Il laboratorio formativo, rivolto a genitori, educatori, insegnanti e adulti interessati ad approfondire le dinamiche delle bande giovanili, verrà declinato in quattro incontri serali scanditi dalla visione di alcune sequenze tratte da film legati al tema che aiuteranno a comprendere meglio il fenomeno. I quattro incontri, che si terranno sempre al mercoledì (10, 17, 24 novembre e 1 dicembre) con inizio alle 20.15, saranno condotti da Marco Maggi, formatore e consulente educativo e Alberto Genziani, counsellor ed educatore professionale.
L’iscrizione al corso si può effettuare – entro il 9 novembre - registrandosi al sito web www.educatoridistrada.it e confermando la partecipazione, mentre per maggiori informazioni l’email a cui fare riferimento è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
L’iniziativa rientra nell’intervento educativo e di aggregazione “Hygge, benessere al centro”, organizzato all’interno del progetto “Comunità sicure” del Comune di Piacenza, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna, i cui partner sono: Laboratorio di strada Odv, Educatori di strada Odv, cooperativa sociale L’Arco, Associazione Genitori per Piacenza, Comunità sociale Papà Giovanni XXIII insieme agli operatori del progetto Ops e Fabbrica&Nuvole Odv.
“Il progetto “Comunità sicure” – sottolinea l’assessore alla Sicurezza urbana e alle Politiche giovanili, Luca Zandonella - grazie al quale il Comune di Piacenza ha ottenuto un importante contributo dalla Regione Emilia-Romagna in materia di sicurezza urbana, entra nel vivo: auguro quindi buon lavoro a tutte le associazioni e agli educatori coinvolti”. E aggiunge: “Per affrontare a 360 gradi il fenomeno delle cosiddette “baby gang giovanili” è necessario lavorare anche sulla prevenzione, agendo direttamente in strada per cercare di intercettarle. E’ ovvio che, a fronte di certi comportamenti, in alcune situazioni l’intervento delle Forze dell’Ordine è fondamentale, ma la volontà è quella di cercare di prevenire il più possibile il fenomeno delle gang giovanili grazie al lavoro educativo dei professionisti del settore”.