il SEI si è rivolto con un apposito appello all’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per << ottenere un decreto urgente atto a far votare nel comune di residenza temporanea quel mezzo milione e più di elettori che si stimano impossibilitati a raggiungere il luogo di residenza anagrafica, rimanendo di fatto esclusi dal diritto-dovere di esprimere il proprio voto >>.
L’evidente riferimento riguardava studenti e lavoratori fuori sede ma anche ricoverati in ospedali e in case di cura. Inoltre, onde evitare di chiedere o elemosinare chi possa accompagnare al seggio gli elettori con problemi di deambulazione, l’appello chiedeva pure di utilizzare gratuitamente la Croce Rossa, l’Unitalsi ed altre organizzazioni di volontariato per accompagnare da casa alle cabine gli elettori con disabilità. Tutto ciò dovrebbe valere per tutti i tipi di consultazione elettorale.
Oggi, nell’imminenza delle elezioni europee, si viene a conoscenza che il Governo sta per approvare un emendamento che permette soltanto agli studenti fuori-sede di votare nel luogo di residenza temporanea. Vengono così esclusi i tanti lavoratori o gli altri impediti per motivi sanitari. Perciò, il SEI – Sindacato Elettori Italiani chiede ai Legislatori di integrare tale emendamento pure per rendere paritari gli elettori che non sono in grado, per qualsiasi motivo, di raggiungere il luogo di residenza anagrafica per esprimere il diritto-dovere di voto. – stop -