Il sit-in, patrocinato dal Comune di Parma, è stato organizzato dal Centro Antidiscriminazione composto da diverse associazioni, tra cui L’ Ottavo Colore, Tuttimondi, CIAC Onlus, Giolli Coop e Centro Interculturale. L'evento è nato per manifestare contro il blocco delle registrazioni all’anagrafe degli atti di nascita dei bambini che hanno o due mamme o due papà e per i quali, in base alle ultime direttive, viene riconosciuto il rapporto di parentela solo con il genitore biologico. Alla presenza di oltre 200 persone ci sono stati diversi interventi introdotti da Jules Ricci, vicepresidente de L’ Ottavo Colore, associazione LGBTIQ+ di Parma.
Il primo intervento è stato quello dell’Assessora alle Pari Opportunità Caterina Bonetti, la quale ha parlato della vicinanza dell’amministrazione comunale alle persone LGBTIQ+ ed in particolar modo alle famiglie arcobaleno, avendo da lungo tempo aderito alle Rete Ready. L’Assessora ha avocato anche un intervento dell’Europa affinché l’Italia rispetti le linee guida comunitarie circa il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali. Importante e significativo anche l’intervento di Nicoletta Paci ex Assessora alle Pari Opportunità ed ora attivista del Comitato Parma Pride la quale ha ricordato tutto l’impegno profuso nei suoi 10 anni di assessorato, di quanta strada è stata fatta e di quanta ancora ne va percorsa. Elena d’Epiro, presidente de L’ Ottavo Colore ha presentato le attività del Centro Antidiscriminazione e di quanto questo sia utile sia psicologicamente che legalmente alle persone LGBTIQ+ e quindi anche alle famiglie rainbow.
Tra i consiglieri comunali sono intervenuti Michele Alinovi, presidente del Consiglio Comunale e Victoria Oluboyo che hanno rimarcato il ruolo e la disponibilità dell’amministrazione comunale e hanno ricordato come tutto ciò che le famiglie chiedono sia già contenuto nei protocolli di intesa comunali ma soprattutto nella Carta Costituzionale italiana.
Raffaele Crispo, attivista del Comitato Parma Pride e Segretario de L’Ottavo Colore ha fatto presente quanto sia crudele, doloroso e ingiusto il blocco delle registrazioni imposto dal Prefetto di Milano e ha invitato il sindaco di Parma, e con lui tutti gli altri sindaci, alla disobbedienza civile. Numerosi gli interventi spontanei di tanti giovani universitari ed in particolar modo quelli che fanno parte dell’UDO e della Sinistra Italiana che hanno citato il recente successo della carriera alias presso l’Ateneo parmigiano.
Sicuramente forte, intenso e vero è stato l’intervento di Barbara Bianchini, neoresponsabile delle Famiglie Arcobaleno parmigiane, la quale ha detto che la mancata registrazione degli atti di nascita genera un annientamento di uno dei due genitori, che, come l’altro, si prende cura dei figli come papà o come mamma. La Bianchini ha fatto presente che il Governo Meloni sta facendo pressione sui sindaci affinché interrompano i riconoscimenti e le trascrizioni dei figli. Inoltre, c’è pressione anche per far annullare le trascrizioni già effettuate e lo scontro tra Governo e Famiglie Arcobaleno è diventato frontale. Al grido di “noi esistiamo già”, “non siamo la famiglia del Mulino Bianco”, si è conclusa la manifestazione che ha visto l’indignazione di tanta gente e il riconoscimento che: “è solo l’Amore che crea le famiglie”.