L'intervento del direttore del Servizio dipendenze patologiche Claudio Ferretti all'iniziativa dedicata al Fenomeno del gioco d'azzardo nella nostra provincia ha evidenziato che sui circa 70 mila giocatori, fra i 2 e 3 mila sono giocatori patologici -
Modena, 26 gennaio 2015 -
"Sono circa 70 mila i giocatori nella provincia di Modena, di cui un numero che oscilla tra 2 e 3 mila sono giocatori "patologici", nei quali il gioco non è più un momento di divertimento, ma è divenuto problematico, compulsivo, incontrollabile". Lo ha detto il direttore Servizio dipendenze patologiche dell'Ausl di Modena Claudio Ferretti durante la tavola rotonda che si è svolta in Municipio sabato 24 gennaio nell'ambito dell'iniziativa "Il gioco d'azzardo nella nostra provincia".
Ferretti ha osservato che "secondo le stime attuali, il gioco d'azzardo coinvolge fino al 70-80 per cento della popolazione adulta italiana, quindi circa 30 milioni di scommettitori: tra di loro circa 700 mila sono i giocatori patologici" e rapportando il dato alla realtà locale è arrivato alla stima riportata.
I Servizi Dipendenze Patologiche sono gli ambulatori individuati per l'aiuto ai giocatori in difficoltà; nel Distretto di Modena è presente un servizio ambulatoriale presso l' ex ospedale Estense in viale Vittorio Veneto 9; vi si accede direttamente, anche senza appuntamento. Al servizio di Modena sono giunte negli anni un numero crescente di richieste di aiuto: erano 18 nel 2010 sono arrivate a 46 nel 2014.
"È maschio, quarantenne, regolarmente occupato, sposato con un figlio l'identikit del giocatore che chiede aiuto ai servizi. Gioca in modo compulsivo da due anni ai videopoker e ha una situazione finanziaria molto compromessa", spiega Ferretti che si è soffermato proprio su un aspetto particolare: "Un'indagine condotta su un campione di 61 giocatori che si sono rivolti al servizio di Modena tra il 2008 e il 2011 ha evidenziato che solo dodici pazienti non avevano debiti da gioco; nove avevano un debito fino a 5 mila euro, otto tra i 5 e i 10.000 euro e così via fino ad otto che avevano debiti per cifre oltre i 100 mila euro. Il medico ha anche spiegato che "la maggior parte degli utenti ha dipendenza dai videogiochi presenti nei bar e nelle sale gioco, seguito dal gioco del lotto e altri giochi; negli ultimi due anni sono arrivati anche i primi giocatori con dipendenza da giochi su internet".
I giocatori che si rivolgono all'ambulatorio effettuano una serie di colloqui con l'assistente sociale e lo psicologo che di norma coinvolgono anche i familiari. Spesso poi il paziente e la famiglia vengono inviati ai gruppi di auto-aiuto per i giocatori; a Modena ne è attivo uno condotto da personale della Comunità Papa Giovanni 23esimo. In città è anche attivo un punto di ascolto e aiuto presso la sede del Centro di Solidarietà di Modena ed il gruppo di auto mutuo aiuto dei Giocatori Anonimi.
"La famiglia e gli amici sono fondamentali nel riconoscere precocemente il problema – ha continuato Ferretti - di norma il primo campanello d'allarme è la mancanza di denaro. Nel percorso di cura, che dura mediamente un anno, sono poi necessari l' aiuto e la vicinanza emotiva di familiari ed amici, e soprattutto la funzione di controllo completo del denaro.
(Fonte: Comune di Modena)