"E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?». Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose: «No». Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia». "(Giovanni 1, 19 -23)
Tra questi passi si evince l'insistenza della delegazione che reclama, per ben 4 volte, a Giovanni Battista una specificazione di chi esso sia? Ovviamente la umile replica del Battista è come una lampada che risplende, come lo definisce Gesù (Giovanni 5,35), perché messaggero e testimone della Verità attraverso segni messianici, già nel grembo materno, come l'esultanza davanti a Maria, in dolce attesa, in visita alla cugina Elisabetta.
Vi incito a riflettere se l'interrogazione fosse rivolta a voi, quale sarebbe la vostra testimonianza di credenti? Vi esorto, ulteriormente a fermarvi qualche minuto, a figurarvi se foste al cospetto di Gesù che vi domandasse: "Chi sei, che cosa dici di te stesso?"
Nel dare la vostra definizione peculiare non abbiate timore ed aprite il cuore perché il Cristo disse:" In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. " (Matteo 11,11).