Con Bonaccini Presidente dalla fine del 2014 l’Emilia Romagna si è costituita parte civile per “dovere morale e civile per le vittime, i loro famigliari e a nome della comunità. Bisogna stare attenti alle false testimonianze”.
Così si è espresso rendendo la sua testimonianza nel processo che vede sul banco degli imputati l’ex membro dei Nuclei armati rivoluzionari Luigi Ciavardini – condannato definitivamente in quanto facente parte del gruppo di responsabili dell’infame attentato stragista – e Vincenzo Vinciguerra, ex esponente di Ordine Nuovo e di Avanguardia Nazionale.
I due sono accusati di aver reso falsa testimonianza per aver rilasciato alcune dichiarazioni non corrispondenti al vero nel corso del processo di primo grado che ha condotto ad una condanna all’ergastolo Gilberto Cavallini, ritenuto uno degli autori della strage dell’estate del 1980.
Bonaccini ha testimoniato, chiamato dal pool di avvocati di parte civile, come rappresentante della Regione e come lui anche Matteo Lepore, primo cittadino della città felsinea. Ha affermato il sindaco: “Abbiamo voluto costituirci parte civile per accogliere il lavoro importante dell’accusa e giungere ai processi. Depistaggi e false testimonianze hanno costituito un ostacolo alla verità. In generale la menzogna ha finito per essere una delle peculiarità principali di questa storia degli ultimi quarant’anni”.