Sabato 16 febbraio a Palazzo Pigorini di Parma inaugura la mostra “Umano Troppo Umano” dell’artista parmigiano Giuliano Pescaroli, che riunisce per la prima volta opere che provengono da varie collezioni, restituendo un’idea ampia e esauriente dei modelli culturali che questo artista ha con coerenza approfondito e seguito lungo tutta la sua carriera.
Parma -
Sabato 16 febbraio, alle ore 17, a Palazzo Pigorini, sarà inaugurata la mostra “Umano Troppo Umano” dell’artista parmigiano Giuliano Pescaroli, curata da Paolo Conti e organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma.
All’inaugurazione, interverranno l’artista, il curatore e l’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra.
La mostra, che raccoglie con profondità e ricchezza il lungo percorso artistico di Pescaroli, riunisce per la prima volta opere che provengono da varie collezioni, restituendo un’idea ampia e esauriente dei modelli culturali che questo artista ha con coerenza approfondito e seguito lungo tutta la sua carriera.
Eroi mitologici, storie epiche, corpi sinuosi, cavalli e minotauri: sono queste le ispirazioni e le figure di Giuliano Pescaroli che ci vengono incontro nelle stanze di Palazzo Pigorini e raccontano una storia di umanità che parte da lontano. Il lavoro sulle linee e sulle forme, così come la composizione cromatica, dialogano con le figure e i tempi di una classicità che entra in contatto con l’essenzialità del moderno.
Il curatore descrive Pescaroli come un profondo conoscitore del mito utilizzato spesso, nelle sue opere, come pretesto e metafora per esprimere la sua idea di umanità.
Suggerisce ancora Conti: “La sensualità dei corpi appena abbozzati tra verdi verzure in una visione panica o appisolati in caldi meriggi di controra, sono attimi che descrivono frammenti di vita. I drammi della conflittualità permanente rimbalzano come echi, mischiati alla retorica del mito, rutilanti aggregazioni ritmiche di corpi in movimento. I dinamici tratti esaltano la lotta perenne tra natura-ragione, tra uomo-bestia. Pescaroli esprime nelle sue opere il pathos degli antichi, la leggiadria delle figure rinascimentali in un movimento dinamico pieno di musicalità e ritmo, ottenuto con un fare pittorico, veloce e disinibito.”
INFORMAZIONI SULLA MOSTRA
La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta al pubblico fino al 17 marzo 2019 con i seguenti orari:giovedì e venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 e alle 12 e dalle 15 alle 19.
L’esposizione, accompagnata da un catalogo a cura di Paolo Conti con un testo critico di Sandro Parmiggiani, è stata realizzata anche grazie alla collaborazione con l’agenzia di pubblicità “Areaitalia” e l’impresa di pulizie “La Verde.”
L'ARTISTA PARMIGIANO GIULIANO PESCAROLI
Giuliano Pescaroli nasce a Parma nel 1938, consegue la maturità classica presso il liceo “G.D. Romagnosi” dove si è avvalso del magistero, per la storia dell’arte, di Francesco Arcangeli.
Seguendo la propria naturale inclinazione si è iscritto alla Scuola parmense di Belle Arti “P. Toschi” diplomandosi sotto la guida di Nando Negri e Renato Vernizzi.
Ha insegnato Disegno e Storia dell’Arte al Liceo Scientifico di Viadana (MN) e al liceo “G. Ulivi” di Parma.
Ha partecipato a concorsi e mostre conseguendo premi e segnalazioni dalla critica.
Nel 1978, riceve la medaglia d’oro dall’Accademia Italia delle Arti, delle Lettere e delle Scienze; dal 1979 ha sospeso, per scelta, l’esposizione pubblica delle proprie opere.
Durante la carriera di insegnamento non ha mai cessato la propria attività artistica che anche oggi continua in modo costante e proficuo. Sue opere sono presenti in numerose collezioni private.
La biografia è citata nell’enciclopedia Idaf dell’Arte Moderna.
Dopo "Rugantino" e "Il Marchese del Grillo" Enrico Montesano porta in scena un altro personaggio popolare scolpito nell'immaginario collettivo, "Il Conte Tacchia", chiudendo così questa sorta di trilogia.
La versione in commedia musicale è liberamente tratta dall'omonimo film interpretato nell' '82 dallo stesso Enrico Montesano e racconta la tormentata storia d'amore tra Fernanda e Checco dal 1910 al 1944. Nella messa in scena, Montesano cerca di dare allo spettacolo una connotazione prettamente teatrale: "Forse oggi per fare qualcosa di moderno c'è bisogno di un ritorno all'antico, anzi direi al classico, per questo ho optato per una scenografia con fondali dipinti". I numerosi cambi di scena (diciotto), vengono eseguiti a vista, diventando di fatto dei momenti coreografici in continuità con lo svolgimento del racconto, senza pause, conferendo alla rappresentazione scorrevolezza e ritmo.
L'attenzione per una ricerca storica e filologica si evincono nel riproporre una ricostruzione fedele degli scenari e dei costumi di quell'Italia e quella Roma dei primi '900 e del 1944, ma anche nell'uso di termini classici o aulici con cui il protagonista, di bassa estrazione sociale, gioca storpiando il linguaggio e ottenendo così un effetto comico e satirico allo stesso tempo. Come un artigiano della parola, Montesano lavora anche sui testi delle canzoni, limando termini e suoni fino a renderle pienamente aderenti ai personaggi e alla loro epoca. Nella messa in scena di questo appassionante ed esilarante balzo nella storia, riescono a fare capolino corrispondenze e analogie con la realtà di oggi, rendendo in tal modo il pubblico sempre più partecipe e coinvolto.
Il cast è composto da tredici brillanti attori e da dodici affiatati ballerini-acrobati che si muovono e animano la scena passando dai costumi degli anni quaranta a quelli del 1910 e viceversa, e spaziando da ritmi black bottom al valzer, dal boogie woogie al saltarello.
Regia di Enrico Montesano; versione teatrale di Enrico Montesano e Gianni Clementi; musiche originali di Maurizio Abeni, scene Carlo De Marino, costumi Valeria Onnis, coreografie Manolo Casalino, trucchi e acconciature Chiara Adorno.
Lo spettacolo "Il Conte Tacchia" di e con ENRICO MONTESANO, in programma martedì 12 febbraio 2019 presso il Teatro Regio di Parma, fa parte della rassegna "Tutti a Teatro 2018/2019". La rassegna, giunta alla sua quinta edizione, è realizzata da Caos Organizzazione Spettacoli con la direzione artistica di Marcello Fava.
Biglietti disponibili e in vendita presso:
- Arci Provinciale di Parma - (Via Testi, 4 – PR)
- tramite il circuito ticketone
- a partire dalle ore 19.00 del giorno dello spettacolo presso la biglietteria del Teatro Regio.
Per informazioni:
ARCI Parma e CAOS Organizzazione Spettacoli tel 0521/706214 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Inagurata "Africa" di Sebastião Salgado: in mostra 30 anni di reportage in 100 immagini del celebre maestro, presso ‘Binario49’ e presso lo ‘Spazio Gerra’ di Reggio Emilia. Ingresso libero.
Reggio Emilia -
Un'ambizione importante, che poteva suonare folle, quella dell'organizzazione no-profit con sede presso il Caffè letterario Binario 49 di Reggio Emilia, ma la perseveranza ha ripagato l'impegno di Khadija Lamami e Claudio Melioli di Casa D’Altri concretizzando il sogno di portare le opere del celebre Sebastião Salgado nella loro città.
Il fotografo brasiliano, maestro riconosciuto tra i più importanti del nostro tempo, ha deciso di mettere in mostra gratutitamente 100 fotografie, riunite nell’esposizione Africa, nei due luoghi di cultura contemporanea reggiani, in una anteprima assoluta per l’Italia, che costituisce la prima esposizione di sempre di Salgado a Reggio Emilia.
Sabato scorso è stata inaugurata presso il Caffè letterario Binario49 di via Turri e proseguirà contemporaneamente nello stesso luogo e allo Spazio Gerra di piazza 25 Aprile fino al 24 marzo 2019. Non è mancato il richiamo di tantissimi visitatori che hanno affrontato ore di fila per poter entrare e godersi con calma l'esposizione (erano consentiti 40 ingressi alla volta). Un vero successo che ha portato oltre 500 visitatori in poche ore, in entrambe le sedi.
REALTÀ E DIGNITÀ NELLA FOTOGRAFICA DI SEBASTIÃO SALGADO
La fama di Sebastião Salgado è legata ai reportage sulla vita delle popolazioni povere ed emarginate, nei luoghi più remoti del Pianeta. Con le sue foto Salgado fa toccare con mano gli effetti prodotti da guerre, carestie, malattie, deforestazioni e condizioni climatiche ostili, riuscendo sempre a cogliere l’essenza di momenti unici, nel rispetto della dignità e del valore assoluto della persona.
Salgado è molto vicino ai destini dei migranti e con i suoi scatti ha voluto più volte richiamare l'attenzione del pubblico sulle loro sofferenze. Durante i primi viaggi nel continente africano, per conto dell'Organizzazione mondiale del Caffè, Salgado inizia a conoscere l'Africa comprendendo immediatamente che per trovare delle soluzioni ai problemi del Terzo mondo, era necessario che questi venissero documentati. Inizia così una missione cui dedica 30 anni della sua vita. Lo strumento che lo porterà a realizzare i suoi progetti sarà la macchina fotografica, con la quale produce oltre 40 reportage, immortalando tribù dalla Namibia al Sudan, la natura travolgente dei paesaggi della regione dei Grandi laghi, seguendo rotte e destini dei rifugiati in ogni parte del continente durante periodi storici e mutamenti climatici differenti.
SEBASTIÃO SALGADO - AFRICA
A cura di Lélia Wanick Salgado
L’esposizione Africa, vincitrice premio del pubblico M2-El Mundo per la migliore mostra nell’ambito di PhotoEspaña 2007 è un vero e proprio omaggio alla storia, ai popoli e ai fenomeni naturali del continente Africano, ma anche una denuncia.
Reggio Emilia, 10 febbraio – 24 marzo 2019
Sedi espositive:
Binario49 - via Turri 49, Reggio Emilia www.b49.it |Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 347.5889449
Spazio Gerra - piazza 25 Aprile, Reggio Emilia www.spaziogerra.it | 0522.585654
Giorni e orari di apertura:
venerdì, sabato, domenica: 10-13 / 15-20
Apertura straordinaria di Spazio Gerra in occasione dell’inaugurazione sabato 9 febbraio: 18.30-23.
Nelle altre giornate, apertura su prenotazione. Ingresso libero
Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia
Lo scultore e pittore reggiano Mario Pavesi è protagonista della mostra "Intima dimensione" in corso a Parma presso gli uffici di Banca Mediolanum di Strada Garibaldi 12.
Parma -
In oltre quarant'anni di attività, Mario Pavesi ha sperimentato vari percorsi pittorici e scultorei svincolati sempre e comunque dalle logiche del mercato e dalle mode del momento. Le sue opere rappresentano un viaggio introspettivo fortemente legato alla sfera delle emozioni.
Nei quadri in mostra, l'artista si rifà alla teoria del colore di Kandinsky e al rapporto fra i colori e l'inconscio, per mostrare la sua personale visione del concetto di libertà.
Privilegiando da sempre, in ogni sua opera, gli aspetti legati all'individuo, anche quando i soggetti protagonisti sono gli animali, essi diventano metafora della vita dell'uomo.
Le sculture realizzate da Pavesi vedono l'utilizzo della tecnica a "fusione a cera persa", un antico metodo utilizzato nel 400 a.C., con i quale si sono realizzati anche i Bronzi di Riace. Fra queste, vi è l'opera scultorea che da alcuni giorni domina piazza della Steccata.
La mostra, patrocinata dal Comune di Parma, è aperta gratuitamente al pubblico e visitabile sino al 26 marzo.
INFORMAZIONI SULLA MOSTRA
Banca Mediolanum
- Piazza della Steccata, C.so Garibaldi (nei pressi della Pilotta) Parma
Periodo di apertura
7 Febbraio / 29 Marzo 2019
la mostra è visitabile durante l'orario lavorativo della Banca
Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia
"CalifArte - Gli artisti dipingono le canzoni di Franco Califano": una collettiva dedicata alla figura ed alla scrittura di Franco Califano. La mostra è visitabile ad ingresso libero e gratuito fino al 14 febbraio 2019 a Parma, presso Galleria S.Andrea UCAI di Via Cavestro 6.
Parma -
La mostra che intreccia Poesia, Pittura e Musica sbarca a Parma, nel cuore della città ducale, e porta una ventina di artisti con le loro opere ad una esposizione dedicata alla figura ed alla scrittura di Franco Califano, cantautore e poeta, scomparso nel 2013.
Dopo la prima uscita nazionale alla Galleria Ess&errE al Porto Turistico di Roma nel maggio 2018, CalifArte arriva a Parma, col patrocino del Comune di Parma - Assessorato alla Cultura, per iniziare un autentico tour italiano. I pittori e i performer che si sono impegnati nel rendere in arte visiva quello che Califano ha scritto hanno dato fondo alle loro forze per far leggere in maniera diversa quello che il Califfo ha prodotto: canzoni, monologhi, aforismi.
Dunque ciò che conosciamo dai dischi e dalle esibizioni dal vivo, diventa pittura, scultura e performance, colorando la Galleria S.Andrea.
Alcuni degli artisti partecipanti: Marco Lodola, apprezzatissimo performer del neo-pop, che ha preparato i suoi perspex luminosi per interpretare "Il Campione" e un' altra canzone del Maestro. Luca Dall'Olio, che coi suoi dipinti onirici ha dato vita a quadri dedicati a "L'ultima spiaggia" e "Da molto lontano", Cinzia Pellin che ha dipinto con la sua grazia i suoi volti femminili impeccabili in "Minuetto" e "Buona fortuna, Annamaria", Giorgio Gost, che gioca in casa, ha coperto di resine trasparenti un vecchio doppio album di Califano e preparato una installazione dei suoi "oggetti salvati per il futuro", Alberto Gallingani, astrattista fiorentino, ha dato corpo pittorico ad una delle più belle canzoni scritte da Califano: "E la chiamano estate"...
Ognuno ha dipinto o realizzato due opere ispirate dai versi del Maestro e ognuno ha lavorato secondo la propria cifra stilistica.
L'idea di Giorgio Barassi, consulente d'arte e curatore della mostra, di avvicinare le arti in nome di un grande autore italiano è stata accompagnata nella prima uscita romana anche da un concerto dedicato a Califano ed ai suoi successi.
Come già accaduto per la prima uscita a Roma, la Fondazione Califano Trust Onlus sostiene ed incoraggia questa iniziativa e gli eventi ad essa collegati, nel rispetto della linea di intenti che la Fondazione si prefigge: primo tra tutti quello di porre la figura di Califano in un luogo ideale ed alto che gli compete.
APPUNTAMENTO SABATO 9 FEBBRAIO
Sabato 9 febbraio, alle 17,30, nei locali della Galleria S.Andrea, alcuni artisti di CalifArte daranno vita ad una estemporanea di pittura creando le loro opere nella Chiesa tardomedievale che accoglie la mostra negli spazi UCAI - Unione Cattolica Artisti Italiani.
Lalla Luciano, Paola Boni ed Elisabetta Manghi, che hanno aderito al progetto CalifArte, daranno vita a nuove opere: un'occasione in più per visitare la mostra ed assistere al momento della creazione artistica.
Il performer parmigiano Giorgio Gost, nella stessa sede, illustrerà la procedura utilizzata per la creazione delle sue "capsule del tempo".
Dalle 17.30, degustazione dell'olio EVO Bio "Otto Ettari" delle Tenute Riposo di Torremasggiore (FG), partner dell'iniziativa.
INFO SULLA MOSTRA
Progetto artistico e curatore: Giorgio Barassi
Direzione artistica: Sabrina Tomei
Management: Roberto Sparaci
Orari: da martedi a sabato : 10.00 / 12.00 e 16.00 / 19.00
Domenica: 16.00 / 19.00
Chiuso Lunedi
La mostra è visitabile fino al 14 febbraio. Catalogo in galleria, ingresso libero.
Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia
Sabato 9 febbraio, alle ore 18, presso la Galleria San Ludovico (borgo del Parmigianino 2), sarà inaugurata “Vagabondo di sogni”: mostra personale dell’artista e regista parmigiano Francesco Barilli, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma con la sponsorizzazione di Opem. L’inaugurazione vedrà la presenza dell’artista, di Alessandro Canu, curatore dell’allestimento, del progetto grafico e del catalogo, e dell’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra.
Parma -
La mostra espone opere che attraversano fasi diverse dell’attività pittorica di Francesco Barilli, meno note e meno in linea con i modelli cui questo artista ci ha abituati: Barilli torna sul soggetto dell’erranza, di un muoversi tra luoghi diversi che è proprio della sua vita (la Bassa padana, Parma, Roma, l’Africa) e dipinge rimanendo ancorato al sogno, alla visione, al racconto di qualcosa che eccede di continuo la realtà, ma che non può mai rinunciarvi.
L’esposizione propone al visitatore un allestimento visivo che suddivide le sessanta opere, (prevalentemente acrilici su tela e tecniche miste, ma anche serigrafie e collage) per colore, suggerendo affinità cromatiche o tematiche, in uno spazio definito da un’installazione che rimanda all’atmosfera dei vecchi cinema.
Così si racconta l’artista: “Dipingo perché ho fame di infanzia e di trasgressione. Perché forse sono un minorato: mi mancano 4 dei 5 sensi. Possiedo solo la vista. Per me il mondo è un’immagine. Lavoro solo con le immagini: quelle della gente, quelle della natura e quelle dell’artificio. Lavoro con le foto, con le luci di una realtà che non riconosco se non quando la trasformo, negandola e adorandola, beffandola però senza mai osare fino in fondo. Io rispetto gli schemi fondamentali del reale. Purché non sia anche razionale".
La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta al pubblico fino al 10 marzo con i seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18.
FRANCESCO BARILLI
Nato a Parma nel 1943, figlio di una illustre famiglia parmigiana di artisti ed intellettuali (Cecrope, Latino, Milena, Aristide, Renzo, Anna pittori; Bruno musicista e scrittore; Arnaldo, Cecropino letterati; Davide scrittore e giornalista), Francesco Barilli è regista, attore, sceneggiatore cinematografico, ma soprattutto pittore poliedrico e versatile. Ha frequentato a Parma l’Istituto d’Arte “Paolo Toschi”, ha lavorato con Bernardo Bertolucci nel film “Prima della rivoluzione” con Mauro Bolognini, con Carlos Saura, con Patroni Griffi come sceneggiatore e attore. La sua attività artistica pittorica, che ha sempre affiancato a quella cinematografica, è stata la sua vera passione, ha organizzato più di 35 esposizioni sparse per il mondo, nel 2013 la sua ultima mostra “Sogno o son desto”. I suoi ultimi lavori cinematografici sono “Poltrone rosse”, “Parma e il cinema”, “La storia del Teatro Regio”, “I colori nascosti di Benedetto Antelami” ed il libro “Poltrone rosse e altri racconti”. Tra i suoi film “Il profumo della signora in nero”, “Pensione paura”, “La domenica specialmente” (scritto da Tonino Guerra).
Fonte: Comune di Parma
É il suo momento. Il momento di esaltazione massima per una delle stelle più lucenti della musica mondiale. Freddie Mercury, leader dei Queen, arriva a teatro anche in Italia. Dopo aver sbancato i botteghini di tutto il mondo, aver emozionato il pubblico al cinema e, prima ancora, unito milioni di persone con i suoi concerti, il cantante della band inglese giunge a Milano, al teatro Ciak, per due weekend lunghi ricchi di ritmo e di divertimento.
"We Will Rock You" è il Musical che racconta il Pianeta Terra 300 anni nel futuro, quando è diventato "Pianeta Mall". Lo fa con il sottofondo dei grandi successi dei Queen.
L'appuntamento è dal 7 al 10 e dal 14 al 17 febbraio nel teatro di Viale Puglie. Ma presto arriverà anche nella nostra regione, a Parma: biglietti da prenotare per l'11 aprile al Teatro Regio.
LA STORIA
La nuova Terra è un pianeta dove il rock e la musica dal vivo sono bandite. C'è però qualcuno che continua ad amarla e a seguirla. Questa "resistenza" è costituita dai Bohemians che si nascondono nel sottosuolo e che, con l'aiuto dello stravagante bibliotecario Pop, tramandano ricordi sbiaditi del tempo glorioso nel quale il Rock regnava sovrano sulla Terra. Contro di loro, la Global Soft, capeggiata dalla spietata Killer Queen e dal suo collaboratore Khashoggi. I Bohemians attendono l'arrivo degli eletti che restituiranno la musica al Pianeta: saranno l'ingenuo Galileo e la volitiva Scaramouche a ritrovare lo strumento che l'antico dio della chitarra nascose in un luogo segreto?
IL MUSICAL
Oltre 8 milioni di spettatori, 2700 performance e 12 anni consecutivi di rappresentazioni a Londra: sono solo alcuni dei numeri che rappresentano "We Will Rock You". All'interno del nuovo adattamento prodotto da Claudio Trotta e Barley Arts vanno in scena 24 tra i maggiori successi dei Queen. Il loro lavoro si fa forte di un inedito allestimento, frutto dell'immaginazione di Colin Mayes e delle coreografie di Gail Richardson. I testi, ideati dallo stesso Trotta con Valentina Ferrari e Michaela Berlini, si fondono perfettamente con il cuore dello spettacolo. Un spettacolo in cui "We are the Champions", "Radio ga ga" e "Somebody to love" sono solo alcuni degli inni che hanno cavalcato più epoche musicali, diventando, in evitabilmente, immortali.
Pietro Razzini
In occasione dell'iniziativa Sabato a Palazzo, che si svolge a Parma ogni primo sabato del mese si è tenuta l'apertura straordinaria di Palazzo Rangoni Farnese e del Palazzo Ducale "del Giardino". Un'occasione davvero unica di conoscere più da vicino luoghi e personaggi illustri della storia cittadina.
L'iniziativa nasce da un accordo tra il Polo Museale dell'Emilia Romagna, la Prefettura di Parma e il Comando Provinciale dei Carabinieri, che aderendo all'invito del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, hanno deciso di arricchire l'offerta culturale della città con l'apertura degli ambienti monumentali delle rispettive sedi di servizio all'interno del Palazzo Rangoni Farnese e del Palazzo Ducale "del Giardino", coinvolgendo nel progetto anche i musei di Palazzo Bossi-Bocchi e di Palazzo Sanvitale.
PALAZZO RANGONI FARNESE
Nel 1572 il conte Giulio Rangoni, signore di Roccabianca, acquistava da Bartolomeo Cantelli questo palazzo, attualmente sede della Prefettura. Nel 1690 parte dell'edificio diventava residenza dei principi Farnese: lo stemma farnesiano ancora ben visibile sul portale d'ingresso ne testimonia la proprietà. Con la morte di Ludovico IV (1762), ultimo dei Rangoni di Roccabianca, esso passava alla Camera Ducale che nel 1767 lo faceva restaurare per accogliervi i Regi Regolatori delle Finanze e l'impresa del Lotto.
Lo stato attuale del palazzo risale quasi sicuramente alla fine del secolo XVII, probabilmente ad opera di Giovan Battista Barberini e Ferdinando Bibiena. L'interno, che ha subito numerosi rifacimenti, presenta un androne e lo scalone ricchi di decorazioni e figure in stucco, attribuiti al Barberini e suoi allievi.
PALAZZO DUCALE
Il Palazzo Ducale, che attualmente è sede dell'Arma dei Carabinieri, fu voluto da Ottavio Farnese nel 1561 e costruito su progetto del Vignola. Nel corso del '700 venne modificato dal Petitot che aggiunse quattro padiglioni angolari e mutò decorazioni e stucchi. All'interno sono ancora presenti, tra gli altri, alcuni affreschi del '500 di Jacopo Bertoja, una sala affrescata da Agostino Carracci e stucchi di Luca Reti.
INFO E PRENOTAZIONI
Per avere conferma delle aperture vi consigliamo di controllare sempre prima la sezione dedicata all'iniziativa Sabato a Palazzo sul sito turismo.comune.parma.it. Le prenotazioni, per partecipare alle visite gratutite dei Palazzi, vanno effettuate entro le 12.00 del venerdì antecedente l’apertura mandando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e a indicando nome, cognome, data e luogo di nascita.
Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia
Un ritorno al passato perché quando regala un sorriso, fa sempre bene guardarsi indietro. Massimo Lopez e Tullio Solenghi tornano sul palco a 15 anni di distanza dagli ultimi spettacoli che li hanno visti insieme alla ribalta. Lo fanno con un tour intitolato “Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show”, sabato scorso al Pala Creberg di Bergamo e tra un mese, il 2 marzo, nella nostra regione, al Teatro Nuovo di Ferrara. Uno spettacolo da non perdere perché figlio di quella comicità che tanto ancora piace: musiche, parodie, imitazioni, sketch, gag, risate e improvvisazioni. Tutto legato in maniera naturale dai due leoni del palcoscenico.
IL PASSATO -
Massimo Lopez e Tullio Solenghi sono diventati noti al grande pubblico grazie alle performance del trio comico che vedeva al loro fianco l’indimenticabile Anna Marchesini (a cui viene riservato uno dei momento più emozionanti della serata). L’occasione per riproporre la coppia vincente è nata quasi per caso, in concomitanza di una puntata del fortunato programma “Tale e Quale Show” dove i due artisti si sono esibiti interpretando un’altra famosa coppia, Simon e Garfunkel. È da attribuire quindi a Carlo Conti il merito della reunion. Il presentatore toscano non ha mai nascosto di essere un loro affezionato fan. Ed ecco l’opportunità: “L'idea di tornare a lavorare in coppia ronzava già da tempo nelle nostre teste, agevolata dal fatto che, abitando nello stesso condominio, la frequentazione e l’amicizia non si sono mai interrotte”, avevano raccontato qualche tempo fa Tulio Solenghi e Massimo Lopez.
IL PRESENTE -
Attori, showman, artisti poliedrici e versatili: Lopez e Solenghi entrano in scena accompagnati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Coneglio. L'idea alla base dello show è quella di riappropriarsi di quel marchio di fabbrica che ha contraddistinto il trio Lopez-Solenghi-Marchesini sin dalle origini. Il risultato è un racconto scenico nel quale semplici frasi o singole intonazioni portano in maniera spontanea alla scena successiva. Una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni e interazioni col pubblico. E sono loro stessi a coinvolgere gli spettatori, a cercarne la complicità, in un appassionato scambio di emozioni che sfiorano la commozione. In quasi due ore di spettacolo si offrono alla platea con duetti che vanno da Gino Paoli e Ornella Vanoni, da Dean Martin a Frank Sinatra, attraversando la storia della musica e dello spettacolo. Il risultato? Un vero e proprio show… anzi l’unico e inimitabile “Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show”.
Pietro Razzini
La Crociera dell'Ospedale Vecchio si trasforma in galleria culturale. Un'importante opera di valorizzazione e riqualificazione di un luogo dal prezioso valore simbolico per l'Oltretorrente e per tutta la città, in vista di Parma 2020.
Parma -
Dopo la demolizione delle Aule Rosse dell’Università di Parma di circa due settimane fa, sono iniziati da un paio di giorni i lavori di valorizzazione e riqualificazione della Grande Crociera dell’Ospedale Vecchio.
L’ingente intervento rientra nell'ambito del progetto integrato denominato: “Il futuro della memoria – Costruzione di percorsi nel tempo e nella contemporaneità: arte, ricerca e tecnologia digitale”, promosso dal Comune in collaborazione con l'Università degli Studi di Parma, in vista di Parma 2020 Capitale della Cultura (VIDEO), per trasformare la crociera dell'Ospedale Vecchio in galleria culturale, quale fulcro dell’intero complesso.
Il progetto beneficia di un contributo di 1 milione e 300 mila euro nell'ambito di un bando regionale per progetti di qualificazione di beni ambientali e culturali nell'ambito del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (POR-FESR) relativo al periodo 2014-2020.
L’edificio è un monumento dall’importante valore simbolico, ma ad oggi poco noto. I lavori in corso, volti alla valorizzandone degli aspetti architettonici e monumentali, oltre che al consolidamento di alcune parti strutturali, permetteranno alla Crociera dell’Ospedale Vecchio di assumere a tutti gli effetti la rilevanza meritata nel tessuto urbano dell'Oltretorrente e divenire fulcro del percorso di arte, storia e cultura dell’intera città in previsione di.
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11-10-2024 Salute e Benessere
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07-10-2024 Salute e Benessere
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30-09-2024 Salute e Benessere
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19-08-2024 Salute e Benessere
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05-07-2024 Energie Rinnovabili
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24-06-2024 Salute e Benessere
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10-02-2024 Salute e Benessere
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17-12-2023 Salute e Benessere
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13-11-2017 Vendita immobili
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19-07-2016 Vendita immobili
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