Modena, 3 febbraio 2023 - Nello specifico, intorno alle ore 02.00 circa, personale del 118 e delle volanti intervenivano nei pressi di un locale abbandonato “Riad” in questa Strada Nazionale per Carpi, per dare soccorso ad un uomo, privo di documenti, disteso sulla strada e che presentava vistose e profonde ferite su diverse parti del corpo.
La vittima veniva trasportata in codice rosso presso l’Ospedale di Baggiovara con una prognosi di 40 giorni e ricoverato successivamente al Policlinico per essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico presso il reparto della chirurgia della mano, in quanto vi era stata anche la subamputazione di alcune dita della mano.
Nell’immediatezza non si riscontrava la presenza nei dintorni di alcun testimone; pertanto, a distanza di qualche ora personale della Squadra Mobile ritornava all’interno dello stabile, accompagnando ed identificando in Questura 6 cittadini di origine magrebina. Dal sopralluogo svolto anche da personale della Polizia Scientifica, veniva recuperato uno straccio ed una felpa intrisi di sangue e si provvedeva a mettere sotto sequestro il predetto immobile.
Dalle dichiarazioni rese da alcune delle persone accompagnate, emergevano gravi indizi di colpevolezza a carico di un loro connazionale, anch’esso accompagnato in Questura per l’identificazione. Costui indossava ancora un giubbotto con evidenti tracce ematiche.
Dalle fonti di prova acquisite, si comprendeva che il tentato omicidio era riconducibile ad una pregressa lite avvenuta sempre tra la vittima e l’aggressore, il 21 gennaio, allorquando sempre all’interno del suddetto immobile, i due, per futili motivi, si erano picchiati, riportando rispettivamente la rottura della mandibola e una recente e vistosa lunga ferita sulla parte sinistra del volto, riscontrata dai poliziotti sul viso dell’uomo, sospettato della commissione del tentato omicidio.
Il cittadino marocchino che aveva riportato la suddetta ferita al volto, secondo quanto riferito dai testimoni connazionali presenti, aveva aggredito, brandendo un coccio di bottiglia colui
che giorni prima lo aveva ferito colpendolo ripetutamente in diverse parti del corpo. Sulla scorta delle suddette fonti di prova, la Squadra Mobile, sussistendo il concreto pericolo di fuga, procedeva al fermo dell’uomo gravemente indiziato del tentato omicidio.
Nella giornata di ieri, la vittima, veniva ascoltata dalla Squadra Mobile e nella circostanza raccontava l’aggressione subìta da parte del fermato.
Questa Procura richiedeva al Giudice delle Indagini Preliminari, la convalida del fermo e l’applicazione della misura della custodia in carcere in relazione al delitto di tentato omicidio commesso il 2 febbraio nonché in relazione al delitto di lesioni gravi relative alla frattura della mandibola riportate dalla medesima persona offesa ad opera del fermato in occasione degli eventi verificatesi il 21 gennaio.
All’esito dell’udienza e dell’interrogatorio del fermato, il GIP convalidava il fermo ed applicava all’indagato la richiesta misura cautelare in carcere, sia in relazione al delitto di tentato omicidio commesso il 2 febbraio sia in relazione al delitto di lesioni gravi commesso dal medesimo indagato in data 21 gennaio.