Il braccialetto elettronico permette alla forze dell'ordine di controllare in qualsiasi momento dove si trova chi lo indossa: dunque anche di capire se sia uscito da casa, dove invece è obbligato a rimanere se non vuole tornare in carcere con l'accusa di evasione.
Reggio Emilia, 20 febbraio 2014 - di Ivan Rocchi
Primo braccialetto elettronico applicato nel reggiano nei confronti di un detenuto, che sarà seguito a distanza dai Carabinieri. Il Tribunale della Libertà di Bologna ha infatti concesso gli arresti domiciliari a un operaio 34enne residente in provincia di Reggio, dopo alcune settimane trascorse in carcere.
Il 34enne era stato arrestato dai Carabinieri alla fine dello scorso gennaio per detenzione ai fini di spaccio di circa 3 chili di marijuana. Dopo l'applicazione del provvedimento di custodia cautelare in carcere, tramite i propri legali è quindi ricorso al Tribunale della Libertà, che ha accolto l'istanza degli arresti domiciliari ma subordinandola all'applicazione del braccialetto elettronico. Ricevuto il provvedimento, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno quindi avviato le necessarie procedure e grazie al supporto di un tecnico hanno piazzato lo strumento di controllo.
Il braccialetto elettronico permette alla forze dell'ordine di controllare in qualsiasi momento dove si trova chi lo indossa: dunque anche di capire se sia uscito da casa, dove invece è obbligato a rimanere se non vuole tornare in carcere con l'accusa di evasione. Oltre a costituire uno degli strumenti per decongestionare le carceri italiani, evita un surplus di lavoro per le forze dell'ordine: infatti nel decreto legge Svuota carceri, convertito ieri in legge dello Stato, non è più considerato un'eccezione, ma la regola per scontare gli arresti domiciliari. I Carabinieri avrebbero l'obbligo di controllare coloro che sono agli arresti domiciliari, appurando che non escano di casa. Il braccialetto elettronico, comunicando in ogni momento la posizione di chi lo indossa, permette di risparmiare sul personale, che in questo modo può lavorare per la prevenzione del crimine sulla strada.