La “Lanterna del Po e della Pace”, dopo la lunga permanenza sulla riva veneta del Grande fiume è tornata in Emilia Romagna e, nell’ultimo fine settimana, è “sbarcata” a Riva del Po, Comune di oltre 7mila abitanti della provincia di Ferrara.
Un viaggio ricco di significati, iniziato da Polesine Zibello grazie all’iniziativa del gruppo Amici del Grande fiume, con tappe che nel tempo hanno portato la Lanterna del Po a raggiungere Isola Pescaroli, Brancere (dove, nella chiesa divenuta santuario mariano ha ormai stabilito la sua sede principale), Pontirolo Capredoni, Assisi, Casalmaggiore, Villanova Marchesana, Papozze e Gavello.
Attualmente la “Lanterna del Po” era custodita a Gavello e sabato 16 dicembre ha ripreso il suo viaggio di pace, oltrepassando di nuovo il fiume per giungere a Berra, nel Comune appunto di Riva del Po. Qui il sindaco Andrea Zamboni, che in mattinata aveva ricevuto la Lanterna, l’ha consegnata alla comunità di Berra, nelle mani del parroco don Francesco Pio Morcavallo.
Il tutto nell’ambito di un pomeriggio di festa, dal titolo “Natale in piazza” che ha visto un susseguirsi di eventi, aperti proprio dall’arrivo e dalla consegna della Lanterna della Pace e del Po.
“La nostra – evidenzia ancora una volta il gruppo Amici del Grande Fiume di Polesine Zibello, promotore dell’iniziativa - è una iniziativa semplice, ma riteniamo ricca di valori, nata nella primavera dello scorso anno. In un momento particolarmente difficile per la pace mondiale, non avendo grandi strumenti a disposizione, abbiamo deciso di far sentire il grido di pace della popolazioni del Grande fiume, senza distinzione di riva, di provincia o di regione”.
Da questa consapevolezza, il gruppo Amici del Grande fiume di Polesine Zibello, ha deciso di promuovere questa iniziativa della Lanterna del Po, e della Pace, con l’obiettivo di portare una luce, luce di speranza e di pace, nel maggior numero di località possibili, anche fuori dai cosiddetti confini fluviali. Un viaggio dunque che continua, nel segno della pace e dell’amicizia tra le genti del fiume.
Per unire tutti verso quel traguardo, quello della pace appunto, sempre più necessario e soprattutto urgente. Un’occasione anche per mettere in comunicazione i centri rivieraschi, uniti dal rispetto per il Grande fiume e per sottolineare, una volta in più, il valore supremo e imprescindibile della pace.