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"Esclusivamente distinti": all'Ottica Galvani di Modena domenica 18 dicembre, alle ore 18, il magistrato e scrittore presenta il suo ultimo romanzo che vede protagonista il giudice Massimo Angelo.

Di Manuela Fiorini

MODENA – Due casi da risolvere, due storie parallele, destinate forse a non incrociarsi mai, se non fosse per un biglietto da visita. Un notaio viene accusato di violenza sessuale e finisce in carcere, una professoressa di italiano intreccia una relazione con un diplomatico dal nome altisonante, che approfitta dei suoi sentimenti. Chiamato a giudicare questo caso avvincente e complicato è il giudice Massimo Angeli, che di "distinto", rispetto alle maschere che indossano gli altri personaggi, non ha nulla. E' questa la trama di Esclusivamente distinti, il giallo di Angelo Martinelli, che nella vita è davvero un magistrato, che sarà presentato domenica 18 dicembre, alle 18, presso Ottica Galvani, in via Emilia Centro angolo Piazza Mazzini. E' un romanzo intenso, con un finale amaro e affatto scontato, dove non c'è un delitto né un colpevole, o, almeno, non ci sono le prove per dimostrarlo, come dovrà ammettere con amarezza il protagonista. E, attorno a lui, una schiera di personaggi scolpiti con la penna nella loro umana scaltrezza o debolezza, con stile asciutto, a volte spietato, altre tessuto di citazioni e aforismi, altre ancora intense e ironiche.

Abbiamo incontrato l'autore.

Angelo Martinelli

Per tutto il romanzo ricorre l'aggettivo "distinto". Chi sono i "distinti" di Angelo Martinelli?
"Sono coloro che hanno una formazione formalmente ineccepibile. Al contrario del giudice Angeli che, da questo punto di vista, è un po' carente".

Un giallo, con risvolti polizieschi, molto intimista e amaro, senza un omicidio e, se vogliamo, anche senza un vero colpevole (giuridicamente parlando), se non per un reato minore. Una critica alla "macchina della giustizia"?
"Ho voluto semplicemente prendere atto dei grandi limiti che ha il giudizio umano. Perché, purtroppo, come ho scritto in un altro libro "Il colore verde dello zero", i giudici fanno il mestiere di Dio senza essere Dio. La mia è una riflessione sull'inadeguatezza del giudizio umano, che ha dei limiti enormi. Qualcuno che giudichi ci vuole e, in questo caso, degli uomini sono chiamati a giudicare altri uomini. Non abbiamo alternative. Ci dobbiamo accontentare della fallibilità umana nel nostro ruolo istituzionale".

L'autore, come il protagonista del libro, è un magistrato. Quanto c'è di Angelo Martinelli in Massimo Angeli?
"C'è tanto, perché se non ci fosse stato il giudice Martinelli non ci sarebbe stato nemmeno il giudice Angeli. Tuttavia, Massimo Angeli è anche quello che vorrebbe essere Angelo Martinelli. E' molto umano, si appassiona e si commuove, pur rimanendo consapevole che i giudici dovrebbero rimanere impermeabili ai sentimenti. E' coerente con se stesso. Una bella figura, insomma.

Nel libro ricorrono citazioni di autori, da Dante a Pavese, da Leopardi a Saba. Massimo Angeli spesso dà forza ai suoi pensieri e alle sue tesi citando i classici. Come mai questa scelta?
"Una bella citazione aiuta molto il testo. Lo abbellisce. Una brutta lo imbruttisce, quindi fare citazioni è un rischio, ma se ci si prende sono molto utili. Anche il lettore apprezza la citazione azzeccata. La cosa più impegnativa, tuttavia, è quella di ricercare la citazione giusta da inserire al momento giusto".

Nel romanzo compaiono spesso modelli di penne stilografiche. Un vezzo dell'autore o un richiamo al suo essere scrittore?
"Sono un collezionista di stilografiche e anche uno che le manipola per farle scrivere meglio. Metà le ho rotte, le altre funzionano molto bene. Nel libro anche Angeli fa la stessa cosa. Anche lui è appassionato di stilografiche".

Emerge soprattutto nelle descrizioni, una ricchezza di particolari che un "giallista" senza l'esperienza di un "uomo di legge" spesso tralascia o descrive in modo errato o frettoloso. Che cosa consiglieresti a chi vuole scrivere gialli?
"Consiglierei di imparare a memoria i libri di Friedrich Dürrenmatt, che non ha mai fatto né l'avvocato né il magistrato, ma ha scritto dei libri, come "La panne" e "Il Giudice e il suo boia" in cui descrive perfettamente i meccanismi processuali e gli stati d'animo degli uomini di legge. Da lui si impara tantissimo. E poi, Picasso diceva che non bisogna copiare, ma rubare. E anche io confesso che da Dürrenmatt ho "rubato" parecchio".

Quanto conta invece nella formazione del giallista confrontarsi, parlare con chi lavora nella giustizia?
"Conta moltissimo. Ci sono delle questioni tecniche, per esempio se si vuole descrivere un processo con i tempi e le scansioni processuali o le fasi di un'indagine, per parlare delle quali è meglio che si chieda un parere a chi è del mestiere piuttosto che affidarsi solo alla fantasia. In questo modo si evitano inesattezze. Personalmente, quando scrivo di aspetti medici o medico legali, mi viene spontaneo confrontarmi con un amico medico".

L'AUTORE
 Angelo Martinelli è magistrato ordinario. Attualmente giudice presso la Corte di Appello di Roma alterna la sua professione a quella di scrittore. Per BastogiLibri ha pubblicato Le indagini del giudice Angeli, Il colore verde dello zero e La cattiva signorina.

Ottica Galvani giallo libro Angelo Martinelli0

INFO
Angelo Martinelli
Esclusivamente distinti
BastogiLibri Edizioni
Pag. 136 – 12 euro.
Presentazione domenica 18 dicembre, ore 18.
c/o Ottica Galvani, Via Emilia Centro angolo Piazza Mazzini, Modena
Seguirà aperitivo, www.galvanishop.com 

Pubblicato in Cultura Modena
Lunedì, 12 Dicembre 2016 15:54

Il Natale inizia dal Teatro Magnani di Fidenza

Nei giorni scorsi al Teatro Magnani di Fidenza in un bel clima di festa ormai natalizio si è svolto il brioso e frizzante concerto swing delle Gio's Sister e del CaravaNatale. Duplice l'appuntamento di festa che ha coinciso con i 50 anni dello Studio Mambriani e Ciomei. L'allegra serata è stata presentata con garbo ed eleganza da Luca Ovrezzi.

Di Maria Carla Magni

Sfidando la nebbia tipica del periodo e della zona emiliana, il Teatro Magnani di Fidenza è stata la cornice, lo scorso 6 dicembre, che ha accolto il frizzante e brioso concerto swing sulle più note canzoni natalizie del gruppo Gio's Sisters e del CaravaNatale.

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Doppio è stato il clima di festa in un teatro pieno in ogni ordine che non solo ha dato inizio all'attesa del Natale, ma che ha coinciso con i festeggiamenti del 50esimo anniversario dello Studio Mambriani&Ciomei che ha organizzato per i suoi clienti e per la cittadinanza l'apprezzato concerto.

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Alla presenza del sindaco Andrea Massari e di Sua Eccellenza il Vescovo Carlo Mazza è stata espressa riconoscenza grazie alla duplice finalità della serata che è stata presentata con garbo ed eleganza da Luca Ovrezzi.
L'occasione del concerto ha infatti coinciso con una raccolta fondi in favore di uno dei più significativi monumenti non solo della nostra provincia, ma di tutta la nazione: il Duomo Romanico di Fidenza.
Le donazioni saranno rivolte ai lavori di restauro che possano consentire di mantenere in tutta la sua bellezza questo monumento sia come opera d'arte, ma anche e soprattutto, come punto nevralgico della fede cattolica.

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Inoltre lo Studio Mambriani&Ciomei ha voluto rendere partecipe a questa importante festa un centinaio di inquilini delle case popolari di Fidenza a testimonianza dell'impegno solidale del comune che ha un patrimonio edilizio residenziale pubblico davvero di prim'ordine.

Di particolare affetto e sensibilità sono state le parole del socio senior dello Studio Dottor Bruno Mambriani nei ringraziamenti all'apertura del concerto "Voglio ringraziare tutti i clienti che ci hanno visto crescere, i miei concittadini e i tanti amici che hanno sfidato la nebbia per essere presenti. Infine voglio ringraziare mia madre, Giulia Andrei, che cinquant'anni fa ha fondato lo studio. Lei è mancata ormai diversi anni fa, ma sono sicuro che stasera è qui con noi."

Auguriamo allo Studio Mambriani&Ciomei lunga vita e tante belle iniziative come questa appena realizzata.

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PHOTO CREDITS: Francesca Di Perna

Pubblicato in Cultura Parma

Busseto ha salutato il secondo centenario dell'arrivo di Maria Luigia nei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla. L'iniziativa, organizzata nella casa del giovane Verdi di via Piroli dalla proprietaria Anna Sichel, è stata caratterizzata dalle esibizioni del soprano Rossana Guareschi e del M° Matteo Cavicchini, oltre che dall'inaugurazione della mostra del pittore Aldo Saia che nella dimora giovanile del Cigno di Busseto espone i suoi ultimi lavori.

In particolare si segnalano i ritratti della Duchessa e di Verdi e le vedute di Busseto e di Venezia, città legate a Verdi non solo per la rappresentazione dell'opera La Traviata ma quale filo conduttore della musica destinata alla terapia degli ammalati di mente, un'intuizione dovuta allo psichiatra Cesare Vigna.

Di questa funzione della musica verdiana ha parlato Meri Rizzi, psichiatra ed esperta di musicoterapia. Nel corso dell'incontro Corrado Mingardi, membro del Consiglio generale della Fondazione Cariparma, ha illustrato le opere pubbliche realizzate dalla Duchessa e tuttora esistenti nel territorio. Busseto sta arricchendo sempre più le proprie iniziative culturali, grazie anche alla passione di Anna Sichel che mette a disposizione lo storico luogo verdiano per appuntamenti culturali gratuiti, cui partecipano numerosi artisti.

Al termine Anna Sichel ha anche donato alla Pubblica Assistenza cento volumi editi dalla casa editrice di cui è titolare, che verranno venduti per finanziare le benemerite attività che i volontari svolgono in favore dei cittadini di Busseto e del territorio e l'artista Aldo Saia devolverà i proventi dalla vendita delle sue opere alla Pubblica Assistenza di Busseto.

Domenica 11 dicembre, alle 18.30 il libro che unisce i racconti di dieci scrittori, sarà presentato insieme alla collana Comma21, presso la Sala Europa, in Piazza Grande, a Modena, nell'ambito della rassegna Libriamodena. A seguire, ci si trasferisce in piazza Mazzini, per un aperitivo con gli autori presso l'Ottica Galvani, main sponsor del volume.

Di Manuela Fiorini

MODENA – Dieci autori intingono nel giallo la loro penna per dare vita a un'antologia che si legge con il fiato sospeso. Debutta domenica 11 dicembre, Giallomodena un libro di racconti gialli che hanno come denominatore comune l'ambientazione a Modena o nella sua provincia. "Perché ogni modenese che si rispetti", si legge nella prefazione, "anche quelli che negheranno sempre, fino all'evidenza, è legato alla Pioppa (la torre campanaria Ghirlandina n.d.r) e per quanto si possa allontanare, fino all'altro capo del mondo, quel legame continuerà ad esercitare la sua tenace influenza". Firmano i racconti Fabrizio Cavazzuti, Simone Covili, Fabrizio Fangareggi, Manuela Fiorini, Luigi Guicciardi, Maurizio Malavolta, Angelo Martinelli, Giovanni Mistrulli, Fabio Mundadori ed Enrico Solmi.

GIALLO MODENA COVER


Il debutto coincide anche con quello di Comma21, la nuova collana di Damster Edizioni che unisce noir, gialli e thriller. Si comincia alle 18.30, alla Sala Europa, in Piazza Grande, nell'ambito della fiera dell'editoria Libriamodena.
Alle 19, ci si trasferisce presso, in via Emilia Centro angolo Piazza Mazzini, presso Ottica Galvani, main sponsor del volume, per un aperitivo con gli autori, che saranno lieti di firmare le copie e rispondere alle domande degli intervenuti. L'evento è gratuito, ma a numero chiuso, massimo 100 persone. Ci si può prenotare scrivendo a www.galvanishop.com . Durante l'evento si potrà usufruire di sconti "one shot" su montature, occhiali da vista e da sole e molto altro.
Giallomodena si può acquistare, durante la giornata dell'evento e, successivamente, anche sul sito www.damster.it  presso le librerie Emily Bookshop di via Fonte d'Abisso 11, e Libreria Mondadori di Sassuolo, anche presso i punti vendita Ottica Galvani. A chi avrà effettuato un acquisto l'antologia sarà data in omaggio.

Galvani locandina OK

 


GUARDA IL BOOKTRAILER

INFO
AA.VV.
Giallomodena
Collana Comma21, Damster Edizioni
Pag 200 - € 14
www.damster.it
www.galvanishop.com

Pubblicato in Cultura Modena

FlashOn Mag introduce una nuova Rubrica dedicata agli artefici dell'eccellenza nella ristorazione. PAOLA FINARDI ha visitato il Ristorante "Il Falconiere" di Parma e il FlashOn....Chef è dedicato ad Alexej Ilin, conosciuto come Alex Lu Sell.

Di Paola Finardi

Inauguriamo una nuova rubrica dedicata agli artefici di alcune eccellenze nel campo della ristorazione iniziando da Alexey Ilin, affascinante e creativo chef atterrato in Italia una ventina di anni fa proveniente da Mosca, carico di curiosità e passione per la cucina di qualità.

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 Colpo di fulmine per il nostro Paese, ha scelto di vivere qui da  noi, arrivando a gestire con successo da più di un decennio il  ristorante Il Falconiere a Parma, insieme alla socia Katia  Aksenova, Maître de salle.

 

 Alex riceve con i suoi modi cortesi, gran sorriso e occhi ridenti,  eccellente padronanza della nostra lingua, con accoglienza  confidenziale e sincera.
 

 

 Creatività pura, ricerca continua, materie prime selezionatissime, sperimentazione diretta attraverso la coltivazione di verdure  particolari come il pomodoro nero, utilizzo di componenti  varie incrociate con puri fantasismi, eleganza delle mise en place,  Alex è tutto questo e molto ancora.

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La caratteristica dei piatti di Alex è un connubio tra amore e fisica. Amore perché ama ciò che fa quotidianamente, fisica perché è una sua passione derivata dagli studi superiori di elettromeccanica svolti in Russia.
Alex ha scelto ciò che più lo ispirava, la carriera da chef, applicando a quest'arte la passione per fisica e chimica.

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Per spiegare meglio, un piatto apparentemente semplice come possono essere gli Spaghetti al Pomodoro in realtà è molto difficile da elevare a perfezione.

La scelta dei pomodori da utilizzare per la salsa, ad esempio il Noire de Crimee, ultimo arrivato della produzione di pomodori coltivati da noi, avviene tramite la scala Brix: effettuando una misurazione degli zuccheri, abbiamo rilevato che questo pomodoro misura 12°Bx, calcolando che la frutta quando è matura misura 14°Bx, questo denota è un gran risultato che conferisce al sugo un gusto straordinariamente dolce a bassissima acidità.

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"La nostra forza" ci racconta Alex "è poter spiegare il piatto al cliente fin dal suo più piccolo ingrediente, filiera che seguiamo con scrupolosa maniacalità. La nostra sperimentazione porta continui sviluppi con la panificazione, ad esempio. Arriviamo a produrre michette di spinaci e pomodoro, pane di castagne, pane di tipo pugliese, ai cinque cereali e alla rucola, in una continua ricerca di perfezione."

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L'eccellenza nella cottura della carne si raggiunge invece mantenendo i liquidi della carne al suo interno pur raggiungendo una cottura perfetta, secondo il metodo di sperimentato da Alex che permette di renderla altamente digeribile.

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Grande importanza è rivolta alla presentazione del piatto, dal Falconiere una vera e propria arte, con trionfo di geometrie senza eccedere nelle decorazioni perché l'alimento principe deve restare ben riconoscibile.
"Come amo spesso ripetere, per me il piatto è il vestito della mia creazione" continua lo chef "la nostra ricerca si espleta su più fronti: tecnica di esecuzione, ingredienti, forme, cotture e può durare anche anni. Ad esempio, la realizzazione dei tortelli d'erbetta si è conclusa due anni fa dopo un lungo percorso."

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Un'altra caratteristica nella cucina di Alex è l'assoluto rispetto della stagionalità e, di conseguenza, l'utilizzo di materie prime freschissime.
Il momento preferito dallo Chef dedicato alla ricerca e allo studio è la notte fonda, in tranquillità, nel silenzio assoluto senza squilli di telefono o frenesie lavorative, così nascono le idee più innovative che poi passeranno alla sperimentazione in cucina.

Alcuni piatti salienti del Menù di stagione dal Falconiere?
Per le scelte di mare particolare attenzione meritano il Risotto alle vongole con calamari, bisquit di gambero rosso e lime, Fettuccine di Gragnano con cozze della Normandia, bisquit di gambero e pomodoro fresco, Carpaccio tiepido di ricciola, con salsa di porro e basilico thailandese, Filetto di rombo in padella con crema di lenticchie di Colfiorito e spezie. Mentre tra i piatti di terra segnaliamo lo Strudel di zucca con funghi porcini e crema di parmigiano, Filetto di vitello al punto rosa scaloppato con crema di carciofi e finocchi croccanti, ma il punto di forza rimane comunque sempre il piatto di crudités di mare, decisamente spettacolare!

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Infine una curiosità: il piatto preferito di Alex? Anolini in brodo, eccellenza parmigiana, ne mangerebbe ogni giorno, ma del resto come dargli torto?

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Info:
IL FALCONIERE presso Sporting Club- Strada Tronchi, 24 – Parma
Telefono 0521 959207
www.facebook.com/pages/Ristorante-Il-Falconiere-Presso-Sporting-Club 

CREDITS: Foto gentilmente concesse dal Ristorante Il Falconiere di Parma
-identitàgolose.it 

Pubblicato in Cultura Parma

Provadorchestra Project e Parma OperArt presentano L'uomo del mio tempo. Un viaggio divertente, giocoso e irruento, nel profondo della natura umana raccontato da Mauro Coruzzi in un programma che apre con il sax di ROBERTO VIGNOLI e chiude con la straordinaria opera di Igor Stravinsky "L'Histoire du Soldat". 9 dicembre all'Auditorium Paganini.

Parma, 5 dicembre 2016

MAURO CORUZZI, meglio conosciuto al grande pubblico come "PLATINETTE", si mette a nudo forse per la prima volta in un concerto-evento di elevata qualità artistica. Dopo una vita trascorsa davanti a microfoni e telecamere, questa sarà un'occasione unica per riscoprire le qualità dell'artista.
Aprirà la serata il sax di Roberto Vignoli insieme ad un'orchestra d'archi – i solisti dell'Orchestra dell'Opera Italiana – con un programma dal sapore hollywoodiano: Tango Club, Brodway night e Elegia per Manhattan composte da Roberto Molinelli ci riporteranno alla memoria la New York dei film dei nostri sogni, con i locali fumosi dove è nato e si è sviluppato quel fenomeno musicale meglio conosciuto col nome di "jazz". E lo strumento che meglio rappresenta questo universo dai sapori hollywoodiani è proprio il sax, spinto a virtuosismi che riportano alla mente proprio la grande storia del jazz.

I primi due brani fanno parte delle "Four Pictures from New York" di Roberto Molinelli, compositore marchigiano: un poema sinfonico dei nostri giorni, quattro irresistibili immagini sonore che ci tuffano nel cuore della Grande Mela. Mentre il brano Elegia per Manhattan è una intensa pagina sinfonica per sax alto e orchestra, concepita da Molinelli come accorato compianto per la grande città ferita a morte, all'indomani di quel tragico 11 settembre 2001.

Dal "Nuovo Mondo" alla vecchia Europa e in special modo alla Russia con le ottocentesche favole dello scrittore Aleksandr Nikolaevič Afanas'ev che narra di una terra contadina, attaccata alle tradizioni e alle credenze millenarie e dove incombe la presenza del male che minaccia la felicità e l'innocenza. Questa caratteristica conflittuale è tipica della fiaba che, spesso, però, nasconde in sé storie di vita o curiose profezie. L'Histoire du Soldat di Stravinsky non si sottrae a questi stilemi. Quando Igor Stravinsky e il suo amico scrittore Charles-Ferdinand Ramuz decisero di mettere in scena due favole di Afanas'ev, traendone quel gioiello che è L'histoire du soldat, erano gli anni della Grande Guerra e protagonista della storia, dunque, è un giovane soldato che sta tornando a casa ma sulla via del ritorno incontra il "diavolo"... tutto cambierà, tutto diventerà paura e smarrimento.
Sarà proprio l'abilità attoriale di Mauro Coruzzi a farci vivere a pieno questa favola trasformandola e plasmandola a tal punto da farla diventare attuale, a tal punto da rendere quel "soldato" un "uomo del nostro tempo".

LUOMO DEL MIO TEMPO mauro ciruzzi evento parma

Mauro Coruzzi vestirà i panni di un cronista che ci accompagnerà in un viaggio che dalla Grande Mela giungerà al più vasto Stato del pianeta, la vecchia Russia, riservandoci imprevedibili sorprese che solo un trasformista e performer come lui potrebbe regalarci rendendo il giusto omaggio all'Opera di Stravinsky ma anche coinvolgendo lo spettatore in una visione attuale tra favola e realtà.

Con il patrocinio del Comune di Parma – Assessorato alla Cultura, patner Sinapsi Group e I solisti dell'Orchestra dell'Opera Italiana, Ristorante Ceci e Copy Center.
Main Sponsor: Farmacia SS. Annunziata, Agirò, Landi.

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Biglietteria del Teatro Regio di Parma: 0521 283999 (orari: da martedì a sabato dalle ore 10.30 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00).
Biglietto unico: euro 20,00.

Uno splendido regalo e un importante insegnamento. Questo è quanto Roberto Bolle è riuscito a portare sul palco degli Arcimboldi di Milano nel doppio appuntamento di martedì 29 e mercoledì 30 novembre. Inoltre, per soddisfare le numerosissime richieste, lo show tornerà con due nuove date: il 28 e 29 gennaio 2017.

IL REGALO - Un gala di grande danza è un dono di Natale anticipato che l'etoile della Scala ha fatto al capoluogo lombardo, registrando in poche settimane il tutto esaurito in uno dei teatri più capienti di Milano. Roberto Bolle and Friends è un omaggio alla bellezza nel suo senso più puro e immediato ed è la testimonianza che un'arte nobile e ricercata come la danza, se proposta con freschezza, è in grado a raggiungere l'interesse e l'animo di tutti, senza distinzioni.
Riuniti intorno al grande protagonista, direttore artistico e produttore dello spettacolo, i suoi "amici": eccezionali ballerini di fama internazionale, che lasciano il pubblico estasiato al termine di ogni variazione.

IL GALA - Il programma è stato sapientemente studiato per appagare sia l'occhio di esperti che di neofiti della danza. Il ritmo è ben calibrato, alternando variazioni dei grandi classici dell'Ottocento, fino ai più celebri titoli del Novecento. L'apertura, con il suo «Prototype reloaded», è degna di una produzione che fa della tecnologia un ottimo strumento, insieme educativo e di spettacolarizzazione, utilizzando computer grafica e giochi di luce sensazionali. Seguono passi a due intensi, elegantissimi, assoli potenti, brani universalmente noti e musiche più ricercate.
Due ore che scorrono in un soffio, intervallando i temi e i toni più diversi: dallo strabiliante «Diana e Atteone», al disivolto «Les Bourgeois», attraverso l'esilarante «Le Grand Pas de Deux», fino ad un "We will rock you" in un assolo di Bolle che chiude lo spettacolo una standing ovation.

Bolle Friends ph Luciano Romano

                                                            ph Luciano Romano

IL CAST - Per il suo tour, l'etoile ha voluto intorno a sè grandi nomi della danza provenienti dai più importanti teatri del pianeta, artisti di tecnica eccellente e personalità strabiliante che, insieme a lui, hanno realizzato uno spettacolo unico nel suo genere.
Stiamo parlando di Alicia Amatriain del Balletto di Stoccarda, Timofej Andrijashenko del Teatro alla Scala, la moscovita Maria Kochetkova del San Francisco Ballet, la prima ballerina della Scala Nicoletta Manni, il russo Daniil Simkin dell'American Ballet Theatre, Christian Bauch del Semperoper Ballett di Dresda, la siberiana Anna Tsygankova del Balletto Nazionale Olandese, Osiel Gouneo del Bayerisches Staatsballett e la pietroburghese Elena Vostrotina del Semperoper.

L'INSEGNAMENTO - Se Bolle and Friends ha regalato due serate di festa a 4.700 spettatori a Milano, con il suo tour Roberto ha senz'altro lasciato a tutti i fan e a chi fa cultura in Italia, tre grandi insegnamenti: il duro lavoro, quello della dedizione costante che desidera raggiungere un obiettivo di grande livello, paga e appaga. Circondarsi di professionisti con formazioni diverse, idee nuove, esperienze importanti, consente di arricchire il proprio prodotto e offrire agli spettatori qualcosa di prezioso.
Aprirsi al pubblico, usare bene gli strumenti che i tempi attuali ci mettono a disposizione per dialogare e promuovere e trasmettere la passione per il proprio lavoro trasformerà un'audience passiva in fan consapevoli.

BolleVerona2016 LauraFerrari

                                                             ph. Laura Ferrari

Pubblicato in Cultura Emilia
Martedì, 29 Novembre 2016 09:24

Modena, la Ghirlandina si illumina di verde

Mercoledì 30 novembre è la "Giornata mondiale delle città per la vita, città contro la pena di morte". In Galleria Europa, presentazione del premio Sacharov e il docu-film dedicato al medico congolese che ricostruisce le donne vittime di violenza.

Modena, 29 novembre 2016

In occasione della "Giornata mondiale delle città per la vita, città contro la pena di morte", più di 2000 città in tutto il mondo illuminano un proprio monumento in simbolo di opposizione alla pena di morte. A Modena la Ghirlandina si illumina di verde, confermando anche quest'anno la propria partecipazione.

Il 30 novembre è il giorno che ricorda l'anniversario della prima abolizione della pena di morte dall'ordinamento di uno stato europeo, il Granducato di Toscana nel 1786. Proprio per questo è la data simbolo scelta dalla Comunità di Sant'Egidio, con il sostegno dell'Unione europea, per la Giornata Internazionale Cities for Life, "Città per la Vita, Città contro la pena di morte".

Domani pomeriggio, in Galleria Europa alle 18.30 si svolge la presentazione del premio Sacharov promosso dal Parlamento europeo. Interverranno Bruno Marasà, capo dell'Ufficio di Informazione a Milano del Parlamento europeo, l'assessore alle Pari opportunità del Comune di Modena Andrea Bosi e, in collegamento video, l'eurodeputata Cecile Kyenge.

A seguire sarà proiettato il film-documentario "The man who mends women - The wrath of Hippocrates" (L'uomo che ripara le donne - L'ira di Ippocrate) dedicato alla vita e al lavoro di Denis Mukwege, vincitore del Premio Sacharov 2014. Il Premio è una delle maggiori iniziative del Parlamento europeo per la difesa dei diritti umani e viene assegnato a persone che abbiano contribuito in modo eccezionale alla lotta per i diritti umani in tutto il mondo. Il medico congolese Denis Mukwege dedica la vita a ricostruire i corpi e le vite di decine di migliaia di donne e ragazze congolesi, vittime di stupri collettivi e di brutali violenze sessuali nella guerra in atto nella Repubblica democratica del Congo. Nonostante le continue minacce e nonostante egli stesso sia stato vittima di un attentato, ha formato il personale medico e più di una volta ricostruito l'ospedale ginecologico distrutto dai combattenti, dove continua a curare decine di migliaia di donne sostenendole anche psicologicamente.

Pubblicato in Cronaca Modena

Vendetta di sangue, un thriller dalle sfumature soprannaturali che vede protagonista il commissario Bernardoni in una Bologna più che mai reale e concreta. Sabato 26 novembre, alle 18, il celebre cantautore e scrittore sarà alla libreria Farheneit 451 di Piacenza per firmare le copie del suo ultimo lavoro.

Di Manuela Fiorini

Piacenza, 25 novembre 2016

Un ispettore amante del jazz, una prorompente anatomopatologa, un misterioso serial killer che lascia le sue vittime dissanguate e con due forellini sul collo. E, tutt'attorno, un insuperabile team di poliziotti burberi, una giovane e troppo incantevole cameriera di night, un mercante d'arte equivoco, una banda di "vampiri" e, forse, un vampiro vero. Sono questi gli ingredienti di Vendetta di sangue, il nuovo giallo del cantautore bolognese Andrea Mingardi che sabato 26 novembre, alle 18, sarà a Piacenza, presso la Libreria Farheneit 451 di via Legnano 4, per autografare le copie a tutti gli intervenuti. A fare da sfondo alla vicenda, una Bologna dalle tinte noir, ma quanto mai reale e concreta, dove si susseguono colpi di scena e momenti di puro umorismo.

Abbiamo intervistato l'autore per qualche ghiotta anticipazione (ovviamente "al sangue!)

Andrea Mingardi

Dopo il noir "Un biglietto per l'aldilà" arriva il giallo. Qual è la genesi di questo romanzo e che come nasce questa storia?
"Al Festival del cinema di Capri, scendo dalla mia stanza e vedo il Maestro Tirelli col quale collaboro da decenni e che suona il pianoforte. Una persona in piedi, di spalle, alta e magra, lo ascolta e canticchia con una voce da baritono. Mi avvicino e riconosco l'ospite. E'Christopher Lee, lo storico Dracula che, insieme a Peter Cushing, ha dato vita alla saga vampiresca ripresa da poco da Twilight. Ho parlato due giorni con lui e mi sono appassionato. Non c'è nulla di più terrorizzante e affascinante di ciò che non si riesce a razionalizzare. Così è nata la scintilla che ha ispirato il protagonista di " Vendetta di sangue".

Il commissario Bernardone è un amante del jazz: quanto c'è il lui di Andrea Mingardi?

"Il Commissario Bernardone vive e lavora in una città che è Capitale della musica Unesco. Bologna ha avuto per vent'anni uno dei Festival del Jazz più importanti d'Europa. Io provengo da quella musica straordinaria e in casa mia mi comporto come un... detective. L'abbinamento è venuto naturale".

A fare da sfondo al romanzo è la tua Bologna. E' una città "reale" o hai aggiunto qualche particolare di fantasia?

"E' proprio il contrasto tra questa vicenda misteriosa e una città reale e concreta come Bologna a rendere l'indagine speciale. Invece, in questo caso, è la fantasia che sconvolgendo ogni teoria, aleggia sulle antiche mura come una nube nera".

In Vendetta di sangue ci sono note noir, altre soprannaturali e altre godibilissime pagine che hanno il sapore della commedia. Come mai questa scelta che un po' si distacca dal genere giallo "puro"?

"Credo che i noir, le commedie e le vicende soprannaturali, proprio per contrasto abbiano la necessità di contare su personaggi veri, gente di tutti i giorni che, abituata a farsi tante domande, non trova risposte razionali"

Per i personaggi secondari e comprimari ti sei ispirato a persone che hai conosciuto o sono totalmente frutto della tua fantasia?

"Nella letteratura gialla alcune iconografie sono consolidate da tempo. La difficoltà sta nell'inserire in storie come questa personaggi immortalati da centinaia di film di suspence. Quindi pensando a persone normali che conosco, li ho investiti della responsabilità di impersonare ruoli classici e insostituibili".

Dopo una fortunata carriera di cantautore sei passato con successo alla scrittura. Qual è la differenza tra lo scrivere canzoni e scrivere libri?

"Le canzoni necessitano di una speciale sintesi: 3, 4 minuti e quando le scrivo anche per altri, come l'ultima: "E' l'amore" per Mina e Celentano, cerco di immedesimarmi nei protagonisti. Il libro invece è un film in cui le pause, i silenzi, gli ambienti, i vestiti, i caratteri e il susseguirsi di eventi hanno bisogno dei loro tempi, di respiro, di spazio e umori".

Una digressione: a breve uscirà anche il tuo nuovo album. Puoi anticiparci qualcosa?

"Ho una certezza: sarà uno dei miei album più ispirati. Scrivere libri è un'avventura nella quale sei autore e lettore contemporaneamente. Una sorta di psicoterapia che aiuta chi fa musica a focalizzare i concetti, i quadri, i sentimenti e i grafici musicali degli arrangiamenti. Il Jazz, il blues, il rock e il funky sono stati nonno, zio, padre e madre di quasi tutto ciò che ho fatto fino ad ora e questo ultimo lavoro non tradirà le radici".

Vendetta di sangue è il secondo giallo di Andrea Mingardi dopo Un biglietto per l'aldilà (Pendragon, 2010). Sono invece dedicati al dialetto e alle tradizioni bolognesi Benéssum (Press Club 2001) e Socc'mel! (Pendragon 2008). Nel 2007 ha pubblicato con Mondadori l'autobiografia Permette un ballo, signorina?. Come cantautore, oltre alla carriera solista che lo ha portato sui palcoscenici di tutta Italia e più volte al Festival di Sanremo, ha duettato e scritto brani per molti cantanti, tra cui Mina e Ornella Vanoni.

VENDETTA DI SANGUE libro giallo

SCHEDA LIBRO
Andrea Mingardi
Vendetta di Sangue
Collana "I Falchi" – Centauria 2016
Pag 336 - € 15

Pubblicato in Cultura Emilia

Nell'ambito della X edizione del Festival Internazionale del Fumetto di Bologna, un progetto speciale realizzato grazie alla sinergia tra UniCredit e la Fondazione del Monte che ospita Il palazzo della memoria, la prima grande mostra italiana dedicata a uno tra i più noti e influenti fumettisti contemporanei, in programma dal 25 novembre 2016 al 7 gennaio 2017.

Bologna, 24 novembre 2016

Un traguardo importante, quello della decima edizione di BilBOlbul - Festival Internazionale di fumetto (dal 24 al 27 novembre), degno di essere celebrato in grande stile: a Bologna arriva Il palazzo della memoria, la prima mostra monografica italiana – una delle pochissime in Europa- dedicata al genio di Chris Ware, uno dei più influenti e apprezzati fumettisti contemporanei. Un progetto speciale reso possibile grazie alla sinergia tra UniCredit e Fondazione del Monte che ospita la mostra nella sua sede di via delle Donzelle 2 a Bologna. L'inaugurazione in programma venerdì 25 novembre alle ore 18:30, alla presenza dell'autore, precede l'apertura ufficiale della mostra, visitabile da sabato 26 novembre a sabato 7 gennaio 2017.

Ware sarà presente anche in due momenti di incontro con il pubblico, imperdibili data l'eccezionalità della sua presenza, in collaborazione con UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Venerdì 25 novembre presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali (Aula 5, via Zamboni 38) Ware presiederà il masterclass Disegnare è un modo di pensare, assieme allo scrittore Francesco Pacifico. Sabato 26 novembre presso l'Auditorium Enzo Biagi di Biblioteca Salaborsa (Piazza Nettuno, 3) l'incontro Il futuro nelle origini, conversazione tra Chris Ware e il disegnatore Matthias Lehman dedicato alla riscoperta delle radici e dell'influenza esercitata dagli autori del primo Novecento sull'evoluzione del graphic novel contemporaneo. Un dialogo che parte dalle opere dei due autori per attraversare tutta la storia del fumetto.

Un autore, Chris Ware, che richiamandosi a fonti di ispirazione molteplici – da Tolstoj a Updike, da Hopper a Crumb, da Dave Eggers a Zadie Smith, da Richard McGuire ad Art Spiegelmann–, ha contribuito a riconfigurare radicalmente i parametri del realismo disegnato, infrangendo la barriera tra fumetto e arte figurativa, entrando a pieno diritto nei musei d'arte contemporanea (come il Whitney Museum of American Art e il Museum of Contemporary Art Chicago), mettendo in discussione l'idea stessa di romanzo grafico, esaltandone allo stesso tempo le potenzialità. Nelle definite linee nere che chiudono i suoi personaggi e gli ambienti, nella rigorosa ortogonalità della composizione, nell'intensa emotività del colori, la banalità del quotidiano diventa monumentale. Ma al di là della solida seduzione estetica che i suoi lavori suscitano a un primo impatto, emerge una tensione costante tra realtà e percezione, verità e memoria, ironia e struggimento.

La mostra sarà l'occasione di ripercorrere la carriera dell'autore. Più di novanta lavori originali – opere in cui si potrà apprezzare il segno netto e chirurgico di Ware, un nitido bianco e nero accompagnato dalla matita azzurra che caratterizza il suo disegno – tracciano un percorso dai primi anni Novanta a oggi, dagli esordi con The ACME Novelty Library, sua rivista personale e campo di sperimentazione di forme, stili e narrazioni, passando per i lavori più celebri: Jimmy Corrigan. Il ragazzo più in gamba sulla terra (edito in Italia da Coconino Press – Fandango), ineludibile pietra di paragone nel processo di mutazione estetica e culturale del fumetto; Building Stories (di prossima pubblicazione da Bao Publishing), acuta riflessione sulla percezione del tempo e dello spazio, in equilibrio tra profondità poetica e ricerca formale, di cui saranno mostrati tavole e disegni originali; e ancora le celeberrime copertine del "New Yorker" e Quimby the Mouse, il topo modellato sull'immaginario del Mickey Mouse degli anni '20 e '30, personaggio da teatro dell'assurdo beckettiano nel suo angosciante esistenzialismo. Parallelamente ai disegni in mostra sfilano, come una seconda ossatura del percorso espositivo, le pubblicazioni realizzate da Ware, oggetti da collezionismo spesso introvabili, raffinati e perfetti, nelle storie quanto nei formati e nella veste grafica, che lo stesso Ware cura nei minimi dettagli.

Accompagna la mostra il volume Chris Ware. Il palazzo della memoria. Scritti, disegni, interviste, edito da Coconino Press - Fandango. Un catalogo-libro che, per la prima volta nel nostro paese, presenta una panoramica critica approfondita sull'opera dell'artista, arricchita da numerose interviste mai tradotte e scritti dell'autore.

La monografica dedicata a Chris Ware costituisce uno degli appuntamenti centrali dell'edizione 2016 di BilBOlBul che vede UniCredit partner principale e che, dal 24 al 27 novembre, animerà Bologna con un programma fittissimo di appuntamenti destinati a coinvolgere gli appassionati di tutte le età e organizzati grazie alla sinergia tra le istituzioni e la città.

"La Fondazione del Monte è lieta di proseguire la proficua collaborazione con UniCredit e BilBolBul", ha dichiarato la Presidente Giusella Finocchiaro, "che anche quest'anno porta ad una esposizione, nelle nostre sale, di altissimo livello, espressione di avanguardia in un settore a noi ormai familiare."

"Prima Valvoline, poi Magnus, ora Chris Ware. La Fondazione del Monte sostiene da tempo e convinzione BilBolBul perché il fumetto fa parte della tradizione culturale di Bologna", ha sottolineato Maura Pozzati, Consigliere di Amministrazione della Fondazione con delega alle attività culturali. "La mostra è una grande occasione per ripercorrere la carriera dell'autore e poter vedere dal vivo il suo segno preciso e netto per la prima volta in Italia. Ma anche per apprezzare la profondità del suo pensiero grazie al volume Il palazzo della memoria. La presenza di Ware all'inaugurazione nella nostra sede ci rende davvero felici".

"Il nostro – spiega Marco Vinicio Zanella, Responsabile Area commerciale Bologna UniCredit – è un Gruppo bancario internazionale determinato a mantenere forte il radicamento e un rapporto a tutto campo con le comunità nelle quali opera. E non soltanto da un punto di vista strettamente bancario. Per questo UniCredit è attiva anche sul fronte del sostegno a iniziative di rilievo culturale per le realtà in cui è presente. Nel caso di Bologna, esempi tangibili di questo impegno sono i contributi che il Gruppo ha garantito a importanti progetti dedicati all'arte nelle sue diverse declinazioni, accomunate dal fatto di costituire una risorsa preziosa per la comunità. Un impegno che non si ferma e che vede nel sostegno a BilBOlBul un nuovo tassello nel ricco mosaico di iniziative che UniCredit porta avanti a beneficio della comunità".

Biografia dell'autore
Chris Ware nasce a Omaha, Nebraska, nel 1967. Inizia la sua carriera alla fine degli anni Ottanta grazie all'incontro con Art Spiegelman, che gli offre uno spazio sulla sua rivista RAW.
Nel 1992 si sposta a Chicago, dove collabora coi quotidiani New City e Chicago Reader. Parte del materiale realizzato in questi anni va a comporre la serie The ACME Novelty Library (pubblicata da Fantagraphics dal 1993 e poi, dal 2006, da Drawn & Quarterly), che raccoglie storie, illustrazioni e cicli narrativi in divenire.
Sulle pagine di ACME nasce anche il suo primo graphic novel, Jimmy Corrigan. Il ragazzo più in gamba sulla terra (Coconino / Fandango, 2016). Pubblicato a episodi dal 1993 e poi edito in forma di romanzo da Pantheon nel 2000, è una delle opere fondamentali del fumetto contemporaneo, vincitore dell'American Book Award, del First Guardian Book Award e del premio per il miglior album al Festival di Angoulême.
La sua ultima opera completa, Building Stories, di prossima uscita per Bao Publishing, è una scatola contenente quattordici volumi e fascicoli di diverso formato, un "libro multiplo" che travalica i confini del graphic novel canonico. Ware è stato co-editor di McSweeney's 13 (2004) e Best American Comics (Houghton-Mifflin, 2007), ha curato le ristampe di classici del fumetto come Gasoline Alley e Krazy Kat, e ha disegnato diverse copertine per il New Yorker. Al momento sta proseguendo la serie Rusty Brown, opera corale ambientata nella sua città natale. I suoi lavori sono stati esposti in numerosi musei di arte contemporanea negli Stati Uniti e all'estero, tra cui il Whitney Museum of American Art e il Museum of Contemporary Art di Chicago.

"Il palazzo della memoria"
Mostra monografica di Chris Ware
26 novembre 2016 - 7 gennaio 2017
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, via delle Donzelle, 2, Bologna
Orari: lunedì-sabato 10-19
Apertura straordinaria: domenica 27 novembre 10-19

Inaugurazione con l'autore
Venerdì 25 novembre h18.30

Incontro e masterclass con l'autore
Venerdì 25 novembre h15, SCUOLA DI LETTERE E BENI CULTURALI - AULA 5 (VIA ZAMBONI 38)
Sabato 26 novembre h12, BIBLIOTECA SALA BORSA AUDITORIUM

Un progetto speciale sostenuto da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Unicredit Spa

In collaborazione con Galerie Martel, Transbook Children's Literature on the Move, Bao Publishing

Nell'ambito di BilBOlbul Festival Internazionale di fumetto - X edizione Bologna, 24 - 27 novembre 2016 a cura di Hamelin Associazione Culturale

Con il sostegno di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla cultura, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna - Scuola di lettere e beni culturali, Accademia di Bell Arti di Bologna, Pinacoteca Nazionale di Bologna
Main Partner Unicredit Spa
Founder Partner Gruppo Hera
Partner: Coop Alleanza 3.0, Arci Bologna, Albergo Al Cappello Rosso, Fabriano, CUBO Centro Unipol Bologna

Festival partner: Cheap on Board, Bologna Jazz Festival, La Violenza illustrata, Live Arts Week, Treviso Comic Book Festival, Viva i fumetti, ARF! Festival di storie, segni e disegni – Roma.

BilBOlbul fa parte della Rete dei Festival del Contemporaneo di Bologna.

BilBOlbul è una tappa di TRANSBOOK- Children's literature on the move, un progetto Europa Creativa 2014/2020 coordinato da Salon du livre et de la presse jeunesse (Francia) in partenariato con Europäische Kinder- und Jugendbuchmesse Saarbrücken (Germania), Tantàgora (Spagna), Arts Basics for Children (Belgio), Nobrow Ltd (UK), Literárne informačné centrum (Slovacchia), Hamelin Associazione Culturale (Italia).

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(Fonte: ufficio stampa Uncredit)

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