Mancava da quasi un decennio la “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini al Teatro Magnani di Fidenza (PR) e il suo ritorno è stato accolto da un tripudio di lunghi applausi per questa nuova produzione del Gruppo Promozione Musicale “T. Marchetti” in vista del centenario della morte del compositore e dei 120 anni dal debutto dell'opera, che ricorrono entrambi nel 2024.
Primo titolo in cartellone per la stagione lirico-concertistica 2023/24, il capolavoro pucciniano con libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giocosa (già autori di Bohème e Tosca) – definito dallo stesso Puccini “l'opera più sentita e suggestiva ch’io abbia mai concepito” – ha affascinato e commosso il pubblico con le intramontabili melodie, esotiche e toccanti, suonate dall'Orchestra Filarmonica delle Terre Verdiane diretta dal maestro Stefano Giaroli. Suggestioni riuscite anche grazie ai costumi di Artemio Cabassi, le luci e le movenze che a volte parevano antichi ritratti e in altri momenti sembravano usciti da manga giapponesi (non a caso Butterfly ha ispirato vari fumetti nipponici).
Ad interpretare Cio-Cio-San è stato il soprano Renata Campanella, già vincitrice del premio “Lirica World per il talento” proprio nei panni di Madama Butterfly.
Un ruolo intenso e complesso quello di questa geisha fragile come una farfalla nel giardino della casa di Nagasaki dove si svolge l'intera vicenda. Dopo il matrimonio con l'ufficiale della Marina americana Pinkerton, interpretato con successo dal tenore Giuseppe Infantino, al debutto nel ruolo, la quindicenne rimane ben presto sola. In attesa di un figlio che Pinkerton scopre di aver concepito solo tre anni più tardi, quando dagli Stati Uniti fa ritorno in Giappone, accompagnato dalla moglie americana. Distrutta dal disinganno, Cio-Cio-San consegna il suo “Piccolo Iddio” alla coppia e compie il gesto estremo.
Oltre che a Campanella e Infantino, molti applausi sono andati ad Alessandro Brachetti (regia e luci), Anna Malavasi (Suzuki), Filippo Polinelli (Sharpless), Stefano Consolini (Goro), Massimiliano Catellani (Lo Zio Bonzo), Fabio Tamagnini (Il Principe Yamadori), Federica Venturi (Kate Pinkerton), Giacomo Gandaglia (Lo Zio Yakusidè e L'Ufficiale del registro), Giulio Alessandro Bocchi (Il Commissario Imperiale) e al Coro dell’Opera di Parma diretto dal maestro Maria Vittoria Primavera.
E, non ultimo, al piccolo Romeo Lunedei (il bambino Dolore) che ha fatto sorridere, seppure nel dramma, prendendo per mano gli spettatori con la tenerezza, la gestualità e i giochi innocenti che ha portato sul palcoscenico del Magnani.
Il prossimo appuntamento con la stagione lirico-concertistica al Teatro Magnani è per il 26 novembre con l'opera "La forza del destino" di Giuseppe Verdi
Ph. credits Patrizia Monteverdi