Mercoledì, 09 Agosto 2023 09:59

Krause scende in campo contro il bene comune dei parmigiani e contro la costituzione In evidenza

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L’ingresso del Tardini è stato riconosciuto bene storico-artistico nazionale

Le strutture originarie dello Stadio Tardini sono ufficialmente un patrimonio storico-artistico inalienabile dello Stato Italiano, cioè di tutti i cittadini, con decreto del Ministero della Cultura, Segretariato regionale per l’Emilia Romagna, Commissione per il Patrimonio Culturale. Il vincolo di tutela si estende all’ingresso nella sua interezza - la porta monumentale, la cancellata e le palazzine laterali - e all’area libera tutt’intorno, che permette e valorizza la percezione unitaria della monumentalità complessiva del bene architettonico. Il dialogo tra lo stadio e la città realizzato dal progetto dell’architetto Leoni, efficacemente mantenuto in cent’anni di storia, potrà dunque essere salvaguardato grazie a quell’articolo 9 della Costituzione che “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” a cui il MiBACT si è opportunamente richiamato. Patrimonio della Nazione vuol dire che è di tutti.

Il vincolo crea problemi a Krause che fa ricorso al Ministero della Cultura

Ma mentre la cittadinanza esulta, il patron del Parma Calcio non ci sta e fa ricorso. Sulla parte di spazio che, nel rispetto del progetto originario di Leoni, il vincolo mantiene libera da costruzioni e al posto degli alberi del viale centrale, lui vorrebbe costruire fabbricati commerciali, e ne progetta la cementificazione interrata scavando un parcheggio privato al di sotto, concetto dannoso e fuori dal tempo. Non c’entra lo stadio, non c’entra il calcio: si tratta esclusivamente di un atto in difesa dei suoi interessi edilizi e commerciali, che svela la mistificazione della propaganda sul vecchio Tardini - “luogo identitario”,“icona” e “casa dei tifosi” che affascina “per la sua storicità” - e del nuovo, che si ispirerà “a Palazzo Pilotta e a Piazza Duomo”, con il tetto come quello del Teatro Farnese (sic).

L’imprenditore americano si mette contro i parmigiani e la Costituzione

Kyle Krause mette così in campo una nuova squadra, che non indossa la maglia gialloblù, ma è composta da una sfilza di avvocati che giocano un’altra partita. Quella terribile contro il bene comune dei parmigiani, di tutti gli italiani e della Costituzione, nel palese disprezzo della qualità più preziosa e duratura della nostra città: la sua bellezza storica e i valori identitari che custodisce.  La sovrintendenza di Milano ha posto il vincolo sullo stadio Meazza e quella di Parma sul nostro Tardini. La differenza non piccola è che a Milano Inter e Milan si adeguano, mentre qui il Parma Calcio dell’investitore americano non si fa scrupolo e attacca direttamente il Ministero dello Stato italiano.

Il Comitato Tardini Sostenibile si schiera a difesa del vincolo

Dalla sorpresa all’indignazione, cosa altro dobbiamo aspettarci da questo soggetto privato?  Il ricorso del Parma Calcio è un atto gravissimo e inaccettabile, ferisce l’orgoglio e la dignità di tutta la città. Il Comitato Tardini Sostenibile ha quindi ritenuto di costituirsi nel procedimento di ricorso del Parma Calcio, in difesa del decreto ministeriale e dei diritti delle nuove generazioni. Siamo fiduciosi che la Legge saprà giudicare quale ruolo assegnare alla storia, alla cultura, all’identità di quel luogo della nostra città, confermando la necessità della sua piena conservazione.

La cittadinanza deve sapere da che parte sta il Comune di Parma

Il Comitato Tardini Sostenibile chiede al Comune di Parma di difendere nella sua integrità il vincolo ministeriale, nel rispetto del valore storico culturale e testimoniale del lascito architettonico, paesaggistico e di disegno urbano del progetto centenario dell’arch. Leoni. Con grande sensibilità la Sovrintendenza di Parma ha esteso la tutela all’ingresso monumentale e alle aree circostanti, dallo stesso  Leoni progettate come ampi spazi aperti, privi di elementi costruiti, caratterizzate dal viale centrale alberato e dalle profonde aperture di cannocchiali visivi multidirezionali, definendo con chiarezza quale sia l’immagine storica da conservare e valorizzare per le future generazioni.

La Corte costituzionale ha più volte riconosciuto ai valori della protezione e conservazione dei beni culturali una “primarietà” rispetto ad altri interessi pubblici e privati, ivi compresi quelli economici. La discrezionalità tecnica degli organi del MiBACT si concreta nell’applicazione di regole precise e certe, e non si risolve in un bilanciamento di interessi del tutto estranei alle esigenze di conservazione. Ci rivolgiamo quindi al Sindaco e all’amministrazione tutta affinchè, uniti ai cittadini di Parma, scelgano la difesa dei valori patrimoniali collettivi e la lungimiranza della nostra Costituzione, anziché l’immediato vantaggio e i tempi corti della progettualità dell’imprenditore privato.

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Il Comitato Tardini Sostenibile

  • agosto 2023