le richieste dei cittadini e delle imprese terremotate sono dei diritti e come tali vanno rispettati. Ora si va avanti continuando non a porsi delle scadenze ma degli obiettivi di qualità, per uscire dal dramma del sisma più efficienti e rinnovati di prima".
E' questo il bilancio "politico" del presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario delegato alla Ricostruzione, Vasco Errani, tracciato mercoledì, nella sede di Bologna nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato numerosi assessori regionali e sindaci, presidenti di Provincia e tecnici.
28 morti, oltre 300 feriti , 33 i comuni nella zona intorno agli epicentri, 16 mila le persone direttamente assistite 45mila persone, hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni a causa dei danni subiti: tutto questo in un area in cui si produce circa il 2% del Pil nazionale.
Ad un anno da quei due giorni terribili, 20 e 29 maggio 2012 in cui l'Emilia ha tremato, lasciando un segno indelebile nel cuore della comunità, nel tessuto sociale e nel tessuto economico del territorio, molti sono i risultati raggiunti e tanti ancora gli obiettivi.
Un bilancio che trova corrispettivo in una serie di iniziative a cura dell'Agenzia di informazione e stampa della Giunta regionale, che ha prodotto in collaborazione con la struttura commissariale un dossier riepilogativo di questi primi dodici mesi dalle scosse, documento consultabile e scaricabile dallo speciale sito web www.regione.emilia-romagna.it/a-un-anno-dal-terremoto. Tra qualche giorno sarà resa disponibile un'applicazione per visualizzare lo speciale sui tablet. Sullo stesso sito è visibile il documentario "L'Emilia adesso: 365 giorni dopo il sisma" e un calendario dei numerosi appuntamenti di questo mese nelle aree colpite.
Una fra tutte, i caseifici del Parmigiano Reggiano colpiti dal terremoto, in segno di gratitudine per gli aiuti ricevuti, per due week (25-26 maggio e 1-2 giugno) consecutivi apriranno le porte a quanti vorranno vedere i frutti della ricostruzione.
Quasi 12 miliardi di danni ma un sistema di fondi di "10 miliardi, a cui si debbono aggiungere i 6 miliardi resi disponibili dalla Cassa depositi e prestiti senza interessi alla restituzione. Risorse che per case e imprese dovrebbero coprire il fabbisogno" ha approfondito il Presidente Errani durante la conferenza.
Un nuovo inizio, una tragedia che ha portato a una rinascita in atto seppur non ancora conclusasi, che porterà a centri storici più vivibili e un sistema delle imprese innovato. "Il sisma – ha commentato Errani – ci ha in qualche modo costretti a fare nuovi poli scolastici e nuove integrazioni tra i diversi livelli, anticipando così ciò che sarebbe dovuto in ogni caso accadere a livello nazionale e regionale".
Le norme sono partite da zero. Le leggi per la ricostruzione dell'Emilia, con i fondi per gli aiuti alle famiglie e alle imprese, sono state faticosamente scritte con il Governo, il Parlamento e l'Assemblea regionale durante l'emergenza. E ancora oggi, a un anno dal sisma, sono stati emanati ulteriori provvedimenti con carattere d'urgenza (ultimo in ordine temporale il decreto che proroga lo stato di emergenza al 31 dicembre 2014).
Il presidente ha infine reso noti i termini dell'audizione avuta davanti alle Commissioni di Camera e Senato, in cui ha esposto ai rappresentanti del Parlamento gli emendamenti (relativi a fisco, deroga al patto di stabilità e risarcimenti alle imprese) al Decreto 43 che sposta a fine 2014 lo stato di emergenza per le zone terremotate.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)