Di Flavia De Michetti Roma, 8 ottobre 2023 (Quotidianoweb.it) - Nella giornata di ieri, dopo che i militanti palestinesi di Gaza hanno lanciato una raffica mortale di razzi e inviato uomini armati nel territorio israeliano, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il Paese è “in guerra”.
L'Esercito israeliano ha sottolineato che circa 2.200 razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele, mentre gruppi di terroristi armati si sono infiltrati nel Paese via terra, mare e aria con parapendii.
Diverse esplosioni sono state udite sopra Gerusalemme, Tel Aviv e nel sud di Israele, mentre i raid aerei hanno costretto gli israeliani nei rifugi sotterranei.
Le Forze di Difesa Israeliane hanno dichiarato che “Hamas ha preso ostaggi e prigionieri di guerra", senza però specificare un numero preciso.
Secondo il Servizio di Soccorso di Israele e il ministero della Sanità, “Nell’attacco almeno duecento israeliani sono stati uccisi e 1.452 feriti”.
La risposta di Israele non si è fatta attendere.
Come mostrano diversi video diffusi sul web, la Palestine Tower, un grattacielo che ospita appartamenti residenziali e uffici dei media a Gaza City, è stata colpita da un'esplosione, crollando su sé stessa.
Il Ministero della Sanità palestinese ha dichiarato che 232 palestinesi sono stati uccisi e 1.697 feriti, ma non ha detto dove sono avvenuti i decessi o se il bilancio comprendeva militanti di Hamas o civili di Gaza.
Netanyahu ha dichiarato che “Sono già in corso le operazioni per sgomberare le comunità infiltrate dai terroristi. Sono stati richiamati i riservisti”.
Durante un discorso televisivo, il primo ministro israeliano ha anche giurato “Vendetta contro Hamas, il movimento militante palestinese che gestisce Gaza. Quello che è successo non si è mai visto in Israele, ci vendicheremo con forza di questo giorno nero”.
“Dico ad Hamas: siete responsabili del benessere dei prigionieri, Israele regolerà i conti con chiunque faccia loro del male - ha aggiunto Netanyahu – Israele trasformerà le località associate ad Hamas in isole di rovine. Residenti di Gaza: Andate via ora perché opereremo con forza ovunque”.
Secondo quanto si apprende dalle Autorità israeliane, nella serata di ieri i militanti di Gaza hanno lanciato una nuova serie di razzi che hanno colpito diverse località in Israele, tra cui Tel Aviv.
In un post su Telegram, il braccio armato di Hamas, designato come organizzazione terroristica da Stati Uniti, Unione Europea e Israele, ha dichiarato di aver lanciato “Altri centocinquanta razzi in risposta al bombardamento della torre residenziale, Palestine Tower”.
Un attacco senza precedenti
Negli ultimi tempi, per dimensioni e portata, l'assalto a sorpresa di ieri è risultato senza precedenti, verificandosi anche nel 50° anniversario della guerra del 1973, in cui gli Stati arabi hanno bombardato Israele durante lo Yom Kippur, il giorno più sacro del calendario ebraico.
Il portavoce dell'IDF, il tenente colonnello Richard Hecht, nel corso di un briefing, elencando diverse località in cui si stavano svolgendo i combattimenti, tra cui diversi villaggi, basi dell'Esercito e valichi di confine, ha sottolineato: “Le Forze israeliane stanno combattendo sul terreno mentre parliamo”, rifiutando però di rispondere alle insistenti domande giornalisti, curiosi di sapere come mai l'IDF non avesse ricevuto informazioni sull'imminente attacco.
Un ex portavoce internazionale dell'IDF, Jonathan Conricus, ha dichiarato: “L'intero sistema ha fallito. Non si tratta di un solo componente. È l'intera architettura di difesa che evidentemente non è riuscita a fornire la necessaria difesa ai civili israeliani”.
Operazione “Al-Aqsa Storm”
Denominando l'operazione “Al-Aqsa Storm”, il comandante militare di Hamas, Muhammad Al-Deif, ha dichiarato in un messaggio registrato che “Il gruppo ha preso di mira le posizioni nemiche, gli aeroporti e le postazioni militari con cinque mila razzi. L'assalto a Israele era una risposta agli attacchi contro le donne, alla profanazione della moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme, e all'assedio in corso a Gaza. Se avete una pistola, tiratela fuori. Questo è il momento di usarla. Uscite con i camion, le auto, le asce, oggi inizia la storia migliore e più onorevole”.
E’ importante ricordare che questa violenta situazione si manifesta in un momento di profonda divisione in Israele.
Mesi dopo che il Governo ha approvato un piano controverso per ridurre il potere dei tribunali del Paese, infatti, si sono scatenate crisi sociali e politiche.
La mossa dei mesi scorsi, dunque, ha colpito anche i militari, spingendo molti riservisti, elemento fondamentale dell'Esercito israeliano, a intimare che non si sarebbero presentati se fossero stati chiamati, in segno di protesta contro le modifiche al sistema giudiziario.
Tuttavia, un portavoce dell'IDF ha dichiarato proprio ieri di non essere a conoscenza di riservisti che si siano rifiutati di essere convocati in seguito a quanto accaduto nelle ultime ore.
La cattura degli ostaggi
Un portavoce dell'IDF, il generale di brigata Daniel Hagari, ha spiegato che “in due località, Ofakim e Beeri, sono stati catturati diversi ostaggi”.
Al momento non è chiaro quante persone Hamas abbia fatto prigioniere.
Tuttavia, alcuni video, nel quartiere di Shejaiya a Gaza, mostrano una donna scalza che viene estratta dal bagagliaio di una Jeep da un uomo armato, poi costretta a salire sul sedile posteriore dell'auto. Il volto della donna sembrerebbe sanguinare e i suoi polsi sarebbero stati legati con un cavo dietro la schiena. La jeep sembra avere una targa delle Forze di Difesa Israeliane, il che suggerisce che potrebbe essere stata catturata e portata a Gaza.
Inoltre, i residenti del Kibbutz Beeri e del Kibbutz Nir Oz, due comunità israeliane, hanno dichiarato all'emittente televisiva Channel 12 del Paese che gli assalitori provenienti da Gaza stavano cercando di entrare nelle loro case, implorando ripetutamente l'assistenza dell'IDF.
Le Forze di Difesa Israeliane hanno avvertito gli israeliani che vivono vicino a Gaza di rimanere nelle loro case o di recarsi nei rifugi.
Zaki Heller, portavoce del Magen David Adom israeliano (Primo Soccorso nel Paese), ha esortato le persone a donare il sangue e ha detto che, nella mattinata di ieri, a Tel Aviv è stata organizzata una raccolta speciale di sangue, con una certa urgenza.
Quali sono state le reazioni degli altri Paesi?
Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che “Il sostegno della sua amministrazione alla sicurezza di Israele è solido e incrollabile”.
Nel corso di un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Netanyahu, gli Stati Uniti hanno, infatti, confermato la vicinanza al popolo di Israele di fronte agli attacchi terroristici.
Stephanie Hallett, il più alto diplomatico americano in Israele, ha scritto sui social media: “Condanno il lancio indiscriminato di razzi da parte dei terroristi di Hamas contro i civili israeliani. Sono in contatto con i funzionari israeliani e sostengo pienamente il diritto di Israele a difendersi da questi attacchi terroristici”.
In Turchia, il Presidente Erdogan ha chiesto alle parti coinvolte di "Agire con moderazione alla luce degli eventi in Israele e di guardarsi dal compiere passi impulsivi che faranno aumentare le tensioni”.
Il Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha dichiarato su X (precedentemente Twitter), di “Condannare inequivocabilmente la violenza. È terrorismo nella sua forma più spregevole. Israele ha il diritto di difendersi da attacchi così odiosi”.
Infine, oltre a molti leader europei che sono intervenuti sui social media per denunciare la violenza, il Presidente francese Macron ha espresso “Piena solidarietà alle vittime” e il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che “La Germania condanna questi attacchi di Hamas ed è al fianco di Israele”.
(immagine tramite screenshot, da CNN.com.)