Nel cinquantesimo anniversario della tragedia aerea in cui rimasero vittime sette giovani atleti della Nazionale Italia di nuoto, il loro allenatore e un giornalista Rai, sarà proiettato a Brema il trailer del docufilm scritto e diretto da Francesco Zarzana. L'anteprima nazionale invece, sarà a Modena, il prossimo 20 febbraio, nell'ambito di Buk Festival.
Di Manuela Fiorini
Modena, 23 gennaio 2016
Daniela Samuele, aveva 16 anni ed era una giovane promessa del nuoto italiano. Bruno Bianchi ne aveva 23, era il capitano della nazionale italiana di nuoto ed era stato per sedici volte primatista italiano nello stile libero. Nella squadra di atleti, che avrebbe dovuto partecipare al meeting di Brema del 1966, c'erano anche Amedeo Chimisso, 20 anni, primatista dei 200 metri a dorso, Sergio De Gregorio, anche lui ventenne, detentore di cinque titoli italiani assoluti, Carmen Longo, 19 anni, bolognese, campionessa italiana negli stili rana e misto, Luciana Massenzi, 21 anni, stileliberista e dorsista, primatista nei 100 metri dorso e detentrice di quattro titoli assoluti e Chiaffredo Rora, detto Dino, 21 anni, uno dei quattro nuotatori italiani ad avere detenuto un record europeo nei 100 metri dorso. Ad accompagnarli in Germania per quella occasione così importante c'erano anche Paolo Costoli, ex nuotatore e allenatore, e il giornalista sportivo Nico Sapio, che seguiva il nuoto italiano per la Rai. Il 28 gennaio il gruppo sale su un aereo della Lufthansa, preso in extremis, tra voli persi e appuntamenti rimandati. Il destino è in agguato. Il velivolo si schianta in fase di atterraggio all'aeroporto di Brema, forse a causa di un nubifragio. Muoiono tutte e 46 le persone a bordo. Nonostante la tragedia che ha decimato la Nazionale Italiana, le gare di Brema si disputarono comunque. Sui blocchi di partenza che avrebbero dovuto occupare i nostri atleti vengono deposti dei mazzi di fiori.
foto della troupe
Nel cinquantesimo anniversario della tragedia, per ricordare gli atleti azzurri arriva il docufilm "Tra le onde nel cielo", scritto e diretto da Francesco Zarzana, siciliano di nascita e modenese di adozione, scrittore, giornalista, autore teatrale ed ex nuotatore, già autore del libro L'ultima bracciata. Brema, 1966: la tragedia dimenticata della nazionale italiana di nuoto (Infinito Edizioni). Il film, di 80 minuti, include parti recitate a testimonianze di familiari, amici e compagni di squadra degli atleti scomparsi. Tra gli attori che, invece, daranno il volto ai protagonisti, ricostruendo la vicenda, ci saranno Laura Efrikian nei panni di Maria Andreani, insegnante di liceo di Carme Longo, Marco Morandi, nel ruolo di Dino Buzzati, e poi le attrici Claudia Campagnola, Elena Polic Greco, Lucia Fossi e Lucia Bendia.
Abbiamo incontrato Francesco Zarzana per farci raccontare la genesi del docufilm, il cui trailer sarà presentato a Brema il prossimo 28 gennaio con sottotitoli in tedesco. La versione integrale, invece, sarà proiettata in anteprima nazionale sabato 20 gennaio, alle ore 21, alla Tenda di viale Molza, a Modena, nell'ambito di BUK, il festival della piccola e media editoria, tra gli sponsor della pellicola insieme all'associazione Progettarte.
Perché hai scelto di raccontare la tragedia di Brema?
"Sono stato un nuotatore agonista da ragazzo e partecipavo ogni anno a una gara chiamata Coppa Caduti di Brema ma non sapevo che cosa fosse. Da adulto mi sono reso conto che questa tragedia era stata subito dimenticata. È nata in me la voglia di saperne di più, di "conoscerli", di scoprire come fosse la loro vita, quali le loro passioni, aspirazioni, gioie, dolori. E che cosa sia davvero successo in quel tragico viaggio del 28 gennaio 1966. Sono così riuscito a raccogliere molto materiale, con pazienza certosina. E mi sono affezionato a questi giovani. Così, a ridosso del 50° anniversario, ho fortemente voluto fare questo lavoro sulla memoria emotivamente forte".
Quali sono state le difficoltà di girare un docufilm indipendente e le sfide e le emozioni nel vederlo "nascere" giorno dopo giorno?
"Ho creato un gruppo di lavoro straordinario e, ancora una volta, ho realizzato un sogno. Il mio motto, infatti, è "l'impossibile può realizzarsi". Non nego che le difficoltà economiche sono state enormi perché per accedere a un qualche fondo bisogna essere esageratamente strutturati. Nonostante tutto, alla fine, ce l'abbiamo fatta.
Tra gli interpreti ci sono nomi come Marco Morandi e Laura Efrikian. Come li hai convinti a partecipare al tuo progetto?
"Marco e Laura sono dei cari amici ed è bastato raccontare loro quello che volevo realizzare. Hanno accettato immediatamente. Così come le altre attrici: Claudia Campagnola, Lucia Fossi, Elena Polic Greco e Lucia Bendia. Le riprese sono state davvero emozionanti e abbiamo condiviso tutte le scelte".
Che cosa ti auguri per "Tra le onde nel cielo?"
"E' un lavoro di memoria che parla di una sciagura aerea, ma non è un docu-film triste. Spero che questo lavoro serva a far conoscere il più possibile questa storia troppo presto dimenticata".
Il docufilm si autofinanzia attraverso il crowfunding, un metodo molto americano che solo recentemente sta iniziando a prendere piede anche in Italia. Come mai questa scelta, anch'essa coraggiosa e non per esempio, i fondi per la cultura?
"Come dicevo prima, ai fondi pubblici non si riesce ad accedere perché bisogna essere esageratamente strutturati. Il crowdfunding che abbiamo attivato ha raccolto molto poco. In Italia non esiste questa cultura come negli Usa, dove grandi film sono finanziati dal pubblico. Si è reticenti a fare una donazione on line, malgrado i siti sono sicurissimi. Speriamo che in futuro questo metodo possa prendere piede anche da noi".
Francesco Zarzana è anche autore della canzone Among the way in the sky, che fa da colonna sonora alla pellicola. Musicata dalla musicista francese Valérie Marie, con gli arrangiamenti di Lorenzo Maiani, è interpretata da Eleonora Mazzotti, finalista al festival di Castrocaro 2010.
Chi, invece, volesse contribuire con una donazione, può farlo attraverso la piattaforma di crowfunding www.indiegogo.com/projects/tra-le-onde-nel-cielo-round-2#/ dove si possono trovare anche informazioni sul progetto, sul cast, sulla vicenda storica e una documentazione fotografica sulla tragedia di Brema e scatti della realizzazione del film.