Gli esponenti del M5S modenese chiedono di fare chiarezza sulla variazione del PSC (Piano Strutturale Comunale) che ha incluso la zona dell'ex ospedale nelle aree che possono subire deroghe per consentire la realizzazione del nuovo Polo Sant'Agostino.
Di Manuela Fiorini – Modena - Un nuovo centro culturale con una nuova sede per le biblioteche Estense e Poletti, un Centro per la Fotografia e l'Immagine, un Centro Linguistico d'Ateneo, un auditorium, sale espositive e attività commerciali. Il nuovo Polo Sant'Agostino dovrebbe sorgere, su progetto di Gae Aulenti, nel complesso dell'ex ospedale, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Sull'iter che ha portato all'approvazione del progetto, però, il Movimento 5 Stelle modenese vuole vederci chiaro. Per questo, dopo due interrogazioni dalle risposte non esaustive, ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica.
"Motivo dell'esposto – spiegano i rappresentanti del M5S – è chiarire se la variazione del PSC (Piano Strutturale Comunale) avvenuta nel 2010 rispetta i dettami imposti per la variazione urbanistica".
Per capire meglio il motivo del contendere si deve fare un passo indietro. Nel 2003 viene approvato dalla Regione lo spacchettamento del Piano Regolatore, che viene scorporato in tre strumenti: il PSC (Piano Strutturale Comunale), il POC (Piano Operativo Comunale) e il RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio). La modifica di questi tre strumenti è invece regolata dalla legge regionale 20/2000. Mentre le variazioni di POC e RUE possono essere deliberate dal Consiglio Comunale, la modifica del PSC implica invece un procedimento molto più lungo, con una molteplicità di enti coinvolti, poiché la natura strutturale di questo strumento lo fa incidere su una pluralità di interessi pubblici.
"Nel 2009 – spiegano ancora i Cinque Stelle – viene presentata una delibera consigliare, approvata il 23 marzo 2010, che adotta una variante al POC e al RUE, ma non presenta alcuna variante al PSC. Nonostante ciò, nelle tavole allegate alla delibera compare una variazione in una tavola del PSC relativa al Centro Storico che include l'Ospedale Sant'Agostino, fino a quella data ricompreso, invece nelle aree soggette a particolari prescrizioni come la Caserma Fanti, Piazza Matteotti, la Manifatura Tabacchi e Santa Chiara".
Secondo i Cinque Stelle, quindi, qualcuno avrebbe "forzato la mano" per fare sì che l'ex Ospedale Sant'Agostino rientrasse nelle aree che possono subire deroghe per rendere realizzabile il progetto del nuovo Polo. Trattandosi di un complesso edilizio storico, infatti, la legge regionale 20/2000 vieta l'aumento delle volumetrie preesistenti e l'edificazione delle aree di pertinenza dei complessi insediatici di rilevanza storica. Il progetto di Gae Aulenti per il nuovo Polo, invece, prevede un aumento di superficie e una ristrutturazione che andrebbe al di là del restauro e del risanamento conservativo.
"Tramite il nostro esposto – concludono i Cinque Stelle – vogliamo verificare se può configurarsi il reato di falso in atto pubblico, nell'interesse dei cittadini".
La parola passa ora al Giudice Penale.
foto di Claudio Vincenzi