Giovedì, 18 Luglio 2024 16:36

Parma: incastrato da un'impronta digitale il presunto autore di un furto in abitazione commesso a Parma nel mese di luglio 2023. Denunciato 27enne albanese In evidenza

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“Quando si trova un’impronta digitale insanguinata o impressionata nella creta o nel vetro, essa può condurre all’identificazione scientifica di chi l’ha lasciata. Così scriveva sulla rivista Nature, fra la fine del IXI secolo e l’inizio del XX il Dott. Fould, precursore della dattiloscopia come strumento di identificazione personale. I principi basilari su cui si fonda sono sostanzialmente due: - l’univocità e l’immutabilità che detto in soldoni sta a significare che non esistono due impronte uguali e che esse non mutano nel tempo.

L’episodio per il quale un 27enne albanese è stato indagato in stato di libertà in quanto ritenuto il presunto responsabile, riguarda un furto commesso nel luglio 2023 all’interno di una abitazione nella zona di via Parigi.

Nella circostanza, mentre tutta la famiglia dormiva, ignoti si erano introdotti all’interno dell’appartamento, verosimilmente dalla porta finestra, della camera da letto delle figlie, che era aperta. I malviventi dopo aver rovistato nei diversi vani dell’abitazione, asportavano denaro contante, un telefono cellulare, un PC, una videocamera, un paio di scarpe.

Successivamente giungevano sul posto militari della Sezione Operativa della Compagnia di Parma che, a differenza del Dott. Fould dispongono di moderne attrezzature, specifiche per effettuare al meglio i necessari rilievi tecnici. Il sopralluogo, permetteva di rinvenire e sequestrare diverso materiale ritenuto utile alle indagini, compresi alcuni oggetti sicuramente maneggiate dagli ignoti.

Dopo essere stati sequestrati ed analizzati accuratamente, su alcuni manufatti sono state individuate delle impronte c.d. latenti, che dopo essere state esaltate con apposite polveri sono state asportate ed inviate ai laboratori del RIS di Parma per la successiva classificazione e comparazione con quelle già presenti nei database.

Come per il DNA, anche per la banca dati “delle impronte di confronto” l’alimentazione è continua e anche dopo diverso tempo, come nel caso di specie, l’impronta può essere identificata, permettendo di scoprire così chi l’ha lasciata.

Il laboratorio di dattiloscopia del RIS di Parma, dopo l’ennesima comparazione è riuscito a dare un nome ed un cognome a quell’impronta lasciata sulla sena del crimine dall’ anulare della mano destra.

I Carabinieri, nel corso dell’attività d’indagine, avevano raccolto a carico del 27 alcuni significativi riscontri investigativi, a cui la prova scientifica ha dato ulteriore valore probatorio. Per il 27enne, fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura di Parma per il reato di furto.

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