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"Senza la bonifica in queste ore la regione sarebbe alluvionata". Al via l'iniziativa di Urber e Cer "Acqua & Territorio Lab". Il primo laboratorio interattivo regionale partito dall'Istituto Agrario Zanelli di Reggio Emilia grazie al Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale -

Reggio Emilia, 12 novembre 2014 -

Un centinaio di studenti delle scuole superiori radunati nell' Aula Magna, gli esperti del sistema dei Consorzi di Bonifica e un'analisi approfondita, senza filtri, dell'ambiente che ci circonda: "In Emilia-Romagna si distribuiscono oltre 1,2 miliardi di metri cubi d'acqua, senza di questi la regione sarebbe completamente arida. Ma i 20 mila chilometri di canali proprio in queste ore contribuiscono a scolare le piogge eccessive che cadono violentemente su un territorio cementificato e mutato che, diversamente, sarebbe alluvionato e paludoso".

Questo, in sostanza, l'avvio del tutto inatteso per tanti futuri periti agrari dell'Istituto Agrario Zanelli di Reggio Emilia che ancora non conoscevano in modo approfondito l'attività di bonifica sul loro comprensorio. La giornata di studio di "Acqua e Territorio Lab", dedicata interamente alla gestione e alla qualità delle acque, è nata da una collaborazione attiva tra Urber (l'Unione Regionale delle Bonifiche dell'Emilia Romagna) Cer (Canale Emiliano Romagnolo) e grazie all'esperienza maturata in campo divulgativo dal Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale.

Le classi 4 E, A, C, M dell'Istituto hanno così colto con attenzione l'opportunità offerta dal laboratorio multidisciplinare delle bonifiche per sperimentare in prima persona cosa significa conoscere e governare l'acqua per renderla valore aggiunto per l'agricoltura, settore in crescita a doppia cifra che potrà assicurare loro un lavoro nell'immediato futuro.

"Queste giornate sono essenziali per la crescita del settore – ha evidenziato Massimiliano Pederzoli (presidente di Urber e Cer) lo scambio reciproco con gli studenti per noi è un ponte sul domani fatto di conoscenza e innovazione tecnologica, un'occasione da non perdere e da incrementare".
"Senza il lavoro dei Consorzi di Bonifica il territorio non sarebbe come lo conosciamo – ha spiegato Marino Zani, presidente dell'Emilia Centrale – grazie allo scolo delle acque, all'irrigazione e alla difesa dell'ambiente. Con 20.000 chilometri di canali, 3.600 nel nostro comprensorio, che servono per l'industria e per i privati e l'ambiente".

"Ciò nonostante, l'incremento della popolazione previsto richiede nuove produzioni" ha spiegato Aronne Ruffini, dirigente del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale nell'illustrare il sistema della bonifica locale capace di irrigare ben 120mila ettari dove il 90% dell'acqua serve per foraggere cereali e vigneti. A fianco a questo le opere agroambientali realizzate con tecniche di ingegneria naturalistica.

Daniele Galli, docente dell'Istituto Zanelli ha ricordato anche il piano per il Monitoraggio della qualità delle acque irrigue del Consorzio dell'Emilia Centrale. "Un progetto con finalità agronomica e ambientale a tutela delle acque quale fattore produttivo, capace di aumentare la produttività di 2,5 volte e che ha visto monitorare 54 parametri per ognuno dei campioni analizzati nel tempo". Tra le innovazioni più recenti per una applicazione tecnologica pratica all'agricoltura Irrinet, ideato dai ricercatori del Canale Emiliano Romagnolo, spicca per riconosciuta utilità tra gli addetti ai lavori.

Gioele Chiari- (Cer) ha spiegato agli studenti Irrinet , esempio virtuoso del servizio irrigazione realizzato proprio dal Cer e a disposizione di tutte le aziende agricole dell' Emilia Romagna, un software di ultima generazione in grado di fornire consigli irrigui via sms sul momento più idoneo di intervento e sui volumi da impiegare per ottenere un prodotto di qualità risparmiando risorse idriche.

(Fonte: ufficio stampa URBER)

Il Consorzio della Bonifica Parmense presenta a Roma i risultati dei propri modelli di prevenzione e intervento. I progetti "Difesa Attiva Appenino" e "SOS Bonifica" riscuotono il plauso del ministro Galletti -

Parma, 11 novembre 2014 –

"Presa di coscienza del rischio idrogeologico e stop al consumo di suolo": con questi due imperativi si sono riuniti oggi a Roma gli Stati generali nazionali contro il dissesto idrogeologico che sta creando danni gravissimi in molte zone del paese.
A margine dell'iniziativa "Fuori dal fango", coordinata alla Camera dei Deputati dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Delrio, dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Galletti e dal Capo Dipartimento della Protezione civile Nazionale Gabrielli, i vertici del Consorzio della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi e Meuccio Berselli hanno incontrato il Capo della Struttura di Missione Contro il Dissesto Erasmo D'Angelis per presentare i due modelli di intervento, Difesa Attiva Appennino e SOS Bonifica, già attuati con risultati tangibili proprio nella provincia di Parma.

I due progetti di salvaguardia ambientale montana "made in Parma", che mirano ad intervenire in tempi più rapidi, sveltendo le molteplici fasi burocratiche, hanno riscosso l'interesse del ministro Galletti che ha rinnovato l'impegno del suo dicastero su tutte le attività per un corretto uso del suolo.

La Struttura di Missione del Governo ha confermato la stretta collaborazione con gli enti di tutela ambientale e soprattutto con i Consorzi di bonifica attraverso un accurato e costante monitoraggio comune delle numerose criticità del territorio appenninico. Fino ad oggi i cantieri aperti dalla Struttura di Missione sono 300 su 1500 programmati per un investimento complessivo che arriverà a 5-6 miliardi di euro in 6-7 anni nelle zone più fragili.

L'incontro, che ha unito in un unica prospettiva gli enti che hanno la medesima vocazione alla difesa del suolo, insieme al ciclo di pianificazione delle opere di difesa 2015-2020 (con il contributo rilevante dei fondi europei per lo sviluppo di coesione) rappresenta un passo decisivo verso la creazione di un unico coordinamento di prevenzione suddiviso solo per le diverse competenze.

(Fonte: Ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

Lunedì, 10 Novembre 2014 16:11

Nuovo Peugeot Partner a emissioni zero

Nuovo Peugeot Partner 100% elettrico, permette di muoversi con assenza totale di emissioni e rumore ridotto al minimo -

Parma, 10 novembre 2014 -

Il marchio Peugeot pensa all'ambiente con il suo commerciale 100% elettrico, muovendosi con assenza totale di emissioni e rumore ridotto al minimo. Guidare il Partner è facile; non c'è cambio, il pedale di destra regola la progressiva erogazione di potenza del motore e la coppia dell'elettrico è immediata. Il vano di carico è identico a quello delle versioni con motore termico. Il Partner è funzionale e utilissimo ad esempio all'interno di parchi naturali e avendo 150km di autonomia può essere utilizzando quotidianamente per i compiti svolti dai guardaparco.

- Guarda il video in fondo alla pagina -

(in collaborazione con www.videomotori.eu)

peigeot partner interna 

Pubblicato in Motori Emilia

Con la scelta dello "scambio altrove" il Comune consuma quanto produce, assicurando vantaggi economici ed ambientali per tutta la comunità -

Reggio Emilia, 5 novembre 2014 –

Il Comune di Novellara ha deciso di attivare lo "scambio altrove" per gli impianti fotovoltaici a copertura del parcheggio della zona del centro commerciale e della zona sportiva, attivi dal 2011.
Diversamente dall'impianto sulla palestra di San Giovanni anch'esso attivo dal 2011 – che scambia l'energia prodotta con quella consumata dalla scuola elementare dalla palestra stessa – gli impianti realizzati a copertura della zona commerciale e sportiva sino ad oggi cedevano alla rete elettrica tutta l'energia prodotta, beneficiando di un contributo pari a circa 10 cent per Kwh.

Da qualche mese questo contributo è sceso a soli 4 cent per Kwh rendendo così più vantaggioso beneficiare di una possibilità offerta solo agli enti locali: lo scambio altrove. Questa modalità di scambio permette di collegare virtualmente la produzione di energia elettrica di un campo fotovoltaico ai contatori intestati al Comune. L'energia attualmente prodotta dagli impianti fotovoltaici di Novellara verrà quindi decurtata dai consumi di quasi tutti gli edifici comunali (il Municipio, Il Teatro, le scuole, le palestre ecc), ossia tutti gli edifici che normalmente consumano durante le ore diurne (ad eccezione della Casa protetta e dalla scuola e palestra di frazione collegate ai propri impianti fotovoltaici).

Questa operazione comporterà un minore introito derivante dal pagamento dell'elettricità prodotta dal campo fotovoltaico da parte del gestore energia elettrica (GSE), ma in parallelo un minor costo della bolletta energetica comunale, beneficiando così di un risparmio per tutta la comunità.
Fermo restando pertanto l'eticità della scelta effettuata dall'amministrazione di produrre energia pulita attraverso i campi fotovoltaici, riducendo la CO2 immessa nell'atmosfera, questa decisione permette di conseguire il maggior vantaggio economico dalla produzione elettrica annuale.
"La scelta che abbiamo effettuato come amministrazione comunale va nella direzione di un potenziale impatto zero per quanto riguarda i consumi di energia elettrica da parte degli edifici comunali" ha dichiarato l'assessore all'ambiente ed energia Alberto Razzini. "In futuro speriamo sarà questa la linea guida che verrà seguita da tutti, amministrazione e cittadini."

Di seguito un riepilogo della produzione e dei pagamenti dall'attivazione dei due impianti da 197,40 Wp fino al primo semestre del 2014:

tab1 novellara

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(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)

Martedì, 04 Novembre 2014 15:23

Ecosistema Urbano, Parma prima in Regione

Con il 61,30% di risultato Parma si classifica in testa fra le città emiliane per l'ecosistema urbano nella classifica annuale di Legambiente.

Parma, 4 novembre 2014 -

La città ducale occupa il 14° posto assoluto fra i capoluoghi di provincia a livello nazionale.

Le prime cinque città in classifica sono Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone. Fra le altre città emiliane, dietro Parma troviamo Forlì al 16° posto e Modena in trentottesima posizione. Inquinamento atmosferico a livelli d'emergenza e tasso di motorizzazione in crescita, gestione dei rifiuti altalenante e trasporto pubblico in crisi: questo il quadro poco lusinghiero che emerge dalla ventunesima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, presentato nei giorni scorsi a Torino.

Quest'anno, sono 18 gli indicatori selezionati per confrontare tra loro i 104 capoluoghi di provincia italiani. Tre indici sulla qualità dell'aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre sulla gestione delle acque (consumi, dispersione della rete e depurazione), due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due sul trasporto pubblico (il primo sull'offerta, il secondo sull'uso che ne fa la popolazione), cinque sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali), uno sull'incidentalità stradale, due sull'energia (consumi e diffusione rinnovabili).

A passarsela meglio sono città medio-piccole, soprattutto del nord Italia, anche se tra le prime 10 in classifica troviamo ben tre città del centro: Oristano, L'Aquila e Perugia, con Venezia, in decima posizione, prima fra le grandi città.

(Fonte: Comune di Parma)

 

Lunedì, 03 Novembre 2014 23:38

Piacenza e Parma. Allerta meteo per le prossime ore

L'Agenzia regionale di protezione civile ha emesso due allerte dalle ore 6.00 di martedi 4 novembre, sulla base dei dati previsionali del Centro Funzionale Arpa, a fronte dell'intensa perturbazione atlantica che a partire da oggi interesserà per alcuni giorni il nord Italia.

Parma 03 novembre 2014 -- --
Emessa allerta meteo, da parte della Agenzia regionale di Protezione civile, per le 36 ore comprese tra le ore 6 di domani mattina, martedì 4 e le ore 18 di mercoledì 5 novembre.

In particolare, per quanto riguarda la macroarea della pianura di Parma e Piacenza, l'allerta è di livello 1 (possibilità di pericolo e/o danni per popolazione e territori), mentre raggiunge il livello 2 (possibilità di elevato pericolo per la popolazione e danni gravi sulla zona di allertamento) per la macroarea dei bacini dei fiumi Trebbia e Taro, interessata quindi da uno specifico preallarme. In quest'ultima zona, in particolare, sono previste elevate precipitazioni, con valori medi tra 45 e 75 mm nelle 24 ore, e il conseguente innalzamento dei livelli idrimetrici con possibili superamenti della soglia 2.

Si informa che l'Agenzia regionale dell'Emilia-Romagna ha pubblicato sul web una serie di raccomandazioni alla cittadinanza sul comportamento da tenere in caso di criticità meteorologiche, consultabile al link http://www.protezionecivile.emilia-romagna.it/allerte-regionali/allegatitemporali.pdf.
(allerte scaricabile in pdf)

Oltre 100 relatori in programma, 437 imprenditori a confronto sulla green economy: tutti i risultati dell´indagine del Consiglio Nazionale

Rimini 31 ottobre 2014 -
Si è tenuta lo scorso 14 ottobre, alla presenza di Edo Ronchi, Presidente della Fondazione dello Sviluppo Sostenibile, Francesco La Camera, Direttore Generale del Ministero dell´Ambiente, e Lorenzo Cagnoni, Presidente di Rimini Fiera, la presentazione del programma della terza edizione degli Stati Generali della Green Economy, dedicati a ´Lo sviluppo delle imprese della green economy per uscire dalla crisi italiana´, in programma il 5-6 novembre a Ecomondo-Key Energy e Cooperambiente a Rimini Fiera.

La due giorni sarà aperta con la sessione della mattina del 5 novembre dal Ministro dell´Ambiente e a seguire interventi di rappresentati di istituzioni e organizzazioni europee. I lavori proseguiranno nel pomeriggio del 5 novembre in 7 sessioni tematiche di approfondimento e consultazione. I risultati della discussione verranno presentati la mattina del 6 novembre in occasione della sessione conclusiva alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico. Parteciperanno complessivamente oltre 100 autorevoli relatori, tra i quali rappresentanti istituzionali, imprese e organizzazioni di imprese, mondo della ricerca e associazioni.
´Gli Stati Generali della Green Economy - ha commentato Gian Luca Galletti, Ministro dell´Ambiente - sono il motore della conversione culturale, e quindi politica ed economica, che sta ponendo l´economia sostenibile al centro del progetto-paese. I dati parlano chiaro: in anni di crisi gravissima, cresce, e vigorosamente, nel nostro paese un solo comparto, quello della green economy. È cresciuto il volume d´affari ed è cresciuta soprattutto l´occupazione. Il Governo sostiene questa ´rivoluzione ambientale´ e vede negli ´Stati Generali´ il laboratorio privilegiato del cambiamento´.

´La direttrice dei contenuti degli SGGE 2014 - ha dichiarato Lorenzo Cagnoni, Presidente di Rimini Fiera SpA - è perfettamente aderente a ciò che oltre 90.000 operatori italiani ed esteri troveranno ad ECOMONDO e nei cinque saloni che in contemporanea l´accompagnano. Abbiamo concentrato ogni sforzo per garantire alle imprese della green economy strumenti di business e di sviluppo, indicheremo percorsi e favoriremo nuove relazioni coi mercati internazionali più appetibili. Questo siamo convinti sia il mestiere di una fiera concreta ed efficiente´.

Nel corso della conferenza stampa, sono stati presentati e commentati i risultati dell´indagine sugli orientamenti degli imprenditori della green economy condotta tra aprile e maggio 2014 dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con il Consiglio Nazionale della Green Economy. Al sondaggio, articolato in 56 temi relativi a 8 argomenti strategici, hanno risposto 437 imprenditori che gestiscono imprese per un totale di 64.573 dipendenti e con un fatturato complessivo di 15 miliardi e 956 milioni. Il campione è eterogeneo e include imprese di diverse dimensioni (micro, piccole, medie e grandi), distribuite su tutte le aree del paese (nord ovest, nord est, centro, sud e isole), di tutti i settori più rappresentativi della green economy (agroalimentare di qualità ecologica, riciclo di rifiuti, altri beni e servizi di elevata qualità ecologica, energie rinnovabili, efficienza energetica, servizi per l´ambiente).
´Nel panorama italiano - ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - un gruppo esteso di imprenditori si caratterizza per un nuovo orientamento, chiaramente green, e comincia a operare nella stessa direzione sulla base di idee e convinzioni condivise. È su questo importante fattore, emerso dall´indagine condotta dal Consiglio Nazionale, che vogliamo incentrare la discussione a Rimini, presentando al Governo imprenditori pronti a fare squadra per affrontare la crisi economica e climatica´.
I risultati più significativi emersi dall´indagine nelle 8 tematiche chiave affrontate:
• Rispetto al rapporto tra imprese e green economy: il 95% dichiara che un´impresa green deve produrre con processi produttivi di elevata qualità; il 94% dichiara che un´impresa tradizionale può avviarsi verso una green economy se realizza un serio programma di interventi e di investimenti finalizzati a raggiungere un´elevata qualità ecologica del processo produttivo, dei beni e dei servizi prodotti; per il 97% degli intervistati, sono fondamentali i valori e la visione di chi guida un´impresa green.
• Sulla visione dell´economia: la finalità dell´economia deve essere quella di assicurare un benessere duraturo e inclusivo per il 94% degli imprenditori; il 98% è d´accordo nell´affermare che l´economia deve puntare sul risparmio e l´uso sempre più efficiente dell´energia e delle risorse naturali; il 95% dichiara che, tra le finalità dell´economia, dovrebbero esserci quelle di conservare il capitale naturale e assicurare i servizi ecosistemici per avere un futuro.
• Rispetto alla crisi economica: il 92% degli intervistati afferma che la crisi è profonda e sollecita cambiamenti perché le vecchie strade non sono più sufficienti per riaprire prospettive durature di sviluppo; per il 97% la crisi è aggravata dagli sprechi nella spesa pubblica, dalla corruzione e dall´inefficienza della politica; il 90% afferma che innovare, differenziare, convertire produzioni e consumi in direzione green potrebbe contribuire in modo significativo ad alimentare una ripresa economica, con nuovi investimenti e nuova occupazione; l´Italia può uscire meglio dalla lunga recessione se trova la capacità di valorizzare la sua vocazione alla qualità e alla bellezza, secondo il 94% degli intervistati.
• Tra le politiche ambientali da mettere in atto: per il 92% degli imprenditori la crisi climatica è ormai un´emergenza globale e richiede drastici tagli delle emissioni di gas di serra, una rivoluzione energetica basata sul risparmio, l´efficienza e le fonti rinnovabili; il 99% dichiara che occorre risparmiare e usare in modo più efficiente le risorse e i materiali, ridurre la produzione di rifiuti, migliorare e aumentare la durata e la riutilizzabilità dei prodotti, massimizzando il riciclo, valorizzando il recupero e puntando a ridurre al minimo lo smaltimento; per ridurre i rischi di dissesto idrogeologico, di frane e alluvioni occorre gestire meglio, tutelare e fermare il consumo di nuovo territorio, utilizzando aree già urbanizzate, bonificando e recuperando siti contaminati (98%).
• Sul tema ´Le imprese della green economy e la società´: per il 94% la trasparenza e la correttezza nei confronti dei clienti - e più in generale i cittadini - sono comportamenti etici che hanno anche ricadute economiche positive; il 97% dichiara che il personale, ai vari livelli, va attivamente e consapevolmente coinvolto negli obiettivi aziendali ma anche nelle azioni di responsabilità sociale.
• Tra gli obiettivi e gli orientamenti d´impresa è importante: per il 95% essere in regola con tutte le normative in tutti i settori, con particolare attenzione a quella ambientale; innovare, differenziare e migliorare la qualità ecologica dei prodotti (96%); minimizzare o eliminare gli impatti ambientali dei processi produttivi per prevenire danni alla salute e all´ambiente (97%); creare un ambiente attrattivo per i migliori talenti e per favorire un lavoro creativo e responsabile (96%); realizzare un´attività che sia duratura nel tempo, che generi utili, ma che sia anche utile e apprezzata dalla comunità (97%).
• Per quel che riguarda le iniziative per il futuro delle imprese green per il 94% degli intervistati è necessario promuovere l´ecoinnovazione degli impianti, dei processi, dei beni e dei servizi.
• Tra le priorità per le politiche pubbliche è necessario: definire norme più semplici e più incisive, più tempestive, più chiare e stabili per il 97% degli intervistati; attuare una decisa lotta alla corruzione e alla criminalità (98%); valorizzare i potenziali di una green economy italiana basata sulle vocazioni dei nostri territori, della nostra manifattura, sulle nostre risorse culturali e naturali, di qualità e di bellezza (97%).

Altri dati interessanti:
• All´affermazione ´un´impresa green può avere oggi maggiori possibilità di successo di mercato´, c´è un consenso alto fra gli imprenditori che gestiscono imprese green di grandi dimensioni (fra abbastanza d´accordo e molto d´accordo - superiore all´80%), mentre è più basso tra le micro, piccole e medie imprese.
• All´affermazione ´La finanza deve essere più controllata e l´impiego del risparmio deve restare più ancorato agli investimenti locali´ l´accordo è più elevato fra gli imprenditori delle micro-imprese, più legate alla dimensione locale (82%), meno elevato fra quelli delle grandi imprese.
• L´affermazione ´Valorizzare le certificazioni ambientali di prodotto e di organizzazione´ incontra un vasto consenso fra tutti gli imprenditori della green economy, ma con una significativa differenza fra l´altissimo consenso di quelli delle grandi imprese (95%) e quello meno elevato delle microimprese (76%).

Il Consiglio Nazionale della Green Economy è composto da 67 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy italiana. Promuove, in collaborazione con il Ministero dell´Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico, gli Stati Generali della Green Economy. Il Consiglio si è dotato di 10 gruppi di lavoro su 10 settori strategici - che coinvolgono quasi 400 esperti in tutta italia - allo scopo di sviluppare una piattaforma di proposte strategico-programmatica per lo sviluppo di una green economy come via d´uscita dalla crisi economica e come chiave per il rilancio di investimenti e occupazione attraverso un Green New Deal. Il processo di elaborazione partecipata ha coinvolto tra il 2012 e il 2013 più di 4.000 stakeholder.

Per maggiori informazioni sugli Stati Generali della Green Economy: www.statigenerali.org

Pubblicato in Ambiente Emilia

A segnalarlo la Cia di Reggio Emilia: in precedenza era prevista la decorrenza dal 1° novembre.

Reggio Emilia, 31 ottobre 2014 --
Il settore Ambiente della CIA di Reggio Emilia segnala che - grazie anche all'intervento attuato presso le autorità regionali - è stata emesse una determina del direttore generale dell'assessorato Ambiente della Regione Emilia-Romagna con la quale viene ufficializzato che il periodo di divieto allo spandimento in ZVN (Zone vulnerabili ai nitrati) inizierà l'11 Novembre e durerà fino all'8 Febbraio 2015, invece che decorrere dal 1° novembre. A maggior ragione la norma vale anche per Zone non vulnerabili.

Pubblicato in Ambiente Emilia
Venerdì, 31 Ottobre 2014 09:00

Invito a salvare il "Casino dei Boschi di Carrega"

Se 1.000 è il numero minimo di firme per la segnalazione del "Casino dei Boschi" al progetto FAI "I luoghi del Cuore", 30.000 invece sono quelle necessarie per scalare la testa della classifica.

di Virgilio Parma 31 Gennaio 2014 --
Il Casino dei Boschi di Carrega deve tornare a splendere. Questo è l'obiettivo che si è posto il comitato "Salviamo il Casino dei Boschi di Carrega" attraverso la raccolta di firme affinché l'edificio storico, inserito all'interno del Parco dei Boschi di Carrega - il primo a essere istituito in Emilia Romagna -, possa essere preso a balia dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) all'interno del progetto "I Luoghi del Cuore" promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Un'iniziativa che coinvolge gli stessi cittadini invitati a segnalare i piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare.
Il FAI e Intesa Sanpaolo hanno già dato voce alle migliaia di segnalazioni raccolte: 45 sono stati finora gli interventi di recupero in 15 regioni che hanno restituito a molti luoghi la bellezza originale.

Gli amanti del Parco dei Boschi di Carrega si sono perciò costituiti in comitato, stanchi di stare ad osservare il deteriorarsi del Casino dei Boschi, "vero cuore del Parco, un gioiello nascosto, un esempio raro di integrazione progettuale tra architettura e paesaggio". Già molte le firme raccolte sufficienti alla segnalazione ma il numero è ancora ben lontano dal vertice della classifica del FAI.

A oggi, infatti, sono ben 29.900 le firme raccolte per gioiello architettonico nazionale che svetta al primo posto, la Certosa di Calci (Pisa) e 23.428 i voti del secondo classificato, il Convento dei frati cappuccini di Monterosso al Mare seguito, a brevissima distanza con 23.141 voti, dal Castello di Calatubo (Alcamo Trapani).
Ovvio quindi che la competizione sia dura e perciò, per scalare la classifica, serve il contributo dei tanti emiliani appassionati della propria terra.
L'unico intervento finanziato in Emilia Romagna è quello relativo alla Pieve Romanica di Santa Maria Ad Nives, Mirandola vittima del terremoto modenese del 2012.
Votare è semplice, basta collegarsi al sito "I luoghi del Cuore", registrarsi e votare.

PR Casino Boschi 2 Carrega

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Il Casino dei Boschi è un edificio fatto costruire dalla duchessa Maria Amalia di Borbone tra il 1775 e il 1789. Fu progettato dall'architetto francese Petitot su un preesistente chalet di caccia. Nel 1819 fu acquistato da Maria Luisa d'Austria, che incaricò l'architetto Nicola Bettoli di ristrutturare l'edificio secondo lo stile neoclassico. Aggiunse un lunghissimo colonnato con al centro il Casinetto, un edificio con orologio e torre campanaria, che ospitava il teatrino di corte. La duchessa incaricò il giardiniere Carlo Barvitius, proveniente dalla corte degli Asburgo, di impiantare un elegante giardino all'inglese.

Pubblicato in Ambiente Emilia

L'assessore all'Ambiente e Protezione civile del Comune di Modena Giulio Guerzoni esprime soddisfazione a seguito di un sopralluogo sugli argini del Naviglio e del Secchia -

Modena, 28 ottobre 2014 -

"Gli argini di Naviglio e Secchia sono puliti e in ordine e le alghe del Naviglio sono state sfalciate". A dirlo è l'assessore all'Ambiente e Protezione civile del Comune di Modena Giulio Guerzoni, che nella giornata di ieri, lunedì 27 ottobre, ha effettuato un sopralluogo sugli argini del Naviglio e del Secchia (nel tratto da Ponte Uccellino a Ponte Alto).

I lavori sono stati effettuati da Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) e rientrano nel piano di interventi, ordinari e straordinari, programmati nel 2014 per la messa in sicurezza degli argini di Secchia e Panaro e del reticolo dei canali danneggiati dall'alluvione del 19 gennaio.
"Diversi tratti arginali sono inoltre già stati perlustrati da tecnici e volontari della protezione civile", ha proseguito. "Io stesso – ha aggiunto Guerzoni – anche la settimana scorsa, ho partecipato al sopralluogo presso il Cavo Levata, Martiniana e Archirola trovandoli in buone condizioni. L'azione di monitoraggio e verifica, che sta fornendo risultati soddisfacenti, proseguirà nelle prossime settimane".

(Fonte: Comune di Modena)

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