Giovedì, 11 Maggio 2023 05:49

L'ex Primo Ministro pakistano Imran Khan è stato arrestato nel Tribunale di Islamabad In evidenza

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Nelle ultime ore, l’ex Premier pakistano Imran Khan è comparso in tribunale con l'accusa di corruzione. Decine di Forze paramilitari su veicoli blindati hanno arrestato il 70enne dopo il suo ingresso nel complesso del tribunale, per poi portarlo via. In seguito all’arresto, sono scoppiati diversi disordini in numerose città, con i manifestanti che hanno bloccato le strade principali.

di Flavia De Michetti Roma, 10 maggio 2023 (Quotidianoweb.it)   -Nell'aprile dello scorso anno, Khan è stato estromesso da Primo Ministro e, da allora, ha condotto una campagna per le elezioni anticipate, che dovrebbero tenersi entro la fine dell'anno.

Il portavoce dell’ex Premier, Raoof Hasan, ha dichiarato di “Aspettarsi il peggio e che l'arresto potrebbe far precipitare il Paese nel caos e nell'anarchia”.

Stiamo affrontando molteplici crisi. – ha aggiunto Hasan - C'è una crisi economica, c'è una crisi politica, c'è una crisi del costo dei mezzi di sussistenza e di conseguenza questa occasione sarà una catarsi per loro e temo che una buona dose di violenza stia tornando”.

Inoltre, un membro del team legale di Khan, Raja Mateen, ha denunciato l’utilizzo di una forza eccessiva contro il suo cliente, spiegando che “Il signor Khan è andato nell'ufficio biometrico per la biometria. I ranger sono andati lì, hanno rotto le finestre, hanno colpito il signor Khan sulla testa con un manganello. Hanno trascinato il signor Khan da lì. A loro non importava che questa persona fosse venuta in tribunale mentre era ferita”.

Il partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI, partito politico centrista, nazionalista e comunitario del Pakistan, fondato nel 1996 su iniziativa di Imran Khan) ha invitato i suoi sostenitori a protestare, tanto che, nelle ore trascorse dalla sua detenzione, sono state segnalate violenze da diverse città tra cui Lahore, Karachi e Peshawar e, per le strade di Islamabad, centinaia di manifestanti hanno bloccato una delle principali autostrade in entrata e in uscita dalla Capitale.

I manifestanti, contro l’arresto di Khan, hanno abbattuto segnali stradali e parti di cavalcavia, acceso fuochi e lanciato pietre. 

Tramite comunicazioni diffuse sui social media, la Polizia di Islamabad ha dichiarato che cinque agenti sono stati feriti e 43 manifestanti arrestati.

I filmati provenienti da Lahore (città del Pakistan situata sul fiume Ravi) e pubblicati su Twitter sembravano mostrare la folla che irrompeva nella casa del Comandante del Corpo militare, distruggendo mobili e oggetti personali all'interno.

Nella principale città portuale di Karachi, invece, i protestanti hanno bloccato una strada principale e, durante gli scontri con i sostenitori di Khan, almeno dieci persone, tra cui sei agenti di Polizia, sono rimaste ferite nella città sud-occidentale di Quetta.

A causa del generale caos, i servizi di dati mobili sono stati sospesi su istruzioni del Ministero dell'Interno.

Il gruppo di monitoraggio di Internet NetBlocks (organizzazione di giornalismo investigativo in ambito tecnologico, che monitora la sicurezza durante la navigazione in internet e il controllo esercitato su di essa dai vari governi) ha spiegato che “È in corso un'interruzione di Twitter, Facebook e YouTube su più fornitori di servizi Internet in Pakistan”.

Secondo una dichiarazione dell'Ispettore Generale della Polizia del Punjab (uno Stato al confine con il Pakistan) ha dichiarato che l'arresto di Khan è stato ordinato perché accusato di “corruzione e pratiche corrotte”.

Il caso riguarda accuse sull'assegnazione di terreni nel cosiddetto Al-Qadir Trust.

Di cosa tratta il caso Al-Qadir University Trust?

Lo scorso giugno, il nuovo Governo di coalizione ha affermato che Khan e sua moglie, Bushra Bibi, hanno ottenuto da Malik Riaz, un importante magnate immobiliare del Pakistan, un terreno del valore di miliardi di rupie per la loro fiducia al fine di costruire un istituto educativo.

Il NAB - National Accountability Bureau (Istituzione federale autonoma e costituzionalmente istituita, contro la corruzione, prepara valutazioni critiche di intelligence economica nazionale contro il terrorismo economico per il Governo del Pakistan) ha affermato che “Il Governo Pakistan Tehreek-e-Insaf di Khan ha stretto un accordo con Riaz, il quale ha causato una perdita di oltre 239 milioni di dollari all'erario nazionale, in un accordo quid pro quo con l'uomo d'affari immobiliare”.

Nel dicembre 2019, Riaz ha accettato di consegnare i beni, comprese proprietà per un valore centinaia di milioni di dollari, alla National Crime Agency del Regno Unito nell’ambito di un'indagine relativa al “denaro sporco”.

Khan e il suo Governo, però, non erano direttamente collegati al caso.

Detenuto in un luogo segreto, l’Ex Premier pakistano ha negato di aver infranto qualsiasi legge.

In un videomessaggio, realizzato mentre si recava a Islamabad, rilasciato dal PTI prima del suo arresto, Khan ha dichiarato di essere “Pronto per ciò che lo attendeva”.

Le Forze di Sicurezza hanno già cercato di trattenerlo in diverse occasioni precedenti nella sua residenza di Lahore, ma sono state bloccate dai suoi sostenitori, provocando aspri scontri.

Ieri, invece, la Polizia ha bloccato le strade della Capitale pakistana, facendo sì che il numero di sostenitori di Imran Khan non fosse così alto come nelle precedenti occasioni, rendendo dunque più facile l’arresto.