Non è possibile che uno stalker recidivo si ritrovi libero dopo aver patteggiato due anni, con la pena sospesa e senza nessun divieto di avvicinamento alla vittima, perché ha promesso di aderire a un progetto di recupero. Le traumatiche vicende familiari del giovane parmigiano reo confesso dell’omicidio, la sua propensione a violare i divieti e i suoi comportamenti vessatori verso un'altra fidanzata, avrebbero dovuto essere valutati in modo più attento nel patteggiamento e nella successiva vigilanza. Ci sono lacune nella Legge e il Parlamento le deve affrontare e risolvere in tempi rapidi."
Così la deputata parmigiana della Lega Laura Cavandoli, responsabile dipartimento Giustizia della Lega Emilia.