Sabato, 05 Agosto 2023 10:25

Al-Amal: la forza e la speranza delle donne straniere a Parma, a cui il velo copre la testa, ma non il cervello In evidenza

Scritto da Francesca Caggiati
Foto di gruppo dell'ultima gita a Viareggio Foto di gruppo dell'ultima gita a Viareggio

Al-Amal è nata nel 2016 come associazione femminile nel cuore dell’Oltretorrente e oggi riunisce centinaia di persone – la maggior parte donne - di diverse nazionalità e provenienza, impegnate nella promozione del dialogo e della conoscenza reciproca, per favorire l’integrazione tra le diverse culture.

È diventata un punto di riferimento importante e aiuta concretamente le donne straniere vittime di maltrattamenti in collaborazione con il nucleo antiviolenza della Polizia di Stato, organizza conferenze sul tema della condizione femminile e altri momenti di riflessione e socializzazione, insieme a molteplici iniziative di promozione interculturale.

Nabila Mhaidra – presidente di Al-Amal – è la prima donna straniera diventata Consigliere comunale a Parma, primato che ha anche nei confronti degli uomini, essendo la prima in assoluto – e finora l’unica donna - ad aver ricoperto questo ruolo. In Consiglio si è occupata per cinque anni di welfare, famiglie e fragilità, collaborando attivamente nell'integrazione scolastica.

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Nabila è nata a Marrakech nel 1983 e vive in Italia dal 2000. Dal 2005 è residente a Parma, in cui si è integrata e ha avuto molteplici occasioni per dimostrare il suo valore di donna. Nel 2008 ha conseguito il diploma di qualifica professionale al Giordani, nel 2009 la qualifica di Tagesmutter, nel 2012 la qualifica di operatore socio sanitario, nel 2014 il diploma di maturità come " dirigente di comunità" e infine nel 2015 il ruolo di mediatrice interculturale. Dal 2014 ha la cittadinanza italiana, grazie alla quale si è candidata nelle liste di Effetto Parma ed è stata eletta in consiglio comunale durante la giunta Pizzarotti.

Dal 2008 lavora come operatrice socio sanitaria per la cooperativa sociale Aurora Domus e oggi è responsabile di un servizio di assistenza domiciliare per gli anziani disabili. È madre di due figli ormai grandi, orgogliosa di aver fatto la mediatrice per tanti anni in diversi ambiti della città, anche come volontaria. Oltre che presidente - ruolo già ricoperto in passato e interrotto nel periodo in cui è stata consigliere comunale - è socia fondatrice di Al-Amal. Nabila è una persona con sani principi, idee chiare e volontà: tre caratteristiche che fanno di lei un valore aggiunto nei contesti in cui opera.

Ho voluto presentare Nabila nel modo più esauriente e completo possibile, affinché possa essere compreso il percorso e le capacità di questa donna, mamma e lavoratrice, che ricopre un ruolo importante nel contesto sociale di Parma, con onestà intellettuale, coraggio, passione, visione e determinazione. Qualità tutt'altro che scontate e alla portata di tutti.

Nabila ci racconti come è nata Al-Amal e cosa rappresenta oggi l’associazione?

“Al-Amal è nata nel 2016, precisamente il 3 ottobre, in borgo Parente appoggiandosi alla sede di un’altra associazione esistente e oggi raggruppa circa 120 donne, ma alle attività partecipano molte più persone, che variano da iniziativa a iniziativa, fino ad arrivare a 300 e oltre, quando si tratta di feste o manifestazioni.”

Di quali nazionalità?

“L’associazione è stata fondata da sette persone provenienti da Italia, Marocco, Somalia e Pakistan. Poi mano a mano si sono aggiunte Tunisia, Egitto, Algeria, Santo Domingo, Perù, Ecuador e altre ancora. Siamo talmente tante adesso che è difficile quantificare da quali paesi proveniamo e le nazionalità coinvolte cambiano in base all’attività a cui partecipano: gite, corso di arabo, corso di italiano per stranieri, ecc...”

Avete una sede in cui vi ritrovate?

“Siamo un’associazione senza sede dalla nascita, abbiamo aperto la scuola araba, i corsi di alfabetizzazione, le serate di cinema legate al mondo arabo all’interno della sede di un’altra associazione. Poi ci siamo spostate nel laboratorio famiglia dell’Oltretorrente, grazie ad una stanza che ci è stata messa a disposizione e utilizzavamo anche il centro giovani Esprit alla Crocetta e temporaneamente anche il centro interculturale di via Bandini. Questo ci permetteva di essere presenti in diversi quartieri e di conoscere e farci conoscere da più persone, diventando più accessibili ed evitando alle persone di spostarsi più di tanto, perché sapevano che potevano trovarci in diversi punti e decidere di frequentare quello in cui erano più comode. Adesso stiamo trattando per avere una sede nostra, ma è un percorso lungo. Siamo in attesa e speriamo ci venga assegnata ai primi di novembre di quest’anno.”

Di recente avete organizzato una giornata al mare a Viareggio a cui ho partecipato anche io e devo farvi i nuovamente i complimenti per l’ottima riuscita dell’iniziativa. Come sono partite? Organizzate gite tutto l'anno o solo d'estate?

“Le gite sono nate come attività per i bambini nella primavera del 2017: li abbiamo portati a Pisa, Firenze e altre città. Poi le mamme, a cui è piaciuta molto l’iniziativa, hanno chiesto di poter partecipare e quindi le gite si sono allargate ad un pubblico più ampio di donne con o senza figli. Anche le mete si sono diversificate: gite al mare, parchi tematici, grigliate, giornate in fiume; soprattutto d’estate, ma anche in altri periodi dell’anno. Dipende da cosa viene deciso dal direttivo.

Come siete organizzate all'interno dell'associazione?

“L’associazione è composta dal Consiglio Direttivo formato da tre persone e dalle coordinatrici delle varie attività, affiancate da me e dalle altre consigliere. C’è la coordinatrice della scuola araba, del corso di italiano, delle cene e altre attività che si fanno in stazione per aiutare i senza tetto e bisognosi, del corso di piscina, di informatica (il prossimo corso parte il 4 settembre a Forma Futuro) e diverse altre, … Poi abbiamo ogni anno l’assemblea ordinaria con le associate/i– la maggior parte sono donne, ma ultimamente anche diversi uomini si sono avvicinati alla nostra associazione e si sono iscritti.

Da quando è arrivato il Covid usiamo molto le chat per tenerci in contatto e prendere decisioni, e anche adesso ci vediamo meno in presenza. Tra direttivo e coordinatori siamo una quarantina e attraverso un gruppo whatsapp o riunioni on line viene deciso quali attività portare avanti, prendendo spunto anche dalle richieste e proposte che ci vengono fatte dalle associate. Quindi ognuno può dare il proprio contributo all'interno di Al-Amal e il contributo di tutti è importante.”

Qual è il progetto di cui vai più orgogliosa?

“Sono orgogliosa di tutto, proprio tutto. Sono molto contenta soprattutto che abbiamo superato tante barriere e oggi abbiamo visibilità a Parma. Mi fa sempre molto piacere quando sento parlare di noi, quando vedo che la gente su tante tematiche ha cambiato idea o comunque ha iniziato ad incuriosirsi e a volerci conoscere, grazie anche alle tante attività che abbiamo messo in campo e che ci hanno permesso e ci permettono di raggiungere sempre più persone. Questo ha portato anche a mettere in discussione certi pensieri e pregiudizi.

Vado molto orgogliosa di questo percorso, perché penso che sia grazie ad ognuna di noi – i maschi sono una minoranza, ma ci sono e ci danno una mano – se siamo un’associazione che oggi viene chiamata a Firenze, Napoli, Roma e altre parti d’Italia perché vogliono questo modello anche in altre città. Questo ci fa onore e ci gratifica per tutto il tempo e l’impegno per costruire questa realtà.

C’è ancora tanto da fare e migliorare, c’è tanto da modificare e da imparare per svilupparla al meglio e renderla ancora più accessibile a tutti. Però i passi che sono stati fatti - dal nulla e da persone comuni come noi - sono già tanto. Non siamo medici, professoresse universitarie o esperte di nulla, ma cerchiamo di osservare, ascoltare nei contesti in cui lavoriamo, in cui mandiamo i nostri figli a scuola, dove fruiamo di prestazioni sanitarie, dove andiamo negli uffici pubblici, e in un qualsiasi posto, perfino in autobus – anche se può sembrare una banalità – cerchiamo sempre di osservare, capire e raccogliere i bisogni e le segnalazioni e da lì facciamo nascere i nostri progetti. Piccoli, ma con degli obiettivi ben chiari, che il più delle volte sono stati raggiunti.

Nabila è attorniata da tante donne veramente capaci e in gamba, in un gioco di squadra che difficilmente si vede nelle realtà associative e in generale nelle organizzazioni, che siano lavorative o senza scopo di lucro.

Arbia Mallaoui è una di queste donne: forte, energica e piena di iniziativa. Mamma di quattro figli, di origine tunisina, ma in Italia dal 1996 e cittadina italiana. Lavora come cuoca ed è volontaria in Assistenza Pubblica. È entrata in Al-Amal nel 2018 e oggi ricopre il ruolo di coordinatrice, insegna nella scuola araba e si occupa insieme a Nabila di diverse attività tra cui le gite. Parma è diventata la sua città, dove è attiva in vari ambiti e cerca sempre di dare il proprio contributo per migliorare la visibilità delle donne musulmane velate e in generale delle donne straniere.

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Sei una delle coordinatrici di Al-Amal e tra le varie attività ti occupi anche delle gite. Ci parli della prossima che avete in programma il 13 di agosto? Dove andrete?

“Per la prossima gita abbiamo affittato una villa privata tra Bologna e Ferrara per passare una giornata insieme, facendo una grigliata, nuotando in piscina, per stare in compagnia in un posto tranquillo e poter stare come a casa e sentirsi in famiglia, ma anche libere di poter stare senza il velo se si desidera.”

Possono aderire anche donne non iscritte all'associazione?

“Si certo, le nostre iniziative sono aperte a tutte le donne che vogliono partecipare e sono un modo per conoscere la nostra comunità allargata e condividere tradizioni e cultura in modo inclusivo.”

Un'attività importante di Al-Amal è la scuola di arabo. Quando è nata? A chi è rivolta?

“La scuola araba è nata nel 2016 assieme all'associazione che oggi è diventata una realtà molto più ampia. È aperta a tutti e frequentata da persone di diverse nazionalità, anche da italiani che vogliono imparare l’arabo. In particolare da bambini nati qui da genitori stranieri che non conoscono e non parlano la loro lingua di origine.”

Hai un sogno nel cassetto o un desiderio che vorresti realizzare tramite Al-Amal?

“Dal primo giorno in cui sono entrata in associazione e mi è stato chiesto il motivo per cui ero qui, il mio obiettivo, che è anche il mio sogno, è quello che grazie al mio lavoro di oggi un domani mia figlia possa godere di quei diritti di libertà e uguaglianza e sentirsi veramente parte della comunità in cui vive, senza essere giudicata per la sua religione o per il suo vestito. In un Paese in cui i miei figli e i miei nipoti siano liberi e senza paura di essere giudicati, guardati male o presi in giro e abbiano la possibilità di affermarsi e raggiungere il successo nella società, senza ostacoli legati alle loro origini. Non esistono veri impedimenti, tranne l’ignoranza e sono tanti i progetti in corso e futuri a cui lavoriamo tutte insieme per affermare la libertà della donna e darle visibilità. Spero un giorno questo sogno si realizzi per il futuro delle nuove generazioni. Io sono in Italia da ventisei anni, abito a Parma e mi trovo benissimo, e mi fa piacere che tante persone conoscendomi abbiano cambiato idea sulle donne arabe e sui musulmani in generale. Tutte insieme ci impegniamo per trasmettere l’immagine vera e bella di noi: perché il velo copre la testa, ma non il cervello. Il cervello lavora, pensa e crea.”

“Al-Amal” in italiano significa “la speranza” e nome migliore per questa associazione di donne coraggiose non potevano trovarlo. Un’associazione di donne per le donne, di cui trovate di seguito i contatti per conoscere e partecipare alle loro tante iniziative:

  • telefono 327 358 8004
  • mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • pagina Fb Associazione Al-Amal https://www.facebook.com/associazionealamalparma.16