Tutto il 2022 sarà costellato di tappe rievocative del 70° anniversario dalla nascita di Badolato Marina, avvenuta il 24 marzo 1952 quando l’allor Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi ha consegnato le chiavi dei primi 78 alloggi sui 350 previsti per i senza-tetto costretti a lasciare il borgo antico gravemente danneggiato dall’alluvione dell’ottobre 1951. Ciò che avviene a Badolato è valido pure per tutte le altre Marine joniche nate, nelle province di Reggio e Catanzaro, a sèguito della medesima alluvione.
Così, domenica 24 aprile sera, si è conclusa la prima di queste tappe, curate dalla locale associazione culturale “Circolo Letterario Nicola Caporale” dopo la bella cerimonia d’inaugurazione di una targa-ricordo del giorno precedente, sabato 23 aprile, con la partecipazione di tre sindaci (Badolato, Isca sullo Jonio, Sant’Andrea Jonio), del Presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni, del Consigliere Regionale Ernesto Francesco Alecci, di centinaia di commossi cittadini e di studenti della locale scuola media.
Nella Delegazione Municipale di Badolato Marina, l’ins. Myriam Rovito, presidente dell’associazione Caporale, ha aperto l’incontro ringraziando tutti, in una sala gremita di persone provenienti pure da altri paesi vicini. Sono seguite due conferenze, quella dell’ex tecnico comunale, geom. Pasquale Larocca, e quella dello storico Ulderico Nisticò di Soverato. Il primo si è soffermato sulla graduale evoluzione territoriale ed antropologica del litorale jonico badolatese rispetto al borgo collinare. Il secondo ha trattato dell’inevitabile progresso delle Marine che, però, è avvenuta troppo a scapito delle aree interne, le quali dovrebbero essere sostenute adeguatamente per non spopolarsi proprio del tutto. Un accenno è stato dato pure all’annosa questione dell’inadeguatezza della statale jonica 106 che andrebbe modernizzata, ma salvaguardando alcuni parametri di rispetto tra Marine e borghi collinari e montani.
Tra una conferenza e l’altra, ci sono state emozionanti testimonianze, come quella di Domenica Piperissa, che ha vissuto in prima persona quell’alluvione e il trasferimento di centinaia di famiglie in Marina; ma anche suggestive scene teatrali riguardante una poesia e il periodo di adattamento della popolazione dal borgo antico alle nuove case in riva al mare. Infine “Badolato” è stato l’inno cantato da Andrea Naimo il quale ha modernizzato un brano composto nell’estate 1967 dal gruppo musicale “Euro Universal”.
Intanto l’Università delle Generazioni (che ha dato l’input alle celebrazioni) sta raccogliendo testimonianze dal 1951 al 1956 quando è stata inaugurata la chiesa parrocchiale, completando così l’edificazione del nuovo paese e la formazione della nuova Comunità. Ad esempio, ha saputo dalla signora Domenica Rudi fu Andrea (classe 1941) che è stata lei la bambina scelta per consegnare al Presidente del Consiglio De Gasperi un bel mazzo di fiori e di recitargli la poesia “Bianco fiore”. Mentre Mimmo Badolato (classe 1935) ricorda tutto tutto, pure il tentativo di protesta dei comunisti presenti, ai quali De Gasperi ha però così risposto: “Nel medioevo era il sindaco a consegnare le chiavi al regnante, adesso è il capo del governo a consegnare le chiavi delle prime case del vostro nuovo paese!”.