MODENA, 27 aprile 2023 – Ha avuto paura di fare la fine della povera Saman Abbas, la ragazza pachistana uccisa per essersi rifiutata di sposare un uomo che la famiglia aveva scelto per lei e ritrovata cadavere in un terreno a Novellara. Così, una diciannovenne indiana, residente a Modena, prima ha lanciato una drammatica richiesta di aiuto attraverso i social, poi si è rivolta all’avvocata bolognese Barbara Iannuccelli, che sta seguendo proprio il caso di Saman.
La giovane ha denunciato una storia familiare di soprusi e maltrattamenti a causa del suo rifiuto a un matrimonio combinato. I genitori e la nonna la picchiano, la tengono segregata e le hanno preso i documenti per impedirle la fuga, magari proprio con la persona di cui la giovane è innamorata.
Insieme all’avvocata, la ragazza si è recata quindi in un commissariato di Polizia di Bologna per denunciare i fatti. È a questo punto, però, che qualcosa si inceppa. Secondo quanto riportato dall’avvocata Iannuccelli, infatti, il caso della giovane indiana è classificabile come un Codice Rosso, che presuppone di fare scattare un sistema di protezione immediata, con misure di sostegno alla vittima.
Impossibile per la ragazza rientrare a casa, ma non è scattata la tutela che prevederebbe il trasferimento in una struttura protetta. Quello che è stato proposto è il soggiorno in un Bed&Breakfast. Per fortuna, un aiuto è arrivato dalla preside della scuola frequentata dalla ragazza che si è offerta di ospitarla. Si tratta, però, di una situazione che mette a rischio anche l’incolumità di una privata cittadina che coraggiosamente ha teso una mano. I familiari stanno probabilmente stanno cercando la ragazza.
Insomma, le misure ci sono, ma non vengono concretamente applicate ma, almeno, questa volta non ci sarà un’altra Saman.