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Somalia. Rifiutato l’accordo Etiopia-Somaliland. In evidenza

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Il Primo Ministro Hamza Barre: “Difenderemo la nostra terra con ogni mezzo legale possibile”

Di Flavia De Michetti 3 gennaio 2024 (Quotidianoweb.it) - Nella giornata di ieri, la Somalia ha respinto un patto firmato dal Somaliland con l'Etiopia che consente a quest’ultimo Paese di utilizzare un importante porto con accesso al Mar Rosso in cambio del riconoscimento come Stato indipendente, affermando che l'accordo non ha alcun valore legale.

Nelle ultime ore, il Governo di Mogadiscio ha richiamato il proprio ambasciatore in Etiopia e ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché si schieri al suo fianco contro il “palese assalto” alla sua sovranità.

L'accordo è stato annunciato nei giorni scorsi ad Addis Abeba solo poco tempo dopo che Mogadiscio, dopo anni di stallo, ha accettato di riprendere il dialogo con la regione settentrionale separatista.

Il Somaliland, un'area della Somalia nord-occidentale, ha cercato di ottenere la piena statualità da quando ha rivendicato l'indipendenza dalla Somalia nel 1991, ma non è stata formalmente riconosciuta da nessun Paese, anche se stampa la propria moneta, emette i propri passaporti ed elegge il proprio governo.

Tuttavia, il movimento non è stato riconosciuto a livello internazionale ed è contrastato da Mogadiscio.

Il Memorandum d'Intesa firmato dal Primo Ministro etiope Abiy Ahmed e dal leader del Somaliland Muse Bihi Abdi consente all'Etiopia l'accesso al porto di Berbera sul Mar Rosso e una base militare in affitto.

Abdi ha dichiarato: “In cambio l'Etiopia riconoscerà formalmente il Somaliland”, cosa che Addis Abeba non ha confermato.

Il gabinetto somalo non solo ha denunciato il MoU (Memorandum of Understanding) come un “Palese attacco all'indipendenza, alla sovranità e all'unità della Repubblica Federale di Somalia”, ma anche dichiarato di voler chiedere una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana per discutere “L'aggressione e l'interferenza dell'Etiopia contro la sovranità del nostro Paese”.

In un discorso alla Nazione, il Primo Ministro somalo Hamza Barre ha invitato la popolazione a mantenere la calma, sottolineando: “Non permetteremo che un solo centimetro di terra, di mare e di cielo venga violato. Difenderemo la nostra terra con ogni mezzo legale possibile”.

Il Presidente della Somalia Hassan Sheikh Mohamud, inoltre, nel corso di una sessione d'emergenza del Parlamento, ha dichiarato di “Respingere l'accordo come una violazione delle leggi internazionali. La Somalia non nutre alcuna ostilità nei confronti del popolo del Somaliland”.

“L'accordo potrebbe aprire la strada a una rinascita di Al-Shabaab [che dalla fine del 2022 è stato oggetto di una grande offensiva militare e ha denunciato il "programma espansionistico" di Abiy], il gruppo militante islamista che, da oltre 15 anni, conduce una sanguinosa insurrezione contro il Governo somalo”, ha avvertito il Presidente della Somalia.

Il Governo etiope non ha rilasciato alcun commento in seguito a queste dichiarazioni.

L'accordo arriva mesi dopo che il Primo Ministro dell’Etiopia Abiy aveva dichiarato che il suo Paese, il secondo più popoloso dell'Africa con circa 120 milioni di abitanti, avrebbe rivendicato il proprio diritto di accesso al Mar Rosso.

Una dichiarazione che ha sollevato diverse preoccupazioni.

L'Etiopia, infatti, è stata tagliata fuori dalla costa dopo la secessione dell'Eritrea e la sua dichiarazione di indipendenza nel 1993, dopo una guerra durata trent’anni.

La capitale Addis Abeba aveva mantenuto l'accesso a un porto in Eritrea fino a quando i due Paesi non sono entrati in guerra nel 1998. Da allora, l'Etiopia convoglia la maggior parte del suo commercio attraverso Gibuti.

L'economia etiope è stata, dunque, limitata dalla mancanza di un accesso marittimo e il porto di Berbera (la capitale commerciale del Somaliland) offre un accesso al Mar Rosso e, più a nord, al Canale di Suez.

Il consigliere per la Sicurezza nazionale di Abiy, Redwan Hussein, ha dichiarato che “L'Etiopia avrebbe una base militare sul Mar Rosso, mentre il Somaliland avrebbe affittato venti chilometri di accesso al mare per cinquant’anni”.

Hussein ha anche sottolineato che “Il Somaliland avrebbe la possibilità di acquisire partecipazioni nelle compagnie aeree e di telecomunicazioni etiopi”, anche se non è chiaro quando il patto entrerà in vigore.

Infine, nei giorni scorsi, dopo che nel 2020 negoziati simili erano stati bloccati, Somalia e Somaliland hanno accettato di riprendere il dialogo in seguito a due giorni di colloqui mediati dal Presidente di Gibuti Ismail Omar Guelleh che, senza fare uno specifico riferimento a nessun Paese, ha spiegato che “La regione non ha bisogno di altri conflitti”.

(Immagine tratta da The Guardian.)

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