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FlashOn Mag introduce una nuova Rubrica dedicata agli artefici dell'eccellenza nella ristorazione. PAOLA FINARDI ha visitato il Ristorante "Il Falconiere" di Parma e il FlashOn....Chef è dedicato ad Alexej Ilin, conosciuto come Alex Lu Sell.

Di Paola Finardi

Inauguriamo una nuova rubrica dedicata agli artefici di alcune eccellenze nel campo della ristorazione iniziando da Alexey Ilin, affascinante e creativo chef atterrato in Italia una ventina di anni fa proveniente da Mosca, carico di curiosità e passione per la cucina di qualità.

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 Colpo di fulmine per il nostro Paese, ha scelto di vivere qui da  noi, arrivando a gestire con successo da più di un decennio il  ristorante Il Falconiere a Parma, insieme alla socia Katia  Aksenova, Maître de salle.

 

 Alex riceve con i suoi modi cortesi, gran sorriso e occhi ridenti,  eccellente padronanza della nostra lingua, con accoglienza  confidenziale e sincera.
 

 

 Creatività pura, ricerca continua, materie prime selezionatissime, sperimentazione diretta attraverso la coltivazione di verdure  particolari come il pomodoro nero, utilizzo di componenti  varie incrociate con puri fantasismi, eleganza delle mise en place,  Alex è tutto questo e molto ancora.

chef ristorante Il Falconiere a Parma1

La caratteristica dei piatti di Alex è un connubio tra amore e fisica. Amore perché ama ciò che fa quotidianamente, fisica perché è una sua passione derivata dagli studi superiori di elettromeccanica svolti in Russia.
Alex ha scelto ciò che più lo ispirava, la carriera da chef, applicando a quest'arte la passione per fisica e chimica.

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Per spiegare meglio, un piatto apparentemente semplice come possono essere gli Spaghetti al Pomodoro in realtà è molto difficile da elevare a perfezione.

La scelta dei pomodori da utilizzare per la salsa, ad esempio il Noire de Crimee, ultimo arrivato della produzione di pomodori coltivati da noi, avviene tramite la scala Brix: effettuando una misurazione degli zuccheri, abbiamo rilevato che questo pomodoro misura 12°Bx, calcolando che la frutta quando è matura misura 14°Bx, questo denota è un gran risultato che conferisce al sugo un gusto straordinariamente dolce a bassissima acidità.

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"La nostra forza" ci racconta Alex "è poter spiegare il piatto al cliente fin dal suo più piccolo ingrediente, filiera che seguiamo con scrupolosa maniacalità. La nostra sperimentazione porta continui sviluppi con la panificazione, ad esempio. Arriviamo a produrre michette di spinaci e pomodoro, pane di castagne, pane di tipo pugliese, ai cinque cereali e alla rucola, in una continua ricerca di perfezione."

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L'eccellenza nella cottura della carne si raggiunge invece mantenendo i liquidi della carne al suo interno pur raggiungendo una cottura perfetta, secondo il metodo di sperimentato da Alex che permette di renderla altamente digeribile.

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Grande importanza è rivolta alla presentazione del piatto, dal Falconiere una vera e propria arte, con trionfo di geometrie senza eccedere nelle decorazioni perché l'alimento principe deve restare ben riconoscibile.
"Come amo spesso ripetere, per me il piatto è il vestito della mia creazione" continua lo chef "la nostra ricerca si espleta su più fronti: tecnica di esecuzione, ingredienti, forme, cotture e può durare anche anni. Ad esempio, la realizzazione dei tortelli d'erbetta si è conclusa due anni fa dopo un lungo percorso."

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Un'altra caratteristica nella cucina di Alex è l'assoluto rispetto della stagionalità e, di conseguenza, l'utilizzo di materie prime freschissime.
Il momento preferito dallo Chef dedicato alla ricerca e allo studio è la notte fonda, in tranquillità, nel silenzio assoluto senza squilli di telefono o frenesie lavorative, così nascono le idee più innovative che poi passeranno alla sperimentazione in cucina.

Alcuni piatti salienti del Menù di stagione dal Falconiere?
Per le scelte di mare particolare attenzione meritano il Risotto alle vongole con calamari, bisquit di gambero rosso e lime, Fettuccine di Gragnano con cozze della Normandia, bisquit di gambero e pomodoro fresco, Carpaccio tiepido di ricciola, con salsa di porro e basilico thailandese, Filetto di rombo in padella con crema di lenticchie di Colfiorito e spezie. Mentre tra i piatti di terra segnaliamo lo Strudel di zucca con funghi porcini e crema di parmigiano, Filetto di vitello al punto rosa scaloppato con crema di carciofi e finocchi croccanti, ma il punto di forza rimane comunque sempre il piatto di crudités di mare, decisamente spettacolare!

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Infine una curiosità: il piatto preferito di Alex? Anolini in brodo, eccellenza parmigiana, ne mangerebbe ogni giorno, ma del resto come dargli torto?

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Info:
IL FALCONIERE presso Sporting Club- Strada Tronchi, 24 – Parma
Telefono 0521 959207
www.facebook.com/pages/Ristorante-Il-Falconiere-Presso-Sporting-Club 

CREDITS: Foto gentilmente concesse dal Ristorante Il Falconiere di Parma
-identitàgolose.it 

Pubblicato in Cultura Parma

Provadorchestra Project e Parma OperArt presentano L'uomo del mio tempo. Un viaggio divertente, giocoso e irruento, nel profondo della natura umana raccontato da Mauro Coruzzi in un programma che apre con il sax di ROBERTO VIGNOLI e chiude con la straordinaria opera di Igor Stravinsky "L'Histoire du Soldat". 9 dicembre all'Auditorium Paganini.

Parma, 5 dicembre 2016

MAURO CORUZZI, meglio conosciuto al grande pubblico come "PLATINETTE", si mette a nudo forse per la prima volta in un concerto-evento di elevata qualità artistica. Dopo una vita trascorsa davanti a microfoni e telecamere, questa sarà un'occasione unica per riscoprire le qualità dell'artista.
Aprirà la serata il sax di Roberto Vignoli insieme ad un'orchestra d'archi – i solisti dell'Orchestra dell'Opera Italiana – con un programma dal sapore hollywoodiano: Tango Club, Brodway night e Elegia per Manhattan composte da Roberto Molinelli ci riporteranno alla memoria la New York dei film dei nostri sogni, con i locali fumosi dove è nato e si è sviluppato quel fenomeno musicale meglio conosciuto col nome di "jazz". E lo strumento che meglio rappresenta questo universo dai sapori hollywoodiani è proprio il sax, spinto a virtuosismi che riportano alla mente proprio la grande storia del jazz.

I primi due brani fanno parte delle "Four Pictures from New York" di Roberto Molinelli, compositore marchigiano: un poema sinfonico dei nostri giorni, quattro irresistibili immagini sonore che ci tuffano nel cuore della Grande Mela. Mentre il brano Elegia per Manhattan è una intensa pagina sinfonica per sax alto e orchestra, concepita da Molinelli come accorato compianto per la grande città ferita a morte, all'indomani di quel tragico 11 settembre 2001.

Dal "Nuovo Mondo" alla vecchia Europa e in special modo alla Russia con le ottocentesche favole dello scrittore Aleksandr Nikolaevič Afanas'ev che narra di una terra contadina, attaccata alle tradizioni e alle credenze millenarie e dove incombe la presenza del male che minaccia la felicità e l'innocenza. Questa caratteristica conflittuale è tipica della fiaba che, spesso, però, nasconde in sé storie di vita o curiose profezie. L'Histoire du Soldat di Stravinsky non si sottrae a questi stilemi. Quando Igor Stravinsky e il suo amico scrittore Charles-Ferdinand Ramuz decisero di mettere in scena due favole di Afanas'ev, traendone quel gioiello che è L'histoire du soldat, erano gli anni della Grande Guerra e protagonista della storia, dunque, è un giovane soldato che sta tornando a casa ma sulla via del ritorno incontra il "diavolo"... tutto cambierà, tutto diventerà paura e smarrimento.
Sarà proprio l'abilità attoriale di Mauro Coruzzi a farci vivere a pieno questa favola trasformandola e plasmandola a tal punto da farla diventare attuale, a tal punto da rendere quel "soldato" un "uomo del nostro tempo".

LUOMO DEL MIO TEMPO mauro ciruzzi evento parma

Mauro Coruzzi vestirà i panni di un cronista che ci accompagnerà in un viaggio che dalla Grande Mela giungerà al più vasto Stato del pianeta, la vecchia Russia, riservandoci imprevedibili sorprese che solo un trasformista e performer come lui potrebbe regalarci rendendo il giusto omaggio all'Opera di Stravinsky ma anche coinvolgendo lo spettatore in una visione attuale tra favola e realtà.

Con il patrocinio del Comune di Parma – Assessorato alla Cultura, patner Sinapsi Group e I solisti dell'Orchestra dell'Opera Italiana, Ristorante Ceci e Copy Center.
Main Sponsor: Farmacia SS. Annunziata, Agirò, Landi.

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Biglietteria del Teatro Regio di Parma: 0521 283999 (orari: da martedì a sabato dalle ore 10.30 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00).
Biglietto unico: euro 20,00.

Uno splendido regalo e un importante insegnamento. Questo è quanto Roberto Bolle è riuscito a portare sul palco degli Arcimboldi di Milano nel doppio appuntamento di martedì 29 e mercoledì 30 novembre. Inoltre, per soddisfare le numerosissime richieste, lo show tornerà con due nuove date: il 28 e 29 gennaio 2017.

IL REGALO - Un gala di grande danza è un dono di Natale anticipato che l'etoile della Scala ha fatto al capoluogo lombardo, registrando in poche settimane il tutto esaurito in uno dei teatri più capienti di Milano. Roberto Bolle and Friends è un omaggio alla bellezza nel suo senso più puro e immediato ed è la testimonianza che un'arte nobile e ricercata come la danza, se proposta con freschezza, è in grado a raggiungere l'interesse e l'animo di tutti, senza distinzioni.
Riuniti intorno al grande protagonista, direttore artistico e produttore dello spettacolo, i suoi "amici": eccezionali ballerini di fama internazionale, che lasciano il pubblico estasiato al termine di ogni variazione.

IL GALA - Il programma è stato sapientemente studiato per appagare sia l'occhio di esperti che di neofiti della danza. Il ritmo è ben calibrato, alternando variazioni dei grandi classici dell'Ottocento, fino ai più celebri titoli del Novecento. L'apertura, con il suo «Prototype reloaded», è degna di una produzione che fa della tecnologia un ottimo strumento, insieme educativo e di spettacolarizzazione, utilizzando computer grafica e giochi di luce sensazionali. Seguono passi a due intensi, elegantissimi, assoli potenti, brani universalmente noti e musiche più ricercate.
Due ore che scorrono in un soffio, intervallando i temi e i toni più diversi: dallo strabiliante «Diana e Atteone», al disivolto «Les Bourgeois», attraverso l'esilarante «Le Grand Pas de Deux», fino ad un "We will rock you" in un assolo di Bolle che chiude lo spettacolo una standing ovation.

Bolle Friends ph Luciano Romano

                                                            ph Luciano Romano

IL CAST - Per il suo tour, l'etoile ha voluto intorno a sè grandi nomi della danza provenienti dai più importanti teatri del pianeta, artisti di tecnica eccellente e personalità strabiliante che, insieme a lui, hanno realizzato uno spettacolo unico nel suo genere.
Stiamo parlando di Alicia Amatriain del Balletto di Stoccarda, Timofej Andrijashenko del Teatro alla Scala, la moscovita Maria Kochetkova del San Francisco Ballet, la prima ballerina della Scala Nicoletta Manni, il russo Daniil Simkin dell'American Ballet Theatre, Christian Bauch del Semperoper Ballett di Dresda, la siberiana Anna Tsygankova del Balletto Nazionale Olandese, Osiel Gouneo del Bayerisches Staatsballett e la pietroburghese Elena Vostrotina del Semperoper.

L'INSEGNAMENTO - Se Bolle and Friends ha regalato due serate di festa a 4.700 spettatori a Milano, con il suo tour Roberto ha senz'altro lasciato a tutti i fan e a chi fa cultura in Italia, tre grandi insegnamenti: il duro lavoro, quello della dedizione costante che desidera raggiungere un obiettivo di grande livello, paga e appaga. Circondarsi di professionisti con formazioni diverse, idee nuove, esperienze importanti, consente di arricchire il proprio prodotto e offrire agli spettatori qualcosa di prezioso.
Aprirsi al pubblico, usare bene gli strumenti che i tempi attuali ci mettono a disposizione per dialogare e promuovere e trasmettere la passione per il proprio lavoro trasformerà un'audience passiva in fan consapevoli.

BolleVerona2016 LauraFerrari

                                                             ph. Laura Ferrari

Pubblicato in Cultura Emilia
Martedì, 29 Novembre 2016 09:24

Modena, la Ghirlandina si illumina di verde

Mercoledì 30 novembre è la "Giornata mondiale delle città per la vita, città contro la pena di morte". In Galleria Europa, presentazione del premio Sacharov e il docu-film dedicato al medico congolese che ricostruisce le donne vittime di violenza.

Modena, 29 novembre 2016

In occasione della "Giornata mondiale delle città per la vita, città contro la pena di morte", più di 2000 città in tutto il mondo illuminano un proprio monumento in simbolo di opposizione alla pena di morte. A Modena la Ghirlandina si illumina di verde, confermando anche quest'anno la propria partecipazione.

Il 30 novembre è il giorno che ricorda l'anniversario della prima abolizione della pena di morte dall'ordinamento di uno stato europeo, il Granducato di Toscana nel 1786. Proprio per questo è la data simbolo scelta dalla Comunità di Sant'Egidio, con il sostegno dell'Unione europea, per la Giornata Internazionale Cities for Life, "Città per la Vita, Città contro la pena di morte".

Domani pomeriggio, in Galleria Europa alle 18.30 si svolge la presentazione del premio Sacharov promosso dal Parlamento europeo. Interverranno Bruno Marasà, capo dell'Ufficio di Informazione a Milano del Parlamento europeo, l'assessore alle Pari opportunità del Comune di Modena Andrea Bosi e, in collegamento video, l'eurodeputata Cecile Kyenge.

A seguire sarà proiettato il film-documentario "The man who mends women - The wrath of Hippocrates" (L'uomo che ripara le donne - L'ira di Ippocrate) dedicato alla vita e al lavoro di Denis Mukwege, vincitore del Premio Sacharov 2014. Il Premio è una delle maggiori iniziative del Parlamento europeo per la difesa dei diritti umani e viene assegnato a persone che abbiano contribuito in modo eccezionale alla lotta per i diritti umani in tutto il mondo. Il medico congolese Denis Mukwege dedica la vita a ricostruire i corpi e le vite di decine di migliaia di donne e ragazze congolesi, vittime di stupri collettivi e di brutali violenze sessuali nella guerra in atto nella Repubblica democratica del Congo. Nonostante le continue minacce e nonostante egli stesso sia stato vittima di un attentato, ha formato il personale medico e più di una volta ricostruito l'ospedale ginecologico distrutto dai combattenti, dove continua a curare decine di migliaia di donne sostenendole anche psicologicamente.

Pubblicato in Cronaca Modena

Vendetta di sangue, un thriller dalle sfumature soprannaturali che vede protagonista il commissario Bernardoni in una Bologna più che mai reale e concreta. Sabato 26 novembre, alle 18, il celebre cantautore e scrittore sarà alla libreria Farheneit 451 di Piacenza per firmare le copie del suo ultimo lavoro.

Di Manuela Fiorini

Piacenza, 25 novembre 2016

Un ispettore amante del jazz, una prorompente anatomopatologa, un misterioso serial killer che lascia le sue vittime dissanguate e con due forellini sul collo. E, tutt'attorno, un insuperabile team di poliziotti burberi, una giovane e troppo incantevole cameriera di night, un mercante d'arte equivoco, una banda di "vampiri" e, forse, un vampiro vero. Sono questi gli ingredienti di Vendetta di sangue, il nuovo giallo del cantautore bolognese Andrea Mingardi che sabato 26 novembre, alle 18, sarà a Piacenza, presso la Libreria Farheneit 451 di via Legnano 4, per autografare le copie a tutti gli intervenuti. A fare da sfondo alla vicenda, una Bologna dalle tinte noir, ma quanto mai reale e concreta, dove si susseguono colpi di scena e momenti di puro umorismo.

Abbiamo intervistato l'autore per qualche ghiotta anticipazione (ovviamente "al sangue!)

Andrea Mingardi

Dopo il noir "Un biglietto per l'aldilà" arriva il giallo. Qual è la genesi di questo romanzo e che come nasce questa storia?
"Al Festival del cinema di Capri, scendo dalla mia stanza e vedo il Maestro Tirelli col quale collaboro da decenni e che suona il pianoforte. Una persona in piedi, di spalle, alta e magra, lo ascolta e canticchia con una voce da baritono. Mi avvicino e riconosco l'ospite. E'Christopher Lee, lo storico Dracula che, insieme a Peter Cushing, ha dato vita alla saga vampiresca ripresa da poco da Twilight. Ho parlato due giorni con lui e mi sono appassionato. Non c'è nulla di più terrorizzante e affascinante di ciò che non si riesce a razionalizzare. Così è nata la scintilla che ha ispirato il protagonista di " Vendetta di sangue".

Il commissario Bernardone è un amante del jazz: quanto c'è il lui di Andrea Mingardi?

"Il Commissario Bernardone vive e lavora in una città che è Capitale della musica Unesco. Bologna ha avuto per vent'anni uno dei Festival del Jazz più importanti d'Europa. Io provengo da quella musica straordinaria e in casa mia mi comporto come un... detective. L'abbinamento è venuto naturale".

A fare da sfondo al romanzo è la tua Bologna. E' una città "reale" o hai aggiunto qualche particolare di fantasia?

"E' proprio il contrasto tra questa vicenda misteriosa e una città reale e concreta come Bologna a rendere l'indagine speciale. Invece, in questo caso, è la fantasia che sconvolgendo ogni teoria, aleggia sulle antiche mura come una nube nera".

In Vendetta di sangue ci sono note noir, altre soprannaturali e altre godibilissime pagine che hanno il sapore della commedia. Come mai questa scelta che un po' si distacca dal genere giallo "puro"?

"Credo che i noir, le commedie e le vicende soprannaturali, proprio per contrasto abbiano la necessità di contare su personaggi veri, gente di tutti i giorni che, abituata a farsi tante domande, non trova risposte razionali"

Per i personaggi secondari e comprimari ti sei ispirato a persone che hai conosciuto o sono totalmente frutto della tua fantasia?

"Nella letteratura gialla alcune iconografie sono consolidate da tempo. La difficoltà sta nell'inserire in storie come questa personaggi immortalati da centinaia di film di suspence. Quindi pensando a persone normali che conosco, li ho investiti della responsabilità di impersonare ruoli classici e insostituibili".

Dopo una fortunata carriera di cantautore sei passato con successo alla scrittura. Qual è la differenza tra lo scrivere canzoni e scrivere libri?

"Le canzoni necessitano di una speciale sintesi: 3, 4 minuti e quando le scrivo anche per altri, come l'ultima: "E' l'amore" per Mina e Celentano, cerco di immedesimarmi nei protagonisti. Il libro invece è un film in cui le pause, i silenzi, gli ambienti, i vestiti, i caratteri e il susseguirsi di eventi hanno bisogno dei loro tempi, di respiro, di spazio e umori".

Una digressione: a breve uscirà anche il tuo nuovo album. Puoi anticiparci qualcosa?

"Ho una certezza: sarà uno dei miei album più ispirati. Scrivere libri è un'avventura nella quale sei autore e lettore contemporaneamente. Una sorta di psicoterapia che aiuta chi fa musica a focalizzare i concetti, i quadri, i sentimenti e i grafici musicali degli arrangiamenti. Il Jazz, il blues, il rock e il funky sono stati nonno, zio, padre e madre di quasi tutto ciò che ho fatto fino ad ora e questo ultimo lavoro non tradirà le radici".

Vendetta di sangue è il secondo giallo di Andrea Mingardi dopo Un biglietto per l'aldilà (Pendragon, 2010). Sono invece dedicati al dialetto e alle tradizioni bolognesi Benéssum (Press Club 2001) e Socc'mel! (Pendragon 2008). Nel 2007 ha pubblicato con Mondadori l'autobiografia Permette un ballo, signorina?. Come cantautore, oltre alla carriera solista che lo ha portato sui palcoscenici di tutta Italia e più volte al Festival di Sanremo, ha duettato e scritto brani per molti cantanti, tra cui Mina e Ornella Vanoni.

VENDETTA DI SANGUE libro giallo

SCHEDA LIBRO
Andrea Mingardi
Vendetta di Sangue
Collana "I Falchi" – Centauria 2016
Pag 336 - € 15

Pubblicato in Cultura Emilia

Nell'ambito della X edizione del Festival Internazionale del Fumetto di Bologna, un progetto speciale realizzato grazie alla sinergia tra UniCredit e la Fondazione del Monte che ospita Il palazzo della memoria, la prima grande mostra italiana dedicata a uno tra i più noti e influenti fumettisti contemporanei, in programma dal 25 novembre 2016 al 7 gennaio 2017.

Bologna, 24 novembre 2016

Un traguardo importante, quello della decima edizione di BilBOlbul - Festival Internazionale di fumetto (dal 24 al 27 novembre), degno di essere celebrato in grande stile: a Bologna arriva Il palazzo della memoria, la prima mostra monografica italiana – una delle pochissime in Europa- dedicata al genio di Chris Ware, uno dei più influenti e apprezzati fumettisti contemporanei. Un progetto speciale reso possibile grazie alla sinergia tra UniCredit e Fondazione del Monte che ospita la mostra nella sua sede di via delle Donzelle 2 a Bologna. L'inaugurazione in programma venerdì 25 novembre alle ore 18:30, alla presenza dell'autore, precede l'apertura ufficiale della mostra, visitabile da sabato 26 novembre a sabato 7 gennaio 2017.

Ware sarà presente anche in due momenti di incontro con il pubblico, imperdibili data l'eccezionalità della sua presenza, in collaborazione con UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Venerdì 25 novembre presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali (Aula 5, via Zamboni 38) Ware presiederà il masterclass Disegnare è un modo di pensare, assieme allo scrittore Francesco Pacifico. Sabato 26 novembre presso l'Auditorium Enzo Biagi di Biblioteca Salaborsa (Piazza Nettuno, 3) l'incontro Il futuro nelle origini, conversazione tra Chris Ware e il disegnatore Matthias Lehman dedicato alla riscoperta delle radici e dell'influenza esercitata dagli autori del primo Novecento sull'evoluzione del graphic novel contemporaneo. Un dialogo che parte dalle opere dei due autori per attraversare tutta la storia del fumetto.

Un autore, Chris Ware, che richiamandosi a fonti di ispirazione molteplici – da Tolstoj a Updike, da Hopper a Crumb, da Dave Eggers a Zadie Smith, da Richard McGuire ad Art Spiegelmann–, ha contribuito a riconfigurare radicalmente i parametri del realismo disegnato, infrangendo la barriera tra fumetto e arte figurativa, entrando a pieno diritto nei musei d'arte contemporanea (come il Whitney Museum of American Art e il Museum of Contemporary Art Chicago), mettendo in discussione l'idea stessa di romanzo grafico, esaltandone allo stesso tempo le potenzialità. Nelle definite linee nere che chiudono i suoi personaggi e gli ambienti, nella rigorosa ortogonalità della composizione, nell'intensa emotività del colori, la banalità del quotidiano diventa monumentale. Ma al di là della solida seduzione estetica che i suoi lavori suscitano a un primo impatto, emerge una tensione costante tra realtà e percezione, verità e memoria, ironia e struggimento.

La mostra sarà l'occasione di ripercorrere la carriera dell'autore. Più di novanta lavori originali – opere in cui si potrà apprezzare il segno netto e chirurgico di Ware, un nitido bianco e nero accompagnato dalla matita azzurra che caratterizza il suo disegno – tracciano un percorso dai primi anni Novanta a oggi, dagli esordi con The ACME Novelty Library, sua rivista personale e campo di sperimentazione di forme, stili e narrazioni, passando per i lavori più celebri: Jimmy Corrigan. Il ragazzo più in gamba sulla terra (edito in Italia da Coconino Press – Fandango), ineludibile pietra di paragone nel processo di mutazione estetica e culturale del fumetto; Building Stories (di prossima pubblicazione da Bao Publishing), acuta riflessione sulla percezione del tempo e dello spazio, in equilibrio tra profondità poetica e ricerca formale, di cui saranno mostrati tavole e disegni originali; e ancora le celeberrime copertine del "New Yorker" e Quimby the Mouse, il topo modellato sull'immaginario del Mickey Mouse degli anni '20 e '30, personaggio da teatro dell'assurdo beckettiano nel suo angosciante esistenzialismo. Parallelamente ai disegni in mostra sfilano, come una seconda ossatura del percorso espositivo, le pubblicazioni realizzate da Ware, oggetti da collezionismo spesso introvabili, raffinati e perfetti, nelle storie quanto nei formati e nella veste grafica, che lo stesso Ware cura nei minimi dettagli.

Accompagna la mostra il volume Chris Ware. Il palazzo della memoria. Scritti, disegni, interviste, edito da Coconino Press - Fandango. Un catalogo-libro che, per la prima volta nel nostro paese, presenta una panoramica critica approfondita sull'opera dell'artista, arricchita da numerose interviste mai tradotte e scritti dell'autore.

La monografica dedicata a Chris Ware costituisce uno degli appuntamenti centrali dell'edizione 2016 di BilBOlBul che vede UniCredit partner principale e che, dal 24 al 27 novembre, animerà Bologna con un programma fittissimo di appuntamenti destinati a coinvolgere gli appassionati di tutte le età e organizzati grazie alla sinergia tra le istituzioni e la città.

"La Fondazione del Monte è lieta di proseguire la proficua collaborazione con UniCredit e BilBolBul", ha dichiarato la Presidente Giusella Finocchiaro, "che anche quest'anno porta ad una esposizione, nelle nostre sale, di altissimo livello, espressione di avanguardia in un settore a noi ormai familiare."

"Prima Valvoline, poi Magnus, ora Chris Ware. La Fondazione del Monte sostiene da tempo e convinzione BilBolBul perché il fumetto fa parte della tradizione culturale di Bologna", ha sottolineato Maura Pozzati, Consigliere di Amministrazione della Fondazione con delega alle attività culturali. "La mostra è una grande occasione per ripercorrere la carriera dell'autore e poter vedere dal vivo il suo segno preciso e netto per la prima volta in Italia. Ma anche per apprezzare la profondità del suo pensiero grazie al volume Il palazzo della memoria. La presenza di Ware all'inaugurazione nella nostra sede ci rende davvero felici".

"Il nostro – spiega Marco Vinicio Zanella, Responsabile Area commerciale Bologna UniCredit – è un Gruppo bancario internazionale determinato a mantenere forte il radicamento e un rapporto a tutto campo con le comunità nelle quali opera. E non soltanto da un punto di vista strettamente bancario. Per questo UniCredit è attiva anche sul fronte del sostegno a iniziative di rilievo culturale per le realtà in cui è presente. Nel caso di Bologna, esempi tangibili di questo impegno sono i contributi che il Gruppo ha garantito a importanti progetti dedicati all'arte nelle sue diverse declinazioni, accomunate dal fatto di costituire una risorsa preziosa per la comunità. Un impegno che non si ferma e che vede nel sostegno a BilBOlBul un nuovo tassello nel ricco mosaico di iniziative che UniCredit porta avanti a beneficio della comunità".

Biografia dell'autore
Chris Ware nasce a Omaha, Nebraska, nel 1967. Inizia la sua carriera alla fine degli anni Ottanta grazie all'incontro con Art Spiegelman, che gli offre uno spazio sulla sua rivista RAW.
Nel 1992 si sposta a Chicago, dove collabora coi quotidiani New City e Chicago Reader. Parte del materiale realizzato in questi anni va a comporre la serie The ACME Novelty Library (pubblicata da Fantagraphics dal 1993 e poi, dal 2006, da Drawn & Quarterly), che raccoglie storie, illustrazioni e cicli narrativi in divenire.
Sulle pagine di ACME nasce anche il suo primo graphic novel, Jimmy Corrigan. Il ragazzo più in gamba sulla terra (Coconino / Fandango, 2016). Pubblicato a episodi dal 1993 e poi edito in forma di romanzo da Pantheon nel 2000, è una delle opere fondamentali del fumetto contemporaneo, vincitore dell'American Book Award, del First Guardian Book Award e del premio per il miglior album al Festival di Angoulême.
La sua ultima opera completa, Building Stories, di prossima uscita per Bao Publishing, è una scatola contenente quattordici volumi e fascicoli di diverso formato, un "libro multiplo" che travalica i confini del graphic novel canonico. Ware è stato co-editor di McSweeney's 13 (2004) e Best American Comics (Houghton-Mifflin, 2007), ha curato le ristampe di classici del fumetto come Gasoline Alley e Krazy Kat, e ha disegnato diverse copertine per il New Yorker. Al momento sta proseguendo la serie Rusty Brown, opera corale ambientata nella sua città natale. I suoi lavori sono stati esposti in numerosi musei di arte contemporanea negli Stati Uniti e all'estero, tra cui il Whitney Museum of American Art e il Museum of Contemporary Art di Chicago.

"Il palazzo della memoria"
Mostra monografica di Chris Ware
26 novembre 2016 - 7 gennaio 2017
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, via delle Donzelle, 2, Bologna
Orari: lunedì-sabato 10-19
Apertura straordinaria: domenica 27 novembre 10-19

Inaugurazione con l'autore
Venerdì 25 novembre h18.30

Incontro e masterclass con l'autore
Venerdì 25 novembre h15, SCUOLA DI LETTERE E BENI CULTURALI - AULA 5 (VIA ZAMBONI 38)
Sabato 26 novembre h12, BIBLIOTECA SALA BORSA AUDITORIUM

Un progetto speciale sostenuto da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Unicredit Spa

In collaborazione con Galerie Martel, Transbook Children's Literature on the Move, Bao Publishing

Nell'ambito di BilBOlbul Festival Internazionale di fumetto - X edizione Bologna, 24 - 27 novembre 2016 a cura di Hamelin Associazione Culturale

Con il sostegno di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla cultura, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna - Scuola di lettere e beni culturali, Accademia di Bell Arti di Bologna, Pinacoteca Nazionale di Bologna
Main Partner Unicredit Spa
Founder Partner Gruppo Hera
Partner: Coop Alleanza 3.0, Arci Bologna, Albergo Al Cappello Rosso, Fabriano, CUBO Centro Unipol Bologna

Festival partner: Cheap on Board, Bologna Jazz Festival, La Violenza illustrata, Live Arts Week, Treviso Comic Book Festival, Viva i fumetti, ARF! Festival di storie, segni e disegni – Roma.

BilBOlbul fa parte della Rete dei Festival del Contemporaneo di Bologna.

BilBOlbul è una tappa di TRANSBOOK- Children's literature on the move, un progetto Europa Creativa 2014/2020 coordinato da Salon du livre et de la presse jeunesse (Francia) in partenariato con Europäische Kinder- und Jugendbuchmesse Saarbrücken (Germania), Tantàgora (Spagna), Arts Basics for Children (Belgio), Nobrow Ltd (UK), Literárne informačné centrum (Slovacchia), Hamelin Associazione Culturale (Italia).

unicredit logo 

(Fonte: ufficio stampa Uncredit)

Essere cittadini del Mondo oggi significa anche possedere una visione globale ed attenta di tutto ciò che ci circonda per valorizzarlo, farlo conoscere a più persone possibile creando una visibilità di ciò che ha fatto parte del nostro passato e della nostra storia.

Di L'Equilibrista

Novellara, 26 Novembre 2016

Sembra che le consuetudini ed i luoghi comuni stiano cedendo il passo al nuovo che avanza ed alla logica di cambiamento che impone nuovi modelli di sviluppo e di conoscenza, che rimane l'unica risorsa fondamentale in una Società moderna che ha tutto a portata di palmo. Per questa ragione vi sono luoghi che hanno deciso di dare valore alla loro storia, facendo leva sulla conoscenza del territorio, valorizzando la riscoperta della cultura e dei prodotti agricoli per presentarli al Mondo come riscoperta ed innovatività imprenditoriale.

Il Comune di Novellara per voce di Milena Saccani Vezzani, assessore alle attività produttive, agricole e delega alle politiche giovanili, ha accettato il mio invito per comprendere meglio in che modo queste realtà si stanno muovendo cercando consensi e creando circuiti virtuosi per le economie locali.
L'assessore spiega che il progetto di sviluppo è ben articolato perchè parte dalla valorizzazione dei prodotti di qualità come l'anguria di Novellara che grazie all'impegno di Regione, Provincia, produttori locali e l'Amministrazione cittadina lungo dieci anni, unendo sia la nuova che la passata, ha portato a Novellara il prestigioso riconoscimento dell'Indicazione Geografica Protetta (IGP). Grazie poi al fortunato premio "Miss Anguria", nel quale avviene un vero e proprio palio con tanto di premiazione per l'anguria migliore a seconda del peso o grado zuccherino, che porta turisti e curiosi a valorizzare una grande produzione locale e di qualità.

Il lungo iter per poter inserire Novellara nel prestigioso circuito delle cittàslow ha portato garanzia di qualità negli attori che vi partecipano e proiettato questo centro nelle più importanti manifestazioni a livello nazionale ed internazionale. Basti pensare alla fortunata partecipazione della città di Novellara al Salone del Gusto di Torino, il Tartufo bianco di San Miniato o le manifestazioni enogastronomiche recenti a Milano e Greve in Chianti dove è stato possibile far conoscere i valori della città reggiana al grande pubblico sia nazionale che internazionale.

Un altro tassello importante del progetto è ad oggi rappresentato da "Novellara Balsamica" che inserito nel contesto cittàslow, porta ad oggi una presenza crescente di aziende da tutta Italia, solo quest'anno ne erano presenti più di una ventina regalando momenti di show-cooking con ospiti prestigiosi e famosi nonché incontri fra produttori e tour operators soprattutto esteri che hanno scelto Novellara per promuovere il territorio. L'aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, fiore all'occhiello della Provincia Reggiana, grazie al quale è stata istituita anche una Acetaia Comunale visitabile, proprio perchè parliamo di una delle tradizioni millenarie che questo Comune porta con se dai tempi di Matilde di Canossa, proiettando la tradizione e la cultura gastronomica di eccellenza nelle più alte cucine del Mondo internazionale. Agli eventi è stato affiancato anche un "mercato contadino" che dal 2009 ospita una quindicina di operatori provenienti dalla Provincia reggiana e che vuole valorizzare le produzioni locali e di qualità, salvaguardando la cultura e la promozione del territorio italiano. Il mercatino rientra nella filosofia delle cittàslow ed ha avuto come riconoscimento il simbolo della chioccola arancione che valorizza la qualità del mercato interno.

L'amministrazione però non si è limitata alla sola valorizzazione del circuito enogastronomico ma sta creando una vera e propria filosofia che ruoti attorno alle buone abitudini dei cittadini, quindi ha promosso l'iniziativa, tutt'ora apprezzatissima, della "Bici bus" ovvero percorsi casa-scuola protetti per educare i bambini sin dalla più tenera età alla mobilità sostenibile, in sicurezza ed autonomia (con l'aiuto di volontari adulti) e per far crescere la consapevolezza fra i genitori e la Comunità che si può andare a scuola senza auto, divertendosi e promuovendo autonomia ed educazione stradale. La loro consapevolezza aumenta grazie anche al progetto "Cicerone al museo" che li vede protagonisti nel raccontare ai cittadini e turisti, come vere guide turistiche, le sale del museo, le opere presenti all'interno e la storia dei Gonzaga.

Il Comune si sta quindi muovendo molto e cercando di dare valore alle economie emergenti che affondano le loro radici nella cultura e nel saper fare di una volta, coinvolgendo le Comunità ed i Centri di aggregazione per il benessere comune, portando un modello di sviluppo invidiato dalle grandi città e impossibile da riprogettare senza la conoscenza e l'amore per il territorio di origine.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Battute frizzanti e musiche coinvolgenti. Fra gli interpreti, suor Cristina Scuccia nota al pubblico per la sua esplosione a "The Voice". Sister Act, al Teatro degli Arcimboldi di Milano fino al 27 novembre. 

Di Pietro Razzini

Celestiale, l'atmosfera che si respira durante la messa in scena di Sister Act, al Teatro degli Arcimboldi di Milano fino al 27 novembre. Il merito è sicuramente delle voci eccelse che si succedono sul palco durante lo sviluppo del musical, accompagnati da melodie che trasformano una semplice sequenza di note in un vero e proprio inno alla gioia e al buon umore.

RITMO E ARMONIA

Il risultato è uno spettacolo per tutti, una storia che si evolve in uno show di oltre due ore che trascorrono rapide perchè condite da battute frizzanti e musiche coinvolgenti.
Un'occasione per aprire il cuore alle emozioni, tenendo il ritmo con le mani e cantando con i protagonisti. Sono 25, infatti, i brani musicali scritti per l'occasione dal premio Oscar, Alan Menkenhe: ritmi che spaziano dal soul al funky, dalla disco anni '70 alle ballate pop, fino a raggiungere il sound gospel e le armonie polifoniche.
La direzione musicale di Stefano Brondi, le coreografie originali firmate da Rita Pivano, i costumi disegnati da Carla Accoramboni per i 22 artisti, le scenografie di Gabriele Moreschi caratterizzate da 24 cambi scena: elementi che danno ancora più lustro a un lavoro che trova nell'arte canora la sua punta di diamante.

sister act teatro milano

PROTAGONISTI

Nel ruolo della showgirl Deloris è stata scelta Belìa Martin, nata a Madrid da madre cubana, protagonista anche della versione spagnola del musical. Nel suo passato c'é anche la partecipazione a "Forever king of pop", un omaggio a Michael Jackson che ha avuto anche il riconoscimento ufficiale della famiglia Jackson. Il caso più curioso, tuttavia, riguarda Suor Cristina Scuccia, nel ruolo della novizia Suor Maria Roberta. Lei si che ha ricevuto veramente la chiamata del Signore e mette a disposizione i dono che le sono stati dati per avvicinare i giovani e il loro mondo. Nota già al pubblico per la sua esplosione a "The Voice", Suor Cristina nel 2014 é entrata nel mercato discografico con il suo primo album, Sister Cristina, prodotto da Universal.

 

Pubblicato in Cultura Emilia
Sabato, 19 Novembre 2016 10:12

Enerbia, l'energia della musica

Il gruppo di Piacenza è uno dei più importanti gruppi italiani attivi nel campo della musica antica e tradizionale, in particolare dell'area dell'Appennino Nord Occidentale. Dalle esibizioni live al cinema, il repertorio è vario e viene eseguito con strumenti antichi. L'intervista a Maddalena Scagnelli, voce e violino.

Di Manuela Fiorini

Piacenza, 19 novembre 2016

Il nome del gruppo è stato ispirato al castello di Erbia, che si trova presso San Boceto in Val Perino, nel comune di Bettola (PC). Gli Enerbia è un ensemble attivo da più di quindici anni ed è uno dei più importanti a livello nazionale nel campo della musica antica e tradizionale, in particolare dell'area dell'Appennino nord occidentale, tra le province di Piacenza, Genova, Pavia e Alessandria, culturalmente e storicamente legate da un passato comune. In queste zone, il canto, il ballo, la musica accompagnavano i momenti più importanti della vita, come il fidanzamento, il matrimonio, le nascite e le morti, ma anche il passaggio tra le stagioni. La mission degli Enerbia, composti da Maddalena Scagnelli, voce e violino, Franco Guglielmetti, fisarmonica, Gabriele Dametti, piffero, Claudio Schiavi e Davide Confalonieri, contrabbasso, Davide Cignatta e Massimo Visalli, chitarra, è quello di fare rivivere gli antichi balli come la Giga, la Piana, l'Alessandrina o il Perigurdino, alternati a quelli più moderni, come il valzer e le polke, a anche i canti e le musiche che, ancora, oggi, grazie alla tradizione orale, ancora risuonano tra le valli delle Quattro Province. Dietro a ogni brano, c'è una vera e propria ricerca storica e anche gli strumenti sono il frutto di una tradizione antica.

enerbia musica antica

Ne abbiamo parlato con Maddalena Scagnelli, voce e violino, che si occupa anche della ricerca storica e musicale dei brani e cura gli arrangiamenti musicali.

Come avviene la scelta dei vostri brani?
"Scegliamo sia quelli tramandati oralmente, da musicista a musicista, sia quelli colti, che magari sono conservati in giacimenti culturali importanti. Per esempio, per quelli dei repertori più antichi o medievali, è importante il Monastero di Bobbio, uno dei fulcri religiosi e culturali dell'Appennino emiliano-ligure, che ha un archivio molto importante. Poi ci sono le melodie dei grandi artisti e la tradizione popolare. Noi cerchiamo di valorizzare questi antichi repertori, che hanno un filo conduttore: nelle tradizioni popolari, un crogiolo di gruppi vocali, musicisti, tradizione orale, si è conservata la memoria di questi canti antichi. Ed è una memoria viva".

Anche gli strumenti musicali che utilizzate nelle vostre esibizioni hanno una storia?
"Sì, oltre alla musica, ci sono stato tramandati anche gli strumenti originali, che si sono conservat nonostante l'arrivo di strumenti "moderni". Tra i più interessanti c'è la piva emiliana, che è una zampogna fatta con la pelle di pecora e la sua esistenza è attestata da testimonianze fotografiche fino agli anni Sessanta. Un altro strumento interessante è il piffero, che non è un flauto, ma un oboe, e ha un suono molto pieno, ad ancia doppia. Nella zona estrema dell'Emilia Romagna, cioè le antiche terre del Ducato di Parma e Piacenza, che confina con Piemonte, Liguria e Oltrepò pavese si è conservata ancora viva la tradizione di eseguire musiche con questi strumenti".

La ricerca storica dei brani invece come avviene?
"Ci basiamo sulla memoria, sulla tradizione orale, che è stata però tramandata con mille varianti. Registriamo gli anziani musicisti e i cantori, poi dalle registrazioni prendiamo i brani e li riproponiamo. Siamo andati a registrate in tutto l'Appennino. Si parte quindi con una ricerca antropologica "dal vivo", poi ci basiamo sulle trascrizioni fatte negli anni 50 e 60, quando i grandi etnomusicologi stranieri registravano le tradizioni italiane".

Come li riproponete al pubblico di oggi?
"Facciamo un restauro conservativo. Utilizziamo solo strumenti acustici e antichi. E non ci sono arrangiamenti. Il risultato sono musiche molto più piacevoli. Cerchiamo di mantenere il suono il più possibile vicino alla sua struttura originaria e utilizzando solo strumenti originali e le voci naturali"

Alcune delle vostre musiche sono state utilizzate anche al cinema.
"Sì. Ermanno Olmi ha utilizzato due valzer popolari, Il valzer dei disertori e E c'era una ragazza, nel film I cento chiodi, ambientato lungo il Po, nella scena di pathos amoroso tra la giovane fornaia protagonista e il misterioso giovane. Giuseppe Bertolucci ha invece utilizzato alcuni brani tratti dal CD Così lontano l'azzurro nel suo documentario televisivo con Edmondo Berselli Un paese chiamato Po, andato in onda su Rai Due, per sottolineare l'intima e immediata connessione tra la musica e i paesaggi".

Enerbia musica strumenti antichi

Per approfondire: www.enerbia.com 

Pubblicato in Cultura Piacenza

"Notte d'inCANTO": uno spettacolo con l'illustre Basso Michele Pertusi, per regalare un pulmino ai ragazzi dello Skirace. Al Teatro Comunale di Noceto il prossimo 19 novembre.

Noceto, 16 novembre 2016 -

L'evento principale sul quale si concentra la raccolta fondi, promossa dalla dottoressa Franca Luceri in collaborazione con il Lyons "Maria Luigia", è in programma il prossimo 19 novembre (ore 21,00) al Teatro Comunale di Noceto nel quale si esibirà - a titolo gratuito - l'illustre Basso Michele Pertusi accompagnato dall'orchestra Ensamble Guermantes diretta dal Maestro Giacomo Fossa.

Obiettivo della raccolta fondi, ha dichiarato la promotrice Franca Luceri, è il raggiungimento della quota utile a regalare un pulmino per il trasporto dei ragazzi dello SKIRACE rendendoli così indipendenti dall'utilizzo dei mezzi privati (genitori) o dei volontari dell'ASD SKIRACE.

Da molti anni l'ASD Skirace, associazione No-Profit di volontariato aderente a UISP Parma, è impegnata nella promozione di attività sportive relative a sport invernali, avviando peraltro un progetto per la realizzazione di una scuola di sci specifica per persone con difficoltà motorie, visive e intellettive.

Gli sport invernali quindi come opportunità di sviluppo di competenze, affermazione della propria individualità e socializzazione. Per tutti. 

Come fare per contribuire all'acquisto del Pulmino:

1. donazione liberale attraverso bonifico bancario: IBAN IT65I0623012710000035820074 intestato a ASD SKIRACE (comunicare l'avvenuto versamento a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

2. acquisto biglietti dello spettacolo "Notte d'inCANTO" del 19 novembre alle 20,30 al Teatro Comunale di Noceto con il Basso Michele Pertusi. Orchestra Ensamble Guermantes diretta dal Maestro Giacomo Fossa.

3. Informazioni e prevendita biglietti: UISP-PARMA Via Testi, 2 Associazione SKIRACE

Per informazioni: dottoressa Franca Luceri 335.7019014 oppure 0521.621370)

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Il Programma Musicale

I parte
Giuseppe Verdi, Preludio da La Traviata
Wolfgang A.Mozart, "Madamina, il catalogo è questo" da Don Giovanni
Gioachino Rossini, "Sois immobile" da Guillame Tell,
Giuseppe Verdi, "Ella giammai m'amò" da Don Carlo
Giuseppe Verdi, "In solitaria stanza" dalle Arie da camera
Giuseppe Verdi, "Brindisi" dalle Arie da camera

II parte
Pietro Mascagni, Intermezzo da Cavalleria rusticana
Francesco Paolo Tosti, "Malia"
Francesco Paolo Tosti, "'A vucchella"
Francesco Paolo Tosti, "L'ultima canzone"
Eduardo Di Capua, "I' te vurria vasà"
Ernesto De Curtis, "Tu ca nun chiagne"

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Biografia di Michele Pertusi
Nato a Parma, ha studiato canto con Arrigo Pola e Carlo Bergonzi ed, in seguito, ha completato la sua formazione con Rodolfo Celletti e collabora per la preparazione dei ruoli con la Professoressa Hisako Tanaka.
Ha iniziato giovanissimo una straordinaria carriera che lo ha portato ad ottenere i consensi della critica specializzata e di platee tradizionalmente esigentissime: Opèra di Parigi, Covent Garden di Londra, Metropolitan di New York, Staatsoper di Vienna, Liceu di Barcellona, Scala di Milano, Regio di Torino la Deutsche Oper di Berlino, la Monnaie di Bruxelles, l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Barbican Centre di Londra, e tanti altri.
Grammy Award, nel 2006, per l'incisione del Falstaff con la London Symphony Orchestra diretta da Colin Davis (LSO Live).
Ha collaborato con direttori di fama internazionale quali ad esempio Daniel Barenboim, Semyon Bychkov, Riccardo Chailly, Colin Davis, Daniele Gatti, Carlo Maria Giulini, Vladimir Jurowski, James Levine, Zubin Metha, Riccardo Muti, Antonio Pappano e Georg Solti.
Ha al suo attivo importantissime registrazioni con case discografiche di altissimo livello: Decca, Sony,Deuutsche Grammophon, Ricordi, Erat ecc.
Raffinato interprete rossiniano, Michele Pertusi è stato più volte acclamato trionfatore al Rossini Opera Festival di Pesaro dove gli è stato conferito il prestigioso premio "Rossini d'oro".
Nel 1995 gli è stato conferito il premio "Franco Abbiati" dalla critica musicale italiana. Per l'incisione del Turco in Italia diretta da Riccardo Chailly (Decca) è stato insignito del Gramophone Award e nel febbraio 2006 ha vinto il prestigioso Grammy Award per l'incisione del ruolo del titolo in Falstaff (diretto da Colin Davis; LSO Live).
Ha recentemente ricevuto dal Presidente della Repubblica italiana la Medaglia d'Oro come Benemerito della Cultura.

Giacomo Fossa
Nato a Parma nel 1990, diplomato al Conservatorio di Parma in violoncello con il maestro Enrico Contini e in composizione con il maestro Federico Agostinelli e ha studiato pianoforte con Stefano Rabaglia.
Da sempre interessato alla direzione d'orchestra (a 18 anni ha diretto l'Orchestra Sinfonica di Terni), attualmente è allievo di Donato Renzetti.
Ha costituito l'Ensemble Guermantes, composta da giovani strumentisti attivi in varie orchestre.

Ensemble Guermantes
Il gruppo è nato a Parma nel 2012 per volontà di alcuni musicisti diplomati presso il Conservatorio "A. Boito" di Parma, ed è costituito interamente da giovani strumentisti affiancati da alcuni maestri con anni di attività alle spalle.
I giovani dell'ensamble hanno suonato anche importanti orchestre con l'Orchestra Cherubini, l'Orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala, la Gustav Mahler Jugend Orchester e in vari gruppi di musica da camera.

 

 

Michele Pertusi-noceto-locandina

(programma scaricabile in PDF a fondo testo)

CHI E' SKIRACE

Skirace è un associazione di volontariato, iscritta alla UISP di Parma, che promuove attività sportive relative agli sport invernali, nuoto, mountain-bike. L'associazione si rivolge a persone con difficoltà motorie, visive e intellettive, riteniamo che il benessere psico-fisico vada costruito insieme alle persone con una vita ricca di relazioni e attività motorie. La nostra idea è che non ci sono limiti fisici e psichici per svolgere attività sportive che a volte si ritengono impossibili, ma che nella realtà sono state realizzate da atleti con deficit psichici e motori molto compromessi.

La nostra mission è dare un messaggio di etica sportiva già a partire dal mondo delle scuole e dello sport per permettere di crescere anche dal punto di vista umano acquisendo quei valori di correttezza, fair play, rispetto delle regole e delle differenze che sono indispensabili sia nell'attività sportiva che nella vita di ogni persona.

I nostri progetti delle attività sportive non sono rivolti solamente a persone con problemi motori, visivi, intellettivi ma anche a tutte quelle persone che credono nei valori del fare assieme e nel rispetto delle differenze, vogliamo confonderci insieme al territorio, alla società civile per costruire uno sport dove il gioco, le relazioni, la fatica, l'impegno è condiviso insieme ai cittadini, volontari e famiglie.

In un momento storico in cui le federazioni sportive nazionali e le società sportive hanno riscoperto il loro ruolo fondamentale nell'etica dello sport, noi vogliamo promuovere il concetto dei valori dello sport nel rispetto delle differenze attraverso azioni concrete, non solo per far riflettere, ma per far praticare gli sport invernali, attivandoci con buone pratiche realizzando attività che fanno cultura e formazione dove ogni cittadino è protagonista del cambiamento.

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma
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