Martedì, 21 Gennaio 2014 09:54

Parma, il caso del bambino sottratto: il Garante per l'infanzia segnala la violazione dell'articolo 16 In evidenza

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Il Garante nel documento segnala "il caso" anche al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma "per l'ipotesi che nell'avvenuta divulgazione ravvisi reati perseguibili di ufficio di sua competenza" -

Parma, 21 gennaio 2014 -

L'eccessiva attenzione mediatica, sfociata purtroppo in casi di morboso interesse da parte degli organi di informazione per il Garante regionale ha visto la violazione dell'articolo 16 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti. Maurizio Rigamonti, dopo la fuga all'estero, è tornato a Parma con il piccolo venerdì scorso. Il Garante a tutela del bambino di 8 anni ha segnalato la violazione dovuta alla forte esposizione e pressione mediatica a cui è stata sottoposto il piccolo.

Il comunicato della Regione -

L'enfasi riservata dai media nazionali, locali e online alla vicenda del minore di Parma "coinvolto in un contenzioso familiare che si protrae da molti anni con recenti e ulteriori eventi", oggetto "di pubblicazioni, foto e video del minore e interviste televisive dove è stato annunciato che seguiranno altre puntate sul caso", è al centro di un documento del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, Luigi Fadiga, che ha segnalato "la violazione in corso dell'articolo 16 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del fanciullo". Fadiga raccomanda quindi "agli organi professionali competenti e ai responsabili delle testate giornalistiche e televisive interessate di intervenire con prontezza per far cessare questa violazione".
Il Garante nel documento segnala "il caso" anche al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma "per l'ipotesi che nell'avvenuta divulgazione ravvisi reati perseguibili di ufficio di sua competenza". "L'esposizione mediatica e la conseguente forte pressione" costituiscono - scrive - "un'aperta violazione" dell'articolo 16 citato, "in base al quale la persona di minore età ha diritto a non essere oggetto di interferenze nella sua vita privata".
In applicazione di questo principio, si legge ancora nel testo, "sono stati da tempo sottoscritti precisi impegni da parte degli organismi professionali degli operatori dei mass media, tra cui la carta di Treviso, il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale e la recentissima Carta di Milano per il rispetto delle bambine e dei bambini nella comunicazione".
Il Garante ha infine disposto che il testo del documento sia inviato al sindaco e all'assessore ai Servizi sociali del Comune di Parma; al presidente e procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma; al giudice tutelare di Parma; all'Ordine degli avvocati di Parma; al presidente dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna; al direttore dell'agenzia Ansa; alle testate giornalistiche e televisive tramite il servizio Informazione e comunicazione della Regione Emilia Romagna; alla presidenza della Regione Emilia-Romagna e, per conoscenza, al presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna; al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna; al presidente del Corecom dell'Emilia-Romagna e all'Autorità garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.

 

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

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