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La Biblioteca Delfini ospiterà Violetta Bellocchio, Giuliana Altamura e Carolina Crespi, fra le autrici dell'antologia di racconti Quello che hai amato (Utet 2015). Appuntamento sabato 23 gennaio alle ore 17.

Modena, 22 gennaio 2016

Sabato 23 gennaio alle ore 17 la Biblioteca Delfini ospiterà VIOLETTA BELLOCCHIO, GIULIANA ALTAMURA e CAROLINA CRESPI, fra le autrici dell'antologia di racconti Quello che hai amato (Utet 2015), che racchiude undici storie in cui si parla d'amore per oggetti, situazioni, città o persone che hanno segnato la vita di chi le racconta. L'evento è in collaborazione con l'associazione culturale l'Asino che vola.

Violetta Bellocchio è scrittrice e collaboratrice per alcune testate giornalistiche. Per Mondadori ha pubblicato il romanzo 'Sono io che me ne vado' (2009) e il memoir 'Il corpo non dimentica' (2014), per Minimum Fax un racconto nell'antologia 'L'età della febbre' (2015). Dal 2013 è la curatrice della rivista online "Abbiamo le prove" (abbiamoleprove.com), un contenitore di storie nonfiction scritte da donne italiane, vincitore del Macchianera Italian Award come miglior sito letterario del 2014. Nel 2015 ha curato per Utet l'antologia 'Quello che hai amato'.

Giuliana Altamura è ricercatrice universitaria e scrittrice. Con il suo prima romanzo 'Corpi di Gloria' si è aggiudicata il Premio Rapallo Carige Opera Prima 2014. Collabora alla rivista online "Abbiamo le prove" e nel 2015 ha pubblicato un racconto nell'antologia 'Quello che hai amato' (Utet 2015).

Carolina Crespi è scrittrice e collaboratrice per alcune testate giornalistiche. Ha pubblicato le raccolte 'Quello che mi rimane' (Giraldi Editore 2008) e 'Il futuro è pieno di fiori' (No Reply 2012). Nel 2010 ha vinto il premio Chiara Giovani con il racconto 'Asfalto Tremante'. Collabora alla rivista online "Abbiamo le prove" e nel 2015 ha pubblicato un racconto nell'antologia 'Quello che hai amato' (Utet 2015).

quello che hai amato copertina intera rid

Pubblicato in Dove andiamo? Modena
Sabato, 23 Gennaio 2016 10:03

Quei ragazzi "Tra le onde nel cielo"

Nel cinquantesimo anniversario della tragedia aerea in cui rimasero vittime sette giovani atleti della Nazionale Italia di nuoto, il loro allenatore e un giornalista Rai, sarà proiettato a Brema il trailer del docufilm scritto e diretto da Francesco Zarzana. L'anteprima nazionale invece, sarà a Modena, il prossimo 20 febbraio, nell'ambito di Buk Festival.

Di Manuela Fiorini

Modena, 23 gennaio 2016

Daniela Samuele, aveva 16 anni ed era una giovane promessa del nuoto italiano. Bruno Bianchi ne aveva 23, era il capitano della nazionale italiana di nuoto ed era stato per sedici volte primatista italiano nello stile libero. Nella squadra di atleti, che avrebbe dovuto partecipare al meeting di Brema del 1966, c'erano anche Amedeo Chimisso, 20 anni, primatista dei 200 metri a dorso, Sergio De Gregorio, anche lui ventenne, detentore di cinque titoli italiani assoluti, Carmen Longo, 19 anni, bolognese, campionessa italiana negli stili rana e misto, Luciana Massenzi, 21 anni, stileliberista e dorsista, primatista nei 100 metri dorso e detentrice di quattro titoli assoluti e Chiaffredo Rora, detto Dino, 21 anni, uno dei quattro nuotatori italiani ad avere detenuto un record europeo nei 100 metri dorso. Ad accompagnarli in Germania per quella occasione così importante c'erano anche Paolo Costoli, ex nuotatore e allenatore, e il giornalista sportivo Nico Sapio, che seguiva il nuoto italiano per la Rai. Il 28 gennaio il gruppo sale su un aereo della Lufthansa, preso in extremis, tra voli persi e appuntamenti rimandati. Il destino è in agguato. Il velivolo si schianta in fase di atterraggio all'aeroporto di Brema, forse a causa di un nubifragio. Muoiono tutte e 46 le persone a bordo. Nonostante la tragedia che ha decimato la Nazionale Italiana, le gare di Brema si disputarono comunque. Sui blocchi di partenza che avrebbero dovuto occupare i nostri atleti vengono deposti dei mazzi di fiori.

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                                                                  foto della troupe

Nel cinquantesimo anniversario della tragedia, per ricordare gli atleti azzurri arriva il docufilm "Tra le onde nel cielo", scritto e diretto da Francesco Zarzana, siciliano di nascita e modenese di adozione, scrittore, giornalista, autore teatrale ed ex nuotatore, già autore del libro L'ultima bracciata. Brema, 1966: la tragedia dimenticata della nazionale italiana di nuoto (Infinito Edizioni). Il film, di 80 minuti, include parti recitate a testimonianze di familiari, amici e compagni di squadra degli atleti scomparsi. Tra gli attori che, invece, daranno il volto ai protagonisti, ricostruendo la vicenda, ci saranno Laura Efrikian nei panni di Maria Andreani, insegnante di liceo di Carme Longo, Marco Morandi, nel ruolo di Dino Buzzati, e poi le attrici Claudia Campagnola, Elena Polic Greco, Lucia Fossi e Lucia Bendia.

Abbiamo incontrato Francesco Zarzana per farci raccontare la genesi del docufilm, il cui trailer sarà presentato a Brema il prossimo 28 gennaio con sottotitoli in tedesco. La versione integrale, invece, sarà proiettata in anteprima nazionale sabato 20 gennaio, alle ore 21, alla Tenda di viale Molza, a Modena, nell'ambito di BUK, il festival della piccola e media editoria, tra gli sponsor della pellicola insieme all'associazione Progettarte.

Francesco Zarzana rid

Perché hai scelto di raccontare la tragedia di Brema?

"Sono stato un nuotatore agonista da ragazzo e partecipavo ogni anno a una gara chiamata Coppa Caduti di Brema ma non sapevo che cosa fosse. Da adulto mi sono reso conto che questa tragedia era stata subito dimenticata. È nata in me la voglia di saperne di più, di "conoscerli", di scoprire come fosse la loro vita, quali le loro passioni, aspirazioni, gioie, dolori. E che cosa sia davvero successo in quel tragico viaggio del 28 gennaio 1966. Sono così riuscito a raccogliere molto materiale, con pazienza certosina. E mi sono affezionato a questi giovani. Così, a ridosso del 50° anniversario, ho fortemente voluto fare questo lavoro sulla memoria emotivamente forte".

Quali sono state le difficoltà di girare un docufilm indipendente e le sfide e le emozioni nel vederlo "nascere" giorno dopo giorno?

"Ho creato un gruppo di lavoro straordinario e, ancora una volta, ho realizzato un sogno. Il mio motto, infatti, è "l'impossibile può realizzarsi". Non nego che le difficoltà economiche sono state enormi perché per accedere a un qualche fondo bisogna essere esageratamente strutturati. Nonostante tutto, alla fine, ce l'abbiamo fatta.

Tra gli interpreti ci sono nomi come Marco Morandi e Laura Efrikian. Come li hai convinti a partecipare al tuo progetto?

"Marco e Laura sono dei cari amici ed è bastato raccontare loro quello che volevo realizzare. Hanno accettato immediatamente. Così come le altre attrici: Claudia Campagnola, Lucia Fossi, Elena Polic Greco e Lucia Bendia. Le riprese sono state davvero emozionanti e abbiamo condiviso tutte le scelte".

Che cosa ti auguri per "Tra le onde nel cielo?"

"E' un lavoro di memoria che parla di una sciagura aerea, ma non è un docu-film triste. Spero che questo lavoro serva a far conoscere il più possibile questa storia troppo presto dimenticata".

Il docufilm si autofinanzia attraverso il crowfunding, un metodo molto americano che solo recentemente sta iniziando a prendere piede anche in Italia. Come mai questa scelta, anch'essa coraggiosa e non per esempio, i fondi per la cultura?

"Come dicevo prima, ai fondi pubblici non si riesce ad accedere perché bisogna essere esageratamente strutturati. Il crowdfunding che abbiamo attivato ha raccolto molto poco. In Italia non esiste questa cultura come negli Usa, dove grandi film sono finanziati dal pubblico. Si è reticenti a fare una donazione on line, malgrado i siti sono sicurissimi. Speriamo che in futuro questo metodo possa prendere piede anche da noi".

Francesco Zarzana è anche autore della canzone Among the way in the sky, che fa da colonna sonora alla pellicola. Musicata dalla musicista francese Valérie Marie, con gli arrangiamenti di Lorenzo Maiani, è interpretata da Eleonora Mazzotti, finalista al festival di Castrocaro 2010.
Chi, invece, volesse contribuire con una donazione, può farlo attraverso la piattaforma di crowfunding www.indiegogo.com/projects/tra-le-onde-nel-cielo-round-2#/ dove si possono trovare anche informazioni sul progetto, sul cast, sulla vicenda storica e una documentazione fotografica sulla tragedia di Brema e scatti della realizzazione del film.

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Una mostra collettiva di sette artisti dell'associazione UCAI sul tema del Nudo e la figura con PAOLO BOTTIONI, MARIANGELA CANFORINI, NARÌ CASELLI, FRANCA ORSI, RENZO RABBONI, ARNALDO ROSI, SAURO TESSONI. -

Parma, 22 gennaio 2016

L'associazione UCAI è lieta di presentare una collettiva in cui sette artisti si sono uniti per un confronto, diversificato per tecniche, sul tema del Nudo e figura. Inaugurazione sabato 23 gennaio alle ore 17.00 presso la Galleria S.Andrea via Cavestro 6, Parma. Dal 23 gennaio al 4 febbraio 2016. Aperta ad ingresso gratuito da martedì a sabato 10-12 e 16-19. Domenica 16-19, lunedì chiusura.

PAOLO BOTTIONI:
"... L'idea si completa lungo il suo farsi. In questa trascrizione sono i colori, le strutture, le scansioni di colore che creano il ritmo dell'intera opera, l'opera si completa quando il sentimento ( il colore ) viene espresso in modo completo. Solo allora l'opera, con i suoi accordi o contrasti, esprime una parte dei ricordi e si completa con nuove sensazioni e emozioni."P.Bottioni

MARIANGELA CANFORINI:
"Le emozioni più intime e segrete sono violentemente proiettate ad animare i volti, a rendere irruenti ed irrefrenabili i gesti, in una essenzialità di scenografia, di vesti, di rimandi che sopprime ogni dettaglio inutile, tutto ciò che nasconde il corpo e la sua fisicità, perché è linguaggio sensibile, carnale che rimanda ogni gesto, ogni azione. Nelle opere di Mariangela Canforini è il corpo che parla, che racconta, che si impone mescolando comportamenti, movimenti, espressioni e sentimenti". Marzio Dall'Acqua
NARÌ CASELLI:

"...un disegno pulito, un tratto sicuro ma morbido e sfumato, giocato in chiaroscuri ben resi nelle profondità prospettiche dei volumi in particolare nell'uso di matite, carboncino o sanguigna... antiche tecniche per gli studi preparatori dei maestri italiani o fiamminghi che in Narì Caselli diventano opera finita in cui ha saputo catturare uno sguardo o un gesto e riproporli con intensità ..." Annalisa Mombelli

FRANCA ORSI:
Franca Orsi riesce ad imprimere al suo tratto quell'armonia di colori e di forme che solo la profonda conoscenza della tecnica a pastello e sanguigna possono trasmettere. Non desidera "discorrere" con il pubblico, ma accoglierli in un proprio mondo interiore che si palesa tramite una pacatezza ed una dolcezza che, anche nelle rappresentazioni più intense, ci fanno sentire ospiti rispettosi, ci guidano curiosi nel suo incanto personale" F. Moisè

RENZO RABBONI:
"...Sia i paesaggi che le figure sono concepiti con quella modalità che lo storico dell'arte austro-inglese Ernst H.Gombrich lega al "principio del testimone oculare", cioè al fatto che ogni artista cerca di inserire nel proprio quadro anche lo spettatore, suggerire la posizione chiave dalla quale guarderà l'opera. Rabboni fa partecipare l'osservatore all'opera succedendo uno spazio che si irraggia anche dietro a chi guarda, ovviamente facendolo riflettere nell'opera". Marzio Dall'Acqua

ARNALDO ROSI:
"Prediligendo come soggetto la figura umana, l'attività pittorica è stata prevalentemente indirizzata all'esecuzione di nudi e ritratti. La naturale propensione per il disegno lo ha indotto a preferire la tecnica del pastello evolutasi poi in una sorta di pittura fra la tempera e l'encausto, che consisterebbe nel fissaggio a caldo, dei pigmenti puri in polvere, su un fondo (intonaco) di quarzo mescolato a colla..." A.Rosi

SAURO TESSONI:

"...è questo ordine, questo equilibrio a far credere all'incantesimo dell'immobilità, ma a ben vedere c'è sempre un assolo splendente, una deflagrazione solare, squillante. La pittura di Tessoni è il canto corale della vita in un'estate che sembra non finire mai: un inno alla gioia." Manuela Bartolotti

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La Libreria Ubik di Parma, in collaborazione con l’Associazione culturale Massimo Boscaini promuove “Progetto Dante”, iniziativa volta ad aiutare chi ha più bisogno: ciascun lettore può donare 50 centesimi al momento dell'acquisto di libri, ai quali ne verranno aggiunti altrettanti da parte della libreria.

Parma, 21 Gennaio 2016 -

Si intitola “Progetto Dante” e ha come scopo quello di aiutare Stefano, un uomo che vive per strada dopo aver perso il lavoro.

A lanciarlo sono state la Libreria Ubik di Parma e l'Associazione culturale Massimo Boscaini che hanno preso spunto da una celebre frase pronunciata nel 2010 dall'allora ministro Giulio Tremonti: "Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia".

Al contrario, però, di cultura si può vivere o, quantomeno, tramite essa sostenere chi non ha più nulla e si trova costretto a chiedere l'elemosina.

Il “Progetto Dante” prevede che, per aiutare Stefano, ciascun lettore possa donare 50 centesimi al momento dell'acquisto di libri, ai quali ne verranno aggiunti altrettanti da parte della libreria.

“Grazie al vostro e al nostro amore verso i libri - recita il cartello che illustra l'iniziativa - potremo aiutare una persona in difficoltà. Magari cominciando proprio da una copia della Divina Commedia”

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Crediamo – spiega Salvo Taranto, uno dei due titolari della Ubik di Parma insieme a Giovanni Musumeciche non ci sia modo migliore per dimostrare quanto poco fondamento abbia una dichiarazione come quella dell'ex ministro: provare a dare da mangiare, proprio tramite la cultura, a chi in questo momento non può permettersi nulla. Il libro, insomma, non soltanto come pane per la mente”.

Al fianco della libreria in questo progetto compare l'Associazione culturale Massimo Boscaini,  realtà sorta a Parma per promuovere la musica classica ed offrire borse di studio a giovani musicisti. Tra le sue fila il maestro Romano Franceschetto, uno dei maggiori baritoni italiani.

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The Verdi Ballets: omaggio della giovane danza ai ballabili dalle Opere di Verdi al Teatro Verdi di Busseto, domenica 24 gennaio ore 17.30 e ore 20.30. Il gala vedrà sul palco la presenza di due danzatori ospiti: Rebeca Zucchegni e Davide Vagnetti. Regia Arturo Cannistrà, Fondazione Nazionale Danza. Il secondo spettacolo dal titolo "Vittime del silenzio" sarà il 13 marzo. -

Parma, 23 gennaio 2016

E' divenuto ormai un appuntamento consueto quello realizzato da Parma OperArt in collaborazione con la Fnasd, e per la regia di Arturo Cannistrà della Fondazione Nazionale Danza, per quanto riguarda la danza nel cartellone teatrale del Teatro Verdi di Busseto.
Il primo spettacolo della giovane danza – le scuole di danza del territorio nazionale – è un omaggio al Maestro Verdi con "The Verdi ballets" domenica 24 gennaio con due spettacoli: pomeridiano alle 17.30 e serale alle 20.30.
Il secondo spettacolo dal titolo "Vittime del silenzio" sarà il 13 marzo 2016.

Le coreografie del 24 gennaio sono ispirate ai ballabili dalle opere del Maestro Verdi che, non solo è nel cuore di tutti i melomani, ma è anche presente nella vita dei danzatori italiani. La musica di Verdi ha fornito un contributo essenziale al balletto, il Cigno di Busseto è riuscito a dimostrare il proprio estro e versatilità, amalgamando all'interno del contesto operistico anche la danza. I ballabili Verdiani risalgono al periodo parigino, poiché all'Opéra di Parigi venivano espressamente richieste opere che contenessero al suo interno almeno un balletto o comunque delle parti danzate. Capita così che Verdi debba metter mano allo spartito ed inserire appositamente la danza nelle primière parigine. Ciò ha fatto in modo che siano giunti a noi questi "capolavori della danza".
Oltre ad "Otello", "Aida", "Vespri siciliani", il programma del 24 gennaio prevede anche altri brani Verdiani che ben si prestano alla danza sebbene non rientrino proprio tra i "ballabili" Verdiani, i coreografi delle varie scuole del Veneto, Umbria, Lazio, Emilia-Romagna, Calabria e Repubblica di San Marino, hanno fatto un pregevole lavoro.

Il gala vedrà sul palco la presenza di due danzatori ospiti: nello spettacolo del pomeriggio Rebeca Zucchegni, di Rieti, giovane talento di soli 15 anni, ma già astro nascente della danza internazionale, e allo spettacolo serale Davide Vagnetti, danzatore dalla presenza scenica di indubbio magnetismo.
Durante lo spettacolo verrà assegnato, come di consueto, un riconoscimento ad una grande personalità della danza: il 24 gennaio tale riconoscimento alla carriera verrà assegnato a Gino Labate, Maestro, Coreografo e Direttore di grandi eventi di danza.

Per informazioni e biglietteria: IAT di Busseto, 0524 92487, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , www.bussetolive.com 

(Fonte: ufficio stampa Parma Operart)

Giovedì, 21 Gennaio 2016 10:02

Omaggio al Maestro Verdi con "The Verdi ballets"

The Verdi Ballets: omaggio della giovane danza ai ballabili dalle Opere di Verdi al Teatro Verdi di Busseto domenica 24 gennaio, ore 17.30 e ore 20.30. Danzatori ospiti: Rebeca Zucchegni e Davide Vagnetti. Regia Arturo Cannistrà, Fondazione Nazionale Danza. Il secondo spettacolo dal titolo "Vittime del silenzio" sarà il 13 marzo. -

Parma, 21 gennaio 2016

E' divenuto ormai un appuntamento consueto quello realizzato da Parma OperArt in collaborazione con la Fnasd, e per la regia di Arturo Cannistrà della Fondazione Nazionale Danza, per quanto riguarda la danza nel cartellone teatrale del Teatro Verdi di Busseto.
Il primo spettacolo della giovane danza – le scuole di danza del territorio nazionale – è un omaggio al Maestro Verdi con "The Verdi ballets" domenica 24 gennaio con due spettacoli: pomeridiano alle 17.30 e serale alle 20.30.
Il secondo spettacolo dal titolo "Vittime del silenzio" sarà il 13 marzo 2016.

Le coreografie del 24 gennaio sono ispirate ai ballabili dalle opere del Maestro Verdi che, non solo è nel cuore di tutti i melomani, ma è anche presente nella vita dei danzatori italiani. La musica di Verdi ha fornito un contributo essenziale al balletto, il Cigno di Busseto è riuscito a dimostrare il proprio estro e versatilità, amalgamando all'interno del contesto operistico anche la danza. I ballabili Verdiani risalgono al periodo parigino, poiché all'Opéra di Parigi venivano espressamente richieste opere che contenessero al suo interno almeno un balletto o comunque delle parti danzate. Capita così che Verdi debba metter mano allo spartito ed inserire appositamente la danza nelle primière parigine. Ciò ha fatto in modo che siano giunti a noi questi "capolavori della danza".
Oltre ad "Otello", "Aida", "Vespri siciliani", il programma del 24 gennaio prevede anche altri brani Verdiani che ben si prestano alla danza sebbene non rientrino proprio tra i "ballabili" Verdiani, i coreografi delle varie scuole del Veneto, Umbria, Lazio, Emilia-Romagna, Calabria e Repubblica di San Marino, hanno fatto un pregevole lavoro.

Il gala vedrà sul palco la presenza di due danzatori ospiti: nello spettacolo del pomeriggio Rebeca Zucchegni, di Rieti, giovane talento di soli 15 anni, ma già astro nascente della danza internazionale, e allo spettacolo serale Davide Vagnetti, danzatore dalla presenza scenica di indubbio magnetismo.
Durante lo spettacolo verrà assegnato, come di consueto, un riconoscimento ad una grande personalità della danza: il 24 gennaio tale riconoscimento alla carriera verrà assegnato a Gino Labate, Maestro, Coreografo e Direttore di grandi eventi di danza.

Per informazioni e biglietteria: IAT di Busseto, 0524 92487, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , www.bussetolive.com 

(Fonte: ufficio stampa Parma Operart)

Martedì, 19 Gennaio 2016 12:39

"Lo Schiaccianoci Acrobatico": un sogno senza tempo

Una versione rinnovata del classicissimo balletto che tutti ricordiamo. Le coreografie di Lev Ivanov magistralmente eseguite dal Balletto russo di San Pietroburgo. La Compagnia ha calcato i palchi di piú di 20 Paesi nel mondo con il suo stile unico e i virtuosismi dei suoi interpreti. -

- di Pietro Razzini -

Parma, 19 gennaio 2016

Rivivere per una notte la magia dell'atmosfera natalizia e immergersi in un sogno senza tempo è stato il dono che, all'inizio del nuovo anno, il prestigioso Balletto russo di San Pietroburgo ha offerto al pubblico del Teatro degli Arcimboldi di Milano. Come? Grazie alla messa in scena de "Lo Schiaccianoci Acrobatico", il 15 e il 16 gennaio nella realtà lombarda.



LA NUOVA PROPOSTA Le musiche immortali di Tchaikovsky hanno accompagnato una versione rinnovata del classicissimo balletto che tutti ricordiamo come una bella favola che incanta fin da bambini. La compagnia russa si è dimostrata al passo con i tempi, utilizzando la tecnologia e la commistione artistica per aggiornare e rendere ancora più memorabile l'opera.
 Durante lo spettacolo, giochi di luci, trucchi di magia, salti vertiginosi e acrobazie spettacolari creano una miscela riuscitissima con le raffinate variazioni e i passi a due del balletto classico.



LA SCENA Lo spettatore non può che rimanere estasiato da ogni cambio di scena: si passa da un magnifico salone delle feste ricco di colori, alla dimensione onirica riprodotta con elementi visivi suggestivi, capaci di aprire scenari sempre più curiosi e misteriosi come boschi innevati (in cui danzano fiocchi di neve) e la Montagna dei Dolciumi. Gli splendidi abiti e le scenografie si fondono gli uni con gli altri creando quadri in movimento che affascinano e appagano gli occhi. Le musiche composte per la prima volta tra il 1891 e il 1892 dal grande maestro russo Piotr Ilych Tchaikovsky completano un racconto magico perfetto.



LA COMPAGNIA Le coreografie di Lev Ivanov sono magistralmente eseguite dai ballerini e acrobati del Balletto russo di San Pietroburgo: una nuova generazione di giovani talentuosi che attinge alle tradizioni del balletto russo e cresce artisticamente alla famosa Accademia Vogánova. La Compagnia ha calcato i palchi di piú di 20 Paesi nel mondo con il suo stile unico e i virtuosismi dei suoi interpreti, elogiati dalle critiche dagli Stati Uniti agli Emirati Arabi; dalla Russia ai Paesi Bassi. 

La creatività e l'intensità dello spettacolo riescono a trascinare gli spettatori in un mondo incantato per più di due ore, ma certamente immagini e suoni rimarranno ben più a lungo tra i loro ricordi piú significativi.



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Riaperta la Pinacoteca Stuard. Taglio del nastro nel pomeriggio di ieri alle presenza del sindaco Federico Pizzarotti e dell'assessore Laura Maria Ferraris. Il museo si avvale ora di un nuovo percorso espositivo che si può ammirare gratuitamente con opere che erano custodite all'interno del palazzo municipale. -

Parma, 14 gennaio 2016 - tutte le foto nella galleria in fondo al testo, ph. Francesca Bocchia -

La Pinacoteca Stuard è di nuovo aperta al pubblico con importanti e significative novità e da ieri è possibile ammirare gratuitamente il nuovo percorso espositivo. Il giorno di Sant'Ilario è stato scelto per il taglio del nastro da parte del sindaco Federico Pizzarotti e dell'assessore Laura Maria Ferraris.
L'inaugurazione, tenutasi nel pomeriggio di ieri, ha permesso ai numerosi presenti di beneficiare del nuovo percorso espositivo, guidati dall'esperto d'arte Alessandro Malinverni, assegnista presso il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell'Università di Milano, nonché curatore del nuovo allestimento.

Grazie a questo intervento l'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma offre ai visitatori nuove sezioni espositive, ripensando il percorso museale e garantendo, attraverso la valorizzazione delle opere più significative, la maggior parte delle quali fa parte della collezione di Asp Ad Personam, una migliore esperienza di visita.

Il museo si arricchisce ora di diverse opere, prima negate al grande pubblico, provenienti dalla sede del Municipio, quali L'apparizione di Cristo a Santa Maria Maddalena di Agostino Carracci, il Paesaggio con cavalieri di Ilario Spolverini, il San Giovanni Evangelista di Giovanni Riccò, il Fior di loto e l'Esodo di Amedeo Bocchi.

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Pubblicato in Cronaca Parma

Porte aperte al Classico di Correggio. L'iniziativa di 150 licei per far conoscere, attraverso eventi, il valore degli studi umanistici. Tutto il programma della sei ore di mostre e attività organizzate dagli studenti per promuovere la loro scuola. -

Correggio, 14 gennaio 2016

Una 'Notte al Classico' vi convincerà che gli studi umanistici sono un enorme patrimonio culturale che deve essere trasmesso alle generazioni future?
Sicuramente la serata del liceo Rinaldo Corso lascerà il segno a chi deciderà di condividerla con gli studenti e i docenti che hanno organizzato una carrellata di eventi.
Il Liceo Classico di Correggio, il 15 Gennaio 2016 parteciperà, dopo il debutto dell'anno scorso, all'iniziativa nazionale, a partire dalle 18.00 e fino alle 24.00, aprendo i locali di Via Roma 15 ad attività, concerti, mostre, letture e tanto tanto altro.
Per gli indecisi, quelli che non sanno ancora che scuola scegliere, passare una notte al Liceo Classico potrebbe rivelarsi illuminante e potrebbe aiutare a prendere coscienza di quanto sia importante puntare sugli studi umanistici.
Quando, nello scorso mese di novembre, l'idea, partita dal Liceo "Gulli e Pennisi" di Acireale, periferico a livello nazionale, cominciava a prendere corpo e veniva accolta entusiasticamente, nessuno si sarebbe mai aspettato che alla fine, dopo solo due mesi, essa sarebbe stata accolta e messa in atto da ben 150 Licei Classici in tutto il territorio nazionale. Nel Gennaio 2015, anche il liceo di Correggio ha aperto le porte alla cittadinanza dalle sei a mezzanotte, proponendo più di 6 ore di attività per mostrare quanto siano vivi la permanenza e l'effetto di ciò che gli studenti umanisti studiano ogni giorno, nella vita quotidiana. Per la prima volta, infatti, il mondo della scuola, notoriamente caratterizzato da divisioni interne, separazioni, proteste e astensionismi, si stava trovando unito in una strana forma di contagio euforico e, da Nord a Sud, senza campanilismi o grettezze di sorta, ci si dava consigli, suggerimenti su come imbastire nel migliore dei modi, pur nella piena autonomia decisionale di ognuno, questa festa verso cui ci si avviava. Sì, perché di una festa si è trattato.

PROGRAMMA DELLA SERATA

18.00:
Presentazione dell'iniziativa a cura del Preside, degli studenti e del Sindaco di Correggio Ilenia Malavasi.

18.30:
Lezioni magistrali in aula Magna tenuti da professori del liceo: Claudio Franzoni, Elisabetta Grisendi, Bruno Neroni, Enrica Fontani, Emanuele Puglisi.

20.00:
Esibizione del Coro dell'Indaco guidato dal maestro Marcello Zuffa a pian terreno

Buffet offerto dalla scuola al primo piano

20.30:
Laboratori gestiti da ragazzi del liceo in varie aule della scuola:
– Etimologica-mente
– Miti in Corso
– Coro 2.0
– Back to Past
– Mostre viventi: quadri e statue
– Operation Gods
– Intorno a Orfeo
– Permanenza dell'antico sul moderno
– Laboratorio di Danza (ARS21)

22.30:
Esibizioni musicali di band formate dagli studenti all'interno della scuola a pian terreno

24.00:
Termine della serata e ringraziamenti

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Sabato 16 gennaio, alle 16.30, il poeta, scrittore e fotografo modenese presenta la sua terza raccolta di liriche alla libreria Emily Book Shop. Protagonista l'amore, in un'ideale percorso che, attraverso l'analisi delle sue tante sfaccettature, conduce a una personale riflessione sul senso della vita. -

 - Di Manuela Fiorini -

Modena, 13 gennaio 2016

E' il sentimento che, dall'alba dei tempi, stravolge l'animo dell'uomo, nel bene e nel male. Ha ispirato scrittori e poeti, drammaturghi, registi, ma è stato anche la causa di conflitti, delitti, guerre. L'amore è la più forte e complessa delle emozioni, della quale non possiamo fare a meno. Ognuno di noi ha avuto a che fare con l'amore e ne avuto una particolare impressione o sa darne una personale interpretazione. Massimo Vaccaro, fotografo, scrittore e poeta modenese, racconta, in versi, la sua, nella sua terza antologia poetica "Oggi è un gran giorno. Alcune poesie d'amore e una riflessione sulla vita", pubblicata da Edizioni Teseo, nella collana Minotauri Le Gorgoni, che sarà presentata sabato 16 gennaio, alle 16.30, alla libreria Emily Bookshop di via Fonte D'Abisso, a Modena.

In un ideale percorso lirico l'autore analizza l'amore in tutte le sue sfaccettature. L'amore "giovane", appena nato, è la passione, con la sua forza e la sua irruenza, che rompe gli argini e gli schemi prefissati, rivoluziona l'esistenza. La ritroviamo in versi che evocano la danza dei corpi e delle anime degli amanti, nei baci che volano da una bocca all'altra.

copertina oggi e un gran giorno rid

Tuttavia, per crescere e maturare, l'amore si nutre del tempo, che scorre lento e si contrappone alla vita frenetica di tutti i giorni. Il tempo dell'amore è tempo per sé, sono dettagli della vita che a poco a poco si svelano agli amanti, ma sono anche luoghi che assumono un significato "altro", perché filtrati dagli occhi degli innamorati. L'amore è il mare che regala quiete e appagamento, ma è anche un porto sicuro, dove andarsi a rifugiare. L'amore è anche riflessione su di sé, per questo si nutre anche del silenzio, preludio di una passione più profonda e appagante, ma ha anche una sfumatura malinconica, che nasce dal ricordo della persona amata, lontana o scomparsa. Le liriche analizzano l'amore fatto di nostalgia, di attesa, ma anche la speranza e il sostegno, nella sua fase più matura.
Il tutto conduce alla riflessione finale, dove una poesia più lunga delle altre, porta l'autore a riflettere sul senso della vita, dimostrando una grande maturità e profondità d'animo.

Massimo Vaccaro è nato a Lodi, ma da anni vive a Carpi. Di professione ingegnere, coltiva numerose passione, tra cui la fotografia, lo yoga, la chitarra e la scrittura di poesie. Tra i suoi autori di riferimento vi sono Pablo Neruda e Giacomo Leopardi, Ada Merini e Wislawa Szymborska.

L'evento, a ingresso libero, è condotto da Daniela Ori, l'attrice Mina Larocca presterà la voce alle liriche, accompagnata alla chitarra dallo stesso autore.

INFO: Emily Book Shop, via Fonte d'Abisso 9/11, Modena, tel 349/5369707, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Pubblicato in Cultura Modena
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