L’Ausl conferma che “la costruzione del canile ha seguito correttamente le indicazioni della Delibera Regionale riguardante i requisiti strutturali e gestionali per le strutture di ricovero e custodia di cani, il sopralluogo ha permesso di verificare la presenza di impianti idonei e nello specifico lampade a infrarossi presenti in tutti i box e giacigli sollevati dal suolo e dotati di coperte”.
Insomma il canile è stato costruito a norma, con specifiche costruttive aggiuntive rispetto alle indicazioni regionali: box caratterizzati da 3 parti, una interna, una esterna coperta e una esterna scoperta o di sgambamento, coibentazione delle pareti, presenza di una lampada per ogni box, finestre superiori per tutta la lunghezza per l’areazione, due ventole per struttura per il riciclo dell’aria. Ad ogni box sono stati aggiunti dei pallet isolanti per sopraelevare i giacigli oltre a coperte varie. Per cui nel complesso i box insieme alle varie attrezzature sono sufficienti a sostenere le variazioni climatiche. I cani con esigenze particolari, pelo molto corto, malattie, vecchiaia e giovane età possono essere trattati singolarmente con l’aggiunta o di una ulteriore lampada o di una cuccia coperta.
Infatti come avviene in altri canili, l’Ausl precisa che “nel caso di animali particolarmente sensibili al freddo, animali a pelo molto corto, malati, vecchi o molto giovani, la situazione può essere ulteriormente migliorata con lampade suppletive o con utilizzo una cuccia coibentata, priva di copertura, in cui viene garantita l’azione diretta delle lampade. Le dimensioni di queste cucce devono essere adeguate alla mole del cane e non sovradimensionate.”
Il sopralluogo tra UCMAN, AUSL ha anche permesso un ulteriore confronto diretto tra le volontarie che hanno espresso le proprie perplessità in merito all’assenza di un sistema di riscaldamento e i veterinari che hanno assicurato il buono stato di salute degli ospiti e la buona gestione degli animali le cui esigenze fisiologiche vengono pienamente rispettate nella situazione attuale.
Ricordiamo che sopralluoghi presso la struttura vengono svolti regolarmente e che abitualmente i volontari incontrano il personale del Servizio Politiche Ambientali per collaborare in una gestione sempre migliore della struttura.
In conclusione, si può asserire che gli ospiti del Canile Intercomunale di Mirandola stanno bene e sono ben gestiti dalle volontarie dell’Associazione “L’Isola del Vagabondo”, e potranno stare ancora meglio non appena saranno adottati da nuove famiglie.
Continuiamo a lavorare per accogliere i cani meno fortunati e soprattutto per risolvere l’annosa questione dell’abbandono dei cani sul territorio: questo sarebbe senz’altro un grande traguardo per tutta la comunità.
Infine, si precisa, che sia in fase di progettazione che in fase successiva di verifica, si è valutato che la realizzazione di un impianto di riscaldamento e raffrescamento porterebbe ad un inutile ed eccessivo spreco di energia e calore a causa della dispersione che si verrebbe a creare per la tipologia della struttura Canile. Inoltre il calore andando verso l’alto provocherebbe lo sviluppo di muffe e microorganismi che alla lunga potrebbero sviluppare tossine dannose per uomo ed animali.
Un sistema di riscaldamento in una struttura come quella del canile, quindi con punti di dispersione vari, non porterebbe a un miglioramento delle temperature interne, ma solamente ad un spreco enorme di calore ed una importante levitazione dei costi, senza ottenere alcun vantaggio aggiuntivo rispetto alla situazione esistente; ecco perché le linee guida regionali non prevedono sistemi di riscaldamento (non necessari) ma punti di calore come le lampade oggi presenti in tutti i box a differenza di altri canili dove sono presenti solo in certi box di animali problematici.
Confido che successivamente ai riscontri sia della Regione che ha ritenuto il progetto canile di Mirandola meritevole (punteggio maggiore nel Bando canili e gattili pubblici di cui alla DGR 1828/2020), assegnando all’UCMAN un contributo, sia dell’Ausl, ci sentiremo tutti più tranquilli e convinti che con il progetto portato a termine dall’UCMAN, i 9 Comuni hanno potuto offrire una struttura adeguata e migliore ai cani meno fortunati dell’area nord.
Casari Carlo - Assessore all’Ambiente dell’UCMAN