Sabato, 05 Dicembre 2015 10:34

"Giacomo Balla, astrattista futurista": ultimi giorni della mostra alla Magnani Rocca In evidenza

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Alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano, fino all'8 dicembre, la mostra "Giacomo Balla, astrattista futurista" illustra il genio creativo del noto esponente del Futurismo. E ancora per pochi giorni, "La sedia di Van Gogh", prestito eccezionale della National Gallery di Londra. -

Parma, 5 dicembre 2015 - di Cristina Pedretti -

C'è tempo fino all'8 dicembre per visitare la mostra "Giacomo Balla, astrattista futurista", una vera esplosione di colori e d'energia, allestita nell'incantevole villa della Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma). Un'occasione per immergersi nel genio creativo di Giacomo Balla (Torino, 1871 – Roma, 1958), arcinoto esponente del Futurismo e ideatore, insieme a Fortunato Depero, del manifesto "Ricostruzione Futurista dell'Universo", datato 1915, di cui ricorre quest'anno il centenario. Ma da questa mostra, a cura di Elena Gigli e Stefano Roffi, emerge anche il Balla figurativo e naturalistico, che si accosta al realismo sia paesaggistico (come in "Villa Borghese dal balcone", 1907 e "Fontana a Villa Borghese", 1905) che ritrattista (come in "Dubbio", 1907 – 1908, e in "Noi 4 allo specchio", 1945).

Balla

Il percorso espositivo è suddiviso in aree tematiche che riprendono i punti programmatici del Manifesto del 1915: troviamo così il Balla "astratto", che cerca l'evoluzione dalla pittura oggettiva all'astrattismo ("Finestra di Düsseldorf", 1912); quello "dinamico", che studia i voli delle rondini e l'automobile in corsa per renderne le linee di movimento e la velocità; quello "volatile", nei meravigliosi ritratti della moglie Elisa e delle figlie Luce ed Elica, che incantano per la resa delle luci e delle ombre; il Balla "drammatico" dell'interventismo in guerra, quella guerra glorificata da Filippo Tommaso Marinetti come "sola igiene del mondo", nel Manifesto del futurismo del 1909; quello "autonomo", che si ritrae in opere ironiche e dalle differenti cifre stilistiche ("Autocaffè", 1928; "Autoghigno", 1938); quello "trasparentissimo" dei cicli delle "Stagioni" e delle "Trasformazioni Forme Spiriti"; fino ad incontrare, nell'ultimo salone, il Balla "coloratissimo e luminosissimo", "scoppiante" e "trasformabile" di opere come la scultura "Pugno di Boccioni" e degli abiti antineutrali, l'abbigliamento futurista dalle tinte volutamente aggressive e dalle forme squadrate. Giustamente scelta come copertina del catalogo della mostra, l'opera "Forze di paesaggio + cocomero" del 1917 – 1918, che bene illustra la volontà espressa da Balla e Depero nel loro manifesto:" Vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l'universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all'invisibile, all'impalpabile, all'imponderabile, all'impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell'universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione. [...] Dunque l'arte diventa Presenza, nuovo Oggetto, nuova realtà creata cogli elementi astratti dell'universo".

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Da segnalare anche la possibilità di vedere esposta alla Magnani Rocca, fino all'8 dicembre, "La sedia di Van Gogh" del 1888, capolavoro di Vincent Van Gogh e proprietà della National Gallery di Londra. Con la potenza di un vero autoritratto, quest'opera dichiara l'umiltà e la grandezza di un artista travagliato, oggi icona indiscussa, che in vita riuscì a vendere solamente uno dei suoi quadri. "È un grande onore essere riusciti a portare in Italia per la prima volta un capolavoro talmente intenso che talvolta persino commuove coloro che hanno la fortuna di poterlo ammirare dal vero" sostiene Stefano Roffi, curatore artistico della Fondazione Magnani Rocca; "vorrei che il pubblico si ponesse davanti a questo quadro non soltanto come a un'icona assoluta dell'Arte, ma anche come a uno struggente testamento dell'artista, traccia eterna della sua disperata passione per la vita e per la pittura".

Per informazioni: www.magnanirocca.it 

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