatta, vicino al Collegio Maria Luigia, più o meno dove sorgeva l’antico Anfiteatro Romano, a due passi dallo stadio Tardini.
Ma se questo mio piccolo sogno non si è potuto realizzare, la colpa è di un precedente dialogante che, come raccontato dallo stesso autore, in occasione del vernissage in centro Italia del suo precedente romanzo, non solo gli aveva candidamente confessato di non averlo neppure sfogliato, ma anche gli aveva chiesto di suggerirgli le domande che poi gli avrebbe posto: insomma, alla Marzullo, si faccia una domanda e si dia una risposta… E così a prenderci male, oltre al sottoscritto, è stato anche Roberto S Tanzi (dove la S, non sta per Stefano) che almeno Dannati per Sempre era riuscito a presentarlo in quel di Salsomaggiore Terme, località d’adozione, dell’ex vice direttore di Sport Mediaset (ma anche Tg4, News Mediaset, Tgcom24).
1 Video https://youtu.be/KKKspudEFls
Se annoto nel mio Diario Crociato, con tanto di video integrale in calce dell’evento a corredo, della presentazione di “Testimone imperfetta”, è perché nei confronti dell’autore sono, da un quarto di secolo circa, in debito di riconoscenza: fu lui, infatti, ad aprirmi le porte della redazione sportiva di Mediaset, ad inizio millennio, consentendomi di poter arricchire il mio curriculum vitae con questa prestigiosa medaglia. Non solo: a quei tempi ero free lance, mentre lì venni assunto, potendo così dare il via al praticantato, propedeutico al successivo esame professionale per divenire giornalista professionista. Insomma, una pietra miliare del mio percorso professionale.
A quei tempi, ancora, esisteva l’istituto delle “sostituzioni estive”: in sostanza, al fine di non ridurre l’organico del corpo redazionale, venivano assunti, con contratto articolo 1 a tempo determinato altri giornalisti, che potessero rimpiazzarli durante il loro periodo feriale. Debbo confessare che tante volte io, celiando, agli amici che mi chiedevano dove passassi le ferie, rispondevo a Mediaset, dove, in effetti, mi sentivo abbastanza in vacanza, dovendo confezionare un solo pezzo al giorno, quando, invece, l’attività del libero professionista durante la stagione, non mi lasciava un attimo di tregua. E così, per ingannare il tempo – quando non cazzeggiavo alle macchinette delle merendine (divorate dal direttore Ettore Rognoni) con Claudio Raimondi, entrato assieme a me (lui stesso ricorderà il canarino al bar di Cologno Monzese il nostro primo giorno…) e poi, buon per lui, confermato – mi ero auto-dato l’incarico di rimettere a posto l’archivio video, onde facilitare la ricerca delle immagini ai colleghi.
Prima di essere il mio capo redattore a Mediaset, Nicola aveva iniziato ad accumulare da me crediti di riconoscenza, dandomi una grossa mano, ad esempio al Camp Nou, dove gli chiesi di tenere il microfonino di Radio Elle-Radio Emilia-Lattemiele, per consentirmi di trasmettere in diretta in tempo reale le dichiarazioni dei protagonisti in sala stampa, intanto che io dalla postazione commentario cucivo i tempi morti tra una voce e l’altra in arrivo, grazie a lui, dagli spogliatoi. Per tacere, poi, delle tante interviste per commentare la gara del Parma, nel ricco servizio del dopo partita (o durante, all’intervallo), caratteristica distintiva delle nostre produzioni radiofoniche del tempo.
Vero è che non ci vedevamo da allora, ossia oltre 20 anni, ma non credevo che nel frattempo Nicola avesse contratto la “prosopagnosia”. La proso che? La prosopagnosia è un deficit percettivo acquisito o congenito del sistema nervoso centrale che impedisce ai soggetti che ne vengono colpiti di riconoscere i tratti di insieme dei volti delle persone. Probabilmente avrà favorito questo fenomeno acuto (grazie a Dio non ne è affetto in maniera cronica…) il fatto che nel frattempo io abbia messo su – per esigenze cinematografiche (sapete bene di questo mio vezzo…) – un barbone che nella Tv di Silvio non mi sarei certo potuto permettere, e, rispetto ad allora, non porto nemmeno più gli occhiali, essendo ora dotato di vista bionica: fatto sta che quando sono entrato ad Efa, Nicola mi ha salutato con un classico “Piacere” che si riserva agli sconosciuti, al che due o tre volte gli ho ripetuto un paio di volte “Piacere dott. Calathopoulos, piacere dott. Calathopoulos”, fin quando riascoltando con attenzione la mia voce (che lui a suo tempo, riteneva erroneamente più efeba della sua), finalmente mi ha riconosciuto ed abbracciato.
Ovviamente Nicola Calathopoulos non è affetto dalla prosoeccetteraeccetera: chi ne soffre davvero è la protagonista del suo libro, quella Testimone Imperfetta, che alla domanda dell’inquirente: “L’ha visto in faccia?” risponde “Sì”, ma alla successiva: “Può descriverlo?” risponde “No”. La prosopagnosia, che causa l’incapacità di riconoscere i volti (deficit percettivo di cui soffre un milione e mezzo di italiani), ha suggerito lo spunto, l’idea, all’autore per scrivere il volume edito da Minerva (quanti bei ricordi anche con loro, che diedero alle stampe il volume “Clamoroso al Cibali”, che proprio io ebbi l’onore di presentare nella prestigiosa cornice dell’Auditorium del Carmine, venerdì 8 aprile 2011, in occasione dei 50 anni di Tutto il Calcio Minuto per Minuto, coi radiocronisti Riccardo Cucchi e Tonino Raffa ed anche “Volevo solo fare la calciatrice”, di Alice Pignagnoli che dialogò con me, a fine settembre scorso (video sopra),
“Uno dei malati di prosopagnosia più famoso è Brad Pitt, che ne parla con assoluta naturalezza, dicendo ad esempio che quando erano sposati non riconosceva Angiolina Jolie, che sfiga dico io, ma sta di fatto che le persone a te più prossime diventano delle sconosciute. I famigliari li riconosci perché girano sempre per casa e ti abitui a vedere la loro pettinatura, se hanno un neo, una voglia, le orecchie a sventola, il modo di gesticolare, il timbro della voce…”. Dunque, senza svelare nulla della trama, diciamo, appunto che c’è stato un omicidio, la Testimone Imperfetta, assiste e vede in faccia l’assassino, ma non lo sa descriverlo per il deficit di cui parlavamo prima. Ma il fatto che sia imperfetta, non significa che non sia attendibile…
In un altro passaggio della presentazione, Nicola, come ha già annotato, citandolo, il nostro Gianni Barone, fa riferimento ad una frase dell’iconico cantautore canadese Léonard Cohen (quello di Hallelujah per intenderci, nel video sopra in una recente cover di Frida Bollani Magoni alla Casa della Musica): “E’ dalle crepe che entra la luce”: è con grande orgoglio che intendo mostrarvi, immagine sotto, la dedica che il mio ex caporedattore ha vergato per me, durante il firmacopie, anche perché si adatta parecchio all’attualità che sto vivendo e che peraltro ripercorre precedenti analoghe tappe del mio percorso di vita, costellato da discese ardite e soddisfacenti risalite.
Nicola, infine, rispondendo al pubblico in sala ammette che ci sia una parte autobiografica nel Commissario Farina (“un Maigret del XXI secolo”), e spiega la differenza tra giornalista e scrittore: “Dato un fatto, l’abilità del primo è sintetizzarlo in un articolo: pensate che un servizio televisivo, se dura più di un minuto e mezzo rompe le scatole, può arrivare a due e due minuti di parlato equivalgono a 18 righe scritte, una riga di 60 battute; mentre per chi scrive un romanzo, il procedimento è esattamente l’inverso: parte dal basso e il suo racconto sale…”. StadioTardini.it, rifletto, è un po’ una fusione autobiografica dei due stili: giornalisticamente racconta in modo romanzesco (ma non romanzato) la verità (putativa) dei fatti, senza la tirannia della sintesi, ormai abusata (e male), ma anzi con la voglia di approfondire, senza limiti (e freni inibitori) ogni argomento.
Come avevo già anticipato in una mia precedente articolessa, Nicola Calathopoulos, ha lanciato l’allarme sulla fruizione del calcio delle nuove generazioni: “Oggi, non so se lo sapete, se no ve lo dico io, secondo uno studio abbastanza recente, i giovani non sopportano la vista di una partita di calcio, cioè non riescono a guardarla tutta, e mentre la guardano distrattamente, col telefonino fanno dell’altro…”. Era per spiegare quanto sia difficile mantenere alto il livello di attenzione durante una presentazione di un libro, motivo della sua scelta originale di farlo senza un dialogante. L’esperimento è ben riuscito perché, come dice un altro salsese (vip) doc, Vincenzo Pincolini (e se lo dice lui…), “Niki un grande raccontatore…”. Gabriele Majo
GUARDA IL VIDEO INTEGRALE DELLA PRESENTAZIONE DI “TESTIMONE IMPERFETTA”
Studio Architettura Efa, Parma, martedì 2 luglio 2024
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".