Lo schema è più o meno sempre lo stesso, con finti acquirenti che contattano chi pone in vendita beni (di qualsiasi tipo) su subito.it o portali simili. Iniziano una contrattazione, come farebbe chiunque, magari non eccessivamente al ribasso, al termine della quale concordano un prezzo da pagare in anticipo, prima della spedizione del bene, che nella realtà non interessa loro minimamente. Forniscono, a quel punto, dei codici bancari da inserire su portali on-line o presso alcuni sportelli bancomat abilitati, per “aprire il canale utile alla ricarica”. Le vittime, ignare dello stratagemma, contente di aver concluso un affare, inseriscono tali codici alfanumerici sulle piattaforme delle loro banche o dei servizi di pagamento digitale, spesso ignorando i warning dei servizi stessi. Quando non vedono arrivare i soldi, provano a ricontattare gli acquirenti i quali, accampando spesso scuse fantasiose di ogni genere e sorta, li convincono a inserire nuovi codici. Dopo qualche tempo, puntualmente, gli acquirenti scompaiono e si negano a ogni contatto, e gli aspiranti venditori si accorgono, quando è troppo tardi, che con tali codici invece di ricevere denaro hanno effettuato bonifici e ricariche a favore di ignoti.
Truffe con meccanismi analoghi sono accadute nelle scorse settimane a cittadini della bassa (Torrile e Soragna) che, avendo posto in vendita stereo datati o simili, sono cascati nel tranello, effettuando ricariche per cifre a volte triple rispetto al denaro che speravano invece di ricevere (oltre 1000 euro in entrambi i casi). I Carabinieri, tramite riscontri incrociati tra indirizzi email, carte prepagate e tracce informatiche delle movimentazioni bancarie, sono riusciti a dare un volto a entrambi i sospetti truffatori, ossia una coppia di coniugi toscani e un quarantenne sardo, tutti colmi di precedenti specifici.
I Carabinieri invitano tutti i cittadini a prevenire tali truffe, ponendo la massima attenzione a procedure e richieste come quelle sopra descritte e, nel caso di dubbio, chiedendo informazioni alle proprie banche o, eventualmente, al 112, a qualsiasi ora del giorno e della notte.