Di Francesco Graziano Bologna, 24 agosto 2023 - Dopo esattamente due mesi la ‘marcia su Mosca’ dei suoi miliziani e a quasi tre dal suo ammutinamento avvenuto tra il 23 e 24 giugno la sfida di Yevgeny Prigozhin al Cremlino dell’autocrate Putin ha avuto il suo nefasto epilogo.

L’ex galeotto, divenuto miliardario ed eroe della Russia per le battaglie in Ucraina dove ha seminato parecchi morti sul Donbass, poi ribellatosi allo “ Zar”, è morto quando l’aereo civile con a bordo altre dieci persone si è schiantato nella Regione tra Mosca e San Pietroburgo. Sarebbe stato abbattuto dalla “contraerea russa” rimanendo alle affermazioni del canale Telegram vicino alla Wagner Grey Zone.

A parlare per primo è stato il Presidente Biden che ha affermato: “ Non c’è molto di quello che accade in Russia in cui Putin (che più di una volta aveva avvisato la sorte che sarebbe toccata ai traditori) non sia dietro”.

Nemmeno in Ucraina nutrono grossi dubbi. “ Ovviamente Putin non perdona nessuno”, ha scritto su X il consigliere del Presidente Mykhailo Podolyak.

In un primo momento si era pensato che Prigozhin si trovasse su un altro aereo e che fosse poi atterrato all’aeroporto moscovita; spesso per motivi di sicurezza faceva credere di trovarsi su un velivolo salvo poi eludere i suoi nemici. Poi però è arrivata la conferma della morte. Grey Zone ha diffuso delle immagini in cui si vede il jet precipitare verticalmente mentre dalla carlinga si sprigionava un intenso fumo